A fine settembre abbiamo lanciato la campagna "GLH in tutte lescuole: si può fare!" invitando quanti fossero disponibili a verificare nella propria scuola se i gruppi di lavoro per l'handicap, a livello d'Istituto e Operativi, fossero istituiti, altrimenti era sufficiente richiederne l'attivazione tramite raccomandata al dirigente scolastico.
Perchè questa campagna?
Perchè è proprio attraverso questi strumenti che si pongono le basi dell'integrazione a scuola, come prevede l'art. 15 della legge 104 del 1992.
Purtroppo in molte scuole questi gruppi di lavoro o non sono mai stati istituiti (da vent'anni a questa parte!) oppure non vengono più fatti e quindi regna il caos totale, per cui i genitori si trovano nelle situazioni estreme che sappiamo. L'unica via praticabile, per esigere i diritti dei nostri figli, è quella di ricorrere all'avvocato.
Se invece le cose fossero fatte per bene, a partire dall'ABC diciamo, il genitore non si troverebbe come una barchetta di carta in balia della tempesta: "gruppo" di lavoro significa che tutte le persone coinvolte (tra scuola, ASL, centri convenzionati, servizi sociali, specialisti vari e famiglie) si trovano insieme, costituiscono una comunità e avviano uno scambio di relazioni e informazioni che è proprio la base per contrastare l'esclusione e la discriminazione dei nostri figli a scuola.
Trovarsi tra genitori (anche solo virtualmente in una mailing list o su un forum) e discutere di tutto quello che riguarda la vita, l'istruzione etc. dei nostri figli a scuola, contrasta la solitudine che lamentiamo puntualmente noi famiglie, ma anche pone i presupposti per individuare tutta una serie di strategie per favorire l'inclusione e l'integrazione, pensiamo ad esempio se in base ai bisogni segnalati relativamente ai propri figli, si attiva un progetto di classe, si adottano determinati ausili tecnologici e non, si organizzano eventi formativi/informativi a beneficio di tutti – fosse anche un'uscita didattica.
Alle riunioni cui spesso prendiamo parte noi GT, riscontriamo l'atteggiamento veramente partecipativo e volonteroso per esempio degli insegnanti curricolari che, come sappiamo, non hanno nessuna competenza sulla disabilità e tematiche affini, così come le varie figure educative che affiancano l'alunno – ricordiamoche un assistente alla persona ha un ruolo educativo quando insegna per esempio a tenere le posate durante il pranzo a mensa etc. – hanno voglia di partecipare e sapere, così come anche certi dirigenti scolastici sono molto disponibili a mettere in pratica tutto ciò che serve ai fini dell'integrazione.
Ma chi ha il compito di formare e informare tutte queste persone?
D'altrocanto riscontriamo invece una scarsa partecipazione da parte dei genitori, che magari vengono in tanti alle riunioni, ma hanno un atteggiamento del tutto passivo e continuano a ripetere che non hanno mai saputo niente.
Un caso che mi ha particolarmente colpito è stato scoprire che addirittura tra genitori dello stesso istituto non si conoscono, non sanno neanche che esistono altri, e quali, alunni certificati perchè se uno cammina con le proprie gambe e non porta segni morfologici tipici delle sindromi, diventa magicamente non riconoscibile come disabile.
Un'altra osservazione che possiamo fare è la totale assenza delle associazioni dedicate nelle scuole, così come i genitori stessi ci dicono che non sanno della loro esistenza. Invece è importante che ci siano e svolgano il loro ruolo di supporto alle istituzioni e alle famiglie, poiché hanno un grande potere di mediazione tra i due soggetti.
Quindi possiamo, tutti insieme cambiare le cose? Sì.
Servono montagne di soldi? No.
Serve un sacco di tempo? No.
Serve la voglia di fare, semplicemente spedirci un'email in cui scrivere" sì nella mia scuola che si chiama xxx e si trova a xxxx i GLH ci sono "oppure non ci sono etc.
La situazione, a circa metà novembre di questo anno com'è?
Bene dopo miriadi di articoli a livello nazionale in cui tutti denunciavano lo scandalo della mancanza degli insegnanti di sostegno, dei servizi come il trasporto etc. cui sono seguiti tanti tavoli, riunioni, manifestazioni di piazza, costituzione di comitati vari, diffusione di vademecum per la resistenza e financo un libro nero sul sostegno, oltre a tutto lo splendido lavoro fatto da Tuttiascuola in TV, stiamo, COME AL SOLITO, che sono partiti i ricorsi al TAR e addirittura sempre Tuttiascuola, ha denunciato le istituzioni per inadempienze!
Ma nelle scuole succede che i nostri figli sono scoperti anche per interi giorni, che magari a scuola non ci possono andare per tutta una serie di motivi che, se appunto affrontati in sede di GLH, sarebbero risolti.
E succede che il prossimo week end si apre l'ottava edizione di un colossale e fastigioso convegno, in cui confluirà la crema dell'intellighenzia italiana sulla didattica speciale, l'integrazione etc., in un ambiente supertecnologico disseminato da LIM di ultima generazione, in cui qualcuno dirà alla platea che, ormai, il modello dell'integrazione scolastica, previsto dalla l.104/92 è obsoleto e non più applicabile perciò da archiviare in favore di un progetto più innovativo ed efficace.
Ma se quanto previstoi dalla L.104 non è stato applicato, come si può dire che è un modello obsoleto?
Intanto che tutte queste persone lavoreranno scientificamente a tutto ciò - per quanti anni?, i nostri figli a scuola?
Possiamo andare avanti, nel nostro Paese, nel perseverare a non essere preparati a PREVENIRE le emergenze che poi, non soccorse e rimediate, si trasformano in DISASTRI e la soluzione è solo misure draconiane? No.
Possiamo andare avanti in questo assurdo sdoppiamento tra reale e"scientifico", per cui qualcuno predica molto bene ma alunni, insegnanti e famiglie razzolano molto ma molto male? No.
Prendo perciò in prestito un motto: "La scuola è nostra, miglioriamola insieme". Anche i genitori fanno parte della scuola e devono diventare soggetti attivi a dispetto di quanti invece vorrebbero escluderli.
Insieme, non importa sotto quale sigla, possiamo, dovremmo migliorare. Noi la nostra proposta l'abbiamo fatta. L'e-mail è genitoritosti@yahoo.it
Nessun commento:
Posta un commento