venerdì 13 settembre 2013

Incontro al MIUR dei Genitori Tosti con Raffaele Ciambrone, Dirigente Responsabile per l’Integrazione scolastica

A seguito dell'incontro al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, presso la Direzione Generale per lo Studente del MIUR, col Dirigente Responsabile per l’Integrazione Raffaele Ciambrone, pubblichiamo il resoconto dell'incontro.

COMUNICATO STAMPA
Verona, 13 settembre 2013
Nella giornata di martedì 10 settembre u.s., in rappresentanza di GENITORI TOSTI In Tutti I Posti ONLUS, Associazione di promozione sociale di genitori con figli con disabilità, il Presidente e i due referenti per le regioni Lombardia e Campania sono stati ricevuti presso la Direzione Generale per lo Studente del MIUR, dal Dirigente Responsabile per l’Integrazione Raffaele Ciambrone, in risposta alla lettera inviata al Ministro Carrozza lo scorso giugno. Partecipavano alla riunione in audioconferenza, i referenti per le regioni Sardegna, Veneto, Puglia e per la provincia di Bari.
Nello scritto indirizzato al Ministro, Genitori Tosti affrontava il tema degli alunni con Bisogni Educativi Speciali (così come definiti dalla Direttiva ministeriale del 27/12/2012 e successiva circolare n.8/2013) che ricomprende disabilità, disturbi dell’apprendimento e condizioni di svantaggio socio-economico linguistico culturale. Una Direttiva ben conosciuta nel mondo della scuola come, appunto, la “circolare sui BES”, per il dibattito suscitato e le non poche preoccupazioni e perplessità che la sua attuazione ha sollevato tra docenti, dirigenti scolastici, esperti del settore e, non ultime, tra le associazioni delle famiglie con figli con disabilità.
Nel lungo colloquio avvenuto presso la sede del Ministero di viale Trastevere, Genitori Tosti ha ribadito quanto già espresso nella sua lettera sui temi in questione, chiedendo al Ministro
immediato intervento che sospenda la direttiva di cui all’oggetto e che apra un contestuale dibattito aperto a TUTTI gli attori del sistema, chiarendo inequivocabilmente gli aspetti relativi alle risorse a disposizione delle scuole per realizzare ciò che viene proposto, parallelamente ad una rilevazione accurata delle modalità di applicazione della normativa vigente, in materia di integrazione scolastica, a partire dall’attuale funzionamento dei GLH per  gli oltre 200.000 studenti certificati ex legem 104/92, iscritti nelle scuole pubbliche italiane di ogni ordine e grado”
In merito alle risorse previste, il dott. Ciambrone ha chiarito che tutte le risorse e gli strumenti già destinati agli studenti con disabilità, riconosciuti tali dalla certificazione prevista a norma della legge 104/92 in favore degli alunni disabili, resteranno inalterati.
In particolare lo strumento del Gruppo di Lavoro per l’Handicap di Istituto (sia Operativo che di Istituto, art. 15, L.104/92), manterrà intatte le sue prerogative ecompiti, mentre il GLI, Gruppo di Lavoro per l’Inclusività, introdotto dalla nuova Direttiva ministeriale, non sostituirà il GLHI ma coesisterà con esso, rispettandone le funzioni e le prerogative già previste dalla legge. Tale fondamentale questione, ci è stato anticipato, sarà a breve oggetto di una ulteriore circolare/nota di chiarimento del MIUR, che seguirà quella già pubblicata il 27 giugno (Nota 1551) sull’altro caposaldo della Direttiva e cioè il Piano Annuale per l’Inclusività (PAI), il cui invio agli Uffici Scolastici Regionali da parte delle scuole era stato previsto in un primo momento già a partire da giugno scorso (a pochissimi mesi dalla pubblicazione della circolare dell’8 marzo attuativa della Direttiva sui BES) e che era stato interpretato da molti come uno strumento “sostitutivo” della annuale richiesta di organico di sostegno determinante per  la quantificazione del monte  ore di sostegno assegnate ad ogni scuola, costringendo il Ministero a smentire tale interpretazione.
Sui GLH, strumento centrale per l’attuazione della L.104, GENITORI TOSTI già negli anni scorsi aveva sollevato il problema, denunciando come in molte scuole non venissero nemmeno convocati a detrimento della programmazione didattica per l’integrazione di ogni studente con disabilità e in spregio ai dettami della normativa. Dal 2011 l’associazione ha lanciato ad ogni nuovo inizio di anno scolastico, la campagna nazionale “GLH IN TUTTE LE SCUOLE: SI PUO’ FARE!” per ottenere la regolare convocazione dei GLH in tutte le scuole di ogni ordine e grado così come previsto dalla legge.
Abbiamo riscontrato con soddisfazione l’attenzione, alla questione da noi sollevata, da parte del dott. Ciambrone che si è reso disponibile ad una puntuale rilevazione da parte del MIUR sulla convocazione dei GLH nelle scuole, attraverso l’inserimento di uno specifico indicatore sui modelli predisposti centralmente per la stesura e la trasmissione del Piano Annuale per l’Inclusività. Accogliamo l’apprezzamento e l’interesse per la nostra Campagna, che anche quest’anno scolastico 2013/2014 vedrà impegnati GENITORI TOSTI ONLUS.
Permangono però forti preoccupazioni e grandi perplessità riguardo le risorse destinate agli alunni con disabilità provvisti di certificazione secondo la L.104/92, specificatamente per le ore di sostegno. In particolare l’affermazione ricorrente che lamenta “un aumento spropositato delle diagnosi di disabilità” già peraltro registrata più volte nel corso degli ultimi anni nelle dichiarazioni pubbliche di esponenti del Ministero (dall’ex Sottosegretario on. Valentina Aprea fino allo stesso ex Ministro Maria Stella Gelmini), quale distorsione che contribuirebbe in buona parte a generare l’ormai strutturale cronica insufficienza di ore di sostegno assegnate o non assegnate agli alunni con disabilità ad ogni inizio di anno scolastico e che vede una considerevole quota di famiglie (9% secondo l'ultimo report ISTAT su “L'integrazione degli alunni con disabilità nelle  scuole primarie e secondarie di primo grado” pubblicato il 25 gennaio scorso) intentare causa al MIUR vincendo e ottenendo per pronunciamento dei Tribunali l’adeguamento delle ore e risarcimento dei danni esistenziali patiti.
GENITORI TOSTI considera inaccettabile la logica della “guerra tra poveri” secondo la quale eventuali pratiche distorsive sulle certificazioni (ma chi dovrebbe controllare? chi rilascerebbe certificazioni improprie? chi inoltrerebbe richieste eccessive rispetto i reali bisogni?) sarebbero causa di improprie concessioni di ore di sostegno non dovute, danneggiando le altre famiglie, quelle dei veri alunni con disabilità più gravi, i veri aventi diritto.
A GENITORI TOSTI preme sottolineare che, se fosse davvero confermato un aumento delle certificazioni di disabilità, questo dato andrebbe interpretato in maniera più articolata in ragione della complessità del tema stesso. Da un lato, non andrebbe trascurato il ruolo sussidiario svolto dalla scuola a causa delle carenze del Welfare e di un'adeguata gestione del passaggio dall'età evolutiva a quella adulta delle persone con disabilità, che spinge molti genitori a cercare di prolungare il più tempo possibile la permanenza dei propri figli a scuola (e dunque richiederebbe una disaggregazione dei dati anche in termini di permanenza complessiva delle persone con disabilità all'interno del sistema scolastico); dall'altro, andrebbe considerato se tale aumento non sia dovuto anche ad una migliore definizione di criteri e capacità diagnostiche (si pensi, ad esempio, alla vasta area dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo).
Guardiamo positivamente alla costante attenzione riservata al tema della realizzazione di una piena integrazione scolastica dei bambini e ragazzi con disabilità: pensiamo in particolare alle “Linee Guida per l’Integrazione degli alunni con disabilità” del 2009, alle successive linee guida e direttive ministeriali in attuazione della L. 170/2011 a tutela del diritto allo studio degli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA) e, pur se in maniera controversa, anche alla stessa recente Direttiva sui Bisogni Educativi Speciali che rimarca l'importanza di un intervento didattico tempestivo e puntuale in favore degli alunni e studenti in situazioni di svantaggio scolastico.
Restano però forti le preoccupazioni che ci hanno spinto a scrivere al Ministro, riguardanti proprio la modalità di attuazione di una Direttiva che, a fronte:
-     di una conclamata incapacità del sistema a contrastare la “delega” all'insegnante di sostegno da parte dei docenti curricolari (sempre più esplicita man mano che si procede nei diversi gradi di scuola);
-     della trasformazione della specializzazione del sostegno in un canale preferenziale per riassorbire i cosiddetti “perdenti posto” o accedere più facilmente all'assunzione a tempo indeterminato;
-     della drammatica stagione di tagli che ha visto la scuola depauperata senza alcuna pietà di risorse economiche, umane e organizzative che hanno reso sempre più proibitive tanto le condizioni di insegnamento quanto quelle di apprendimento;
-     della mancanza di formazione adeguata della maggior parte dei docenti curricolari,
pretende di riuscire a fare ciò che in condizioni ben più favorevoli non si è verificato, rischiando di dare avvio a un processo di “etichettamento” tanto arbitrario quanto pericoloso per i singoli sia per l'intero sistema di integrazione.
Genitori Tosti nutre grandi preoccupazioni e dubbi sull’attuazione stessa della L.104/92: non si può continuare a non tenere conto di quanto affermato nelle sentenze di condanna all’Amministrazione scolastica presenti nei migliaia di ricorsi per l’adeguamento delle ore di sostegno. Chiarimenti sono avvenuti (“un documento amministrativo [la Direttiva] non può modificare le prerogative previste da una legge [L.104]”) ma non vogliamo che la L. 104 rimanga la grande incompiuta e, anche in considerazione della bozza di Proposta di Legge “Per migliorare la qualità dell’inclusione scolastica degli allievi con disabilità e bisogni educativi speciali” in corso di elaborazione presso l’Osservatorio delle associazioni sulla disabilità, i GENITORI TOSTI Onlus ribadiscono tutto il loro determinato impegno a vigilare attentamente affinché non restino disattese le ragioni e le preoccupazioni di tutti i genitori di bambini e ragazzi disabili.
A conclusione dell’incontro abbiamo riscontrato convergenza e attenzione sulle questioni sollevate e sul nostro impegno come GENITORI TOSTI Onlus. Restiamo in attesa delle ulteriori precisazioni che speriamo saranno contenute nella nuova circolare sui GLH e i GLI in fase di elaborazione.
Il nuovo anno scolastico, nel frattempo, sta iniziando su tutto il territorio nazionale: parte un nuovo anno e parte una nuova Campagna dei Genitori Tosti per la convocazione dei GLH in tutte le scuole per la programmazione didattica e la partecipazione attiva di tutte le famiglie con figli con disabilità.

mercoledì 4 settembre 2013

Quanto basta per fare il giro del mondo al buio - con affetto e tostaggine a tutti i GT

 
Settembre, il mese cruciale dell'anno perché riprende la scuola.
Sempre a parlare di scuola, può rimproverarci qualcuno. La scuola è il settore che, in quanto Associazione di Promozione Sociale, assorbe gran parte delle nostre energie, non solo perché molti di noi hanno i figli in età scolare, ma perché l'abbrivio per l'integrazione/inclusione delle persone con disabilità, nel nostro Paese inizia proprio dalla scuola, il primo luogo della vita socializzante per eccellenza.
Si costruisce da lì, non si può prescindere. 
Ci occupiamo anche di altro, di tutto ciò che arriva tramite le richieste fatte dai genitori alla segreteria dell'associazione . 
Rimando ad un prossimo post i racconti, le novità e gli annunci delle attività che abbiamo messo in campo per il nuovo anno, adesso voglio esprimere un augurio a tutti coloro che nella tostaggine hanno sempre creduto, anche quando era tutto contro o le singole situazioni (famigliari, di lavoro, di salute) hanno dato parecchio filo da torcere, e lo faccio riportando un articolo molto bello, apparso ieri su La Stampa . 
Buon settembre :) 
 
Il bastone bianco e l'iPhone giro del mondo di un non vedente NOGARA. Zaino in spalla, bastone bianco in una mano, iPhone nell'altra e, come navigatore, le indicazioni delle persone incrociate per caso: ecco quanto basta per fare il giro del mondo al buio. E' la sfida di Alessandro Bordini, 28 anni di Nogara (Verona), da quattro anni non vedente a causa di una manovra sbagliata con il paracadute e di un atterraggio troppo violento.

Il 2 aprile è partito da Malpensa per Parigi, perdendo il primo aereo per la troppa fila al check. Poi si è spostato in Spagna e da lì ha raggiunto Tangeri, da dove attraversare l'Africa. In queste ore si trova al Cairo, in Egitto. «Gli africani sono straordinari - racconta -. Non riesco a fare 20 passi senza che qualcuno mi prenda sotto braccio o mi chieda se ho bisogno. Oggi stavo camminando per strada e a un certo punto mi sono sentito stringere una mano: era una bambina di 8-9 anni che mi ha riportato sul marciapiede, suggerendomi la strada migliore».

L'incidente stravolge, com'è ovvio, la vita di Alessandro: due mesi di coma, una lunga riabilitazione fisica e la vista che non torna, nonostante l'iniziale ottimismo dei medici. «La forte botta ha causato l'atrofizzazione del nervo ottico, ma i motivi non sono chiari. La presa di coscienza che sarei rimasto cieco è quindi stata graduale e diluita nel tempo e non mi ha fatto scivolare nella disperazione: in quelle settimane ho capito che comunque la mia esistenza poteva essere vissuta in modo degno e felice». E pure il ricordo del paracadute non ha lasciato indelebili traumi emotivi. «Mi sono già lanciato un paio di volte in tandem, ma non è la stessa cosa: è come per un pilota di Formula 1 farsi accompagnare in giro in taxi».

Nel febbraio del 2010 Alessandro si iscrive ad un corso di 100 ore sull'utilizzo delle facoltà del cervello, tenuto da Michelle J. Noel, un' energica francese convinta che per vedere non ci sia bisogno degli occhi. «Grazie a lei la mia vita è cambiata - spiega -. Ho imparato a gestire il mio quotidiano, ad acquisire autonomia, a scoprire come la mia volontà potesse influire sulla realtà esterna: ho provato sulla mia pelle come il cervello possa essere utilizzato per il bene degli altri e, quindi, per il proprio bene». Il giovane veronese, accompagnato dagli amici e utilizzando il servizio per non vedenti di Trenitalia, ricomincia così a muoversi su e giù per l'Italia. E la svolta arriva nella stazione di Cesena. «E' successo due anni fa - ricorda -. Per una serie di sfortunate coincidenze mi sono ritrovato sui binari da solo, senza informazioni e senza nessuna persona fidata a cui appoggiarmi. In quel momento si è avvicinato un uomo e mi ha chiesto se poteva aiutarmi. Ecco, lì ho capito che potevo muovermi senza pianificare nulla e senza dover avere un'assistenza dedicata. Mi bastava la gente che avevo intorno: se potevo farlo a Cesena, perché non potevo farlo in tutto il mondo?». Nasce così l'idea di «Light the planet», illumina il mondo, un tour globale per dimostrare che ci sono persone buone ovunque e che la solidarietà è garanzia di indipendenza e mobilità.

Prima di partire Alessandro frequenta un corso con istruttori qualificati per addestrarsi all'utilizzo del bastone bianco al chiuso e all'aperto. E poi si affida all'iPhone, che grazie al software integrato per non vedenti gli permette di aprire un blog, accedere a Internet, essere perennemente connesso con i social network, girare video e scattare foto. «Beh, sulle foto non posso garantire il risultato: mi affido all'istinto. Con i video è più divertente e grazie all'audio possono anche riconoscerli e catalogarli». Dopo un piccolo viaggio di prova da Verona a Berlino, passando da Vienna, Praga e Cracovia, per sperimentare il muoversi in solitudine all'estero, Alessandro è quindi partito, cinque mesi fa, per il suo itinerario che lo porterà a toccare oltre 100 nazioni. «Già la prima notte, arrivato nella capitale francese fuori tempo massimo per la coincidenza, mi sono trovato senza un posto dove dormire. Il taxista dopo un pellegrinaggio tra ostelli e hotel, ha scelto di spegnere il tassametro e un ragazzo incontrato per caso ha deciso di ospitarmi a casa sua: era il segno che avrei avuto incontri bellissimi». Incontri testimoniati nel blog http://www.lightheplanet.net, aggiornato quotidianamente con immagini e racconti.

«Ho scelto di partire per l'Africa perché è un continente difficile: i mezzi di trasporto sono spesso vecchi e mal funzionanti e le città non sono a misura di disabile. Per non parlare della burocrazia ai valichi di confine: ma ogni volta c'è qualcuno che mi dà una mano per superare l'ostacolo». E il coraggio di Alessandro esce straripante dalle sue mini clip, mentre si butta con il bungee jumping sul Lago Vittoria, mostra una foto realizzata in sella a un cammello o chiacchiera con gli abitanti dei territori attraversati. «Ogni incontro è qualcosa che mi arricchisce e queste persone viaggiano con me. Per ora la frase più bella me l'hanno detta salutandomi alla dogana liberiana, quando ho spiegato alla polizia il messaggio di pace e armonia che cerco di diffondere: "Grazie per essere passato anche dalla Liberia".