martedì 14 febbraio 2023

PENSATI MAMMA CAREGIVER FAMILIARE


Questa mattina, lunedì, mi sono svegliata rimuginando sui vari messaggi lanciati dalle donne chiamate a fare monologhi a San Remo.

Ho visto solo il primo, di Chiara Ferragni e un pezzo di quello di Paola Enogu.

Tematiche: realizzazione personale (di genere), razzismo, repressione della femminilità in un regime totalitario, rivendicazione di essere comunque, anche se non si ha partorito (*),

Chissà come mai, tra tutte le donne invitate a rappresentare un lato del mondo femminile discriminato, non c'è stata nessuna donna con disabilità che abbia potuto raccontare, ai milioni di italiani assiepati davanti agli schermi, che cosa significa vivere in Italia se sei donna, con disabilità e vuoi, magari, lavorare o avere un compagno e poi fare un figlio.

Oppure non ho notizia di nessuna donna attivista per l'ambiente, magari proprio una donna membro di Ultima Generazione, per esempio, che spiegasse che cosa significa, in Italia cercare di dialogare con la politica da una parte e far riflettere le persone dall'altra, per tentare di salvare quel che rimane della Natura e del suo prezioso habitat che è la Terra.

Nemmeno nessuna donna scrittrice o poeta o pittrice o drammaturga che spiegasse cosa significa produrre un'opera letteraria in Italia, il paese dove tutti scrivono ma pochissimi leggono davvero.

Tornando al nostro settore però: quale donna poteva essere scelta per comunicare la disabilità?

Giusy versace? Sofia Righetti? Francesca Moscardo? Roberta Macrì? Le due sorelle Paolini? Giulia Lamarca? La giovanissima e fortissima Miss G? Giusto per fare qualche nome, immagino che sia pieno anche di influencer di professione, anche, con disabilità che io magari non conosco per il motivo più banale: non bazzico nessun altro social all'infuori di FB.

In ogni caso: quest'anno nessun accenno alla disabilità - e proprio quest'anno abbiamo scritto una bella lettera sull'accessibilità di San Remo diretta ad Amadeus che sappiamo essere stata letta da tutti i destinatri ma, come al solito, non considerata e che rimarrà senza risposta.

ingfine: La trovata della stola come banner pubblicitario che ha sfoggiato la signora Ferragni quando è apparsa la prima volta in cima alla scala dell'Ariston è veramente d'impatto, tanto che ha originato una catena inesauribile di meme.

Inevitabilmente il mio meme (se fossi capace di farne uno), sarebbe: " PENSATI MAMMA CAREGIVER FAMILIARE".

Se davvero proprio Chiara ferragni sapesse cosa significa prendersi cura di un figlio con disabilità, in Italia nel 2023 forse direbbe ai suoi social media manager di ricalibrare l'icona di mamma guerriera che si è fatta confezionare.

Scrivo con molta fatica questo post: giusto ieri l'ennesima notizia di un nuovo caso di omicidio suicidio, un figlio sulla madre 88enne e su sè stesso, un biglietto di scuse accanto al cadavere. Recentemente abbiamo avuto ben 4 casi (quelli arrivati alla stampa) in una settimana, 4 casi in pochissimi giorni.

Non so più a chi scrivere o telefonare o messaggiare perchè qualcosa si muova, perchè finalmente riprendano i lavori della legge per il riconosciemnto del caregiver familiare in Senato, perchè ci sia un po' di luce in fondo al tunnel anche per noi.

I media non possono più non sapere, ignorare o travisare.

'E un'emergenza sociale.

Appello alle donne tutte: più che autocelebrarvi e dirvi che siete abbastanza, iniziate a guardare che cosa avete attorno e perchè le cose stanno così. Lavoro difficile e lungo ma che salva da questo appiattimento socioculturale in cui siamo impaltecati.

(*) è qualcosa che non capirò mai: se non puoi per motivi medici o personali o che avere figli, puoi sempre adottarli, anche a distanza.  E basta con questo luogo comune che una donna è completa se figlifica, ma usciamo dall'800 una volta per tutte!

La foto non ha nessun significato, l'ho scelta perchè è una elfa e mi piaceva.


mercoledì 8 febbraio 2023

SAN REMO è accessibile?


Come sapete dal giugno 2020 abbiamo lanciato la campagna, tuttora aperta, per i concerti e gli eventi dal vivo accessibili in Italia, cioè per fare in modo, finalmente, che anche in Italia il settore del divertimento, declinato in ogni sua accezione, sia fruibile anche dalle persone con disabilità.

Da allora abbiamo scritto, telefonato e contattato un sacco di interlocutori. Ma i risultati sono stati molto differenti da quanto ci aspettavamo e stiamo pensando di raccontarli tutti in un prossimo libro.

Avevamo già scritto in passato alla Rai per il festival di San Remo, quest'anno abbiamo deciso di scrivere direttamente al suo direttore artistico cioè Amadeus, che è anche concittadino della scrivente.


"Caro Amadeus,

mi chiamo Alessandra Corradi e sono veronese.

Ti scrivo a proposito di un tema a me molto caro, in quanto presidente di un'associazione di genitori di figli con disabilità (qualunque tipo) e cioè l'accessibilità del festival di San Remo.

Tutti in questi giorni stanno leggendo articoli riguardanti la performer interprete LIS che viene affiancata ai cantanti in gara e quindi si fa un gran parlare di accessibilità per le persone sorde.

Sappiamo che la Rai ha un sistema di sottotitolazione per le persone sorde non segnanti, cioè tutte quelle persone sorde che non parlano la LIS e che sono la stragrande maggioranza.

Non so se esiste un sistema, offerto dalla Rai, di audio-descrizone per le persone cieche .

Sul sito web del festival invece non mi risulta che siano applicati gli standard di accessibilità digitale per cui persone con disabilità (tutte, esistono anche le persone con limitazioni cognitive che devono comunque avere diritto alle informazioni online) riescono a fruire correttamente dei contenuti.

Infine arriviamo all'accessibilità "fisica" del festival, cioè il luogo in cui si svolge la nostra più importante kermesse musicale italiana: il teatro Ariston.

Suppongo che essendo uno dei teatri più rinomati del Paese e sede del festival, sia super accessibile con bagni attrezzati e con il personale formato adeguatamente nell'accoglienza delle persone disabili. Nemmeno sul suo sito web, però, a partire dalla home page non c'è nulla che faccia capire che è un sito accessibile secondo la Legge Stanca (che risale al 2004) e poi in base alla recente legge 120/2020 (art.29).

Infine: sappi che il festival di San Remo è stato scelto come decisore nella petizione, lanciata dalla associazione che rappresento per la campagna concerti ed eventi accessibili in Italia, che puoi leggere qui:

https://www.change.org/p/concerti-ed-eventi-dal-vivo-accessibili-in-tutta-italia

Sperando che questa mia non venga eliminata e cancellata, ma che sia il punto di partenza per un confronto concreto, finalizzato a rendere sia il festival di San Remo che l'intrattemnimento in generale, accessibile in Italia, ti auguro ogni successo e riuscita al debutto della 73treesima edizione del festival della canzone italiana: in bocca al lupissimo!

Cordiali saluti."


sabato 4 febbraio 2023

GT a Venezia e Padova in un colpo solo!

Come sapete già, se ci seguite sulla pagina FB (mettete il like così non vi perdete nessun aggiornamento), martedì 24 gennaio 2023 noi GT (l'architetto Elisa Renoffio, Amelia Dessì, ed io) siamo state a Palazzo Ferro Fini a Venezia, per la presentazione del saggio "L'esercito silenzioso- caregiver familiari".

Scese dal treno abbiamo approfittato per fare le turiste, coprendo la distanza, con la meta, a piedi: l'ultima volta che sono stata a Venezia fu di notte, dopo un concerto e trovammo miracolosamente ospizio presso un ristorante del ghetto, dove il titolare ci accolse, nonostante fosse chiuso e ci offrì delle deliziose uova strapazzate. Parliamo di circa venti anni fa. Perciò non ci potevamo non concedere la bellezza di questa città.



Venezia è un luogo splendido, talmente splendido, che ti aspetti da un momento all'altro un unicorno che ti taglia a strada o una qualsivoglia creatura marina o uno gnomo di laguna.

C'era pochissima gente in giro e una giornata incredibilmente mite:ci si poteva dedicare con calma all'osservazione di tutto, intorno, e di tanti particolari, come per esempio il vetro rosato dei lampioni (chissà che effetto quando vengono accesi).

Ogni cestino è munito di provvidenziali e capienti posacenere (prassi che TUTTI dovrebbero adottare, così la smettiamo di vedere quei mozziconi ovunque che poi finiscono in bocca agli animali o nell'acqua, diffondendo tutte le loro sostanze tossiche!):


Gli ornamenti architettonici si sprecano e compaiono simpatici cartelli ai cancelli, scritti a mano, per avvisare i corrieri, il postino e chiunque pigi il campanello. 

E poi ci sono i corner dei giovani: quei punti, in ogni città, dove passa o staziona la gioventù, totalmente ricoperti da scritte, adesivi e biglietti. Quando trovo questi angoletti mi si slarga il cuore perchè significa che c'è anche questa fascia anagrafica che vive, palpita e si muove per la città.




Tra una vetrina da ammirare e un canale da osservare o la facciata di una chiesa davanti alla quale sostare affascinati, mentre magari passa una gondola, non ho potuto non osservare anche le barriere: non ho idea di come siano i vaporetti in quanto accessibilità (a partire dal predellino) ma si può raggiungere qualunque punto della città via acqua. Mentre spostarsi per le calli è assai difficoltoso: la prima grandissima barriera è il famigerato ponte di Calatrava. 

In questa foto vedete un ponte sbarrierato apparentemente, ma i bozzi sul camminamento sono tutto tranne che accessibili a meno che non sei spinto oppure, se ti autospingi, sei forte e giovane e pratichi il parkour in sedia, solitamente. Inoltre a volte gli spazi sono così stretti che una sedia proprio non ci passerebbe e non ho visto nessuno scivolo all'ingresso di nessun esercizio commerciale.


Ad ogni modo, ci siamo perse: colpa del mio aver scambiato un palazzo per un altro, invece di finire al consiglio regionale siamo finite a Palazzo Balbi, sede della Regione Veneto.

Non tutto il male viene per nuocere, si dice: siamo infatti incappate in una signora che, gentilissimamente si è offerta di scortarci e solo grazie al suo aiuto siamo giunte, senza troppo ritardo, a destinazione: Palazzo Ferro-Fini!

Grazie all'interessamento partecipe di Alessandra Sponda, consigliera regionale ed architetto di scaligeri natali, siamo state ospitate nella sala dedicata a Oriana Fallaci ed introdotte dal presidente del Consiglio, Roberto Ciambetti.

L'organizzazione di tutto l'evento (che potete vedere qui) è stata professionalissima e di livello superiore: davvero complimenti!

Inoltre per la prima volta ci siamo trovati di fronte a persone che, era evidente, si fossero ben documentate, ma non solo per fare bella figura ma per aver sentito propria la tematica - ci passiamo tutti con i nostri genitori nel ruolo di caregiver, non dimentichiamocelo!

Per esempio: dall'introduzione del presidente Ciambetti ho scoperto l'esistenza e gli scritti della giornalista Valeria Fioramonte, da lui citata.

A seguire la fantastica presentazione dell'associazione e della nostra attività che ha illustrato, appunto, la consigliera Alessandra Sponda.


Al termine del bellissimo evento abbiamo finalmente conosciuto dal vivo la consigliera Erika Baldin pensiamo l'unica consigliera presente in sala (nessun altro si è palesato) che ha seguito tutto l'evento.  Grazie a lei abbiamo in Veneto l'apertura del servizio di ASACOM (cioè gli assistenti per alunni ciechi e sordi) anche agli studenti con malattie rare.

Poi abbiamo pranzato alla mensa interna (tutto buonissimo e tutti gentilissimi e sorridenti) 

dove è venuta a cercarci un'altra consigliera, che conosciamo per il suo attivismo per la lotta ai PFAS, all'inquinamento e tutto ciò che pertiene alla Natura e la salute pubblica e cioè Cristina Guarda 

Cogliamo l'occasione di citare, casomai fosse utile a qualche paziente, il suo impegno per il riconoscimento della cefaela cronica anche in Veneto. 

E poi via, sfrecciando nella barca, in legno lucido e tendine bianche, messa gentilissimamente a disposizione, abbiamo fatto un bellissimo e davvero corroborante viaggio per acqua. Un caro saluto alla Dott.ssa Laura Tomaello per tutta la gentile assistenza.

Dopo aver ammirato ulteriori particolari sia architettonici che gastronomici, in questa foto l'incredibile vetro che sta nella tettoia dell'ingresso della stazione FS di Venezia, qualcosa che puoi vedere solo se alzi la testa e che riporta probabilmente le specie che popolano la laguna: 


Qui invece una vetrina di una pasticceria/forno che sciorina ogni prelibatezza: baicoli, biscotti al pistacchio, zaleti e ogni ben di Dio


Siamo allora risalite sul treno, in direzione Padova. Il tassista che ci ha poi traghettato agli studi televisivi di Tv7, ci ha raccontato un po' della sua passione per i libri e per Napoleone Bonaparte. Per la prima volta in uno studio televisivo, noi GT siamo  siamo state intervistate lungamente da Elena Cognito, conduttrice del programma "Con voi", che fa davvero servizio pubblico, affrontando temi d'attualità, sanità e sociale. Qui potete vedere la registrazione della puntata: 

parte 1  

parte 2

Ringraziamo questa appassionata giornalista che ci ha dato l'opportunità di farci conoscere come associazione e come mission, per informare e mobilitare tutti in Italia sul tema del caregiver familiare, ancora sconosciuto ai più e non adeguatamente attenzionato dal mondo delle istituzioni.

Infine poichè mancava un po' di tempo al treno che ci avrebbe riportato a casa ci siamo fermate, grazie all'indicazione del gentile tassista con il quale abbiamo parlato della statua di Elena Lucrezia Corner Piscopia che la città di Padova dovrebbe far erigere (questa foto ritrae ciò che è appiccicato al retrosedile dentro questo taxi) 


alla pasticceria padovana vicina alla stazione FS che ha un sistema di accessibilità fantastica e cioè una pedana larghissima e le porte scorrevoli!



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5) ogni copia acquistata procura per il cartaceo quasi 8 euro e per il digitale 2 euro all'associazione Genitori Tosti per finanziare ogni attività connessa alla promozione della campagna sul riconoscimento del caregiver familiare come lavoratore.

E con queste precisazioni si spera di non sentire più repliche tipo "Ma io non compro su Amazon perchè non condivido la policy": non siamo una realtà commerciale  e, anzi, facciamo molta fatica a fare tutto questo; non umiliateci anche. E nemmeno chiedeteci :"ma non ne hai una copia qui?".

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GRAZIE!