mercoledì 10 agosto 2011

Lorenzo, le stelle e i desideri



Oggi per me è un giorno abbastanza speciale, da sempre, perchè l'unica mia sorella si chiama Lorenza e quindi ogni 10 agosto la festeggiamo, senza dimenticare di passare la serata, dopo il tramonto, a naso all'insù, nella speranza di intercettare qualche stella cadente e poter così esprimere un desiderio.
A onor del vero ho passato molte giornate a naso all'insù, sia in senso stretto che lato, è una peculiarità del mio carattere, perchè quello che vedo a naso perpendicolare al suolo, non mi è mai molto piaciuto e mi duole ammettere che, da quando è nato il mio primogenito, non dico quotidianamente, ma quasi, alzo il naso e guardo lassù.
Fino a qualche anno fa mi piaceva sdraiarmi e osservare il cielo, se di giorno ero affascinata dalle nuvole, il cielo di notte ha tutt'altro fascino. Da piccola una volta dissi a mia nonna - che era un asso del cucire e stavo ore a guardarla, mentre rammendava o usava la sua mitologica Singer degli anni 20:   "Nonna guarda il cielo: sembra un pezzo di tela da dove hanno tolto i punti e sono rimasti i buchini!"
"Quali buchini?"
"Ma le stelle, nonna!"
Rise moltissimo e poi disse "Hai ragione.".
Anni dopo, il dieci agosto, è diventato per me un giorno anche più speciale, dopo che vidi, nottetempo, un film. Zapping notturno, il film era già iniziato ma mi conquistò subito perchè gli attori principali erano tra i miei preferiti. Poi l'ho rivisto altre volte e mi sono procurata il VHS. 
Quello che mi colpì era il sogno del padre: due catene formate dalle graffette metalliche, quelle che servono a tenere insieme i fogli, due catene parallele che scivolavano. Adesso che qualcosa devo, per forza, masticare di DNA e genetica, la simbologia assume un diverso impatto, all'epoca rimasi proprio folgorata: come faceva un papà, digiuno di qualsiasi nozione medica, nonostante passasse le giornate in biblioteca su pesantissimi testi specialistici, a trovare, in sogno, la risposta al suo problema?
Trovare la risposta significava trovare una cura e salvare il suo bambino.
Bè, questo papà c'è riuscito.
E ha salvato non solo suo figlio ma anche tutti i bambini che avevano quella malattia.
Lorenzo, questo è il nome del bambino, è morto il 30 maggio 2008 non per la sua malattia ma a causa di una polmonite. Aveva 30 anni.
Suo padre adesso vive in italia. Chissà se stasera sarà a naso all'insù.
Stasera chiederei, casomai avessi la fortuna di vedere qualche stella cadere, che cambiasse qualcosa.
Cioè che non sia "così difficile"....
Buon onomastico. E buone stelle.

Ho parlato di quest'argomento qui e qui dove c'è la foto di Augusto e Lorenzo Odone. 

4 commenti:

TIMEOUT ha detto...

E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del male. (G.Pascoli)

Che almeno un desiderio si avveri!

mresciani ha detto...

1 e basta.....sei proprio avaro.

TIMEOUT ha detto...

ah ah ah! :-)) mresciani, spero almeno uno per ognuno! Ciao

Anonimo ha detto...

certo 1 a ciascuno