giovedì 21 settembre 2023

L'accessibilità delle mura magistrali veronesi

 



Che cosa è l'accessibilità?
E come si coniuga con le mura magistrali veronesi , patrimonio Unesco?

Una cordata di associazioni Veronesi (Genitori Tosti, Verona Polis, Cai- sezione di Verona e Centro Studi di Architettura Militare) prova a illustrare il tema nel giro di 60 minuti.

L'evento gode del patrocinio della Provincia di Verona.

Nella location totalmente accessibile della sede CAI - sezione di Verona, nella bellissima ex caserma Principe Eugenio, nel quartiere storico di Veronetta.
Sarà presente un interprete LIS (Lingua Italiana dei Segni).

A seguire un aperitivo per tutti, gestito da Hosteria Fincato.

Media Partner: La Cronaca di Verona e Radio Studio Verona.

Grazie al CAI sezione di Verona per l'ospitalità, a Gastronomia Buona Lessinia, Ristorante di specialità libanesi Tabulè e Studio Renoffio (per la grafica)
Non è la solita conferenza noiosa.
Per qualsiasi info: 3392118094 - osservatoriovrpolis@gmail.com

domenica 17 settembre 2023

Buon compleanno Jacopo

 


Per la prima volta, come associazione, abbiamo affrontato un evento solidale nei confronti di una persona.

Di solito abbiamo fatto raccolte fondi per progetti (Barriere mai più per finanziare attrezzature, ausili e quanto sia necessario per rimuovere e abbattere le barrierenei luoghi pubblici) o per cause, come quella per il recupero di un’area degradata alla periferia della Città di Verona.

Poi succede che, dopo 18 anni di battaglie con la propria asl, ancora ti viene detto che l’ausilio non esiste, non si trova e che la famiglia si deve arrangiare, a epilogo di 5 anni in cui siamo stati tenuti in sospeso. 5 anni per un ausilio di base come la sdraio da doccia!

E allora, anche convinti dalla competenza della nostra responsabile della sezione di Valeggio sul Mincio, Amelia Dessì, abbiamo preso parte a quest’avventura, che si è rivelata davvero istruttiva per molti aspetti e ci ha donato gioia e tanta energia.

Innanzitutto c’era la voglia di fare una festa come accade a chiunque, per i 18 anni del proprio figlio.

Ma tutti noi “genitori tosti”, sappiamo che i nostri figli non riescono ad avere amici a causa sia della vita che i servizi li costringono a fare (quanti di loro hanno un orario scolastico ridotto perché devono fare le terapie?) e poi perché a causa delle innumerevoli barriere, non solo architettoniche, i nostri figli non fanno una vita come i loro coetanei normodotati, che possano andare dappertutto e praticano qualsiasi sport o hobby.

Spesso leggiamo sui giornali che alla festa non si è presentato nessuno e questo credo sia il frangente più triste in assoluto, una discriminazione totale ante litteram.

Così ci abbiamo provato ed è stato bellissimo! A riprova che ancora c'è umanità e senso di solidarietà e voglia di fare festa senza barriere o pregiudizi!

I commensali ci hanno trasmesso un’ondata di calore e accoglienza davvero incredibile!

Ringraziamenti:

gli sponsor che hanno creduto subito alla nostra iniziativa: Begnoni Miria – Alimentari, carni e Salumi di Rosegaferro ( il tastasal era magnifico!), Riso Riccò, gastronomia Buona Lessinia di via Fincato a Verona , Hosteria Fincato (grazie per i 100 biglietti della lotteria!) e il rutilante media partner Radio Studio Verona – Roby Gelmetti.

Coloro che hanno preso parte alla cena e che sono stati conviviali deliziosi – pare brutto da dire, eppure il calore e la simpatia che ho ricevuto in una sera, non l’ho mai provata in 18 anni di feste con il parentado.

Quanti hanno effettuato una donazione per aiutare Jacopo a comprare la sdraio da doccia:

la collega mamma caregiver Paola Minozzi da Verona, la presidente della sezione di Verona Marisa Velardita che ha portato gli auguri da parte di Italia Nostra, da Forte dei Marmi (LU) il B&B Diletta, dalla Sardegna Delfina Sandra, da Sabaudia per l’associazione Beatrice, Fabrizio Ghiro e Silvia Cerqua, da Verona Borgo Venezia (il mio quartiere) Donatella Diodato e Luigi Fucci, da Verona il cacciatore di barriere Gianni Falcone e la donna molterrima Tiziana Valpiana, dalla Valpolicella Riccardo Anoardo, da Modena per “Baule di Sara” Ris Llorente e ancora Franco Salemi, Paola di Michele, Gaia Perniceni, Elisa Benzi, Renata Lavagnoli e Marco Menin.

Quanti hanno partecipato alla lotteria.

Lo staff: Amelia Dessi, la coordinatrice del Gruppo "Insieme per solidarietà", che comprende: Cinzia Settimo (cuoca), Chiara Cappelletti, Dino Dessì, Marco Bombana, Maria Pia Coltri per le fantasmagoriche torte, Antonietta e Ilaria Noto, Carmela Ricciardi.

Gli ospiti: Giancarlo e Orfeo Cappelletti che hanno messo a disposizione Corte in località buca della Prevaldesca.

Don Deodatus per gli splendidi e gustosissimi dolci siciliani che ci ha donato.

Infine, last but not the least: Elisa Renoffio, socia GT per la configurazione finale della locandina!

Se qualcuno ha aiutato ma non si trova in questi ringraziamenti si faccia avanti: errare humanum est.

Fatti i conti, tolte le spese vive, abbiamo un totale (tra aderenti alla cena, biglietti della lotteria e donazioni), al 14 settembre 2023, di ben: 2870 euro.

L’ausilio costa sui 6000 euro ma non sappiamo nemmeno se arriva in Italia attraverso le ortopedie o se possiamo farcelo spedire.

Nel frattempo abbiamo trovato un artigiano che può costruire una sdraio come serve a Jacopo: vuole solo le spese per i materiali – ha già una lunga esperienza di biciclette adattate.

Siamo d’accordo che dobbiamo andare da lui che abita in un’altra regione e quindi bisogna organizzare la trasferta. Ma vi aggiorneremo su tutto.

Grazie!

Per qualsiasi cosa: genitoritosti@yahoo.it


martedì 22 agosto 2023

Niente Giardino d'estate nè bagno se sei persona disabile a Verona

Il Comune di Verona sta approntando una serie di interventi volti a riqualificare tante zone in degrado o a lungo non mai manutentate dell'area urbana.

Una di queste zone è l'ex Sporting club vicino al quartiere San Zeno e a Corso Milano, un'area di 4000 mq che è stata riconvertita a spazio per giochi e aggregazione.

Nel 2022 è stato siglato un patto di sussidiarietà tra il Comune e il comitato "Bacanal del gnoco" che se ne sarebbe occupato.

Poi con l'intervento dell'amministrazione è comparso uno sponsor privato (Banca D'asti) che ha permesso di installare le pavimentazioni antitrauma e i bagni.

Avendo noi GT l'occhio clinico subito ci siamo domandati chi avesse progettato e realizzato i lavori per questi bagni che, come si vede dalla foto 1 sono stati effettuati da qualcuno che non sa assolutamente che cosa sia l'accessibilità.


Abbiamo fatto notare la cosa sul profilo FB dell'assessore deputato che a quanto pare è responsabile di questa riqualificazione, il quale ha prontamente risposto dicendo che la foto da lui messa su Fb risale a "lavori in corso" e che i lavori finiti sono quelli che si possono osservare nella foto 2.


Chiunque, a partire dalle persone in sedia a rotelle e a salire poi ad architetti, progettisti etc ha avuto un moto di ribrezzo: la pedana non è norma, non ha la giusta pendenza e quindi è invalicabile e poi è impossibile aprire la porta (che per le toilette per persone disabili dovrebbe essere scorrevole) ed infine rimane la grandissima barriera dei prefabbricati per cui c'è un'ulteriore barriera costituita dalla cosiddetta lama della porta - chi bazzica i prefabbricati sa di che cosa stiamo parlando.

A completare la versione inaccessibile da manuale, per eccellenza, di quello che è un bagno destinato alle persone disabili è il ghiaino del suolo: non solo il ghiaino ma pure il suolo irregolare con depressioni e rigonfiamenti che è come l'anticristo per chi è in sedia a rotelle anche se motorizzata! Il ghiaino è ovunque, dall'ingresso in poi, come si può evincere dal video fatto dall'architetto e socio GT Giacomo Albertini.

Le domande si accavallano: in che modo nell'amministrazione comunale di Verona, pure con un'assessore (e vicesindaco!) che ha la delega all'abbattimento delle barriere architettoniche e un dirigente, pure architetto, delegato al PEBA, si pianifica per abbattere le barriere e garantire l'accessibilità almeno dei luoghi pubblici?

In che modo viene coinvolta la consulta per la disabilità in questi progetti di riqualificazione?

Quali sono gli esperti con i quali questi amministratori si confrontano o chiedono consulenza?

Insomma in quale modo viene applicata la legge sui PEBA a Verona? Quanti fondi vengono stanziati e per cosa?

L'amarezza predomina: una città come Verona, che non ha nemmeno il suo edificio rappresentativo e attrattivo (l'Arena) accessibile, che continua a dimostrare il totale disinteresse per includere le persone con disabilità nei propri interventi per cui le riqualificazioni non comprendono una pianificazione/progettazione per abbattere le barriere e rendere i luoghi accessibili. L'amarezza è anche più cruda poiché chi scrive, è l'unica associazione che ha messo a punto il prototipo di bagno 4 all, presentato all'amministrazione scaligera in un evento pubblico ma mai preso in considerazione.

Fa molto pensare che questa città ospiterà le olimpiadi/paralimpiadi invernali del 2026 e, tuttora, la città e le sue infrastrutture e strutture ricettive (oltre a tutto il personale impiegato) non sono assolutamente attrezzate per accogliere le persone con disabilità.



mercoledì 5 luglio 2023

Che cosa significa l'emergenza di un genitore anziano, nel 2023, in una regione modello.



Ospitiamo sul nostro blog di familiari /genitori di figli con disabilità e quindi caregiver familiari la testimonianza della nostra associata Gaia Perniceni dalla Lombardia, che ringraziamo per il tempo dedicato nello scrivere.

Il tutto ci fa riflettere sull'organizzazione dei servizi, quelli che dovrebbero alleggerire il carico assistenziale di noi caregiver familiari.

Stiamo parlando della regione più  più popolosa d'Italia che ha già la legge regionale per il caregiver familiare (recentemente approvata) e vanta un modello sanitario all'avanguardia. Eppure pratiche considerate abusanti si consumano tutt'oggi, con la giustificazione della mancanza di personale e quindi di soldi,  giustificazione che sappiamo essere una giustificazione fuori luogo e perseguibile.

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Lo scorso gennaio mio padre è caduto dalle scale ed è stato ricoverato, e dopo qualche giorno operato, per trauma cranico. I soccorsi sono stati veloci e il reparto di neurochirurgia molto efficiente dal punto di vista medico. Hanno salvato mio padre e un ringraziamento a medici, infermieri e volontari che sostengono la sanità pubblica è d'obbligo.

Però per i pazienti, soprattutto per quelli più fragili, ci vorrebbe qualche attenzione in più. Mio padre è una persona anziana, ha la malattia di Parkinson e gli è stata riconosciuta la L.104 c.3. Non si può considerare normale tenerlo a letto, legato, la prima notte non solo alla vita, ma anche alle gambe, perché il personale non è sufficiente a scongiurare il rischio di caduta. Una volta sicuri che le condizioni mediche lo permettono, non si può considerare normale non prevedere nessun tipo di riabilitazione o di mantenimento cognitivo quando è noto che il ricovero può causare stato confusionale e declino cognitivo nel paziente anziano.

Oggi sono loro, ma domani saremo noi. Siamo sicuri che è questo quello che vogliamo?

Un'altra grande criticità l'abbiamo riscontrata al momento delle dimissioni: erano state richieste dai medici delle dimissioni protette, ma i tempi di attesa per la presa in carico da parte delle strutture accreditate è lunghissimo. Quindi hanno poi optato per le dimissioni a domicilio con attivazione della riabilitazione a casa, con tempi di attesa di almeno una decina di giorni.

Le opzioni sono due: o, per fare pressione, si rifiutano le dimissioni, lasciando però il proprio caro ricoverato oltre il tempo strettamente necessario e rischiando un declino cognitivo e fisico maggiore, oppure si accettano e lo si porta a casa e, in attesa che venga attivata la riabilitazione a domicilio, ci si arrangia, sperando che riesca almeno a fare i cambi di posizione da solo. Noi l'abbiamo portato a casa, non ce la sentivamo di lasciarlo più del necessario, alcuni ausili li avevamo già, altri li abbiamo ordinati, e per fortuna mio padre è riuscito da subito a fare almeno i cambi di posizione da solo. Nel suo ambiente la ripresa è stata più veloce e pian piano ha recuperato abbastanza bene. Avere una famiglia alla spalle è sicuramente una grande fortuna.
Di grande aiuto è stato il servizio Sad del comune, relativo all'assistenza igienica, almeno questo attivato tempestivamente e offerto gratuitamente per le prime settimane.

Anche dall'attenzione e dalla sensibilità che si mostra verso le persone più fragili si definisce il grado di civiltà di un paese. E nel nostro di strada da fare ce n'è, purtroppo, ancora tanta. Proviamo a cambiare lo sguardo e ad immedesimarci un po' di più nel prossimo per cercare di capire quale direzione vogliamo prendere e proviamo a chiederci se quello che a prima vista potrebbe sembrare normale, lo sarebbe comunque anche se fatto a noi.