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martedì 17 luglio 2012

Non chiudete l'USP di Lodi!


Di seguito la lettera spedita qualche giorno fa:

Ill.mo Presidente della Repubblica Onorevole Giorgio Napolitano

Ill.mo Presidente del Consiglio dei Ministri Dott. Mario Monti

Ill.mo Ministro dell'Istruzione Dott. Francesco Profumo

Ill.mo Presidente della Provincia di Lodi Dott. Pietro Foroni

Ill.mo Sindaco del Comune di Lodi Dott. Lorenzo Guerini

Ill.mo Presidente dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia Dott. Giuseppe Colosio


(Loro indirizzi)



Lodi, 12 luglio 2012


Oggetto: gestione della didattica per la disabilità e chiusura dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Lodi

Illustrissimi signori,

intendiamo con la presente denunciare i gravissimi rischi cui sarebbero esposti gli alunni diversamente abili della Provincia di Lodi a seguito della chiusura ormai imminente dell'Ufficio Scolastico Provinciale e richiedere un intervento da parte delle Rappresentanze Istituzionali in indirizzo, per sostenere la situazione degli alunni e studenti con disabilità della nostra Provincia, scongiurando, quindi, la soppressione dell’USP.
Negli anni di attività dell’USP lodigiano molte sono state le buone prassi instaurate a beneficio degli alunni con disabilità che frequentano la scuola, con la nota lodevole del CTRH - Centro Territoriale Risorse per la Disabilità - diventato un punto di riferimento ed esempio, noi riteniamo, che travalica il ristretto ambito della nostra Provincia. Pensando all’integrazione nella società dei bambini e dei ragazzi con disabilità che ha un imprescindibile punto di riferimento nella Scuola, ma anche ai progetti in corso che vedono un’intensa attività di rete tra Ufficio, Scuole, Amministrazioni locali, Associazioni e Famiglie, non possiamo esimerci dal sottolineare che tutto ciò si arresterebbe nel caso venisse portata a termine la chiusura dell'USP, con gravissimi danni proprio alle persone più deboli.
A nome delle associazioni delle famiglie con figli con disabilità chiediamo un ripensamento su tale decisione o, quantomeno, chiediamo che resti attivo un adeguato presidio dedicato alla gestione della didattica per la disabilità dove il personale attualmente operativo potrebbe garantire la continuità del lavoro in atto; personale che, oltretutto, coordina e costituisce l’essenza dei gruppi istituzionali obbligatoriamente previsti in tutto il territorio nazionale dalla Legge 104/92 quali il GLIP e il GLH provinciale. Il rafforzamento del CTRH di Lodi potrebbe rappresentare una valida soluzione.
Restando a disposizione per ogni chiarimento che dovesse occorrere e offrendo la nostra piena e fattiva collaborazione per addivenire ad una soluzione positiva, cogliamo l’occasione per porgere i nostri rispettosi e cordiali saluti.

Alessandro Manfredi, Presidente Gruppo Intesa delle Associazioni Disabili della Provincia di Lodi
Giovanni Barin, referente per la Lombardia Associazione Genitori Tosti Onlus

sabato 7 luglio 2012

Perchè condivo, sottoscrivo e ammiro l'intervento di Gianluca Nicoletti


Nelle ultime settimane ci sono stati diversi segnali, molto sgradevoli, relativamente alla "cultura" popolare, nei confronti della categoria sociale - che mi vede coinvolta in prima linea in quanto genitore - delle persone disabili.
Per esempio, leggo un'intervista a Fiamma Satta.
E voi direte "chi è?".
'E una giornalista, ha condotto fino al 2010 sulla frequenza di radio rai 2 il programma "Fabio e Fiamma", tiene un  blog. Ha la Sclerosi Multipla.
Fà molto riflettere che qualcuno, perfetto sconosciuto, le abbia lasciato un simile biglietto di risposta: "devi crepare sulla tua sedia a rotelle" solo perchè si è permessa di scrivergli, che non doveva occupare, senza averne diritto, il posto auto riservato alle persone disabili.
Poi leggo che a Savona, per tutto l'anno scolastico i compagni di classe hanno seviziato (sì proprio fisicamente, persino con un ombrello) una ragazza di 16 anni, disabile.
Vi lascio alla lettura dell'articolo.
Poi leggo dell'eccelso intervento di un alto prelato che paragona un ragazzo indemoniato (scusate la parentesi: ma chi può ancora credere, nel terzo millennio, che esista qualcosa che si chiama "possessione demoniaca"? ) ad una persona down. Avete tutti la possibilità di ascoltare direttamente ciò che è stato detto, molto grave perchè detto da una persona che per professione ha una certa missione  e che sicuramente ha ricevuto un'educazione al di sopra della media - il sapere rende liberi, dicono, ma, forse, ci sono certi saperi che imprigionano nella più ottusa ignoranza.
Non potete immaginate poi cosa ho provato quando ho letto questo.
Poi leggere anche quest'altra cosa ha colmato la misura già colma del voltastomaco.... più che altro perchè mi sovvengono altri exploit simili - l'assessore Pellegrini, l'onorevole Reguzzoni, il docente Pini, tanto per citarne alcuni.
Sommiamo, a tutto questo che è accaduto solo nelle ultime settimane,  tutto quello che i media, da qualche anno a questa parte, stanno amplificando, alti concetti come " il Paese non è competitivo perchè ci sono troppi disabili", oppure la campagna dei falsi invalidi per cui gli invalidi sono dei truffatori.
Allora: qual è la cultura "popolare" inrtorno al mondo delle disabilità?
Adesso pensate al vostro quotidiano, quello che sperimentate tutti i giorni: pensate ai genitori dei compagni di classe dei vostri figli, alle maestre, alla gente che incrociate per la strada, ai dottori, ai vicini di casa etc.
La gente, insomma.
Quella che la disabilità non la conosce perchè non la sperimenta direttamente.
Le reazioni sono svariate e anche incomprensibili a volte, irritanti e dolenti.
Ma sono tutte umane, anche le più sgradevoli.
E poi ci sono le cattiverie gratuite.
Questo è l'intervento di Gianluca Nicoletti.
Mirabile quando dice:
"Sarei molto felice se quelle banalissime atrocità, che gli umoristi maligni scrivono su down, autistici e disabili in genere, riuscissero almeno a far riflettere tanti sepolcri imbiancati dall'impeccabile reputazione; quelli che aggrottano le ciglia se tuo figlio sbraita al ristorante o è lento nel salire e scendere da un autobus, ma soprattutto osa sedersi lasciando loro solidamente anziani appesi al corrimano.
Non ho mai amato le esposizioni becere del pensiero, quelle degli umoristi maligni lo sono parecchio in verità, ma alla fine non riescono a ferirmi, nemmeno a darmi fastidio. Mi annoiano un po' forse perché già le conosco, già le ho lette e rilette negli occhi di tanti funzionari infastiditi, insegnanti demotivati, politici cinici verso i più deboli o, al meno peggio, distratti.
Mi spiace solo che qualcuno stia perdendo energie meritevoli di miglior causa per indignarsi e chiedere l' oscuramento del sito. (E' intervenuto l'Ufficio antidiscriminazioni del Consiglio dei ministri richiedendo l'intervento della Polizia postale, l'associazione Equality Italia denunciando il sito e sulle quali hanno espresso sdegno il Pd dove la senatrice Ileana Argentin: "Chiediamo che il sito sia oscurato". Come pure per l'Idv: la senatrice Patrizia Bugnano: "Perseguire gli autori secondo la legge, a cominciare dall'eventuale chiusura della pagina web").
Oh politici aperti e comprensivi, non create altri vittimismi piagnucoloni, ma dateci una mano in Parlamento se proprio vi va stare dalla nostra parte, fatelo appoggiando leggi civili e adeguate per i nostri figli malandati, ve ne saremo molto più grati che dover raccogliere la vostra solidale partecipazione.".
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Ogni giorno, nel nostro Paese, si consumano le più grandi ingiustizie ai danni delle persone disabili ( e loro famiglie): dove sono i "politici" che si battono per i diritti di queste persone?
Chi ha fatto la voce grossa contro l'illegalità dei nuovi parametri dell'ISEE per cui le indennità di frequenza, accompagnamento e le pensioni fanno reddito - contravvendo a ciò che dicono le leggi vigenti?
Chi ha perorato la causa dei genitori che chiedono il prepensionamento? Movimento che esiste da 17 anni e la legge non arriva mai!
Chi si è messo di traverso, giustamente, per impedire la chiusura della neuropsichiatria fondata da Giovanni Bollea?
E chi difende le famiglie che hanno come unico punto di riferimento la Fondazione Santa Lucia?
Per quale motivo abbiamo assistito a tentativi di modificare, penalizzandolo, il collocamento al lavoro delle persone disabili oppure per rendere privato il sostegno scolastico nella Scuola Pubblica?
Tanto per fare alcune citazioni, nella marea delle situazioni a rischio, in tutto il Paese, ma la lista, ahinoi, è lunga..
La cultura imperante, a dispetto di tutti quelli che si prodigano per cambiarla, è, sostanzialmente, quella che emana, come da un tombino aperto, dal sito in questione: dàgli alle minoranze, a quelli che non possono difendersi... la storia insegna, abbiamo secoli di accanimento sulle minoranze sulle spalle, eppure, ancora nel terzo millennio si discrimina, si abusa, si offende il "diverso".
Ecco perchè condivo, sottoscrivo e ammiro il post di Gianluca Nicoletti.
Perchè comunque è più offensivo, violento e discriminatorio ciò che comporta una legge iniqua che penalizza una categoria di persone, le cattive prassi, l'indifferenza, la solitudine sociale che accerchia le famiglie come un cordone impenetrabile di Uruk-Hai.

martedì 3 luglio 2012

Il nostro NO!


di Giovanni Barin (*)
In quest’ultimo periodo stiamo assistendo, più o meno consapevolmente, ad una delle pagine più tetre dal dopoguerra ad oggi. Quella che è stata una significativa conquista di diritti vitali per le persone con disabilità, rischia di subire, a breve, un terribile colpo di ghigliottina: dalle risorse economiche al sostegno scolastico, dagli strumenti di supporto per le famiglie alle stesse persone con disabilità, le misure varate o in nuce concepite in nome della crisi economica, di fatto limiteranno la libertà nella vita di molte persone.
Senza addentrarci oltremisura in un’analisi critica dell’attuale crisi, sul perché ci siamo arrivati e come la si sta affrontando, arriviamo al punto: il nostro NO a qualsiasi forma di appoggio, accondiscendenza o mediazione sia verso chi è in procinto di togliere risorse alla disabilità sia al dialogo per ottenere le briciole che di esse rimarranno, in particolare per l’integrazione e il sostegno a scuola.
Parliamo del futuro di persone in situazione di disabilità con bisogni complessi, per le quali la continuità nella gestione del vivere quotidiano rappresenta non solo un bisogno primario a garanzia dell’integrazione nella società, ma spesso il senso stesso della vita. Da tempo e in più riprese abbiamo affermato che leggi e regolamenti sul sostegno delle persone con disabilità non mancano e sono, a parte alcuni aspetti, ben congegnate. Tuttavia, pur possedendo una normativa tra le più avanzate al mondo, il nostro Paese è relegato nell’arretratezza anche in questo ambito. I motivi possono essere cercati nella mancata, incompleta e saltuaria applicazione della normativa o nell’interpretazione erronea e soggettiva; senza contare le acrobazie del governante di turno per limitarne la portata, quasi che la disabilità sia il centro di un sadico gioco al bersaglio, come, ad esempio, l’ultimo decreto sulla riconversione sul sostegno dei docenti sovrannumerari, giocando e beffandosi della sorte dei nostri figli.
Non ci stancheremo mai di chiedere che la legislazione vigente sia applicata senza perder altro tempo e, conseguentemente, soldi; applicata senza cercare di svincolare da doveri precisi ed essenziali per un Paese che vorrebbe esser degno di confrontarsi con l’Europa.
Facciano attenzione governanti e legislatori a non guardare solo il loro orticello: lo sdegno che gli Stati esteri provano nei nostri confronti deriva anche dal mancato rispetto dei diritti delle persone più deboli. Evidentemente ai governanti, ai politici, agli amministratori del bene pubblico manca la coscienza sul come vive una famiglia con figli con disabilità; ma siamo generosi e rinnoviamo loro la disponibilità ad accompagnarli in un’interessante full-immersion nelle realtà locali e poi all’estero, dove potranno cogliere lo stesso sdegnato stupore che vediamo noi quando, costretti dalla nostra sanità a emigrare causa liste d'attesa lunghissime o assenza del trattamento necessario, raccontiamo le vicissitudini dei nostri figli.
Notare che si parla di Stati che dopo aver affinato la gestione della disabilità ancorché con scuole speciali, vogliono passare al nostro modello.
Chi vuole, si accomodi. Poi ne riparleremo.
Anziché colpire i nostri figli e, in generale, le persone con disabilità, ci sono molti altri ambiti dove fare cassa che, all’oggi, non sono stati minimamente considerati (o, peggio, forse lo sono stati). Non è ancora stata toccata quella numericamente limitata parte di popolazione che detiene la parte più cospicua delle ricchezze nazionali, così come non lo sono state le lobbies di molti settori economici, strategici per pochi, non certo per noi. Ma piuttosto di rischiare di pestare amichevoli calli, prima si cerca di togliere ai deboli, che, si pensa, non protesteranno. E se proteste ci saranno, forse contano di accontentare il rompiscatole di turno restituendo le briciole. Si sbagliano di grosso. Prima che ai disabili, i governanti si tolgano e tolgano alle cricche che li spalleggiano lo stipendio, i capitali, la casa, la possibilità di fare due passi per strada, il rispetto e la fiducia in sè stessi.
Chiediamo che sia dato alle persone con disabilità tutto quanto è previsto dalla legge.
Niente di meno.
Semmai di più, giacché le famiglie ci mettono del loro, sia in termini economici che di qualità della vita, tutti i giorni. Altro che togliere e tagliare. Dato che da oltre 20 anni dalla promulgazione della legge base ciò non è mai stato fatto, che sia dato quanto spetta! Poi ne riparleremo.
La proposta avanzata da recenti “studi” circa l’eliminazione dell’insegnamento di sostegno, passando dalla prossima assegnazione di docenti non specializzati agli alunni e studenti con disabilità fino all’affidamento dell’insegnamento solo agli insegnanti di classe, equivale secondo noi ad annullare o limitare le possibilità di crescita dei nostri figli, con la conseguenza di futuri maggiori costi proprio a carico dello Stato. Ben altre prassi possono essere adottate nel solco di quanto permesso dalle norme vigenti, senza tarpare l’attuale didattica, i progetti e le proposte di un settore che non ha bisogno di essere demonizzato ma, in generale, motivato e sostenuto quale preziosa risorsa per il futuro di tutta la collettività.
Affidare l’insegnamento degli alunni e studenti con disabilità solo agli insegnanti di classe sarebbe come far gestire le problematiche mediche dei nostri figli con bisogni complessi esclusivamente ai pediatri... Vorremo esserci mentre un medico di base estrae un dente del giudizio o esegue altre operazioni più difficoltose al Ministro della Salute. Oppure per vedere come si comporta la classe di una scuola secondaria dei figli del Ministro dell’Istruzione gestita da un’insegnante della scuola infanzia (o viceversa, a scelta). Ci provino, poi ne riparleremo.
E’ quindi necessario allargare l’orizzonte e considerare che la gestione didattica degli alunni e studenti con disabilità passa per la trama, costruita negli anni, tra insegnanti, Uffici Scolastici territoriali, amministrazioni comunali, terapisti e famiglie.
Dalle norme che sono dietro l’angolo basterà la soppressione di un fattore per innescare un inevitabile blocco delle buone prassi ed esperienze che si sono sin qui succedute.
Dimensionamento, revisione degli organi collegiali, sostegno: con queste premesse dovremo ricostruire pressoché tutto. Le famiglie, i bambini , i ragazzi stanno già pagando carissimo i danni della recente riforma della scuola dei precedenti Governi.
Chiediamo che non si sommino errori ad errori.
Legiferare per mettere una barriera ai sacrosanti diritti dei disabili rappresenta un’eversione ideologica e uno sperpero di denaro pubblico, sia per il tempo che si sta buttando (sono ormai anni che ci lavorano e provano), sia perché se mai il Governo riuscirà a legiferare in tal senso, che si trovi o meno l’unità nel mondo della disabilità i costi che tutto il Paese sopporterà per tornare allo stato attuale saranno assai ingenti. Perché ci torneremo, siatene certi.
Non permetteremo mai a nessuno con queste idee di distruggere nel silenzio il lavoro faticosamente realizzato in anni di storia, anche con il contributo dei padri degli attuali governanti; un lavoro, una memoria che in questi giorni si sta vilmente azzerando.
In una società dove in nome del denaro tutto si può, la povertà è il male più efferato che si può pensare di causare alle persone. Diventa un crimine nei confronti di chi ha una disabilità. Tutto e solo in nome del dio denaro.
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(*) rappresentante GT per la Lombardia

sabato 12 novembre 2011

IN TUTTE LE SCUOLE, SI PUO' FARE!


A fine settembre abbiamo lanciato la campagna "GLH in tutte lescuole: si può fare!" invitando quanti fossero disponibili a verificare nella propria scuola se i gruppi di lavoro per l'handicap, a livello d'Istituto e Operativi, fossero istituiti, altrimenti era sufficiente richiederne l'attivazione tramite raccomandata al dirigente scolastico.
Perchè questa campagna?
Perchè è proprio attraverso questi strumenti che si pongono le basi dell'integrazione a scuola, come prevede l'art. 15 della legge 104 del 1992.
Purtroppo in molte scuole questi gruppi di lavoro o non sono mai stati istituiti (da vent'anni a questa parte!) oppure non vengono più fatti e quindi regna il caos totale, per cui i genitori si trovano nelle situazioni estreme che sappiamo. L'unica via praticabile, per esigere i diritti dei nostri figli, è quella di ricorrere all'avvocato.
Se invece le cose fossero fatte per bene, a partire dall'ABC diciamo, il genitore non si troverebbe come una barchetta di carta in balia della tempesta:  "gruppo" di lavoro significa che tutte le persone coinvolte (tra scuola, ASL, centri convenzionati, servizi sociali, specialisti vari e famiglie) si trovano insieme, costituiscono una comunità e avviano uno scambio di relazioni e informazioni che è proprio la base per contrastare l'esclusione e la discriminazione dei nostri figli a scuola.
Trovarsi tra genitori (anche solo  virtualmente in una mailing list o su un forum) e discutere di tutto quello che riguarda la vita, l'istruzione etc. dei nostri figli a scuola, contrasta la solitudine che lamentiamo puntualmente noi famiglie, ma anche pone i presupposti per individuare tutta una serie di strategie per favorire l'inclusione e l'integrazione, pensiamo ad esempio se  in base ai bisogni segnalati relativamente ai propri figli, si attiva un progetto di classe, si adottano determinati ausili tecnologici e non, si organizzano eventi formativi/informativi a beneficio di tutti – fosse anche un'uscita didattica.
Alle riunioni cui spesso prendiamo parte noi GT, riscontriamo l'atteggiamento veramente partecipativo e volonteroso per esempio degli insegnanti curricolari che, come sappiamo, non hanno nessuna competenza sulla disabilità e tematiche affini, così come le varie figure educative che affiancano l'alunno – ricordiamoche un assistente alla persona ha un ruolo educativo quando insegna per esempio a tenere le posate durante il pranzo a mensa etc. – hanno voglia di partecipare e sapere, così come anche certi dirigenti scolastici sono molto disponibili a mettere in pratica tutto ciò che serve ai fini dell'integrazione.
Ma chi ha il compito di formare e informare tutte queste persone?
D'altrocanto riscontriamo invece una scarsa partecipazione da parte dei genitori, che magari vengono in tanti alle riunioni, ma hanno un atteggiamento del tutto passivo e continuano a ripetere che non hanno mai saputo niente.
Un caso che mi ha particolarmente colpito è stato scoprire che addirittura tra genitori dello stesso istituto non si conoscono, non sanno neanche che esistono altri, e quali, alunni certificati perchè se uno cammina con le proprie gambe e non porta segni morfologici tipici delle sindromi, diventa magicamente non riconoscibile come disabile.
Un'altra osservazione che possiamo fare è la totale assenza delle associazioni dedicate nelle scuole, così come i genitori stessi ci dicono che non sanno della loro esistenza. Invece è importante che ci siano e svolgano il loro ruolo di supporto alle istituzioni e alle famiglie, poiché hanno un grande potere di mediazione tra i due soggetti.
Quindi possiamo, tutti insieme cambiare le cose? Sì.
Servono montagne di soldi? No.
Serve un sacco di tempo? No.
Serve la voglia di fare, semplicemente spedirci un'email in cui scrivere" sì nella mia scuola che si chiama xxx e si trova a xxxx i GLH ci sono "oppure non ci sono etc.
La situazione, a circa metà novembre di questo anno com'è?
Bene dopo miriadi di articoli a livello nazionale in cui tutti denunciavano lo scandalo della mancanza degli insegnanti di sostegno, dei servizi come il trasporto etc. cui sono seguiti tanti tavoli, riunioni, manifestazioni di piazza, costituzione di comitati vari, diffusione di vademecum per la resistenza e financo un libro nero sul sostegno, oltre a tutto lo splendido lavoro fatto da Tuttiascuola in TV, stiamo, COME AL SOLITO, che sono partiti i ricorsi al TAR  e addirittura sempre Tuttiascuola, ha denunciato le istituzioni per inadempienze!
Ma nelle scuole succede che i nostri figli sono scoperti anche per interi giorni, che magari a scuola non ci possono andare per tutta una serie di motivi che, se appunto affrontati in sede di GLH, sarebbero risolti.
E succede che il prossimo week end si apre l'ottava edizione di un colossale e fastigioso convegno, in cui confluirà la crema dell'intellighenzia italiana sulla didattica speciale, l'integrazione etc.,  in un ambiente supertecnologico disseminato da LIM di ultima generazione, in cui qualcuno dirà alla platea che, ormai, il modello dell'integrazione scolastica, previsto dalla l.104/92 è obsoleto e non più applicabile perciò da archiviare in favore di un progetto più innovativo ed efficace.
Ma se quanto previstoi dalla L.104 non è stato applicato, come si può dire che è un modello obsoleto?
Intanto che tutte queste persone lavoreranno scientificamente a tutto ciò - per quanti anni?, i nostri figli a scuola?
Possiamo andare avanti, nel nostro Paese, nel perseverare a non essere preparati a PREVENIRE le emergenze che poi, non soccorse e rimediate, si trasformano in DISASTRI e la soluzione è solo misure draconiane? No.
Possiamo andare avanti in questo assurdo sdoppiamento tra reale e"scientifico", per cui qualcuno predica molto bene ma alunni, insegnanti e famiglie razzolano molto ma molto male? No.
Prendo perciò in prestito un motto: "La scuola è nostra, miglioriamola insieme". Anche i genitori fanno parte della scuola e devono diventare soggetti attivi a dispetto di quanti invece vorrebbero escluderli.
Insieme, non importa sotto quale sigla, possiamo, dovremmo migliorare. Noi la nostra proposta l'abbiamo fatta. L'e-mail è genitoritosti@yahoo.it

martedì 20 settembre 2011

Lettera aperta al Ministro Gelmini


Replichiamo, in quanto associazione di genitori con figli disabili, alle dichiarazioni rilasciate in questi giorni dal Ministro Gelmini, in merito al sostegno scolastico: il Ministro ha affermato che, quest'anno, gli insegnanti deputati a seguire gli alunni disabili italiani sono talmente tanti da rappresentare un picco storico. E cala nel vuoto una cifra: "94.000".Senza aggiungere però che, rispetto allo scorso, quest'anno anche gli studenti disabili sono aumentati a oltre 200.000 presenze; forse anche loro costituiscono un "picco storico".
Cosa dice la legge in merito al rapporto numero di insegnanti di sostegno/numero di studenti? Dice che possono esserci 2 studenti per ogni insegnante: facendo una semplice divisione abbiamo 2,14 cioè siamo già fuori la legge.
La legge dice anche che nei casi in cui ci sia la gravità (naturalmente certificata) il rapporto deve essere 1 a 1, senza se e senza ma.
Quindi, calcolando anche i casi di gravità, il rapporto aumenta, la legge viene ulteriormente trasgredita e gli insegnanti sono insufficienti.
Le associazioni dedicate, i sindacati, gli esponenti politici che si occupano di scuola parlano di 65.000 insegnanti di sostegno che mancano. 65.000, non 1000 o 2000, ma un numero enorme!
In alcune regioni ne mancano di più, come la Calabria (rapporto 4!) il Veneto (rapporto3,8). In Lombardia siamo quasi al pari del Veneto per cui le associazioni, compresa la nostra, si sono mobilitate per richiedere subito il confronto per arrivare ad una soluzione. In Sicilia, addirittura, le scuole iniziano il 15 settembre ma gli insegnanti di sostegno inizieranno il loro servizio solo il 30 del mese – e nel frattempo gli alunni disabili? Siamo alla discriminazione pura. Emblematico poi il caso di Torino dove per questioni di"razionalizzazione" si volevano assegnare 400 posti di sostegno a docenti che non erano abilitati, come dire spedisco un elefante in una cristalleria.
La mobilitazione è generale in tutt'Italia, si fanno manifestazioni (l'ultima a Montecitorio proprio il 13 u.s.), si scrivono lettere addirittura a Napolitano (per esempio Parma), si decide di non portare a scuola i figli (Venezia) eppure il nostro Ministro dell'Istruzione dice che quella del taglio degli insegnanti di sostegno è una "leggenda nera" (La Stampa del 14.09.2011 –M. Brambilla).
Ma chi sono questi insegnanti di sostegno? Sono docenti per cui non esiste una classe di concorso, per cui si stanzia una cifra ridicola per i corsi di formazione, per tacer del fatto che, dopo 5 anni che uno fa il sostegno poi può diventare un'insegnante"normale" e buonanotte alla professionalità, in un campo così delicato come quello della didattica speciale. Ricordiamoci che l'insegnante di sostegno non è il babysitter dell'alunno disabile, ma è assegnato a tutta la classe cioè ha il compito di integrare i compagni con l'alunno che segue e viceversa. È un docente a tutti gli effetti ma nella realtà viene spesso trattato come una cenerentola pure dai colleghi curricolari. Anche questa è un'altra forma di discriminazione.
Il sostegno però è solo la punta dell'iceberg dei problemi che affliggono gli alunni disabili, ogni anno TUTTI gli anni: ci sono le barriere architettoniche, il personale vario che per legge deve essere assegnato - assistente alla comunicazione per chi ha disabilità sensoriali cioè cecità e sordità, assistente igienico, assistente sanitario (nei casi in cui l'alunno sia sotto terapia farmacologica) l'educatore fornito dai Comuni. Gli ausili, che deve procurare la scuola (esistono i banchi, le sedie, le lavagne tradizionali o interattive, i libri di testo etc? Bene per chi è disabile tutto questo si chiama ausilio). Le famiglie degli alunni disabili devono lottare ogni anno, da sempre, anche per avere anche queste cose, previste per legge. L'Italia è un Paese che si dimostra ancora arretrato nella cultura dell'inclusione, ignorando tutte le leggi che abbiamo in materia e che sono modello di eccellenza per tutti gli altri Paesi europei.
E veniamo ad un altro nodo cruciale: sempre per legge esiste qualcosa che si chiama GLH che deve essere istituito (pena omissione d'atti d'ufficio per il dirigente scolastico): sono gruppi di lavoro specifici per la disabiltà nella scuola, cui partecipano anche i genitori, che devono avere tramite i loro rappresentanti. La maggioranza dei dirigenti scolastici italiani non indice il GLH, non c'è alcuna programmazione didattica intorno all'alunno disabile,e i genitori neanche hanno colloqui con l'insegnante di sostegno, spesso non vedono neanche il PEI, che è il piano educativo individualizzato, che non ha valore se non è firmato dai genitori, documento che è il frutto del lavoro corale di insegnanti curricolari, specialisti che seguono l'alunno, genitori. Per capire: nel PEI si decide cosa fare, quali obbiettivi raggiungere, se sia il caso di optare per il programma a requisiti minimo oppure quello differenziato.
Non so se abbiamo reso l'idea, cioè se chi è estraneo a questo mondo si rende conto di come sono trattati gli alunni disabili e relative famiglie, in Italia.
Per sovrammercato, da qualche mese in qua, sentiamo alzate d'ingegno sottoforma di ddl che propongono di trovare degli sponsor privati per assicurare il sostegno agli alunni disabili, in barba a ciò che sancisce non solo la Costituzione ma anche tutte le leggi che tutelano le persone disabili. Il messaggio lanciato da questi politici (DIMA, D'IPPOLITO VITALE, DE CAMILLIS, GALATI, VERSACE, FORMICHELLA, TADDEI, NASTRI, CATANOSO GENOESE, FAENZI ) è indubbiamente inequivocabile.
C'è quindi qualcosa che non va, non trovate? E c'è molto di non detto, per esempio le migliaia di condanne che ogni anno il Ministero dell'Istruzione italiana subisce, perché le famiglie ricorrono ai TAR, per vedersi ripristinati i diritti costantemente negati: non solo il Ministero deve pagare le spese processuali ma anche i danni esistenziali arrecati. Vorremmo leggere il bilancio di questo Ministero, per appurare a quanto ammonti tutto questo spreco di pubblico denaro: invece di dare il giusto all'inizio, cioè assegnare il numero dei docenti di sostegno adeguato, ogni anno si ripete questa commedia dell'assurdo, come se gli alunni disabili fossero dettagli trascurabili, non persone, cui deve essere garantito il diritto all'istruzione. Anche in questo caso si palesa una volontà indubbiamente inequivocabile.
Ci chiediamo infine perché l'attuale Ministro dell'Istruzione italiana abbia svuotato di ogni significato e lasciato morire, un organismo importante ed imprescindibile come l'osservatorio PERMANENTE per gli alunni in situazione di handicap le cui finalità (*) sono:
- monitoraggio del processo di integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap, allo scopo di facilitare e sostenere la piena attuazione degli obiettivi previsti dalla Legge 5.2.1992 n. 104 , anche in attuazione del D.P.R.n.275/99;
- accordi interistituzionali per la presa in carico del progetto globale di vita e di integrazione degli alunni in situazione di handicap, attraverso misure che sostengano la continuità educativa, l'orientamento scolastico e professionale, il collegamento con il mondo del lavoro;
- piena attuazione del diritto alla formazione delle persone in situazione di handicap;
- sperimentazione e innovazione metodologico-didattica e disciplinare;
- iniziative legislative e regolamentari.
Chi più dei rappresentanti delle associazioni delle famiglie delle persone disabili e di quelle figure professionali che studiano la disabilità di cui, in Italia, per fortuna, disponiamo in abbondanza , avrebbe potuto meglio aiutare il Ministro dell'Istruzione a garantire ogni diritto agli studenti e magari a razionalizzare davvero questi "benedetti" bilanci?
L'istruzione pubblica è la base della cultura di ogni paese civile, che non significa solo usare la calcolatrice, non sbagliare i congiuntivi e sapere la battaglia di Canne quand'è stata.
Sappiamo che il Ministro non risponderà, farà come sempre, da quando ha assunto questa importante e cruciale carica istituzionale, ma noi nella cultura e nella buona educazione crediamo moltissimo e riteniamo doveroso informare l'opinione pubblica sullo stato delle cose.
(*) dal D.M. 14/07/00
Genitori Tosti In Tutti I Posti ONLUS
APS di genitori con figli disabili dal Monte Rosa al Gennargentu
chi siamo, cosa facciamo:
il nostro sito:

mercoledì 13 luglio 2011

L'asino vola e non solo


di Mresciani:
Mentre qualcuno non chiude occhio, la notte, pur di  fregare i disabili, con postille varie, infilate ad arte, in provvedimenti che poi verranno attuati e porteranno solo danni alla categoria, ci sono altri che, dovrebbero aiutare i disabili, invece hanno trovato il business proprio con loro.
Ormai le porcherie che vedo in giro sono all'ordine del giorno, così tante da poterne fare un libro.
Qualche esempio?

Caso n. 1:
ogni medico di base dovrebbe essersi fornito di codice PIN per inviare le richieste di invalidità all'INPS. Mi è capitato di conoscere la storia di un medico che diceva di non possedere il PIN (mentre invece l'ho trovato negli elenchi) e gentilmente inviava i pazienti da un medico legale (suo amico), il quale si occupava lui di inoltrare la richiesta all'INPS per la visita, ma ha fatto due invii: uno per l'accertamento dell'invalidità ed uno per l'accertamento dell'handicap che porta al riconoscimento della L.104/92, facendo pagare per due certificati 50 euro ciascuno più I.V.A.
Così ci si trova a spendere la bellezza di 120 euro, magari in situazioni in cui uno è disoccupato, in cassa integrazione, con la pensione minima... Trovo disgustoso che si agisca così con persone molto semplici e per giunta in un frangente così delicato come può stare chi da poco ha ricevuto una diagnosi di malattia invalidante, che non aveva capito che il medico avrebbe dovuto fare un solo invio elencando le due richieste.
Non lo sapeva il medico? Certo, lo sapeva.

Caso n.2:
che dire poi di un altro medico che dissentiva  con la sua paziente per inviare la pratica per la richiesta della L.104 all'INPS, dicendole che tanto la gravità non giel'avrebbero riconosciuta. Preciso: malattia oncologica con metastasi.
Non si riconosce la gravità ad un caso come questo? Ed allora a chi si riconosce la gravità? Ma per cortesia!

Caso n.3:
che dire di chi mi racconta di essere stato chiamato a revisione, con la sospensione immediata degli assegni di invalidità e pure di accompagnamento? Persona con tumore chiamata a revisione e con stato di salute peggiorato con asportazione di un organo coinvolto in metastasi.
Si tolgono sia invalidità che accompagnamento e, nonostante raccomandate varie, sono passati nove mesi senza che sia accaduto nulla: una crudele presa in giro per persone che, oltre alla pesante patologia devono fare i conti con problemi psicologici causati dalla privazione dell'unico mezzo di sostentamento in possesso.
Non è grave questa storia?

Chi sta in ALTO continua ad accanirsi contro i disabili, proponendo addirittura leggi che prevedono l'invio  di ispettori INPS, nelle commissioni mediche, che dovrebbero valutare la disabilità nei  bimbi, il cui verbale poi serve a richiedere il sostegno a scuola. Che  faccia di tolla questi genitori, di pretendere il sostegno, magari simulano, chissà come fanno per ingannare i medici e spacciare sindromi genetiche, traumi da parto, malattie metaboliche, sordità, cecità, nei loro figli! Che spreco di denaro erogare pensioni ed indennità a bambini che fanno finta di essere disabili, meglio pagare degli ispettori.  

Quante storie di ordinarie superficialità: persone che lavorano tanto per passare il tempo e complicano la vita a persone che hanno già problemi, per giunta seri, di salute.
Tutte persone che, se avessero la possibilità economica, già da un pezzo avrebbero assunto un legale per mettere uno stop a questi abusi perpetrati ai loro danni e a quelli dei loro figli.
Io non faccio altro che avvertire le persone di quali siano i loro diritti, ma sono tantissimi i casi che sento in giro, questo che ho raccontato non è che la punta dell'iceberg.

Dappertutto cercano di menarti per il naso: per esempio bidonando genitori ingenui con cure-pacchi che non servono a niente. Tutti sono bravissimi, a voce, a fare il proprio lavoro, salvo poi che i riscontri non ci sono ed allora gli addetti ai lavori dicono che sono troppo gravi i figli. Magari certe cure sono pacchi.
Tanti genitori pagano per qualsiasi fesseria di cui vengano a conoscenza per sentito dire, magari non si documentano, non hanno riscontri su riviste specializzate. Il tal dottore è bravissimo, dicono: basterebbe fare una ricerca su internet e concludere che, se su lui non esiste un rigo, vuol dire che non è la bravura che si racconta, mentre si è in coda dal panettiere.
Internet è una finestra su tutta la realtà mondiale, alla portata di chiunque, basta poco per documentarsi.
Chi è più avveduto aiuti quelli più deboli, per far capire che i miracoli non esistono, anche se la realtà può essere dura, bisogna sempre informarsi da fonti valide.

martedì 12 luglio 2011

Mi picchiavano tutte

dal film "The witches"
Questa è l'agghiacciante risposta che un piccolo bimbo ha dato a chi l'interrogava.
Tutti ormai avrete appreso la notizia .
Un piccolo bimbo di 5 anni, alla materna che frequentava, è stato oggetto di percosse, sevizie e crudeltà psicologiche da parte delle maestre, 4 (bella fatica, 4 donne adulte, e figure di riferimento per un piccolo bimbo, che a turno si trasformano in aguzzine), compresa la maestra di sostegno.
Queste donne sono state arrestate oggi - ad una quinta è stato vietato d'avvicinarsi ai luoghi frequentati dal bambino, ma le indagini dei carabinieri sono iniziate ad aprile, dopo che qualcuno si è deciso a parlare.
Ma da quanto tempo andava avanti la situazione? Purtroppo dal gennaio dello SCORSO anno, come si legge dall'articolo di adskronos:
"Due delle maestre arrestate, Elena Magliaro e Rosa Maria Riso (per quest'ultima è stato emesso il provvedimento di divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dal bambino) sono insegnanti di sostegno per i bambini portatori di handicap. Le insegnanti avrebbero dunque chiuso il bambino in una stanza buia o in un locale isolato rispetto al resto della classe facendogli credere che avrebbe trovato un personaggio cattivo che chiamavano don Rodrigo.
In un'altra occasione gli avrebbero tolto la tuta che indossava per fargli credere che non avrebbe potuto giocare a calcio senza l'indumento, al fine di calmarlo considerato che è sempre iperattivo, e in altri episodi ancora lo avrebbero fatto mangiare in disparte rispetto ai compagni, additandolo come cattivo del gruppo. Le insegnanti lo avrebbero maltrattato tutti i giorni e più volte al giorno, sculacciandolo e percuotendolo sulle braccia o alla nuca, oppure schiaffeggiandolo. E ancora in altre occasioni versavano acqua su una sedia e costringevano il bambino a sedersi con la forza".
Cosa spinge una donna, anzi più donne ad avventarsi su un bimbo? Oltretutto un bimbo più fragile degli altri perchè disabile? Donne che dovrebbero aver studiato ed essere in grado di affrontare il delicato compito di educare bambini, invece ricorrevano a quanto di più antipedagogico esista, l'uomo nero nello stanzino buio compreso.
Nei vari articoli letti, non vengono mai menzionati i genitori, perchè? Perchè forse non ci sono?
Cosa avrà sofferto questo bimbo? Mi viene la pelle d'oca solo a pensarci.
Mi chiedo se queste donne saranno punite in maniera esemplare, perchè elementi del genere non possono stare in una scuola materna a contatto con dei bimbi.
Le domande sarebbero tante, ma le risposte non ci sono, c'è solo lo squallore concreto di questa vicenda.
Penso a cosa ci aspetterà, a noi genitori con figli disabili, per il prossimo anno a scuola, che assomiglia sempre più alla foresta amazzonica, erosa dalle seghe rapaci dell'uomo bianco e noi lì, come le tribù indigene, fiere ma impari.
Riesco a vedere solo una faccetta di bimbo reclina sul banco: le guance sono affocate dalle sberle e l'unico sollievo è la superficie del banco, fresca.
Un bimbo solo.
E mi viene in mente l'episodio di Treviso, dello scorso anno: com'è andata a finire?
Oppure quello che  ho letto ieri su FB, scritto direttamente da una mamma: suo figlio, sindromico, cade e batte la testa a scuola; la maestra non solo non chiama nessuno, ma fa l'unica cosa che assolutamente non si deve fare in questi casi: lo fa addormentare. Quando la madre va a riprenderlo, la maestra non dice nulla. Ma, si sa, la mamma è la mamma e basta uno sguardo per capire se tuo figlio ha qualcosa che non va, anche se non te lo può dire a voce.  Epilogo devastante: il bambino è ora su una sedia a rotelle dopo un coma, causato dall'emorragia, perchè ha battuto la testa, a scuola.
Mi viene in mente pure l'episodio che abbiamo letto la scorsa settimana sui quotidiani, del ragazzo autistico tenuto chiuso a chiave nello stanzino H, a scuola. "Sarebbe stata la preside dell'istituto a imporre all'insegnante le particolari condizioni di espletamento del servizio", preside che ora è sotto accusa. La vicenda è emersa perchè la stessa insegnante di sostegno l'ha resa nota, ma non per denunciare un sopruso ai danni dell'alunno, bensì per chiedere al provveditore se il suo obbediente servizio le sarebbe valso un doppio punteggio. Naturalmente questa zelante docente si è presentata a fine anno. Un anno con la porta chiusa a chiave, per non disturbare la classe. 
C'è un elemento comune in tutte queste storie: l'omertà degli altri, che sanno quel che succede, magari assistono pure, ma stanno zitti, fanno finta che non succeda nulla. E quando si decidono, chissà perchè, è tardi e se lo fanno non è per senso civico.
I disabili trasparenti, che non hanno diritti, che sono un peso, un disturbo, (mal)trattati come pacchi: perchè sprecare risorse e soldi per loro?
"Mi picchiavano tutte". Anche le persone che non fanno niente. Anche il sindaco di Vibo che mette le mani avanti "fino a prova contraria", definendo quelle donne serie, dedite al lavoro e alla famiglia, nonostante i documenti filmati. 

venerdì 1 luglio 2011

Pure il diavolo si vergognerebbe


di mresciani:
Errare è umano, perseverare è diabolico.
Questo proverbio ben si attaglia allo stato d'animo che si prova leggendo questa notizia, che sta rimbalzando dappertutto sui media.
E' tutta la vita che questa nazione civile, a certi livelli, vuol far sparire i nostri disabili (il periodo del fascismo insegna), poi i disabili purtroppo per una certa cultura che esisteva, venivano nascosti dentro casa; ora, finalmente, tutti i genitori hanno capito che i nostri figli hanno dei diritti nè meno ma molto di più degli altri (carte cantano) e dunque tutti ci regoliamo di conseguenza.
Almeno da due anni i governanti della nostra bella nazione, che non sanno più far quadrare i conti, cercano di raschiara nel barile e vogliono RISPARMIARE ma, attenzione non sui loro favolosi stipendi, non sugli sprechi della politica o magari sulla scandalosa evasione fiscale, ma sulla categoria più debole esistente nel quadro economico dell'Italia e cioè i DISABILI.
Perchè non mazziare questa categoria tanto debole che in molti casi non può permettersi un legale? Perchè non decimare le pensioni di questa categoria che arrivano a prendere la favolosa cifra di 270 euro per una invalidità civile e 490 per l'indennità di accompagnamento?
Emolumenti da sceicchi arabi!
Ora se ne escono con la bella trovata di mettere degli ispettori per controllare nelle commissioni INPS che noi genitori non si abbia la genialata di far passare i nostri figli per falsi invalidi in modo da avere l'insegnante di sostegno a scuola!
Incommentabile ed offensivo, nonchè indicativo di crassa ignoranza.
I costi di questi ispettori, in ogni commissione, servirebbero a pagare chissà quante pensioni d'invalidità.
Pensavo ad una bellissima idea, avuta da un mio conterraneo che, dopo l'insediamento della nuova giunta a Cagliari, ha proposto "l'Ideario per Cagliari". Cos'è?
La messa online delle idee, di tutti i cittadini ,per rendere più vivibile la nostra città, perciò qualcosa che parte dal basso ma che serve a tutti, con dei risparmi per la società.
Pensavo ad un Ideario per la nostra Nazione per trovare idee per risparmiare e per non finire ai livelli della nostra vicina Grecia.
Tutti, suppongo, ne avrebbero tantissime di idee, perchè la nostra nazione risparmi, a cominciare dagli sprechi per esempio sull'abuso degli aerei di stato per andare ai funerali in "congrega", agli sprechi dei telefonini per uso personale di tutti i membri del nostro parlamento, uso che, mi risulta, finito il mandato continuino, per tutta la vita ad avere le telefonate pagate con i nostri soldi. Si potrebbe risparmiare sulle fasulle consulenze esterne, che non servono a niente se non ad aiutare gli amici degli amici di quelli che poi hanno le genialate di risparmiare sulla pelle dei disabili.
Risparmiare sulle auto blu, sui viaggi retribuiti, sui pasti al bar in Parlamento, sulla parrucchiera/e gratis dei nostri politici e tanto ancora.
Tanti risparmi che, sommati, fanno cifre astronomiche, tanto da non far pensare e non far dormire quelle menti acute che hanno partorito gli ispettori INPS, che dovrebbero smascherare i falsi alunni disabili...
Signori politici PERSEVERARE E' DIABOLICO, ma, a pensarci bene, forse pure il diavolo si vergognerebbe, a perseverare così.  

martedì 5 aprile 2011

Il senso della vita



Leggevo oggi un articolo de La Nazione in cui si parla di un signore che ha un negozio, in cui ha inserito un dipendente disabile, proveniente dal progetto di agricoltura sociale voluto e sostenuto da un'associazione, il centro di igiene mentale sul territorio e da ben 5 aziende. Leggevo, sempre oggi, su Il Giorno "Un piano provinciale per dare lavoro a oltre tremila lavoratori disabili nonostante la crisi (su un totale di 5.157 iscritti agli elenchi). È stato presentato ieri il Piano provinciale 2011/2012 per l'occupazione disabili (Lift: lavoro integrazione, formazione e territorio), predisposto dalla Provincia di Monza e Brianza secondo le norme regionali, con le risorse stanziate dalla Regione."

Mi viene in mente, poi, la Regione Emilia Romagna di cui ho sentito parlare, al convegno finale di Handimatica, lo scorso novembre, sia la responsabile del'inserimento lavorativo presso il Comune di Bologna Claudia Romano che l'on. Donata Lenzi - che è stata una delle firmatarie dell'interpellanza dell'on. Amalia Schirru, per cancellare quell'emendamento che aboliva la priorità dei disabili a favore delle vedove e degli orfani del terrorismo, per il collocamento al lavoro. Con che passione parlavano dell'inserimento lavorativo queste due esponenti dell'ente pubblico!


So di realtà in cui i genitori stessi si sono messi insieme e hanno creato delle opportunità lavorative per i loro figli e per i figli degli altri.

Immagino che realtà così ce ne saranno decine in tutto il nostro Paese, magari sono insufficienti (ma chi può dirlo? Ci sono dati in merito, qualcuno che monitora?) ma testimoniano che se si vuole si fa e viene coinvolto anche l'interlocutore pubblico.

Quindi sono ancora qui a chiedermi perchè, una delle figure coinvolte nella riabilitazione di mio figlio, appena ha saputo che l'anno prossimo andrà in prima elementare, ha avuto una reazione scomposta, facendomi notare, prima, che era possibile stare alla materna un altro anno – i nostri figli sono già indietro di loro, invece di adoperarsi per rimetterli in pari con i compagni, o perlomeno a provarci, li si lascia nel limbo protetto per un altro anno?

Poi, con fare perentorio, ha vaticinato: "Dopo la scuola dell'obbligo c'è il nulla".

"Eh?".

"Sì, c'è solo il CEOD!". (*)

Confesso che se avessi visto uno gnomo sbucare dalla sua scrivania, sarei rimasta meno spiazzata: ancora non abbiamo iniziato questa scuola dell'obbligo e mi devo mettere a pensare a quando finirà?

Cosa sono, 10 anni – se non viene bocciato?

In questi 10 anni che facciamo, ci mettiamo nel loculo ad aspettare?

Fanno così gli altri genitori, intendo quelli dei figli normo?

Ma poi chi lo dice (cioè chi ha il potere di dirlo, al momento) che mio figlio non potrà proseguire all'università? Magari quelle stesse persone che dicevano che non avrebbe parlato, non avrebbe camminato e quindi era inutile tentare qualsiasi cosa. Ah complimenti, è questo l'approccio italiano?

Certo, se la mentalità è quella che una persona come mio figlio è da assistere piuttosto che provare a rendere autonoma, in Italia non andiamo da nessuna parte, eccetto che nei ghetti.

Mi viene in mente per esempio la storia di Silvia, che ha segnalato mresciani in un suo post. Se ci fosse stato uno o più di quelle persone che seguono lei e la sua famiglia che avesse detto "è troppo grave per andare a scuola, deve stare a casa", che sarebbe successo? Mi viene in mente quel ragazzo che muove solo un muscolo della gamba, eppure fa lo stilista.

Non contenta, o forse, chissà?, non sono riuscita assolutamente a decifrare la disposizione d'animo che originava il tutto, questa persona ha continuato ad infierire (non trovo altro verbo più acconcio a descrivere l'azione) dicendo che lavoro non ce n'è e che bisogna guardare in faccia la realtà perchè mio figlio non è in grado di lavorare.

Mio figlio ha 5 anni.

Ci sono ragazzoni normodotati che a trenta-trentacinque sono ancora a casa dei genitori e non lavorano.

Ci sono ragazzi normo che della scuola se ne fregano, stanno fuori tutte le notti fino all'alba e si spaccano a bere, fumare e drogarsi.

Mio figlio ha avuto la grande sfiga, senza chiederlo né sceglierlo, ma ce l'ha avuta, di nascere disabile, e non ha commesso nessun crimine né si butta via a vuoto, ma anzi si impegna a fondo (e noi con lui) in un mondo che non è a sua misura e pieno di ostacoli soprattutto culturali: devo pensare ADESSO che la sua vita (ammesso che) sarà senza chance?

Ma che senso ha la vita, per questa persona, voglio dire c'è una vita di serie A e una di altra serie, inferiore, a scartamento ridotto, per i disabili?

Poiché invece io la penso come un certo signore autore del bellissimo motto "trasformiamo la sfiga in sfida" e "Si può fare" non è solo un film ma la storia vera di una realtà che probabilmente ha frantumato i pregiudizi, metto in conto anche quest'episodio, fa volume nel libro delle esperienze che segnano il percorso di noi genitori – lasciatemi considerare: già la nostra vita è difficile, complicata, nello specifico non ho nemmeno la fortuna né economica né parentale, eppure mai ho pensato che fossimo sfigati né che mio figlio fosse un poverino e non mi sono mai strappata i capelli commiserando la nostra situazione.

Al contrario ho sempre cercato, e mio marito con me, di trarre il massimo, di vedere il bicchiere mezzo pieno e, nonostante il caratteraccio ursigno, il sorriso non m'è mai mancato.

L'atteggiamento di questa persona perciò è per me incomprensibile: i genitori li devi supportare non certo umiliare come se, desiderando l'integrazione, commettessero chissà quale peccato.

La sensazione è che per certe persone (fortunatamente non tutte!) sebbene lavorino nel campo è impensabile che un genitore sia sereno, faccia progetti, abbia aspettative, altrimento non mi spiego questi tentativi di schiacciamento al suolo. E mi sfugge il senso di vite così....

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(*) ho messo il primo link fatto bene che ho trovato ;)

sabato 2 aprile 2011

MA MI FACCI IL PIACERE!

di mresciani: Ormai non abbiamo più nessun problema per trovare argomenti per il nostro blog, basta aprire il televisore ed ecco che dappertutto appare il circo, il famoso circo italiano. Ormai succede di tutto, i nostri salotti casalinghi ogni giorno vengono invasi dalla prepotenza e dall'esuberanza negativa di questi individui che lavorano o gozzovigliano davanti ai nostri schermi. Programmi insulsi che dovrebbero ricreare cause civili, da anni non credibili, vengono recitati malamente da disoccupati in cerca di oboli per andare avanti. Davanti alle telecamere ecco che appare un guardaroba vestita da donna che, si permette di offendere chi veramente ha sofferto e soffre ancora perchè terremotati. Ma come si permettono certe figuranti di scimmiottare le disgrazie che affliggono la nostra nazione? Come si permettono di offendere persone che hanno perso la casa e tutto quanto e le accusano di vivere alle spalle dello Stato? Bene farebbero togliersi davanti al mezzo televisivo e impiegassero meglio il loro tempo lavando le scale e rendendosi utili magari a rigovernare la loro casa! Ormai in televisione chi urla più forte...è veramente figo .....questo dovrebbe essere il messaggio che passa dal nostro video alle nostre case. Ma alle nostre case?? Ma alle case di quelle persone che vogliono vivere in un mondo ovattato di crusca.....sì di crusca .....perchè quello dovrebbe essere il cibo che ben si adatta a quel genere di pubblico. Pensavamo che qualche ambiente ancora si salvasse in questa nostra martoriata Nazione, Nazione che volevo ricordarvi ormai non è più competitiva per colpa dei nostri figli disabili e dei passeggeri delle carrette del mare che stanno approdando in maniera esponenziale in cerca dell'eldorado nella nostra terra. Ormai in tante nazioni veniamo presi in giro e derisi per l'allegro andazzo che certi individui hanno preso, nazione di burloni che giocando sulla pelle degli altri, non esitano a mortificare persone più deboli. L'esempio lampante è apparso su tutti i telegiornali già da avant' ieri dove nel posto deputato alle decisioni più importanti che riguardano tutti gli abitanti della nostra Italia è avvenuto questo. Che dire ? Siamo arrivati alla frutta.........veramente siamo arrivati all'ammazza caffè!! Ormai il luogo dei galantuomini fa quasi arrossire anche le sacche della nostra società più malfamate. Non si rispetta più nessuno, mentre i "vaffa" imperano nelle nostra alte Camere, qualche altro gentiluomo apostrofa la collega deputata chiamandola "handicappata del ca..o". Evviva la galanteria soprattutto! Ormai, lo dico da tanto tempo, le barriere mentali di certi individui non hanno più ragione di trovare la retta via. Persone che dovrebbero decidere del nostro futuro, si mettono ad insultare, disprezzare e cercare ogni possibile modo per umiliare chi magari ha avuto la sfortuna di nascere con un problema. Un tempo quasi ci si inchinava davanti a questi nostri politici. Oggi dovremo pensare di togliere anche quella parola che tutto ha, all'infuori del concetto di ONOREVOLE. Come diceva Totò (che adoro) mi piace ripetere: "MA MI FACCI IL PIACERE!!!!!!!"

domenica 27 marzo 2011

OCEANITA'



di mresciani:

Oggi, 27 marzo, si festeggia in Europa la giornata OCEANICA.
Caspita ...... qual fortuna avere due feste in un anno che riguardano lo stesso argomento:
- il 3 dicembre la giornata della disabilità;
- il 27 marzo la giornata oceanica.

Come? si chiederà qualcuno.........che attinenza ha la disabilità con l'oceanità?
c'è - c'è - c'è attinenza e vi spiego:
noi familiari di disabili italiani stiamo raggiungendo tanto e tale livello di tensione, di adrenalina, di rabbia.........sì anche di rabbia....... tanto che la nostra pazienza sta diventanto appunto OCEANICA!

Perchè non possiamo restare impassibili davanti a chi ti sbeffeggia dicendo per esempio:
- beato te che ti fai tre giorni di festa al mese, pagato dallo Stato;
- beato te che hai i soldi della pensione di tuo figlio.....
Calma, ragazzi, calma......
Io rispondo sempre con un sorriso sulle labbra:
faresti cambio? dandoti io i tre giorni di FESTA di mia figlia e ricevi tu la sua malattia??????

Ci avete OCEANICAMENTE sommerso con le vostre sottili battute ironiche...che fanno ridere solo voi;
ci avete OCEANICAMENTE rotto gli zebedei, con i vostri sorrisini di scherno;
ci avete OCEANICAMENTE seccato con il vostro falso pietismo, pietismo che tra l'altro noi disprezziamo con tutto il cuore.
Noi vogliamo riconoscimento di diritti, il pietismo tenetevelo per le vostre buone azioni sul sociale ma che non deve toccare i nostri figli SACRI.

Ci sentiamo, NOI E I NOSTRI FIGLI DISABILI, ogni giorno OCEANICAMENTE presi come tiro al bersaglio da qualche fessacchiotto politico che non sa nè leggere, nè scrivere ma propone infauste prese di posizione contro qualche falso disabile (per falso invalido intendo ...tipo la Ciotola...falsissima disabile) facendo passare tutta la categoria dei disabili per cialtroni ..fasulli e chi più nè ha più ne metta in senso negativo.

Ecco la mia spiegazione per la festa di domenica 27 marzo 2011 ......in sintesi ci sentiamo OCEANICAMENTE presi per i fondelli ........ed anche di più!!!
Perciò questa festa ci appartiene e la facciamo nostra!!!

A proposito ......in Italia vedo tutti grandemente preoccupati per le spese di energia elettrica....preoccupati per il nucleare che vedo traballare....ma non si devono preoccupare i nostri GRANDI POLITICI .......noi genitori e parenti di disabili vogliamo anche farvi questo grande regalo e darvi la soluzione a questo grande problema.
Ecco la soluzione:
ci state facendo girare le eliche con le vostre cavolate con il disprezzo per i nostri familiari più deboli che, se ci mettiamo tutti insieme, con la forza delle nostre eliche altrochè energia scateniamo: siamo più potenti delle pale eoliche alte 25 metri!!!!
Io per esempio sono alta un metro e 54 cm, ma mi fa fanno un baffo le pale eoliche standard...........se mi girano......sono capace di provocare la bora in Sardegna!!!
E come me sapete quante persone ci sono?????? Tantissime!
Perciò, anche il problema energia alternativa......mi pare risolto o non vi basta neanche questo?????
Ma allora ditelo che in Italia dobbiamo togliervi sempre noi le castagne dal fuoco.

giovedì 24 marzo 2011

Vogliono farli diventare invisibili?



di mresciani:

Sembra esistere un disegno pre-studiato per isolare i disabili dalla scena sociale italiana.

Cominciamo l'elenco di alcune anomalie che ci fa pensare assai alla probabile idea che i disabili disturbino "qualcuni":
- la caccia ai falsi invalidi che invece è diventata un'umiliazione per i veri invalidi, chiamati a revisione;
- le sconcertanti dichiarazioni di tal Assessore Pellegrini;
- altre affermazioni inqualificabili, fatte da vari esponenti politici, in cui si ventila l'ipotesi della riapertura delle scuole speciali;
- la negazione continua del sostegno a tanti alunni disabili i cui genitori poi devono ricorrere al TAR, che sempre ci dà ragione e per giunta condanna pure il Ministero dell' Istruzione al pagamento dei danni esistenziali;
- la negazione a tanti disabili a partecipare ANCHE alle gite scolastiche;
- la vergognosa copertina del giornale Panorama che definisce i disabili "SCROCCONI" identificandoli con la foto di Pinocchio seduto in sedia a rotelle; copertina, tra l'altro, che si è meritata la denuncia da parte della FISH (Federazione Italiana Superamento Handicap);
- l'esclusione degli alunni disabili, accaduta lo scorso week end, dalle finali nazionali italiane di corsa campestre dei Giochi della gioventu', svoltesi in Friuli. I ragazzi non hanno potuto partecipare perche' mancavano i moduli per iscriverli alla gara, documenti che il ministro Gelmini avrebbe dovuto inviare alle scuole. Qui l'IDV per voce di Leoluca orlando sta valutando se ci sono i presupposti per una denuncia alla corte europea per i diritti dell'uomo.

Che dire? E queste sono le notizie degli ultimi giorni..... Ce n'è abbastanza per farci pensare, ma pensare a reagire!
Si vuole arrivare a un T4 bis?
Per cortesia: finiamola di rompere le scatole a chi nella vita ha già abbastanza problemi, noi li accudiamo con amore i nostri cari, ma voi non rendeteci la vita difficile con la vostra assurda burocrazia, con la negazione dei diritti che poi ci porta automaticamente a rivolgerci ai tribunali, con la vostra falsa cortesia che ci fa produrre inutili montagne di cartacce che servono solo a riempire le vostre scrivanie. Cartacce che voi non guarderete mai...ma che ci chiedete a ogni piè sospinto, alla faccia dell'informatizzazione.
Per cortesia, finitela di chiederci documenti che non sono assolutamente previsti nei vari regolamenti, tanto sapete che se qualcuno di noi (io per prima) vi fa notare che non sono in elenco, voi tirate i remi in barca!
Tanti disabili non hanno la capacità di difendersi, non hanno i mezzi economici e tanti non hanno neppure la conoscenza dei loro diritti.
Tanti altri......invece non ci stanno al gioco al massacro..........
Perciò noi siamo qui, a lottare anche per quelli che non ce la fanno, non riuscirete a farli diventare invisibili.

martedì 22 marzo 2011

L'italia è un Paese di allegri burloni

Pensavamo che fosse finito carnevale, invece c'è chi si diverte a fare scherzi su qualcosa di serissimo; non basta la disciminazione a scuola, i tagli nel sociale, le dichiarazioni da aktion T4, questa caccia alla streghe dei controlli Inps, i vari tentativi in parlamento per far passare emendamenti che togliessero ulteriori fondi o, perchè no?, il diritto al lavoro, la campagna mediatica contro i falsi invalidi che criminalizza quelli veri, che ha avuto un ritorno di fiamma pochi giorni fa grazie all'esimio "scoop" del settimanale Panorama, il no ai giochi della gioventù - sto dimenticando qualcosa? Ecco non bastava tutto questo che pure si aggiunge la zingarata di qualcuno che da l'ennesimo sberlone sui denti ai disabili italiani....... in alcuni articoli si parla di azione per "misurare le reazioni".... ma che cosa si sarebbero aspettati?
Incassiamo anche questa - ride bene chi ride ultimo e, intanto, diffondiamo la petizione contro la copertina di Panorama, forza!

sabato 19 marzo 2011

USQUE TANDEM?


di mresciani:

C'era una volta.......nell'Italia del bunga bunga .....tra quelli che vengono definiti giornalisti ce ne fu uno che scrisse detto articolo.

In quella settimana successe di tutto: terremoto in Giappone - tsunami e persino la non tenuta di una centrale nucleare che ha allarmato mezzo pianeta.
Come se non bastasse, alle porte dell'italia del bunga bunga, c'era una nazione dove un tizio vestito da domatore di circo voleva sterminare gli abitanti della sua nazione, rei di averlo contestato dopo solo 40 anni della sua dittatura. Che ingrati!

Certo si annoiavano i giornalisti in quei giorni.......tante notizie...insulse...ed allora perchè non andare contro-corrente e piazzare un bello scoop con un titolo mozzafiato: SCROCCONI! Una bella sedia a rotelle e seduto sopra, comodamente sdraiato e stravaccato, il nostro Pinocchio nazionale, nativo di Collodi.....sapete quel tal figlio di Geppetto...il falegname creatore del burattino di legno.
Pare che Geppetto abbia fatto più danni lui insieme al figlio Pinocchio, che tutta la banda della Parmalat con i bond argentini, per esempio.
Logicamente Pinocchio nella tal copertina impersonifica tutti i disabili italiani rei, a detta del giornalista autore dell'articolo (degno di vincere un premio per la "bellezza" armonica del testo...) di essere dei falsi invalidi che frodano lo stato intascandosi soldoni a loro non dovuti!!!
Pezzo giornalistico di levatura incommensurabile .......nella foto magari ci avrei aggiunto il gatto e la volpe ed affianco avrei fatto una postilla con la scritta: "questi due elementi fanno parte delle Commissioni Mediche che hanno certificato il Sig, Pinocchio figlio di Geppetto".

Giusto per rendere la copertina più veritiera, se lo scopo fosse stato quello di fare informazione.

Da portavoce di tantissimi disabili che non solo non truffano lo Stato italiano ma devono proteggersi loro con i tribunali per vedersi riconosciuti a volte le indennità di accompagnamento che, sebbene spettanti PER LEGGE, non vengono erogate, sono sconcertata!!!

giovedì 17 febbraio 2011

Scriviamogli in tanti!


L'indirizzo è questo:
lettere@lastampa.it
Perchè è importante far sentire la propria voce - volete mettere che arrivino centinaia di e-mail a commento? Altrimenti la caccia alle streghe continuerà...... non si può scrivere su un quotidiano che si possono risparmiare 10 miliardi di euro, sulla pelle delle persone disabili e loro familiari, vogliamo la verità.

L'articolo che segue è preso da qui:

17/02/2011 - FALSI INVALIDI
Si possono recuperare dieci miliardi l'anno
L’Inps ha avviato un piano per potenziare i controlli sui suoi assistiti
Ai controlli il 30% delle indennità sono risultate irregolari
LUCA RICOLFI

In mezzo a tante brutte notizie, ce n’è anche una buona. Una notizia piccola, ma significativa: i controlli dell’Inps sulle pensioni di invalidità, iniziati un paio di anni fa, continuano a ritmo serrato e cominciano a dare risultati importanti.

Il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua, intervistato dal Corriere della Sera , ci informa che, dopo i 200 mila controlli del 2009, nel 2010 ve ne sono stati altri 250 mila, e altrettanti sono previsti sia quest’anno sia l’anno prossimo.

Fatti i conti, questo significa che la probabilità di subire un accertamento, fino a ieri trascurabile, si porterà intorno al 30% su 4 anni di verifiche. Quali sono, fin qui, i risultati?

Numeri impressionanti
I risultati delle verifiche sono impressionanti. Secondo questo primo ciclo di controlli, circa il 30% dei beneficiari di pensione di invalidità ne usufruiscono senza averne diritto, ma questa percentuale nazionale varia enormemente da luogo a luogo. In provincia di Sassari le pensioni da cancellare sono il 76%, a Roma il 26%, a Milano appena il 3%. In Sardegna sono il 53%, ma anche l'Umbria non scherza con il suo 47%; mentre in Lombardia e in Emilia Romagna la percentuale di cancellazioni resta inferiore al 10%.

I dati dell’Inps confermano, sia pure a grandi linee, i risultati di alcuni studi, che già negli anni scorsi - elaborando altri dati forniti dall’Inps stessa e dall’Istat - avevano tentato di stimare il numero di “falsi invalidi” regione per regione e provincia per provincia. Aggiornate a oggi, quelle stime ci mostrano una realtà inquietante. Le sole prestazioni per beneficiari “puri” (che hanno solo una pensione di invalidità) ammontano a circa 15 miliardi di euro all’anno, che diventano più o meno 30 se consideriamo anche i beneficiari “multipli”, ossia coloro che cumulano la pensione di invalidità con altri tipi di pensione. Si tratta, in tutto, di 5-6 milioni di persone, a un terzo delle quali dovrebbe essere revocata la prestazione, con un risparmio complessivo di 8-10 miliardi di euro all’anno.

Il piano dell’Inps
Purtroppo il piano Inps, per quanto assolutamente meritorio (nulla di paragonabile è mai stato fatto in passato), prevede solo - si fa per dire - 250 mila controlli l'anno, da cui è lecito aspettarsi solo un flusso di 1 miliardo di euro ogni anno, anziché gli 8-10 recuperabili in teoria, nel caso cioè le verifiche fossero svolte su tutti (beneficiari puri e multipli) e fossero complete, anziché a campione. E tuttavia anche un miliardo di euro non è affatto poco. Ci sono un sacco di cose che, ogni anno, si potrebbero fare con quella cifra. Alcune non sono di competenza dell’Inps, altre lo sono o potrebbero diventarlo.

Un tesoro da sfruttare
Ossigeno all’università, alla ricerca, alla cultura, ad esempio. Nuovi asili nido, di cui l’Italia ha un estremo bisogno. Ma anche altre cose più legate ai compiti di un ente come l’Inps. Si potrebbe, ad esempio, assumere nuovo personale per intensificare i controlli nei cantieri edili, dove si concentra il grosso dell’evasione contributiva e, purtroppo, anche una frazione considerevole degli infortuni e dei morti sul lavoro. Oppure si potrebbero usare i risparmi ottenuti dalle cancellazioni della false pensioni di invalidità per rifinanziare la social card di Tremonti, ossia per continuare a fare assistenza, come di fatto già si faceva con le pensioni di invalidità, ma in un modo più equo: erogando le prestazioni a chi ha veramente bisogno, anziché a chi trova il modo di ottenere false certificazioni.

Sacrifici, purché utili
Perché uno dei problemi di fondo dell'Italia, a mio parere, è il seguente. Ci vengono chiesti dei sacrifici, sentiamo più o meno oscuramente che la richiesta non è irragionevole, ma tutti quanti, anche i più disponibili a fare rinunce, che siano inutili, se non controproducenti. La paura è che chi ha dissipato il denaro pubblico continui a farlo, e che la lotta agli sprechi si risolva in nuovi sprechi.

O anche semplicemente che nessunosappia che fine fanno i quattrini che lo Stato recupera. Per questo sarebbe bello che, in tutti i settori in cui si fanno dei risparmi, fosse sempre chiara, anzi automatica, la loro destinazione. Ci piacerebbe che alla fine dell’anno il cittadino potesse apprendere - invento, a puro titolo di esempio - che l’Inps ha risparmiato 400 milioni di euro e li ha usati per raddoppiare l'importo della social card, portandola da 40 a 80 euro al mese. Che la Gelmini ha risparmiato 1 miliardo di euro sugli stipendi degli insegnanti e ha aperto 1000 nuovi asili nido. Che Tremonti ha recuperato 20 miliardi di evasione fiscale e ha dimezzato l’Irap.

Cose così. Piccoli passi, ma che dessero a tutti l’impressione che si va da qualche parte. E che la direzione è quella giusta.

lunedì 31 gennaio 2011

Quale futuro per i nostri figli deboli?


di mresciani:

Noi genitori di ragazzi disabili siamo molto preoccupati per la poca attenzione che si ha verso i nostri ragazzi.
Mi spiego: con la scusa della crisi mondiale, che si è ripercossa anche sulla nostra Nazione, assistiamo ogni giorno a tagli indiscriminati per quanto riguarda tutto, ma notiamo, con rammarico che vengono penalizzate sempre le fasce più deboli.
Non serve riempirsi la bocca con parole che inneggiano alla meritocrazia dette da chi, nella scuola è stato mediocre ma, nella vita ha avuto dei forti sostegni politici. Sostegni che l'hanno fatto andare più avanti per ritrovarsi, poco più che ventenne a ricoprire ruoli importanti quando, sino ad ieri giocava con la cerbottana disturbando i passerotti nei parchi.
La meritocrazia va bene certo, ma per tutti! Inutile criticare i figli dei fiori frutto degli anni caldi del '68: se si girano intorno si accorgono di essere loro i figli dei figli dei fiori. Ops!!!!
Io penso che non si possano criticare quegli anni, io li ho vissuti e tante lotte sono state veramente giuste.
Ricordo benissimo come venivano trattate le donne nei tribunali quando si PERMETTEVANO di denunciare uno stupro/violenza, venivano penalizzate due volte, prima vittime degli aguzzini e poi in tribunale processate loro e non i violentatori. C'erano donne coraggiose come l'Avv. Augusta Lagostena che hanno dato il loro contributo per aiutare le donne.
In quegli anni si sono fatte delle lotte gigantesche, io non rinnego niente, le lotte fatte da altri/e allora, sono venute a nostro vantaggio adesso: perchè dire che era tutto sbagliato?
Io non lo dirò mai.
Si dice che tutto cambia, tutto si evolve e noi ci dobbiamo adeguare, i nostri figli si devono adeguare a questa società.
Quale società? Quella che pensa in modo sconsiderato a fare politica in Italia come si fa oggi? No grazie!
Quella che non riesce ad inserire i nostri figli grandi pluri-laureati, sempre a rincorrere master e stage (serissimi e VERI, tanto per precisare, e pagati di tasca nostra!), i nostri figli grandi eterni precari, in servizi per pochi soldi, pochi soldi ma PULITI.
Siamo preoccupati, noi genitori di figli disabili, perchè i nostri figli grandi, seppur arrancando possono avere la possibilità di nuotare in questo mare in tempesta ed arrivare alla riva.
Ma i nostri figli deboli?
Come possono farcela in questo marasma gigantesco, dove tanti inetti sono nei posti di comando, per il loro rendiconto personale e non della società che invece dovrebbero rappresentare a 360 gradi.
Come possono farcela, i nostri figli deboli, se noi genitori non stiamo a controllare, ogni giorno ed ogni momento, chi cerca di fregarci/li, magari dentro una delibera, una circolare, un decreto legge?
Come possono farcela, i nostri figli deboli, se noi genitori non siamo sempre guardinghi, sempre agguerriti, sempre a lottare con tutti e con tutto per loro?
Ci provano in tutti i modi a renderci la vita assurda, con la burocrazia e con tutto.
Come si può andare avanti per avere gli ausili con un nomenclatore ancora fermo al 1999?
Come si può andare avanti quando tuo figlio viene chiamato a controllo "falsi invalidi" all'Inps e tuo figlio è allettato e non può essere chiamato a controllo per la patologia che ha?
Come si può andare avanti quanto chiedi un montascale per tuo figlio e ti rispondono trasecolando che il montascale lo richiedono solo i disabili adulti?
Come si può andare avanti quanto ogni due anni ti richiedono la certificazione per l'esenzione per il diabete o l'epilessia farmaco-resistente?
Ma come si fa?
Faremmo certamente a meno di queste esenzioni, magari, faremmo volentieri a coriandoli i fogli delle esenzioni, in cambio della guarigione, che mai avverrà, per tali patologie!
Come si aiutano i nostri figli disabili se vengono sistematicamente tagliati i sostegni scolastici e dobbiamo ricorrere ai TAR per vederci riconosciuti tali diritti?
Come si aiutano i nostri figli disabili con riabilitazioni risicate di un'ora, massimo due ore alla settimana?
C'è bisogna di una politica VERA, di una politica che si interessi di tutti e, per tutti, si intendono anche i NOSTRI FIGLI DEBOLI.
E' vergognoso nel 2011 vedere manifestare i malati di SLA , eppure succede!
Quale futuro per i nostri ragazzi deboli?
Mi fermo qua, questi discorsi sono triti e ritriti, eppure tanti nostri politici sono sordi...
Ma chi sono i veri disabili? La vera disabilità sta nelle barriere mentali di certe persone e c'è da constatare che sono tantissime!

domenica 21 novembre 2010

Ninna Nanna (*)


Chissà quanti, al di fuori del mondo della disabilità, si sono accorti che è stata discussa e accettata alla Camera la nuova finanziaria, in cui si prevedono 0 (zero) euro per la non austosufficienza. I giornalisti hanno preferito sorvolare sulla notizia dando spazio a ben altro e più interessante per l'informazione (nonchè distrazione) degli italiani.

Qualcosa si è letto sul web ma siamo alle solite: le denuncie rimangono circoscritte a determinati perimetri così le ingiustizie si consumano nell'ignoranza assoluta, tanto chi ci rimette sono solo i disabili, i malati, gli anziani, i poveri, mica "gli italiani".

Cos'è e a cosa serve il fondo per la non autosufficienza? Riporto quanto trovato su intrage:
"Il Fondo nazionale per la non autosufficienza è una forma di finanziamento autonoma, a carattere nazionale, che permette di ripartire annualmente le risorse alle Regioni, sulla base dei dati relativi alla popolazione non autosufficiente che vi risiede, e di altri di indicatori demografici e socio economici. Tale Fondo garantisce, per le persone non autosufficienti, i livelli essenziali, e non ha una funzione sostitutiva delle prestazioni sanitarie.

Ma chi usufruisce di questo fondo? In Italia sono 2.615.000 le persone non autosufficienti secondo gli ultimi dati resi disponibili dell’Istat. Si tratta di donne e uomini che riferiscono una totale mancanza di autonomia per almeno una delle funzioni che permettono di condurre una vita quotidiana normale. Perché, se si considerano anche le persone che hanno bisogno di aiuto, anche in parte, per svolgere attività essenziali come alzarsi da un letto o da una sedia, lavarsi o vestirsi il numero sale di molto fino a quasi sette milioni, circa il 13% dell’intera popolazione. Osservando il campione in dettaglio si scopre che gli anziani disabili di età superiore ai 65 anni rappresentano il 18,7%, mentre sale il numero degli over 80: 44,5% suddiviso tra il 35,8% di uomini e 48,9% di donne. "

Bene.
Esiste qualcosa che si chiama Conferenza delle Regioni e delle Provincie che è il diretto interlocutore del Governo (cioè il Ministero delle politiche sociali, impersonato dal signor Sacconi Maurizio) per questa cosa del fondo di non autosufficienza.

Da questo comunicato, in data 18 novembre u.s. si evince che il Governo non ha mai incontrato questo ente, che ancora aspetta un confronto.

Che ce ne importa a noi di tutto questo?

Importa quando (è troppo tardi e) ci rechiamo al nostro Comune di residenza per richiedere cose come l'assegno di cura, la legge 162, la legge 328 e qualsiasi intevento volto a sollevare noi famiglie dall'assistenza che prestiamo al nostro familiare non autosufficiente.
Sullo scandaloso taglio al 5x1000 non mi dilungo, poichè lì la reazione e la corretta informazione c'è stata e quindi segnalo la petizione attivata da Vita.it per chiedere che il Governo faccia marcia indietro.

Mi limito a far presente che là dove le istituzioni non danno risposte e quindi servizi, suppliscono le associazioni per cui, per esempio, puoi portare tuo figlio a fare le terapie perchè c'è un servizio di trasporto tramite pulmino attrezzato, oppure a fare sport o a lezione di musica magari, ai laboratori creativi, ai concerti o allo stadio per le partite, in vacanza, in gita, in giro per la città.....
(*) è una poesia di Trilussa, il signore in foto....