giovedì 30 settembre 2010

Un filobus chiamato desiderio



di mresciani:

Cambia l'orchestra ma la musica è sempre la stessa, anzi, è anche peggio: è più' stonata.
Si passa all'ordine scolastico successivo ma i problemi del sostegno sono insistentemente gli stessi che si sono verificati durante il percorso dalla elementari alle medie di primo grado, ed ora, giunti alle medie di secondo grado, si aggravano.
Assurdo persistere nell'arrogante atteggiamento di questa scuola italiana di tagliare a chi non ROMPE nell'ambito scolastico mentre chi DISTURBA gli autisti del filobus è super-coperto con varie figure, che spaziano dal sostegno all'educatore e chi più ne ha più ne metta.
Chi è vivace viene coperto in tutte le sue ore, non sia mai che irrompa nelle aule e metta a fuoco la scuola ed allora sono guai per tutti. Chi invece sta quatto quatto nel suo banco e non disturba, viene dimenticato da TUTTI, se poi sta assolutamente nel suo oblio, non è un problema di chi sta guidando l'autobus del momento.
Benedetta scuola italiana, benedetta scuola sarda: ma dove vogliamo mandare i nostri figli che potrebbero farcela, se giustamente AIUTATI?

É ora di smetterla, una volta per tutte, di USARE gli educatori scolastici per fare gli insegnanti di sostegno: quello non è il loro ruolo! Ma quando la coperta non basta, vengono utilizzati in tal senso e silenziosamente si fa e soprattutto si accetta di fare.
Per noi genitori impegnarsi nel mondo della disabilità è importante, faticoso ed impegnativo MA il prezzo da pagare per i nostri figli mi sembra che sia esageratamente alto.

Sempre l'ho detto e continuerò a dirlo: io non sono per il "Signorsì" o per il "Comandi" obsoleto, se il cerchio non si chiude, io lo faccio notare.
Se tante cose nella scuola sono state fatte alla carlona mi sembra che sia ora che qualche cosina vada aggiustata. Pare che questo mio atteggiamento dia molto fastidio, sempre ai conducenti di filobus del momento.
Negli anni io e qualche madre intrepida siamo riuscite a far entrare i genitori nei glhi: ALLA RICHIESTA DI INSERIRE I GENITORI in tale gruppo venivamo prese PER MARZIANE dal dirigente scolastico di turno.
Legge alla mano, però, non si sbaglia mai.
Abbiamo portato a casa i nostri risultati, ma è ora di finirla di prenderci per il naso, con fittizi ed inestenti sostegni ALLA CLASSE!
Ma cosa vuol dire?????? Si può dire, essendo un coordinatore per l'integrazione scolastica, cioè il funzionario preposto, che il sostegno è dato alla classe e sono 27 ore? Qualcuno mi traduce questa espressione perchè io sinceramente comincio a non capire più...... Che si ufficializzi il vero numero delle ore di sostegno e chi le fa! E' una pretesa assurda la mia? Non mi pare! Eppure sono stata trattata come se chiedessi la luna!
Speravo, alle superiori, di trovare gente preparata e sensibile che mi risparmiasse tutto il carico di stress, la girandola di telefonate e l'invio delle AR come se mitragliassi, invece da quest'estate mi sento dire cose esoteriche, soprattutto è palese l'assoluta incompetenza in materia! E l'evasività poi! Sapete che ho scoperto solo da pochi giorni quante ore di sostegno ha mia figlia? Non solo la metà di quelle previste e debitamente richieste, ma addirittura tre in meno perchè la sua insegnante è in periodo d'allattamento! Pensate che sia stato nominato un supplente per coprire quelle ore? Ahahah!

Sicchè mia figlia ha 6 ore di sostegno alla settimana.
Invece che 18.
E vi sembra concepibile che la preside, se telefoni, è sempre impegnata e MAI TI RISPONDE?Salvo poi recarti a scuola ed incrociarla negli anditi.
Non se ne può più di questa pseudo-scuola.
I Tribunali Amministrativi Regionali faranno il loro lavoro, e lo fanno molto bene dando sempre ragione a noi genitori, che dobbiamo rinunciare ad altro per poter garantire il giusto apporto scolastico ai nostri figli più deboli.
Noi genitori facciamo i sacrifici, ma altre persone dovrebbero guidare meglio il filobus di turno, tanto più che il biglietto l'ho sempre pagato e pure salato.
NdO
Foto: mresciani alla guida ;)

mercoledì 29 settembre 2010

La forza dell'unirsi - lettera #8


L'espressione del titolo è una delle tag usate per archiviare i post in questo blog.
Ma è anche qualcosa, un principio, in cui noi crediamo molto: insieme si possono spostare le montagne, da soli e divisi no.
A volte basta poco per unirsi e portare la propria forza per incrementare l'impegno di una causa comune, ma spesso non ci pensiamo.
Dopo oltre un anno abbiamo scelto di supportare una certa causa, non per esibirci in prima fila e sentirci dire "ma che bravi", ma per rafforzare quel coro che si è alzato contro le parole stonate di un assessore che ricopre il delicato ruolo di amministratore della Cultura e dell'Istruzione in un Comune piemontese. È importante reagire in questi casi, perchè in nessun ambito come quello della tutela dei diritti delle persone disabili, in Italia, regna l'indifferenza e l'inazione.
L'Italia è un Paese fantastico: siamo indietro su tutto, anche sull'informazione, che va a due velocità; le notizie, su internet fanno il giro del mondo in pochi minuti, ma siamo il Paese con la più bassa percentuale di internauti. L'informazione su carta non tiene il passo con quella "virtuale", anzi spesso la censura e, se uno non si connette in rete, leggendo solo i giornali che compra all'edicola, si gode di un informazione parziale e non aggiornata.
Seguite il mio ragionamento.
Nel corso di una normale riunione di consiglio comunale, in cui si affrontava lo spinoso problema dei tagli alla scuola, l'assessore fa questa considerazione: non ci sono più soldi, i tempi sono duri per tutti e i disabili a scuola, specie quelli più problematici, esigono degli interventi troppo costosi per cui sarebbe meglio dirottarli altrove. Da lì il passo è molto corto per aggiungere quei particolari che abbiamo letto tutti.
L'assessore ha fatto, qualche giorno dopo una conferenza stampa per chiarire la sua posizione e noi leggiamo che smentisce tutto e, anzi, querela pure la testata che ha pubblicato l'articolo da cui è scaturito tutto.
Ma cosa smentisce? Ecco direttamente dalla sua voce ciò che ha detto.
Nel frattempo su internet monta la reazione, viene creato questo gruppo FB, si comincia a rimbalzare la news dai forum ai siti ai blog. Iniziamo a leggere le prime prese di posizione da parte del mondo della disabilità – ne abbiamo parlato qui.
Ma sulla carta stampata tutto tace.

Penso che la segreteria del sindaco di Chieri sia stata inondata di e-mail e sicuramente qualche lettera "in carta e ossa" con la richiesta delle dimissioni di questo assessore.
Ma tutto ha taciuto. Era una notizia così insignificante che l'ha riportata persino Crozza nella sua copertina alla trasmissione Ballarò (dal minuto 1.44). Spero abbiate colto l'ironia della scelta dell'aggettivo "insignificante": proprio dal mondo che è stato colpito da queste parole la reazione è stata tiepida, tendente all'ignorare, cioè il vertice di questo mondo si è comportato così, invece la gente comune, tantissimi genitori e qualche "pezzo grosso" in solitaria, invece si è subito attivata. Addirittura un'interrogazione diretta al Ministro Gelmini, che però è stata ignorata.
Poi due giorni fa un nuovo personaggio spunta all'orizzonte e ci delizia del suo pensiero, proprio su facebook, chiedendosi se, magari, l'assessore del piccolo Comune piemontese non avesse ragione e attaccandoci tutto un discorso che definire assurdo è un eufemismo. A parte la sconsolante ignoranza (rupe Tarpea al posto di Monte Taigeto) meraviglia che uno che si definisce il depositario di chissà quale sapere basa la sua "scienza" (nell'accezione latina del termine, please) sulla lettura di un libro uno (!). Che libro è questo " psiconeuroendocrino immunologia", chi l'autore? Sono andata a cercare e ho trovato questo, in cui compare un po' di bibliografia relativa a questa scienza, il cui acronimo è PNEI e lascio ad ognuno le considerazioni del caso. Stavolta però il Ministro Gelmini manda gli ispettori nella scuola dove insegna questo personaggio. Addirittura il Corriere ci fa un pezzo!
Il nocciolo della questione è che le persone normali, quelle che poi non sanno un tubo di disabilità perchè beati loro non gli è mai toccata sperimentarla, pensano ( e lo dicono!) che i disabili gravi, i disabili psichici, i disabili gravi etc a scuola non ci stanno a fare niente, anzi oggi più che mai procurarno danno perchè, grazie a tutti i tagli che il nostro Governo ha dovuto effettuare per difenderci dalla crisi, i disabili tolgono troppi soldi e poi caspita disturbano quelli che invece meriterebbero di imparare!
Perciò: RAUSSS! Andate tutti in un posto fatto su misura per voi dove potete fare quello che siete in grado, assistiti da personale apposito; e se magari – fa capolino qualche mamma – in questi posti fate anche la riabilitazine motoria bè, che bel vantaggio, nè?!!!!!!!!
A questo proposito è utile leggere questo, che è illuminante al riguardo.
Quindi abbiamo scritto la nostra ottava lettera.
E l'abbiamo girata a:
1.Sindaco di Chieri
2.Corriere di Chieri
3.Mariangela Bastico, Senatrice
4.La Stampa
5.Repubblica
6.Il resto del Carlino
7.FISH, Federazione Italiana per il superamento dell'Handicap – presidente
8.FAND, Federazione – presidente
9.Avvocato Salvatore Nocera, vicepresidente Fish
10.Antonio Leone, giornalista
11.ABC Liguria, presidenteGiorgio Genta
12.ABC Sardegna, presidente Luisanna Loddo
13.Franco Bomprezzi, giornalista
14.Elena Duccillo, insegnante di sostegno
15.Marco Espa, consigliere regionale, membro ABC sardegna
16.Maria Grazia Fiore, docente, blogger di Speculum Maius
17.Tutti a scuola, presidente Tonino Nocchetti
18.Anfass nazionale
19.Blindisght Project Onlus, presidente Laura Raffaeli
20.Osservatorio sulla legalità Onlus, presidente Rita Guma
21.Carmelo di Salvo, insegnante di sostegno blogger di bianco sul nero
22.Comitato UIC Roma
23.Superando
24.Aipa, presidente Paola Banovaz
25.Gianni Papa, Autismo Incazziamoci, insegnante di sostegno
26.Vito Biolchini, giornalista, autore teatrale e direttore di Radio Press
27.Spazio Acca
28. Superabile
29. Oltre le barriere
30. Disablog
31. Il Tirreno
32. Il Messaggero
La lista potrebbe essere più lunga, e l'aggiorneremo.
Grazie a MG di Speculum Maius che di questa lettera ne ha fatto un post e a Salvatore Nocera che ci ha risposto subito, sottoscrivendola, come può fare chiunque, se condivide il principio per cui non è mai inutile unire le forze.
L'assessore rimarrà al suo posto perchè, come si legge sul gruppo fb che ne chiedeva le dimissioni: "Bocciata la mozione di sfiducia all'assessore Pellegrino, i vigili impediscono di manifestare il dissenso. Un gruppo di cittadini è stato spintonato e aggredito per aver esposto dei cartelloni con su scritto "VERGOGNA " DIMISSIONI" PELLEGRINO VATTENE" "CHIERI NON TI VUOLE". Spintonata anche un'anziana. Alcuni cittadini rischiano di cadere dalla balaustra".
L'aver reagito però produrrà sicuramente degli effetti. Per fortuna.

martedì 28 settembre 2010

Mangiare fuori (e dintorni)

A tutti prima o poi capita di consumare i pasti fuori casa; quando il bambino è ancora piccolo e si va di biberon i problemi non si pongono, così come non si pongono se c'è la peg....... i problemi iniziano quando il bambino cresce e impara a masticare ma non è autonomo e bisogna imboccarlo.
Quindi si aggiunge anche la componente "psicologica", chiamiamola così, come aggravante al contesto: il bambino magari non è a suo agio, risente della non serenità dei genitori (a volte è davvero irritante l'insistenza con cui gli altri ti fissano mentre dai da mangiare a tuo figlio neanche fossero scene da Alien oppure sei stanco e non hai molta pazienza) oppure è distratto dalla situazione nuova che ha intorno oppure è proprio disturbato perchè certi bambini non possono tollerare che venga scompigliato il loro ordine di ritmi/luoghi quotidiani.
Altra componente, che ulteriormente complica il tutto, è quando tuo figlio sta sulla carrozzina: chi non sperimenta questa dimensione non sa, non s'immagina i vari problemini logistici che ci si trova ad affrontare, in primis proprio lo spazio fisico che in molti luoghi pubblici manca del tutto: i camminamenti sono a misura di bipedi e basta.
Nel nostro caso specifico, poi, dobbiamo stare attenti agli spigoli e ai bordi (pena clamorose capocciate), liberare lo spazio tavolo di fronte al bimbo (eh, i movimenti repentini e non controllati delle braccia che possono far volar via piatti, bicchieri posate con spruzzi di sughi e liquidi e quant'altro puntualmente sui vestiti di qualcuno dei commensali) e trovare poi uno spazio consono e dignitoso dove sdraiare il pargolo per dargli da bere quando proprio non ne vuol sapere di farlo da seduto, altrimenti niente bevande e il rientro a casa deve essere anticipato.
Abbiamo sempre cercato di condurre una vita il più possibile "normale" perchè se davvero vuoi partecipare della comunità sociale (uhm, altra espressione più felice non mi viene) non puoi chiuderti nel tuo domestico, nascondendonti dietro al dito "è tutto troppo difficile, è pieno di barriere architettoniche, non sono attrezzati, mio figlio non è abituato" e via piagnucolando.
Avere un figlio disabile non è una croce è una opzione alla quale devi trovare le risposte giuste, anche quando non esistono le domande perchè nessuno le pone o meglio perchè tutti le ignorano.
Spesso mi capita di chiedermi dove siano gli altri bambini/adolescenti/ragazzi come mio figlio – dove abito ce ne sono parecchi. Eppure non li vedo mai. L'ultima volta che mi è capitato di incontrare una famiglia, proprio pochi isolati lontano da casa nostra, è stato in luglio. Non è simpatico sperimentare l'imbarazzo di questi altri genitori, forse sono troppo anticonformista ma se vedo altri mamma e papà con figlio/figlia carrozzati il minimo che mi viene è sorridere e fare un cenno di saluto. La risposta è spessissimo una faccia mesta, occhi che fuggono lontano, altrove dai tuoi. Quando la faccia non è proprio un muso duro con su scritto "c... vuoi? Mah!
Comunque: abbiamo cercato di includere (ossignur che brutta parola) nostro figlio in tutto: gite, visite ad amici parenti, matrimoni, battesimi, compleanni, escursioni nei parchi, pomeriggi di shopping, la spesa al super, la passeggiata in centro, la piscina, le pizzate con gli amici.... e ci siamo posti come principio che, se non poteva andarci lui non c'andavamo nemmeno noi – perbacco se non sei tu per primo che pretendi il rispetto dei diritti delle persone disabili "sul luogo" le cose non cambieranno mai! Una volta volevamo portarlo a teatro ma poiché nello spettacolo erano anche inclusi degli spari (era una commedia sul far west e c'era il duello finale – può mancare il duello finale nel far west?) abbiamo concluso che non era il caso – più che altro perchè se tuo figlio è cieco ha molte più difficoltà ad interpretare il reale rispetto a chi la vista ce l'ha. Poi quando al teatro ci siamo stati abbiamo scoperto che cmq il nostro piccolo non sarebbe mai potuto entrare perchè il luogo era TOTALMENTE inaccessibile.
Vorremmo portarlo al cinema – siamo grandissimi appassionati, e vorremmo portarlo a quelle cose bellissime che si chiamano festival musicali. Bè non qui in Italia logicamente, dove proprio manca tutto per l'accessibilità ai concerti.
A volte però ti chiedi se davvero tutta questa tua "leggerezza" cioè il modo con cui affronti il "là fuori" non sia inappropriato per non dire incosciente: per un genitore è frustrante il rifiuto del cibo da parte di tuo figlio, voglio dire, ho visto per esempio mia cognata disperata perchè sua figlia (gravemente normodotata) non mangiava mai, ma nemmeno a casa e, a volte, mi giungevano alle orecchie le lamentazioni delle altre mamme al nido sull'argomento.
Per un genitore di figlio disabile, che ha impostato il proprio lavoro a casa sul potenziamento di ogni autonomia possibile ( e quindi a casa ti mangia anche i piatti intendo proprio la stoviglia e quando gli gira, si arrangia pure con le sue manine), al momento del "fuori casa", magari di fronte ai suoi piatti preferiti e assai prelibati c'ha la boccuccia sigillata con il loctite e pure gira la testa a dx e sx pur di evitare la cucchiaiata, impiastricciandosi ovunque, bè per questo genitore tutto si trasforma in un logorio nervoso e conseguente estrusione di acido gastrico in carbon copy!
Credo che il meccanismo psicologico sia lo stesso per tutti, cioè la discriminante non è la disabilità del figlio ma proprio la caratteristica dei bimbi a fare i capricci. Certo che, raramente, al bambino disabile viene attribuito il capriccio (che invece è una grande dimostrazione di personalità, nel senso che il bambino esprime la sua volontà, che a noi adulti può risultare fuori luogo etc ma è una manifestazione di peso proprio se è presente la disabilità; non so se mi sono spiegata) pena il giudizio di "cattivoni" che subito si appioppa ai genitori.
Credo che ogni genitore conosca suo figlio meglio di chiunque altro – sebbene non sia automatico mettere in atto le giuste reazioni, perchè non siamo "dottori" ma persone, umane e spesso i frangenti non sono dei più rilassati. Ci si impiega un po' a capire che tuo figlio sta facendo i capricci – beninteso quando non abbia davvero un motivo serio, magari ha mal di pancia o sonno o che e quello lo capisci al volo anche se verbalmente non riesce a spiegartelo lui.
È dura gestire i sentimenti che d'impulso scaturiscono: magari tu, genitore, sei stato tutta la settimana a casa, hai avuto mille cavoli burocratici, hai avuto le visite, i colloqui etc insomma mica la settimana standard di mediocre affaticante routine e quindi al we vuoi rilassarti e magari concederti qualche gratificazione.
Sei fuori, magari ti sei comprata la maglietta carina che era tempo che cercavi, il libro che volevi leggere da quando te ne hanno parlato entusiasticamente, ti rilassi guardando le vetrine, la gente, colta da profumi, odori, rumori che ti estraniano placidandoti, mano nella mano con tuo marito anche lui calmo in quei suoi certi vestiti che ti fanno dire "wow ma mio marito è ancora un grande gnocco!" e magari sei anche nel periodo in cui ancora qualcosina sul conto corrente ce l'hai e quindi, perchè no, ci fermiamo a mangiare fuori?
Sembra tutto perfetto e invece..... per un momento ho pensato : adesso mi alzo e fuggo, cambio identità e sparisco all'estero!
La sera dopo abbiamo provato di nuovo. Incredibile ma vero era solo perchè invece della pizza voleva la "patatutta", cioè la pasta al pomodoro! Se mio marito non avesse avuto l'intuizione "Senti, ordiniamo un pasta e se non mangia neanche quella amen, mi sacrifico io..." anche quella sera sarebbe finita a letto senza cena. Che sconfitta!
Si va per tentativi e si impara dagli errori. L'importante è arrivarci, prima o poi. Abbiamo bisogno di normalità e "leggerezza" anche noi.

domenica 26 settembre 2010

Il genio di turno

di mresciani:
ultimamente non ho bisogno, assolutamente, di trovare spunti per scrivere sul blog, tutti gli imput mi vengono offerti appena ascolto i media.
Passiamo dalla scuola che marcia impavida sul fronte militaresco a questo.
Che dire? Non ci sono parole, anzi: parole ce ne sarebbero tante da dire... questo signore, probabilmente, non ha PARENTI DISABILI sennò si vergognerebbe non solo di dirle ma anche di pensarle, certe cose.
Povera Italia!!! Dove sono i valori?
I ragazzi disabili disturbano e sarebbe meglio metterli in un istituto, parole sue.
Io penso che certi Assessori arrechino danno alla visibilità del loro paese o città, se si esprimono in modo così secco; cercategli una collocazione consona a questo modo di pensare.
"Assessore all'istruzione" è una carica delicata, i nostri figli disabili non hanno bisogno di ulteriori offese ed umiliazioni da parte di persone che ricoprono certe cariche, la vita ha già pensato a danneggiarli, ma noi genitori ogni giorno cerchiamo di cancellare certe offese.
Come genitori pretendiamo delle scuse, scuse a tutti i disabili Italiani, PRETENDIAMO che lasci il posto a chi ha veramente voglia di aprire dei dialoghi, che abbia un briciolo di umanità e che riesca a colloquiare con tutti: bianchi, neri, gialli, rossi, disabili ....TUTTI!!!
Tolleranza zero con certe persone che raggiungono livelli così CATTIVI.
Chieda scusa e SPARISCA!!!!!!!!!
NdO: tra le varie iniziative - anche un'interpellanza parlamentare, segnalo che è stato creato un gruppo FB per chiedere le dimissioni di questa persona dalla sua carica; noi abbiamo già inviato la e-mail al sindaco del Comune di Chieri, così come viene richiesto da questo gruppo, che in tre giorni ha già raggiunto oltre 700 adesioni!
Rilanciamo l'appello: iscrivetevi al gruppo e mandate l'e-mail al sindaco, facciamo sentire forte la nostra voce, perchè, tra le altre, quella frase "sono tempi duri per tutti" è inammissibile - come dire non ci sono soldi e allora zac tagliamo per primi i servizi alle fasce più deboli, che sono soldi "sprecati"; in secondo luogo sarebbe ora di prendere atto, senza ipocrisie o altri biasimevoli atteggiamenti, che se i nostri figli, anche quelli più gravi, fossero seguiti da persone competenti, avessero il monte ore del sostegno che gli spetta e fossero davvero integrati nella scuola, non ci sarebbero quelli che, magari, pur essendo anche genitori di figli disabili, dicono che sia giusto, "certi" alunni sono talmente gravi che mandarli a scuola non serve.
Ragionare così vuol dire non avere capito niente! Ricordo che moltissimi bambini disabili che poi crescono e diventano adolescenti etc non parlano, perchè nel nostro Paese non si effettua la logopedia come TERAPIA ma si monitora semplicemente il bambino e quando è grande tutt'al più gli si offre la CAA. Anche mio figlio avrebbe dovuto essere uno di quei bambini muti, invece mio figlio oggi parla e comunica, con la sua voce.
Di quest'argomento ne abbiamo parlato anche nel forum.
Diciamo basta a questa incultura sulla disabilità!
Aggiornamento del 27 settembre:
mi sembra utile segnalare questo da rainews24 e questo relativo al sito della senatrice che ha depositato l'interpellenza indirizzata all'On. Gelmini che, senza smentirsi, ancora tace. Non leggo, finora, dichiarazioni delle "grandi firme" del mondo della disabilità, l'unico che si sia espresso, finora - e abbia cercato di coinvolgere altri è questo signore qui. Saluti alla signora Cidoni che mi ha risposto sul Corriere e alla quale ho scritto in privato.
Aggiornamento del 5 ottobre:
mi sembra utile segnalare anche questo secondo gruppo FB.

venerdì 24 settembre 2010

A proposito di (far passare per) fessi

Oggi sono capitata su un blog che trovo molto interessante e che mi piace per il piglio battagliero e umoristico (*) con cui affronta l'argomento di cui si occupa. L'admin è un padre così come gli altri utenti sono genitori e mi sembra un bella community, che affronta la realtà in un modo non convenzionale e forse innovativo, in un mondo così "fermo" e lacerato da mille conflitti tra opposti schieramenti com'è quello dell'autismo in Italia.
Ma ogni volta che leggo le loro testimonianze sulla scuola mi sale una rabbia e uno sconforto....... volevo perciò dare una mano a questa loro bella inizitava che si chiama web convegno. Che è un'idea geniale!
I contributi vanno inviati entro il 30 settembre.
Sono stata invitata anche io a partecipare ma non posso portare nessuna testimonianza in merito.
Supportare però sì ;)
Infine, segnalo questo...... tanto per non farci mancare niente.
Foto: opera di Bob Marongiu.

(*) chi disegna le strip, per esempio?

giovedì 23 settembre 2010

Allenati per la vita!


di mresciani:
ieri ho avuto modo di vedere questo.









(Lo spazio vuoto è la lunga pausa silenziosa che mi ha preso dopo).
Sono rimasta veramente colpita da questo MINISTERO dell'ISTRUZIONE, gestito dal partito dell'Amore, che pubblicizza una certa disciplina che riporta indietro, agli anni venti del secolo scorso .
Un partito che proclama di fondarsi su un valore come l'amore, sentimento che accomuna le persone, mai dovrebbe pensare di insegnare a ragazzi dai 14 ai 20 anni ad usare le armi.
Formare le pattuglie per difendersi contro il bullismo?
Questa è la scuola che vogliono?
Usare le armi.
Questi percorsi "allenati alla vita" dovrebbero dare dei crediti ai nostri figli.
La scuola magari dovrebbe insegnare altri valori.
Quanto sperperio di denaro pubblico, a proposito della crisi e dei tagli: evidentemente, per certe cose, i soldi ci sono sempre.
Una scuola dove mancano gli insegnanti di sostegno dei disabili, dove mancano gli ausili per poter far frequentare le lezioni ai disabili, dove manca financo l'acqua calda per poter lavare il disabile quando si rende necessario. Una scuola dove, chi accompagna il disabile, non ha un parcheggio perchè il dirigente scolastico non ha pensato di crearlo o magari lo occupa lui/lei abusivamente.
Questa è la scuola? anzi: la Scuola?
Una scuola che oggi con la riforma ti fa fare un'ora di informatica a settimana.
Questa è la scuola?
Oggi che tutto gira intorno ai PC, si programma solo un'ora di informatica a settimana.
Questa è la scuola?
Dove sono i pc? Magari, poi, nell'ora risicata di informatica, gli studenti devono pure fare a turno davanti al monitor.....
Il primo giorno di scuola avrebbe fatto bene, il Ministro, a presentarsi nelle scuole vere italiane dove manca tutto, dove i docenti devono inventarsi tutto pur di lavorare.
"ALLENATI PER LA VITA".
Questo slogan lo RUBO e lo uso per noi famiglie di disabili.
Noi, ormai, siamo allenati a questa vita, a questa "scuola", dove i nostri figli sono sopportati e non integrati, sono dei numeri nei registri e PURE SEGNATI CON L'EVIDENZIATORE (così si individua meglio il disabile, caso mai non si vedesse dall'aspetto).
Siamo ALLENATI a dover lottare, ma non nei percorsi militari - TROPPO FACILE!
Siamo allenati a dover DISCUTERE ANIMATAMENTE con il dirigente scolastico di turno, se vogliamo che ai nostri figli siano trattati come studenti.
Siamo ALLENATI a dover essere umiliati, se ti senti dire dagli addetti ai lavori di USARE la tua badante per fare l'assistente alla persona, dentro la scuola, a tuo figlio.
Assistente alla persona, pagata da me, dentro la scuola? Ma non esiste!
La scuola deve provvedere ad individuare le persone che si devono occupare di tuo figlio tramite la ASL!
ALLENATI ALLA VITA!!!
Siamo allenati a tutto, ma non siamo allenati a farci passare per fessi.

NdO: di seguito due link con altrettanti articoli a commento su questi corsi; che sono stati già attivati dallo scorso anno; considerazione così abrupta, tra le altre: da noi ancora non è successo ma ve lo ricordate questo ?
Aggiornamento del 24 settembre:
poichè Timeout l'ha segnalato, metto qui il trailer del film che lei cita, uscito nel 2008, e ispirato ad una storia vera. Grazie della segnalazione!

mercoledì 22 settembre 2010

Anno scolastico 2010-2011

Ieri stavo leggendo un articolo (*) e mi domandavo: ma questi tecnici superpreparati che scrivono, sono anche genitori con figli in età scolare?
Sicchè sono andata a spulciare il mio archivietto, eccovi un florilegio (mi sono limitata a soli venti articoli) di quanto letto negli ultimi due-tre mesi, a proposito della scuola che integra ed include, all'indomani della "vittoria" del mondo della disabilità su quello della politica. Mi sembra che perdiamo sempre la guerra nel mondo dei diritti, però, specie quelli riguardo all'istruzione, ammesso che sia mai scattata una vera e propria "offensiva" e non dei semplici atti dovuti, magari neanche tanto convinti – se mi chiudono la porta in faccia non me ne vado come se m'avessero fatto un affronto personale, specie se rappresento un'intera e milionaria (in senso numerico) categoria di persone.
La novità di quest'anno, che mi pare emerga, nel solito panorama trito e ritrito del "la situazione è disastrosa, fate ricorso al Tar", è una mobilitazione di gruppi di genitori molto nutrita – o forse sono i giornali che danno più spazio? O è davvero cambiata un po' la cultura?
Vorremmo leggere anche le istruzioni per l'uso (**), non quelle estreme (cfr ricorsi al Tar), ma cose del tipo "incontro con le famiglie", " queste sono le associazioni che vi possono aiutare", "perchè non si ripeta più la stessa situazione aderite a". Esempio: quanti GLH sia I e O si tengno con la presenza delle associazioni locali dedicate, come sarebbe previsto?
Invece ci sono (sempre e solo) i singoli genitori (modello festuca davanti alla tempesta) ai quali vengono date delle risposte allucinanti e riservati i più biechi trattamenti.
Hai voglia ad invocare la formazione dei dirigenti scolastici e tante altre belle teoriche cosette (***)! Prima pensa a soccorrere concretamente gli utenti e poi pensa ad avviare i tavoli tecnici o i polverosi iter burocratici.

Genitori sul piede di guerra per gli insegnanti di sostegno

ALESSANDRIA. Se non si risolve in tempi brevi, la questione del sostegno agli alunni disabili nelle superiori rischia di finire in procura. Qualche genitore si è già rivolto a dei legali per capire contro chi fare denuncia e quale potrebbe essere l’iter giudiziario. Il problema riguarda i casi più gravi che necessitano di rapporto uno a uno e per i quali non basta l’1 a 2. Vale a dire: un docente di sostegno per 18 ore.
La contrazione complessiva del numero di insegnanti, ovviamente, ha ripercussioni anche in questo ambito e, dovendo stabilire una scala di priorità nelle assegnazioni, viene data la precedenza ai bambini di materne, elementari e medie, dove si ritiene più necessaria una presenza assidua per avviare un percorso di crescita formativa. Si aggiunge che il numero di casi di disabili gravi nelle superiori è in crescita e, quindi, aumentano le esigenze.
La Stampa del 20-09-2010

MESSINA. Primo giorno di scuola amaro per alcuni genitori degli alunni delle terze classi della scuola primaria "Pietro Donato", della Direzione didattica di Paradiso. Si tratta, va detto subito, di una delle migliori e più moderne scuole della città.
I tagli della riforma Gelmini sembrano trasformarsi in veri incubi per famiglie e bambini. Ieri mattina un folto gruppo di genitori arrabbiati e amareggiati ha occupato, in maniera del tutto pacifica, i locali della scuola. Un'opposizione che promettono di continuare fino a quando non verrà rispettato il diritto all'istruzione dei loro piccoli, senza disagi e problemi. E il motivo della protesta è presto detto: da ieri, gli alunni che lo scorso anno avevano frequentato le classi seconda A, B e C, in totale 54 bimbi, si sono ritrovati suddivisi in due classi, per via di un accorpamento suggerito dalla nuova normativa, e che darebbe vita a due classi da 27 alunni. (....)
da La Gazzetta del Sud, 14 .09.10

Sostegno, mancano 65 mila docenti. La denuncia di Tuttiascuola

Centonovantamila alunni disabili iscritti, 90.469 insegnanti di sostegno assunti: sono i dati nazionali rilevati dal Centro studi dell'associazione. Nocchetti: "Non un ministro, un buttafuori". Domani la manifestazione a Napoli
da Redattore Sociale del 14.09.10

Emilia Romagna: 5.892 docenti di sostegno per 12.182 studenti disabili

I dati sono indicativi del rapporto alunni/insegnanti (circa 1 a 2). Ma per Fiammetta Colapaoli del Coordinamento associazioni disabili di Bologna "è necessario verificare il numero di disabili per classe"
BOLOGNA. A poche ore dall'apertura delle scuole, la Regione rende noti i dati sugli studenti disabili e il numero di docenti di sostegno previsti per l'anno scolastico 2010/2011. In Emilia Romagna ci sono 12.182 posti per insegnanti di sostegno a fronte di un numero di alunni con disabilità pari a 5.892 con un rapporto di circa 1 docente per 2 studenti (1/2,06). I dati per la provincia di Bologna confermano quelli regionali (1.262 insegnanti per 2.608 alunni). I numeri non dicono però quanti studenti disabili ci saranno in ogni classe. Si tratterebbe di un dato importante perché, come spiega Fiammetta Colapaoli del Coordinamento associazioni disabili di Bologna (Cad), "l'integrazione non si fa con il rapporto docenti/alunni, ma verificando le condizioni della classe in cui il disabile è inserito". La preoccupazione è quella di ritrovarsi anche quest'anno con classi troppo numerose o con troppi studenti con disabilità, anche diverse, nella stessa classe.
Da Redattore sociale 13.09.10

«Aumentano gli handicappati Diminuiscono le ore di sostegno»

Denuncia-appello dell'Aniep alla direzione regionale e provinciale. Tempi duri per gli studenti disabili i quali aumentano di numero a fronte di un calo degli insegnanti di sostegno. In diversi casi i disabili si trovano inseriti in classi molto numerose per cui risulta difficile garantire livelli di assistenza e di efficienza sufficienti

SIENA. Una denuncia che sa di grido. Di dolorosa richiesta di aiuto. «La provincia di Siena per l'anno scolastico 2010-2011 ha in più, rispetto al passato, 100 soggetti portatori di handicap con connotazione di gravità. Quindi gli insegnanti di sostegno non bastano. I dirigenti scolastici devono chiederne di più a fronte di una maggiore necessità.
Da La Nazione 11.09.10

Scuola, bimbi disabili davanti alla Regione

NAPOLI. In base alla comparazione dei dati pubblicati dal Miur su una platea di circa ventiduemila disabili circa diciassettemilacinquecento lo sono al 100%; ciò vuol dire che, stando alla legge, gli insegnati di sostegno dovrebbero aggirarsi attorno alle diciannovemilacinquecento unità ed invece in Campania si fermano a 11.931, incluse le nuove leve previste per l'anno 2010-2011. Una sproporzione evidente che si somma alla situazione ancor più delicata e grave del sovraffollamento come denuncia Corrado Gabriele, consigliere regionale del Pd ed ex assessore regionale all'Istruzione e alla Formazione: «Secondo un report dello Sportello Integrazione di Scuole aperte, stando ai dati dello scorso anno, in molte scuole della Regione vi sono classi che, pur in presenza di alunni disabili, arrivano a 37 studenti. Classi formate cioè da 34 alunni, di cui 4 con disabilità.
Da Il corriere del Mezzogiorno 11.09.10

Disabili, il «sostegno» non basta

L’insegnante: «I ragazzi non sono seguiti nel modo giusto e noi restiamo precari a vita».
I sindacati: «Ai professionali niente prof tecnici, ma umanisti»

PAVIA. Ora di economia aziendale. Nessun insegnante di sostegno per gli studenti disabili. Ora di chimica. Stessa cosa. Però c’è il docente per le materie umanistiche. Eppure siamo tra i banchi di istituti tecnici e professionali. I ragazzi dovrebbero aver bisogno di essere seguiti nelle materie di indirizzo. «C’è qualcosa che non convince», dicono i sindacati. L’assegnazione dei posti di sostegno nelle superiori crea problemi nella distribuzione dei posti di lavoro tra i precari che aspettano ogni anno, ma ancora di più nella preparazione degli studenti.
La provincia pavese 08.09.2010

Mantova, diversamente abili senza sostegno scolastico: le famiglie pronte a ricorrere al TAR

MANTOVA. Si sono detti pronti a ricorrere al Tar per vedere riconosciuti i diritti dei propri figli. Su indicazione delle associazioni che li rappresentano, Anffas in primis, i famigliari dei ragazzi diversamente abili ai quali sarebbe stato negato l´insegnante di sostegno per il prossimo anno scolastico a causa del ritardo nella consegna delle certificazioni alle scuole, ricorreranno al tribunale amministrativo chiedendo l´applicazione della legge che prevede, a fronte di disabilità accertate, un sostegno scolastico. Lo scenario più probabile, qualora il Tar riconoscesse le ragioni dei ragazzi, sarebbe il reintegro degli stessi nel gruppo degli aventi diritto, con relativa redistribuzione delle ore di sostegno già previste, senza che altri insegnanti vengano aggiunti ai 530 previsti.
Marketpress.Info del 08-09-2010

Agnesi, dimezzati gli insegnanti di sostegno

Il preside Gaglio: "È un disastro". I genitori dei ragazzi, molti dei quali costretti in carrozzella, annunciano battaglia

MILANO. Insegnanti di sostegno dimezzati. Una riduzione così radicale, che molti degli studenti disabili che già frequentavano l´istituto non potranno più andare a scuola ogni mattina, perché sarà impossibile seguirli. Ma preside e genitori non ci stanno. E annunciano battaglia alla direzione scolastica provinciale e regionale.
Succede al magistrale Agnesi «una delle scuole d´eccellenza di Milano per come vengono seguiti i ragazzi diversamente abili», spiegano i genitori. Ma proprio qui, le cattedre per il sostegno assegnate quest´anno sono cinque in meno rispetto all´anno scorso (6.5 contro 11.5), a fronte dello stesso identico numero di ragazzi da seguire, 19.
La Repubblica del 08-09-2010

Scuola, dimezzati gli insegnanti di sostegno

NUORO. Sciopero bianco, oggi, «contro lo sfascio della scuola in provincia di Nuoro». Una iniziativa promossa nei giorni scorsi dal presidente della Provincia, Roberto Deriu, che ha chiamato a raccolta le istituzioni del territorio, le parti economiche e sociali, genitori e personale della scuola. Ferita, e questa è l’ultima novità, da un altro duro colpo, stavolta ai danni degli studenti più deboli: i ragazzi portatori di handicap. Le nomine degli insegnanti di sostegno (dati del Csa di Nuoro) sono state decurtate e nessuno dei ragazzi disabili della provincia avrà il rapporto uno a uno, ovvero un insegnate che li supporti durante l’orario scolastico. Se così dovesse essere fioccherebbero i ricorsi dei sindacati e dei genitori: secondo una sentenza della Corte costituzionale infatti i portatori di handicap dovrebbero avere il rapporto uno a uno.
La Nuova Sardegna del 08-09-2010

Scuola, la beffa della Gelmini

I sindacati: "I 500 posti per il sostegno sono briciole".
"Non è previsto alcun rafforzamento degli organici dei prof" Per bidelli e segretari 450 assunzioni
La denuncia di Nocchetti "Insufficiente l´organico per gli alunni disabili"

NAPOLI. «I 500 posti di sostegno sbandierati dal direttore scolastico regionale come frutto della sua trattativa romana, sono sempre gli stessi 500 posti di cui già sapevamo. E comunque per le migliaia di precari delle altre discipline non c´è neppure una cattedra». Antonella Vassallo, del Coordinamento dei precari della Campania, boccia il «contentino» concesso da Roma a fronte delle migliaia di tagli effettuati tra il personale della scuola campana.
La Repubblica del 08-09-2010

Insegnanti di sostegno, ne mancano sessanta

LODI. Gli alunni disabili crescono. Crescono anche quelli gravi, ma diminuiscono gli insegnanti di sostegno. I docenti assegnati nel 2009 erano 241, mentre per la stagione scolastica alle porte gli assistenti sono 298. Se nel 2009 i posti assegnati erano 282, nel 2010/2011 sono diventati 303. Il rapporto docenti disabili, l’anno scorso era di un docente ogni 2,39 alunni, ora è di uno ogni 2,35. I numeri del provveditorato però parlano chiaro, anche per quanto riguarda l’aumento complessivo degli scolari disabili, l’aumento dei casi gravi e l’aumento dei bambini che hanno bisogno di un docente tutto per loro.Dalle tabelle elaborate dal responsabile di settore Gianluigi Cornalba, emerge che gli alunni disabili sono cresciuti di 40 unità, passando da 674 a 714. I casi gravi sono saliti da 160 a 189 e i bambini che hanno bisogno del rapporto 1 a 1 sono cresciuti da 104 a 127. Se venisse rispettato il criterio fissato nella finanziaria del 2009, che prevedeva un docente di sostegno ogni due bambini disabili, gli incaricati dovrebbero essere 357, invece degli attuali 298, cioè 59 in più.
Il Cittadino del 07-09-2010

Alunni diversamente abili assistiti da personale privo di titoli ed esperienza

NAPOLI. Alunni diversamente abili assistiti da personale privo di titoli ed esperienza, ma anche un giro di parentele che contano quando si tratta di assumere o assegnare case. Ipotesi al vaglio della Procura, nell’inchiesta che sta passando al setaccio appalti, graduatorie, contratti in materia di welfare. Ipotesi che incassano giorno per giorno dati concreti, possibili conferme. Parentopoli all’ombra del Comune, c’è un dato numerico: ci sono dodici nomi di soggetti assunti nei progetti di assistenza agli alunni portatori di handicap su cui si sta facendo chiarezza. Parentele accertate per dodici impiegati, mentre nel mirino finiscono sindacalisti, dirigenti comunali, esponenti del mondo politico. Maneggi bipartisan, a giudicare dai primi accertamenti finora condotti. Inchiesta complessa, affidata dal pool mani pulite del procuratore aggiunto Francesco Greco ai vigili del comandante Luigi Sementa.
Il Mattino del 06-09-2010

Sostegno disabili, una raffica di ricorsi individuali al Tar

PESARO. La strada dei ricorsi individuali sarà imboccata a giorni. I genitori degli alunni disabili alle prese con il taglio dei docenti di sostegno si sono riuniti ieri con l'assessore Alessia Morani e le organizzazioni sindacali. Le vie legali sono sembrate a tutti l'unico metodo per raggiungere l'obiettivo, che si è affinato: dal ripristino del numero docenti dell'anno scorso si è passati a chiedere un sostegno pari al bisogno, non vincolato da un tetto al numero dell'organico. In pratica, fino all'altro ieri i genitori protestavano contro i decreti degli uffici scolastici regionale e provinciale che, sulla base di disposizioni del ministero, riducono gli insegnanti di sostegno della nostra provincia di 32 unità, da 525 a 493. Decreti che i genitori definiscono «illegittimi» perché «la manovra economica di luglio stabilisce che l'organico del nuovo anno scolastico deve essere pari a quello passato», inoltre, «per legge ci deve essere un rapporto di un insegnante ogni due disabili, mentre ora è di 1 a 2,34». Così, hanno spedito una diffida all'ufficio scolastico regionale e, per conoscenza, a quello provinciale perché venga azzerato il taglio. Ma non credono più di tanto ai risultati. L'unica azione che, a loro avviso, può portare dei frutti, è quella dei ricorsi individuali di massa al Tar, che puntino non tanto sull'eventuale illegittimità dei decreti, quanto sulla procedura adottata per l'assegnazione delle ore di sostegno.
Il Resto del Carlino del 05-09-2010

Bergamo, i docenti di sostegno. «Pochi posti, noi discriminati»

BERGAMO. Protesta dei precariUna ventina di docenti di sostegno precari di area tecnica hanno manifestato ieri davanti all'Ufficio scolastico provinciale per le poche nomine a tempo determinato nel loro settore. Nella scuola superiore i docenti di sostegno sono divisi in quattro aree (umanistica, scientifica, tecnica, motoria) perché viene scelto il tipo di docente che, a partire dalla diagnosi funzionale fatta dai servizi specialistici, appare più adatto per competenze a seguire lo studente disabile. La scelta viene proposta dai coordinatori del settore disabili delle singole scuole ai consigli di classe e ai presidi, che decidono e inviano le richieste all'Ufficio scolastico provinciale, che a sua volta provvede alle assegnazioni in base alle graduatorie. I docenti di area tecnica ritengono però che nei loro confronti siano fatte discriminazioni e hanno chiesto all'Ufficio scolastico di accedere ai documenti per verificare la congruità delle richieste provenienti dagli istituti.
L'Eco di Bergamo del 03-09-2010

Mancano all'appello settanta cattedre di sostegno ai disabili
RAGUSA. Ben 48 allievi disabili in più rispetto allo scorso anno scolastico, ma nel 2010/2011 nelle scuole ragusane ci saranno oltre 70 cattedre di sostegno in meno! Ad onta della legge che garantisce l'insegnante di sostegno per gli studenti disabili e che vorrebbe favorire la loro integrazione.
Sono solo alcuni degli effetti della riforma di Mariastella Gelmini: la denuncia, assai forte, è della Gilda e del «Comitato a difesa della scuola pubblica», nato anche nel capoluogo ed a cui aderiscono oltre 50 insegnanti precari di tutta la provincia.
La Gazzetta del Sud 30-07-2010

Solo sette insegnanti di sostegno a fronte di 126 alunni disabili in più
ROVIGO. I problemi della scuola non finiscono mai e nemmeno per gli studenti disabili. A fronte di 126 iscrizioni di alunni con problemi di handicap in più dell'anno scorso, infatti, i posti aggiuntivi per gli insegnanti di sostegno concessi al Polesine sono stati soltanto 7 (uno ogni 18 alunni, facendo la proporzione). Il che significa, facendo due conti, che per 784 alunni certificati saranno disponibili soltanto 319 insegnanti, che potranno seguirli (per forza di cose) per meno ore o raggruppandoli. «Anche il ritardo nella definizione dei trasferimenti ci creerà dei problemi spiega Bertilla Gregnanin della Uil Scuola Quelli del personale Ata sono slittate ad agosto insieme agli insegnanti delle superiori, il che farà ritardare anche le nomine».
Il Resto del Carlino 31-07-2010

Insegnanti di sostegno, il Pd lombardo contro i tagli
BERGAMO. I consiglieri regionali Pd Maurizio Martina e Mario Barboni hanno inviato una lettera al direttore generale dell'Ufficio scolastico della Lombardia Giuseppe Colosio per chiedere che vengano ripensati i previsti tagli in organico di fatto di 99 insegnanti di sostegno a fronte di un aumento di 142 unità degli studenti disabili che entreranno in classe il prossimo settembre. La lettera dei consiglieri regionali sottolinea che nel prossimo anno scolastico saranno presenti nelle scuole 3.134 alunni disabili certificati e che «tra le province lombarde quella bergamasca è di gran lunga la più penalizzata».
L'Eco di Bergamo del 04-08-2010

Più studenti, ma meno classi e ulteriore taglio di 143 insegnanti
ANCONA. Aumentano gli alunni disabili ma con un incremento minimo dei docenti di sostegno. Nomina dei supplenti in ritardo e forse non concluse per il1° settembre. Ulteriore taglio di 133 posti di lavoro tra il personale Ata. In totale un taglio di 276 posti che aggiunti ai 387 dello scorso anno ammontano a una perdita di 663 unità in due anni. Il quadro a tinte fosche emerge dall’analisi di Flc-Cgil e Cgil al termine di un incontro con il direttore dell’ufficio scolastico provinciale di Ancona Annamaria Nardiello. Le operazioni per il regolare avvio dell’anno scolastico «sono in forte ritardo, la situazione delle classi e la garanzia del diritto allo studio degli alunni disabili sono sempre più problematiche, con classi sovraffollate, meno insegnanti e i parametri di norma su salute e sicurezza spesso non rispettati» sottolineano Manuela Carloni, segretaria della Flc-Cgil di Ancona, e Selly Kane, segretaria della Cgil provinciale.
Il Messaggero 05-08-2010

Solo 4 posti di sostegno per 72 alunni disabili iscritti ...
ASCOLI. Solo 4 posti di sostegno per 72 alunni disabili iscritti al nuovo anno scolastico. Sembra uno scherzo, ma non lo è. E’ invece quanto disposto dall’Ufficio scolastico regionale a favore degli alunni portatori di handicap per le province di Ascoli e Fermo. Nelle due province si contano complessivamente 1.388 alunni con handicap con un rapporto di un insegnate ogni 3/4 alunni. Il che significa che ogni bambino svantaggiato può accedere a non più di 4-5 ore di insegnamento settimanale. «Sono anni che la dotazione di docenti di sostegno è assolutamente inadeguata a garantire il diritto all’istruzione dei numerosi alunni disabili e che il rapporto medio di 1 insegnante ogni 2 alunni viene sistematicamente superato.
Il Messaggero 11-08-2010

Note:
(**)come queste, per esempio.
(***)Redattore Sociale del 31-08-2010: Scuola e integrazione, Fadis: "L'impreparazione è del sistema scolastico in generale, non solo del sostegno".
Il presidente Quirico: "L'impreparazione nasce da un problema globale di formazione a cui si risponde con interventi normativi e riqualificazione del personale operante, dirigenti compresi"
BOLOGNA "L'impreparazione è un problema che interessa il sistema scolastico italiano, al di là del sostegno". Nicola Quirico, presidente della Federazione delle associazioni di docenti per l'integrazione scolastica (Fadis), che riunisce gli insegnanti di sostegno specializzati di Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo, sottolinea l'importanza di salvaguardare 30 anni di esperienza di integrazione nella scuola italiana "attraverso la qualità della preparazione dei suoi insegnanti. Sia quelli di sostegno, ai quali si chiede una competenza specifica, sia agli altri che devono, comunque, lavorare per integrare gli studenti disabili". La preparazione di un docente dipende dagli studi universitari e dalla formazione in servizio. Quindi, chiarisce Quirico, "se un insegnante è inadeguato, il problema va ricercato nel percorso di formazione a monte".
Attivare corsi specifici per i docenti della scuola secondaria (che sono stati sospesi dopo la chiusura delle Ssis), intervenire a livello normativo e riqualificare il personale che già opera nelle scuole, compresi i dirigenti scolastici, "perché l'integrazione riguarda tutto il personale scolastico, non solo gli insegnanti di sostegno". Ecco quali sono gli interventi urgenti secondo il presidente di Fadis che mette in guardia sul considerare il problema degli insegnanti di sostegno come, "un fenomeno negativo da sbandierare all'inizio dell'anno scolastico. Si tratta di un problema più complesso che dipende da scelte politiche che non nascono certo nel 2010".

domenica 19 settembre 2010

Buon compleanno



Oggi scoccano i due anni, per l'entità Genitori Tosti.
Buon compleanno!
Vorrei poter scrivere che abbiamo fatto questo e quello, non certo per vantarci, ma solo per testimoniare il nostro impegno, invece non possiamo testimoniare un bel niente perchè i nostri interlocutori non hanno mai risposto – per esempio il Ministero della Sanità cui abbiamo scritto (l'ultima volta lo scorso giugno). Riportare il motivo per cui detto Ministero ha taciuto vuol dire aggiungere ulteriore concime per i campi su questo nostro Paese così ricolmo di letame, che non mi pare il caso..... oppure: che dire di quella che, apparententemente, era una cosa fantastica come la piattaforma per l'integrazione scolastica, promossa dal CIIS, che noi abbiamo appoggiato con sentimento? È da poco iniziato un nuovo anno scolastico e...... ? Chi l'ha più sentito il CIIS? Bah!
Potrei continuare con la lista di persone che, nel corso di quest'anno, ci hanno contattato per coinvolgerci in fantastici progetti cui non è seguito però un impegno serio, anzi queste persone sono pure scomparse nel nulla, lasciandoci la sensazione di presa per i fondelli che non riusciamo a capire.
'E stato un anno strano, difficile e siamo stati persino oggetto di attacchi informatici – perbacco se ti sabotano significa che dai fastidio e, bè, non è una cosa di cui vantarsi neanche questa: chi è mai il gaglioffo che prende di mira un gruppo di genitori con figli disabili che vorrebbero migliorare le cose?
Non so neanche se, in generale, la gente abbia capito cosa sono e cosa fanno i Genitori Tosti: il principio è quello dell'auto mutuo aiuto (cultura che stenta tantissimo ad attecchire in Italia, almeno per quanto riguarda i genitori con figli disabili): passano gli anni ma le problematiche rimangono le stesse, in cima a tutto la carenza assoluta di informazione. È inconcepibile che, ancora nel 2010, due genitori si trovino di fronte il vuoto e il nulla: a fare un report dei genitori che ci hanno interpellato, viene fuori un quadro sconfortante in cui campeggia il fai da te, cioè chi s'ingegna riesce più o meno a barcamenarsi, gli altri sono destinati a patire ogni ingiustizia, in barba a leggi e diritti (questi sconosciuti!). Come sperare che le cose cambino?
Per la sottoscritta poi non è stato un anno felice, in primis dal punto di vista della salute, poi il gorgo delle avversità poste dal sistema e dalla burocrazia, culminante nello sgradevolissimo episodio riguardante la scuola di mio figlio...... quelli di noi che si sono impegnati come GT, hanno avuto le loro belle gatte da pelare e quando hai un'emergenza, purtroppo, non si ha più tempo per nient'altro.....
Ci sono dei progetti in sospeso, che speriamo di mettere in atto, entro la fine di questo strano anno.
Puntavamo molto sul forum, inaugurato a fine ottobre scorso, che fosse il luogo dove i genitori potessero incontrarsi e condividere, scambiarsi informazioni etc e farlo in tempo reale. Ma anche qui le cose non sono andate lisce, e per cause indipendenti dalla nostra volontà; stiamo rimediando ma, accidenti, deve essere sempre tutto in salita?
Comunque buon compleanno Genitori Tosti, chi semina bene poi raccoglie, chi semina vento la bufera lo inghiotte ;)

giovedì 2 settembre 2010

A tutto sport!


di mresciani:

Noi genitori di bambini con bisogni speciali siamo sempre attenti a tutto ciò che può aiutarli nel loro inserimento in questa società.
Come genitore non ho avuto la guida e qualcuno che mi tracciasse una strada da seguire.
Sono andata avanti senza direttive ed ho puntato molto sullo sport e questo è stato molto importante per la crescita di mia figlia.
Avendo una malformazione cerebrale rara, dove si hanno problemi di connessione tra i due emisferi, si è cercato di trovare quanti più stimoli possibili per aiutare il suo cervello a trovare strade alternative per imparare.
A sette anni l'ho iscritta a scuola di karate. Uno dei vari sport che segue mia figlia e di questo sport voglio parlare.
All'inizio in palestra era completamente isolata, non parlava con nessuno, poi frequentando i genitori degli altri bimbi noi grandi abbiamo fatto amicizia e, anche i bimbi si sono frequentati fuori dalla palestra. A distanza di 8 anni devo dire che mia figlia ha fatto passi da gigante nell'integrazione, tanto da dover faticare per portarla fuori dagli spogliatoi, dove ride e scherza con le altre atlete.
Per quanto riguarda lo sport ci ha dato grandissime soddisfazioni perchè ora è una cintura marrone 1° kiù e devo aggiungere che niente le è stato regalato, tutto è stato frutto del suo lavoro, continuo e costante in palestra.
L'anno 2009 ai campionati regionali si è classificata al terzo posto kumite per quanto riguarda la sua categoria. Stiamo parlando di un terzo posto fra normo-dotati, badate bene.
Mia figlia ha acquisito una padronanza ed un coordinamento fra braccia-gambe e cervello non indifferente per chi come lei ha una ipo-agenesia del corpo calloso.
I vari kata sono complessi e sono frutto di un grossissimo lavoro per un normo-dotato figuriamoci per chi ha un problema così importante. Quando ha iniziato a fare kumite (cioè i combattimenti) quasi scappava, ora bisogna cercare di farle dosare le sue troppe audaci energie.
Mi piace che questo lavoro mia figlia l'abbia fatto in una normale palestra: niente corsi speciali, sta insieme a tutti gli altri.
Certo, capisco anche che mia figlia è una disabile con un ritardo cognitivo e che non ha nessun problema motorio, dunque ha potuto frequentare questo tipo di sport.....
E' un grande risultato e ne sono fiera, peccato che quest'anno non si sia potuta cimentare nelle gare regionale a causa del blocco della sua classe a Barcellona per la famosa eruzione del vulcano islandese.
Sarà per la prossima volta: non disperiamo mai!!!!!!!!!!!
Quando aveva iniziato avevo un sogno per lei, crearle una felice posizione nel mondo dello sport e su questo fronte non ci siamo sbagliati!!

NdOrsa: a proposito di sport segnalo che da qualche giorno è attiva una nuova sezione sul forum dedicata proprio allo sport; siete tutti invitati a postare, perchè lo sport "possibile" è molto diffuso, più di quanto si creda o se ne senta dire; per esempio vorrei iscrivere mio figlio ad un corso di nuoto, ma un corso di nuoto non un ciclo di idroterapia!!!!!!

mercoledì 1 settembre 2010

Dopo le vacanze, le riflessioni

di mresciani:

Le vacanze ritemprano lo spirito, rinvigoriscono le forze, insomma sono un ottimo ricostituente per tutti ma, per noi che arriviamo al traguardo ferie allo stremo delle nostre energie, sono l'unica agognata meta.
Un mese al mare senza terapie da seguire, senza l'orologio impietoso che sta sempre a farmi notare che siamo in ritardo sulla tabella di marcia: caspita, ci metterei la firma!!!!
Certo non tutto-tutto è in libertà, abbiamo comunque gli orari dei pasti da seguire causa il diabete di un componente della famiglia, ma ci può stare!
Certo, queste vacanze sono partite male perchè, inspiegabilmente, mia figlia, arrivata al predellino del pullman che avrebbe dovuto portarla al campo estivo scout, ha deciso che non avrebbe convissuto quest'avventura con i suoi adorati compagni.
Venerabili misteri della mente umana!
Dopo un inizio ferie chi mi ha demoralizzato, pensavo che la punizione di non portarla al mare ci stesse tutta!
Ma poi il mio cuore di pietra si è sgretolato. Avrebbe capito la punizione? Dopo tanti successi scolastici ed extra-scolastici, nonostante i suoi problemi.... sarebbe stata la soluzione giusta?
Poi avrei punito anche me, dopo un anno di duro lavoro su tutti i fronti. A che pro?

Ho fatto perciò una scelta che si è rivelata vincente: preso armi, bagagli ed il mio mini zoo casalingo ci siamo trasferiti e si è tuttora alla casetta al mare.
Già varcare la soglia del residence ha fatto bene a tutta la famiglia, quattro zampe compresi. Ogni angolo del residence è un piccolo paradiso terrestre per noi, a me fa meditare con calma e mi rilassa, mi camomillizza.
Le mie spiaggette? Un toccasana, quest'anno nessuna pietra, sono state portate via dalle mareggiate regalandoci una stupenda cartolina da favola. La mia Santa Luria.
Poi in spiaggia ho trovato la gradevole sorpresa di rivedere un'altra mamma combattiva, un pilastro di una grossa associazione di bimbi disabili.
Le nostre chiacchierate in sede NON DI RAPPRESENTANZA, sono servite a confrontarci ed a discutere sul mondo della disabilità. Un mondo che non è capito da chi la disabilità non l'ha in casa.
Gli addetti al lavoro che trattano con i nostri figli ma, "fortuna loro", non hanno figli con problemi, capiscono PARZIALMENTE la disabilità, parzialmente comprendono i nostri stati d'animo, parzialmente approvano i nostri modi di fare.
Io penso che per quanto una persona si sforzi e si impegni, vivere certe realtà è tutta un'altra storia.
Ho avuto modo di vedere in questa mamma e questo papà tanta forza e tanta dedizione nel seguire la loro figlia, la loro realtà è molto forte, ma sono molto pacati e trasmettono positività.
Chissà se mai riuscirò ad essere come loro.
Comunque, cerco di fare del mio meglio anche se ogni tanto mi rendo conto che "svirgolo".
Stiamo ancora al mare, ma oggi si torna al lavoro; il lavoro non mi spaventa perchè mi piace.
Mi angoscia il rientro a scuola, perchè già prevedo problemi con il sostegno e quant'altro......va bene.......pedaliamo, pedialiamo, io che con la bici e l'equilibrio su di essa non andiamo molto d'accordo!!