domenica 29 novembre 2020

Anvedi come.


Abbiamo iniziato la nostra campagna per i concerti accessibili a giugno 2020.

Prima abbiamo cercato sostenitori - i cui loghi poi figurano nella locandina promozionale della campagna che potete vedere in foto.

Abbiamo fatto un evento online, in cui sono intervenuti esperti di alta caratura per illustrate perchè l'accessibilità , la discriminazione che patiscono le persone con disabilità e altri argomenti connessi.

Abbiamo lanciato una petizione.

Abbiamo diffuso volantini, scritto e-mail, rilasciato interviste  anche radiofoniche, mandato comunicati stampa e avuto svariati articoli pubblicati.

Avevamo in programma di presenziare a qualche evento con un banchetto, durante l'estate,  per esempio saremmo andati volentieri a "Voci per la libertà" a Rovigo oppure alla fiera del disco a Verona, ma la cautela dettataci dalla nostra situazione medica e familiare e poi dalle difficoltà intrinseche a spostare tutto un nucleo familiare con persona su sedia a rotelle, ci ha fatto desistere - purtroppo l'accessibilità dovrebbe essere estesa ovunque non solo ai concerti ed eventi dal vivo in generale.

Abbiamo perciò creato una pagina Fb per coagulare una comunità, interessata all'argomento e anche persone che nulla sapevano prima della nostra campagna (si chiama "sensibilizzazione"), da informare costantemente e avere, allo stesso tempo supporto.

Abbiamo quindi pensato ad un altro modo per promuovere la campagna cioè i testimonial che si dovevano fare una foto reggendo in mano un cartello. Non ci siamo limitati a fare un appello pubblico ma abbiamo scritto in privato a decine e decine di persone.

Abbiamo spedito i volantini cartacei e i poster promozionali, in giro per l'Italia.

Abbiamo fatto fare anche striscioni da esporre - a proposito vorremmo poterne mettere uno a Roma, qualcuno che si rende disponibile? Lo spediamo! Lo striscione è 2 metri per 1 e non reca nessuna pubblicità " commerciale", è questo:

Inoltre abbiamo anche fatto una specie di battaglia involontaria ma doverosissima, che ha riguardato il concerto di Mario Biondi in piazza a Ferrara, evento tenutosi lo scorso settembre - stiamo ancora aspettando i pezzi grossi di Assomusica che ci dicano in quali giorni sono disponibili per incontrarci.

Ah, se è per quello, stiamo anche aspettando la persona che ci ha detto che chiamava il suo amico, che putacaso è pure Dario Franceschini cioè il Ministro del MIBACT, per fare un incontro.

Dopo 5 mesi di tutte queste attività, uno direbbe che abbiamo raggiunto decine di migliaia di persone.

La petizione è andata avanti lentissimamente nonostante le migliaia di visualizzazioni,  le centinaia di condivisioni, link etc e dopo 5 mesi siamo ancora sotto gli 800 sottoscrittori. Una vergogna.

Stando ai counter e ai report di FB abbiamo raggiunto circa 30mila persone. Il post che ha avuto più visualizzazioni è stato, finora, di 11.700 ed era la foto di Giorgia Sbernini che ha semplicemnte condiviso sul suo profilo, come dovrebbe essere automaticamente, ma come hanno fatto in pochi.

Persone che seguono la pagina, ad oggi: 389.

Soldi investiti sinora nella campagna, tra sostegno a Valentina Tomirotti, compensi per professionisti, materiali, bolli: 1200 euro.

Adesso vi raccontiamo anche dell'altro.

Per esempio: famosissima (magari solo nell'ambiente disabilità) signora che, quando la chiamo si profonde in lodi per l'iniziativa etc e parte in quarta dicendomi che mi fa conoscere e questo e quello (artisti molto famosi), mi organizza un evento con musica ripreso dalla Rai etc. e mi sollecita a scrivere una email. Sono passati 4 mesi ormai, ma nessuno ha risposto a quella email. Questa persona doveva essere uno degli esperti chiamati a parlare all'evento online. Due ore prima dell'evento manda un messaggio wp dicendo che si trova in una zona con poca recettività e che ha poca batteria e quindi non sarà presente. Nonostante mia replica di sincero dispiacere non si è mai più fatta sentire: scomparsa.

Passiamo quindi a seconda signora, presentatami da terzi, anch'essa entusiasmissima, felicissima di essere della partita e via di salamelecchi vari. Che, invece, ha partecipato all'evento online e goduto di una bella pubblicità per la sua pagina. Salvo poi, in privato, dirci di tutto e di più e incredibilmente dirci che siamo degli incompetenti, che la petizione non serve, che serve una legge e quindi tutto il nostro lavoro della campagna è stupidamente inutile e amenità varie, di un'aggressività e cattiveria inaudita. Inizialmente ho pensato che forse la sua patologia (sì è anche persona con disabilità) coinvolgesse anche la sfera comportamentale/mentale/psichica. Poi ho avuto la fortuna di parlare con altre persone del largo mondo della disabilità online, che ci hanno avuto a che fare e che mi hanno confermato il modus operandi: sfruttare la visibilità che l'incauto offre in buonafede e poi non solo scomparire, ma anche offendere e umiliare. Infine: questa persona che non ha un background musicale, dopo averci ben ben usato, fatalità si è fatta intervistare da riviste metal conosciute grazie a noi che, invece, siamo davvero non solo appassionati ma anche musicisti e attori di questo fantastico mondo della musica ma non possiamo sfruttare l'immagine di disabilità, per strappare un articolo.

Quindi c'è stato un famossimo Dj, ma davvero una auctoritas in materia, cui abbiamo scritto per chiedere se supportava la nostra campagna intervenendo nel nostro evento online (niente di che poteva dire anche due parole nel suo programma quotidiano, che, tra l'altro io ascoltavo religiosamente tutti i pomeriggi, insieme a mio figlio perchè questo signore è davvero un pozzo di scienza sul rock) e ha testualmente risposto: "Ragazzi preferisco star fuori da questa petizione per ovvi motivi professionali. Ma vi auguro buon lavoro." Gli abbiamo chiesto quali fossero questi "ovvi motivi". Di ovvio c'è stato che non ha mai più replicato.

Passiamo al figlio d'arte, di strafamosissimi genitori, non abbiamo capito se era serio o ci ha fatto la battuta, fattostà che di sicuro non lo seguiremo MAI PIU'.

Poi c'è stato il cantante emergente, diciamo, che non abbiamo capito che problema potesse avere a supportare la nostra campagna.

Quindi è stata la volta del manager di uno dei pezzi più grossi della musica italiana. Incredibilmente dopo averci ascoltato ci ha risposto che una sua grande amica era la consigliera comunale tal dei tali alla quale noi avremmo dovuto rivolgerci. Vi immaginate la mia faccia?

Sul fronte disabilità invece dobbiamo purtroppo e con molto avvilimento denunciare non solo una grande indifferenza ma anche una certa quale cattiveria.

Il primo posto se lo aggiudica un attivista davvero famoso, o almeno noi pensiamo che lo sia, che abbiamo anche supportato scrivendo e diffondendo post sulla sua importante battaglia. Leggere su Fb che la nostra iniziativa è giusta ma che la petizione non funziona anche perchè la piattaforma ospitante sfrutta i contatti per fare spammig (?!!!!) motivo per cui lui non ha voluto supportare la nostra iniziativa e quindi firmare e magari aiutarci a diffonderla è stato alquanto bizzarro. E dal bizzarro si è scivolati nel ridicolo quando due giorni dopo leggo questo suo post pubblico su FB, la piattaforma della petizione è la stessa che abbiamo usato noi:



Risparmiamo la pletora di persone che se è per avere supporto, promozione, etc è sempre stata carina e presente ma, nel momento in cui abbiamo chiesto noi di firmare la petizione, condividere un post o farsi il selfie, non ha manco risposto. E che siano tutte persone con disabilità o presidenti di associazioni dedicate, fa molto pensare.

Quindi poi è stato un continuo di riposte assurde o silenzi vergognosi anche sul fronte del mondo musicale.

Certo fa più rumore un albero che cade piuttosto che l'erba che cresce: le persone davvero disponibili, che hanno creduto nella nostra campagna e ci hanno aiutato ci sono, le trovate appunto nella pagina fb e loro sanno perfettamente la nostra gratitudine e ammirazione che nutriamo nei loro confronti.

Quindi un po' per questi motivi, che non avremmo mai immaginato, un po' per l'emergenza Covid, la campagna continua anche nel 2021.

Abbiamo ancora tante persone cui scrivere e telefonare, molte idee da sviluppare e la cultura dell'accessibilità da diffondere. Ci rendiamo conto che sia durissima, in un Paese che non ha mai applicato la legge sui Peba che risale agli anni '80 del secolo scorso, che considera normale che le persone con disabilità possano stare rinchiuse in casa oppure non possano entrare nei negozi o andare in bagno se si trovano in giro oppure che non possano andare a concerti, cinema etc.

Vedremo alla fine, quando andremo dai decisori con le firme.

Se volete aiutarci:

1) firmate la petizione;

2) diventate testimonial.

La nostra email: genitoritosti@yahoo.it - il telefono 3392118094

Ricordate che il prossimo 3 dicembre è la giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità . Pensate che un diritto è quello a divertirsi e fruire delle occasioni di intrattenimento.

Al momento per moltissime persone con disabilità è vietato divertirsi.

Cosa farete il 3 dicembre?








mercoledì 18 novembre 2020

L'attenzione delle Istituzioni al mondo della disabilità

IL CUDE
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
IL PRIMO MINISTRO
LA MINISTRO DEI TRASPORTI
IL PRESIDENTE CONFERENZA STATO REGIONI
IL RESPONSABILE UFFICIO DISABILITA'
CARMELO COMISI
LUIGI GARIANO
VINCENZO FALABELLA
NAZARO PAGANO
ELLY SCHLEIN
GENITORI TOSTI


Lo scorso agosto, invece di godermi l'estate, finalmente dopo il lockdown, seguivo lo stesso le varie vicende legate al nostro mondo, mentre cercavo di promuovere il più possibile la campagna per i concerti accessibili, data la stagione.

Casualmente mi imbatto in una discussione su un gruppo FB, avviata da una signora che chiede lumi sulla procedura di rinnovo del contrassegno per l'auto (CUDE).

Cominciano a rispondere persone da tutta Italia così viene fuori che l'iter per avere o rinnovare il contrassegno varia da Comune a Comune ed emerge la solita cosa disomogenea e assolutamente ingiusta, frutto della totale disorganizzazione e non pianificazione tipicamente italiana: a Verona, dove abito io, si spendono 6 euro (+ la fototessera che se la fai alla macchinetta costa 5 euro se vai dal fotografo 10) e fine, mentre in altre città hai anche il certificato del medico (che può costare dai 30 euro agli 80 o più) più spese di segreteria.

Perchè tutta questa disparità se il contrassegno è uguale per tutti?

Decido allora di  fare una delle mail che, come associazione, siamo soliti spedire quando ci occupiamo di una qualche tematica che riguarda la tutele dei diritti delle persone con disabilità e quindi esce e viene inviata la mail che segue, in data 19 agosto 2020:


Al presidente della Repubblica italiana – Sergio Mattarella (form online)

Al Ministro dei trasporti – Paola de Micheli

Al Primo Ministro - Giuseppe Conte

Al responsabile ufficio disabilità c/o PCDM

Al presidente Conferenza Stato Regioni – Stefano Bonaccini

e p.c.

Al presidente Disability Pride Network – Carmelo Comisi

Al rappresentante Movimento Rivoluzione Umana – Luigi Gariano

A presidente federazione Fish – Vincenzo Falabella

Al presidente federazione Fand – Nazaro Pagano


Verona, 19.08. 2020


Oggetto: CUDE – procedura per ottenerlo e sua anagrafica


In seguito ad una segnalazione pervenutaci dall’Emilia Romagna per cui una signora, dovendo rinnovare il CUDE, si è vista richiedere tra la documentazione un certificato medico che attestasse la sua condizione di invalidità, certificato che le è costato 30 euro.

A Verona, la mia città lo stesso Cude costa 6 euro perché l’unica spesa, a parte le due fototessere, sono gli oneri di segreteria, essendo il documento richiesto comprovante l’invalidità il solo verbale che tutti, se siamo con disabilità, abbiamo in possesso quando abbiamo fatto l’iter di accertamento della nostra condizione.

Facendo una ricerca è emerso che in Italia ci sono Comuni che chiedono il certificato di invalidità, altri il certificato del medico che attesti l’invalidità – la mia ricerca poi è stata confermata dall’enorme post avviato dalla signora in oggetto in un gruppo dedicato su FB, cui hanno partecipato persone da tutta Italia portando la loro testimonianza.

Un certificato medico può costare anche 60 euro.

Chiedo perciò se sia

possibile unificare a livello nazionale la procedura in maniera che sia uguale per tutti e penalizzante per nessuno, sotto il profilo economico e cioè che la documentazione richiesta sia il verbale INPS e non un certificato che si deve pagare. O in alternativa se ci deve essere il certificato di un medico ( per motivi di sicurezza cioè per scoraggiare i furbetti) che il costo non superi i 10 euro per legge, dato che le persone con disabilità notoriamente non appartengono a fasce abbienti della popolazione, percepiscono se non rientrano nei requisiti fissati dalla sentenza della consulta solo 280 euro al mese come pensione e in ogni caso il contrassegno non è un privilegio o un favore ma un diritto che permette alle persone aventi diritto di avere una vita meno dura.

Inoltre pongo la questione dell’anagrafica dei permessi, cioè avere un registro permessi per cui si evitino i casi di uso improprio da parte di non aventi diritto.

Il caso più eclatante in assoluto riguarda il vicesindaco (!) del Comune di Ferrara, ne hanno scritto i giornali e parlato in trasmissioni politiche televisive ma costui possiede un CUDE permanente (richiesto per la prima volta nel 2006) nonostante corra, faccia sforzi fisici etc e non si capisce come sia possibile dato che dal 15 settembre 2012 il contrassegno arancione è stato obbligatoriamente sostituito dal CUDE e per fare l’atto ti veniva richiesta l’esibizione del certificato che nel suo caso sembra essere smarrito… perciò, come è stato possibile che questa persona abbia ottenuto comunque il contrassegno?

Perché questo signore può detenere senza averne diritto il CUDE (è un reato, poi) e chi invece è veramente con disabilità o invalidità deve seguire laboriose e lunghe procedure burocratiche e magari, pur essendo tetraplegico, deve dimostrare che lo è?

E quanti altri casi analoghi in Italia ci saranno?

Nell’attesa che queste mie due istanze abbiano un riscontro Vi ringrazio per l’attenzione e porgo

distinti saluti,

Alessandra Corradi, presidente Genitori Tosti in Tutti I Posti Onlus

in allegato: articolo che parla del caso Lodi

Naomo Lodi e il pass invalidi a Ferrara

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Secondo voi quanti mi hanno risposto? E dopo quanto tempo?

Tenete presente che e-mail del genere partono dalla casella di posta della nostra associazione anche ogni giorno.

Poi sono partita io, a fine agosto,  per le meritate vacanze, dalle quali sarei rientrata a metà settembre, travolta, come al solito, dall'inizio dell'anno scolastico (quest'anno aggravato dall'emergenza Covid) e da mille cose relative all'associazione.

Il 14 ottobre 2020 scrivo tramite chat su Fb, al presidente della FISH, Vincenzo Falabella, chiedendo se ha mai ricevuto la mia mail. Mi dice di no, di rimandare tutto, cosa che faccio immediatamente - ma per la Peppa!, come è possibile che le e-mail si perdano così, non arrivino etc?

Lui legge e mi risponde "ricevuto, ho letto provo a sentire gli uffici che si stanno occupando della banca CUDE".

Mai più sentito nessuna replica.

Nello stesso giorno scrivo alla vice presidente della regione Emilia Romagna, Elly Schlein, dato che il suo principale Bonaccini non ha risposto, magari lei è più sensibile a certe tematiche?

Di lì a una settimana tutta la mia famiglia viene travolta dal Covid, tra positivi e quarantena e tamponi difficili da fare e, purtroppo, anche la perdita imponderabile ed improvvisa, del suocero: non riesco più a seguire niente, ovviamente.

Ieri, quindi, 17 novembre 2020, aprendo l'agenda dell'associazione per riprendere le fila delle attività, la prima cosa che faccio è chiamare l'ufficio di vice presidenza della regione Emilia Romagna e chiedere lumi etc.

La mail è stata ricevuta. la segretaria mi dice che dirà alla vice presidente che ho chiamato ma poi, siccome aveva preso a leggere la mail, ha iniziato a farmi delle domande.

Non so come finirà questa vicenda, quello che so è che dal presidente della repubblica, al primo ministro, al ministro preposto all'argomento (quello dei trasporti), al responsabile dell'ufficio disabilità in seno alla presidenza del consiglio dei ministri e al presidente della conferenza Stato-Regioni che è anche presidente dell'Emilia Romagna e poi a quanti ho coinvolto per conoscenza del mondo della disabilità, NESSUNO ha mai risposto.

Dal 19 agosto a oggi che è il 18 novembre. Cioè 90 giorni.

In tre mesi nessuno mai ha avuto 5 minuti 5, anche solo per dire ad un segretario di, almeno, rispondere. Anche perchè quanto sollevato dalla mai e-mail non era un tema peregrino,anzi.

Forse per tutte queste persone quanto pertiene alla disabilità e connessi diritti non c'è tempo o non c'è la competenza, per cui, magari, manco si capisce quanto viene scritto... non so davvero, dopo 12 anni che scrivo a tutti (mi manca, ormai, solo il presidente USA) non so più come spiegarmi il silenzio e questo far finta di nulla.

E voi?

Che poi se questo silenzio e questo far finta di nulla viene da tuoi colleghi mi pare pure peggio.

Chissà se dopo questo post, che diffonderò come al solito nei 20-30 gruppi su Fb cui sono iscritta e dove in centinaia e centinaia di persone mi leggono, cosa succederà.

Magari è qualcosa di molto facile da capire (che invece io stento): allora aiutatemi, ditemi un po' dove sbaglio che mi fareste davvero un grosso favore. Mi fareste risparmiare anche un sacco di tempo, che potrei impiegare per me o la mia famiglia.




sabato 7 novembre 2020

Diamo a Cesare quel che è suo



Riceviamo e volentieri diffondiamo, per la corretta informazione.

Di questa associazione e delle sue attività abbiamo parlato qui

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Torino 6 novembre 2020 

LETTERA APERTA 

Care amiche, cari amici, Care socie, cari soci, 

abbiamo ritenuto opportuno scrivere a tutte le persone che in qualche modo si sono rivolte alla nostra associazione, o che comunque ne sono venute in contatto, per precisare, orgogliosamente, alcuni risultati della nostra attività che ha portato a rilevanti effetti in favore delle persone con handicap intellettivo che rappresentiamo per statuto, fin dalla nostra fondazione. L’ultimo, in ordine di tempo, storico, grandissimo risultato è stato ottenuto dal presidente dell’Utim, Vincenzo Bozza, che, in qualità di tutore della propria figlia, ha visto riconosciuto il diritto all'aumento della pensione d'invalidità. È stato un percorso giudiziario non facile – tre gradi di giudizio –, ma necessario, reso possibile per l’ampio sostegno del Consiglio Direttivo, che oltre ad affiancare il presidente nelle varie fasi ne ha assunto i relativi costi procedurali necessari. La causa ha avuto come esito finale la sentenza della Corte Costituzionale n. 152 del 2020 che ha più che raddoppiato l’importo della pensione di invalidità spettante alle persone con invalidità civile al 100%, portandola dal 286 euro al mese a 651. È un risultato che dobbiamo alla caparbietà, alla costanza ed alla fiducia del nostro presidente e del Consiglio Direttivo nella magistratura. Attenzione, però, quello ottenuto è un risultato «per tutti», ma non «di tutti» e questo è bene ricordarlo per individuare e zittire false attribuzioni, lodi o propagande. Nessun politico, anche con proposte di legge, promesse però in campagna elettorale e dimenticate subito dopo, nessuna altra organizzazione di volontariato (fatte salve la Fondazione promozione sociale ed il Csa – Coordinamento sanità e assistenza tra i movimenti di base di Torino), nessun sindacato hanno mai sostenuto l’Utim nel corso degli anni che sono stati necessari al raggiungimento di tale obiettivo. Ci sono voluti, infatti, cinque lunghi anni e varie sentenze, ricorsi, appelli per arrivare al traguardo. Chi si arroga il merito di questa sentenza e del suo effetto è, quanto meno, un consapevole millantatore. Ci rivolgiamo anche a voi perché ne siate informati. 

Altri risultati 

Pensione e indennità non fanno reddito Vogliamo inoltre ricordare che se ai fini della dichiarazione ISEE, dalla quale si ricava la cifra per la quota a carico delle persone che fruiscono di servizi socio-sanitari residenziali e semi residenziali, le pensioni di invalidità e l’indennità di accompagnamento non possono essere considerate reddito il merito è del’Utim che ha ottenuto sentenza favorevole al ricorso presentato al Tar Lazio e poi confermata dal Consiglio di Stato. A seguito della suddetta sentenza è stata promulgata la legge 89/2016 che ha accolto le nostre istanze. 

Contrassegno sosta su strisce blu gratuito per i disabili intellettivi Anche la possibilità per tutti i disabili in possesso del contrassegno di parcheggio per disabili, di sostare gratuitamente sul territorio della città di Torino senza alcuna limitazione oraria in tutte le aree di sosta a pagamento è stata raggiunta grazie all’azione comune dell’Utim e di un socio, che con costanza e perseveranza hanno sostenuto che la delibera del Comune di Torino era discriminatoria fino ad arrivare alla Corte di Cassazione che con la sentenza n. 24936 del 21/5/2019 ha accolto il ricorso. 

Smascheriamo le false notizie 

L’uso strumentale, propagandistico e scevro di qualsiasi ombra di vergogna nell’appropriarsi di importanti risultati ottenuti dall'Utim nell'ambito dei diritti delle persone con disabilità intellettiva ci ha fatto ritenere opportuno inviare e pubblicare questa lettera. L’Utim rivendica alla sua attività in difesa e promozione dei diritti il raggiungimento di questi risultati. È necessario ricordare che i primi sostenitori dei diritti dei nostri figli, fratelli, sorelle, siamo noi parenti. Dobbiamo essere consapevoli che occorre batterci tutti i giorni per garantire loro i diritti esigibili già previsti dalle Leggi esistenti ma anche per rivendicare i servizi necessari alla loro vita sociale. Non fatevi ingannare da chi fa propaganda sui nostri cari! Sostieni l’Utim – Perché questi risultati siano anche tuoi! Sarebbe bellissimo e anche di conforto, per chi come noi spesso in solitudine conduce battaglie faticose e difficili, che anche solo per i 2021, migliaia di persone che hanno beneficiato e beneficeranno in futuro dei risultati ottenuti con le nostre battaglie, sostenessero la nostra associazione, iscrivendosi all’Utim come soci o come sostenitori della sua attività, oppure facendo una donazione, riconoscendo così concretamente il valore di quanto ottenuto. 

Per iscriversi come soci o fare una donazione potete utilizzare il conto corrente postale 21980107 intestato all’Utim o l’IBAN IT77 T076 0101 0000 0002 1980 107 indicando nella causale il motivo del versamento.

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UTIM OdV Unione per la tutela delle persone con disabilità intellettiva ISCRITTA NEL REGISTRO DEL VOLONTARIATO DELLA REGIONE PIEMONTE CON D. P.G.R. 30 MARZO 1994 N. 1223/94 E NEL REGISTRO DELLE ASSOCIAZIONI DEL COMUNE DI TORINO CON DELIBERAZIONE DI GIUNTA 23 GENNAIO 1997 N. 97 261/01 Via Artisti 36, 10124 Torino, tel. 011/88.94.84, fax 011/81.51.189 - http://www.utimdirittihandicap.it - e-mail: utim@utimdirittihandicap.it - CCP 21980107 - CF 97549820013