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mercoledì 13 luglio 2011

L'asino vola e non solo


di Mresciani:
Mentre qualcuno non chiude occhio, la notte, pur di  fregare i disabili, con postille varie, infilate ad arte, in provvedimenti che poi verranno attuati e porteranno solo danni alla categoria, ci sono altri che, dovrebbero aiutare i disabili, invece hanno trovato il business proprio con loro.
Ormai le porcherie che vedo in giro sono all'ordine del giorno, così tante da poterne fare un libro.
Qualche esempio?

Caso n. 1:
ogni medico di base dovrebbe essersi fornito di codice PIN per inviare le richieste di invalidità all'INPS. Mi è capitato di conoscere la storia di un medico che diceva di non possedere il PIN (mentre invece l'ho trovato negli elenchi) e gentilmente inviava i pazienti da un medico legale (suo amico), il quale si occupava lui di inoltrare la richiesta all'INPS per la visita, ma ha fatto due invii: uno per l'accertamento dell'invalidità ed uno per l'accertamento dell'handicap che porta al riconoscimento della L.104/92, facendo pagare per due certificati 50 euro ciascuno più I.V.A.
Così ci si trova a spendere la bellezza di 120 euro, magari in situazioni in cui uno è disoccupato, in cassa integrazione, con la pensione minima... Trovo disgustoso che si agisca così con persone molto semplici e per giunta in un frangente così delicato come può stare chi da poco ha ricevuto una diagnosi di malattia invalidante, che non aveva capito che il medico avrebbe dovuto fare un solo invio elencando le due richieste.
Non lo sapeva il medico? Certo, lo sapeva.

Caso n.2:
che dire poi di un altro medico che dissentiva  con la sua paziente per inviare la pratica per la richiesta della L.104 all'INPS, dicendole che tanto la gravità non giel'avrebbero riconosciuta. Preciso: malattia oncologica con metastasi.
Non si riconosce la gravità ad un caso come questo? Ed allora a chi si riconosce la gravità? Ma per cortesia!

Caso n.3:
che dire di chi mi racconta di essere stato chiamato a revisione, con la sospensione immediata degli assegni di invalidità e pure di accompagnamento? Persona con tumore chiamata a revisione e con stato di salute peggiorato con asportazione di un organo coinvolto in metastasi.
Si tolgono sia invalidità che accompagnamento e, nonostante raccomandate varie, sono passati nove mesi senza che sia accaduto nulla: una crudele presa in giro per persone che, oltre alla pesante patologia devono fare i conti con problemi psicologici causati dalla privazione dell'unico mezzo di sostentamento in possesso.
Non è grave questa storia?

Chi sta in ALTO continua ad accanirsi contro i disabili, proponendo addirittura leggi che prevedono l'invio  di ispettori INPS, nelle commissioni mediche, che dovrebbero valutare la disabilità nei  bimbi, il cui verbale poi serve a richiedere il sostegno a scuola. Che  faccia di tolla questi genitori, di pretendere il sostegno, magari simulano, chissà come fanno per ingannare i medici e spacciare sindromi genetiche, traumi da parto, malattie metaboliche, sordità, cecità, nei loro figli! Che spreco di denaro erogare pensioni ed indennità a bambini che fanno finta di essere disabili, meglio pagare degli ispettori.  

Quante storie di ordinarie superficialità: persone che lavorano tanto per passare il tempo e complicano la vita a persone che hanno già problemi, per giunta seri, di salute.
Tutte persone che, se avessero la possibilità economica, già da un pezzo avrebbero assunto un legale per mettere uno stop a questi abusi perpetrati ai loro danni e a quelli dei loro figli.
Io non faccio altro che avvertire le persone di quali siano i loro diritti, ma sono tantissimi i casi che sento in giro, questo che ho raccontato non è che la punta dell'iceberg.

Dappertutto cercano di menarti per il naso: per esempio bidonando genitori ingenui con cure-pacchi che non servono a niente. Tutti sono bravissimi, a voce, a fare il proprio lavoro, salvo poi che i riscontri non ci sono ed allora gli addetti ai lavori dicono che sono troppo gravi i figli. Magari certe cure sono pacchi.
Tanti genitori pagano per qualsiasi fesseria di cui vengano a conoscenza per sentito dire, magari non si documentano, non hanno riscontri su riviste specializzate. Il tal dottore è bravissimo, dicono: basterebbe fare una ricerca su internet e concludere che, se su lui non esiste un rigo, vuol dire che non è la bravura che si racconta, mentre si è in coda dal panettiere.
Internet è una finestra su tutta la realtà mondiale, alla portata di chiunque, basta poco per documentarsi.
Chi è più avveduto aiuti quelli più deboli, per far capire che i miracoli non esistono, anche se la realtà può essere dura, bisogna sempre informarsi da fonti valide.

martedì 12 luglio 2011

Mi picchiavano tutte

dal film "The witches"
Questa è l'agghiacciante risposta che un piccolo bimbo ha dato a chi l'interrogava.
Tutti ormai avrete appreso la notizia .
Un piccolo bimbo di 5 anni, alla materna che frequentava, è stato oggetto di percosse, sevizie e crudeltà psicologiche da parte delle maestre, 4 (bella fatica, 4 donne adulte, e figure di riferimento per un piccolo bimbo, che a turno si trasformano in aguzzine), compresa la maestra di sostegno.
Queste donne sono state arrestate oggi - ad una quinta è stato vietato d'avvicinarsi ai luoghi frequentati dal bambino, ma le indagini dei carabinieri sono iniziate ad aprile, dopo che qualcuno si è deciso a parlare.
Ma da quanto tempo andava avanti la situazione? Purtroppo dal gennaio dello SCORSO anno, come si legge dall'articolo di adskronos:
"Due delle maestre arrestate, Elena Magliaro e Rosa Maria Riso (per quest'ultima è stato emesso il provvedimento di divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dal bambino) sono insegnanti di sostegno per i bambini portatori di handicap. Le insegnanti avrebbero dunque chiuso il bambino in una stanza buia o in un locale isolato rispetto al resto della classe facendogli credere che avrebbe trovato un personaggio cattivo che chiamavano don Rodrigo.
In un'altra occasione gli avrebbero tolto la tuta che indossava per fargli credere che non avrebbe potuto giocare a calcio senza l'indumento, al fine di calmarlo considerato che è sempre iperattivo, e in altri episodi ancora lo avrebbero fatto mangiare in disparte rispetto ai compagni, additandolo come cattivo del gruppo. Le insegnanti lo avrebbero maltrattato tutti i giorni e più volte al giorno, sculacciandolo e percuotendolo sulle braccia o alla nuca, oppure schiaffeggiandolo. E ancora in altre occasioni versavano acqua su una sedia e costringevano il bambino a sedersi con la forza".
Cosa spinge una donna, anzi più donne ad avventarsi su un bimbo? Oltretutto un bimbo più fragile degli altri perchè disabile? Donne che dovrebbero aver studiato ed essere in grado di affrontare il delicato compito di educare bambini, invece ricorrevano a quanto di più antipedagogico esista, l'uomo nero nello stanzino buio compreso.
Nei vari articoli letti, non vengono mai menzionati i genitori, perchè? Perchè forse non ci sono?
Cosa avrà sofferto questo bimbo? Mi viene la pelle d'oca solo a pensarci.
Mi chiedo se queste donne saranno punite in maniera esemplare, perchè elementi del genere non possono stare in una scuola materna a contatto con dei bimbi.
Le domande sarebbero tante, ma le risposte non ci sono, c'è solo lo squallore concreto di questa vicenda.
Penso a cosa ci aspetterà, a noi genitori con figli disabili, per il prossimo anno a scuola, che assomiglia sempre più alla foresta amazzonica, erosa dalle seghe rapaci dell'uomo bianco e noi lì, come le tribù indigene, fiere ma impari.
Riesco a vedere solo una faccetta di bimbo reclina sul banco: le guance sono affocate dalle sberle e l'unico sollievo è la superficie del banco, fresca.
Un bimbo solo.
E mi viene in mente l'episodio di Treviso, dello scorso anno: com'è andata a finire?
Oppure quello che  ho letto ieri su FB, scritto direttamente da una mamma: suo figlio, sindromico, cade e batte la testa a scuola; la maestra non solo non chiama nessuno, ma fa l'unica cosa che assolutamente non si deve fare in questi casi: lo fa addormentare. Quando la madre va a riprenderlo, la maestra non dice nulla. Ma, si sa, la mamma è la mamma e basta uno sguardo per capire se tuo figlio ha qualcosa che non va, anche se non te lo può dire a voce.  Epilogo devastante: il bambino è ora su una sedia a rotelle dopo un coma, causato dall'emorragia, perchè ha battuto la testa, a scuola.
Mi viene in mente pure l'episodio che abbiamo letto la scorsa settimana sui quotidiani, del ragazzo autistico tenuto chiuso a chiave nello stanzino H, a scuola. "Sarebbe stata la preside dell'istituto a imporre all'insegnante le particolari condizioni di espletamento del servizio", preside che ora è sotto accusa. La vicenda è emersa perchè la stessa insegnante di sostegno l'ha resa nota, ma non per denunciare un sopruso ai danni dell'alunno, bensì per chiedere al provveditore se il suo obbediente servizio le sarebbe valso un doppio punteggio. Naturalmente questa zelante docente si è presentata a fine anno. Un anno con la porta chiusa a chiave, per non disturbare la classe. 
C'è un elemento comune in tutte queste storie: l'omertà degli altri, che sanno quel che succede, magari assistono pure, ma stanno zitti, fanno finta che non succeda nulla. E quando si decidono, chissà perchè, è tardi e se lo fanno non è per senso civico.
I disabili trasparenti, che non hanno diritti, che sono un peso, un disturbo, (mal)trattati come pacchi: perchè sprecare risorse e soldi per loro?
"Mi picchiavano tutte". Anche le persone che non fanno niente. Anche il sindaco di Vibo che mette le mani avanti "fino a prova contraria", definendo quelle donne serie, dedite al lavoro e alla famiglia, nonostante i documenti filmati. 

martedì 28 giugno 2011

Sostegno di carta


di caolino:
Sono seduta al fresco, in un angolino di paradiso.
Gli odori ed i profumi delle piante fiorite mi inebriano e mi fanno riconciliare con la natura.
Quest'ultimo mese l'ho visto solo come un trascorrere monotono di  ore e di giorni che non portavano a niente. Sentirsi impotente per non essere riusciti, nel corso di quest'anno, a fare qualcosa di concreto per aiutare è frustrante!
La scuola scelta si è rivelata un enorme flop. Nessuna integrazione per i disabili, alla faccia dei convegni che avrebbero dovuto sancire tale logica.
I disabili non si parcheggiano come pacchi ingombranti.
Non sono pesi da sopportare o persone che occupano una sedia e se chi dovrebbe seguirli si stanca, magari si va a fare il giro dell'isolato.
Pessima abitudine di un certo tipo di docenza, che sceglie il sostegno per farsi beatamente i cavoli propri. Basta prendere sotto la propria ala (si fa per dire) il disabile e non sforzarsi per niente di aiutarlo e si fa di questo un perfetto "niente". Allora, non supportandolo in alcun modo, lo si presenta a tutto il corpo docente come uno "zero" destinato inevitabilmente ed esclusivamente ad un programma differenziato, perchè non ha assolutamente la possibilità di dare niente.
Si parla ai genitori con faccia contrita, tentando di indurli a firmare per la differenziata. PER IL BENE DELL'ALUNNO!
Se i genitori dissentono - come la legge consente, il gioco è presto fatto: l'alunno è senza nessun aiuto ma appensatito da caterve inutili di fotocopie appiccicate sui quaderni, per dimostrare che l'insegnante ce l'ha messa tutta, l'alunno viene poi classificato.
Più che classificato viene umiliato.
Parliamo brevemente di questo pseudo-sostegno:
- nessuna comunicazione sul diario se non per annunciare eventuali scioperi.
- nessuno che controllasse se aveva segnato i compiti a casa.
- inevasa persino la richiesta di notizie per conoscere quali materie coprisse l'insegnante di sostegno. Eppure è un diritto dei genitori SAPERLO.
Quando le risposte non sono arrivate per iscritto si è andati a chiederlo verbalmente.
Risposta:" Non sono tenuta a dirvi che materie copro. Chiedetelo al dirigente".
Complimenti per la risposta.
Sarebbero tanti gli episodi, ma sorvoliamo!
A fine febbraio (!!!)  si degnano di fare un straccio di  PEI (chiesto sino alla nausea): in grassetto sono evidenziate le materie che tale docente copre; spiccano in bella mostra RELIGIONE e ATTIVITA' MOTORIE.
Due ore sprecate, a fare che? Complimenti per queste ennesima buffonata!
Sapendo che tantissime ore sono vissute dall'alunno in perfetta solitudine, qualcuno si permette di fare sostegno su tali materie a discapito di altre molto impegnative che assolutamente l'alunno non poteva affrontare da solo....
Mai un rapporto è stato più umanamente avvilente di questo pseudo-sostegno. Negli anni scorsi con tale figura c'è stato sempre un rapporto telefonico tra famiglie e scuola. Qui neanche mi è stato permesso di avere il numero di cellulare! 
Probabilmente gli ordini di scuderia erano chiari  da parte delle alte sfere: fateli scappare!
Io da subito  (già il primo giorno sparavano castronerie sulle ore di sostegno ALLA CLASSE, quando si chiedeva SULLA PERSONA: pensavano forse di avere a che fare con dei cretini?) avevo capito che quello era un istituto faceva integrazione sulla carta e a parole, ma non volevo deludere l'alunno che non voleva desistere e andare via.
Poi è stato lui  stesso che mi ha detto: "non mandarmi più in quella scuola".
Non aspettavo che quella frase.
E' quasi un mese che parla, schifato, della scuola lasciata.
Da qualche giorno l'esorto a riprendere a scrivere quel diario che un tempo scriveva.
Ora l'ha fatto.
Era un fiume in piena.
Ha raccontato della scuola e di come il sostegno l'ha trattato con le frasi pungenti.
Ci sarebbe solo da vergognarsi per come si è trattato un alunno disabile.
Meno male che ora abbiamo nero su bianco.
Qualcuno ne approfitta perchè tanti disabili non sono in grado di raccontare.
Ora sappiamo tutto ed abbiamo motivi in più per credere che certe persone fanno solo danni con i nostri figli disabili.
Ci vorrà del tempo perchè l'alunno metabolizzi.
Ora capisco perchè certi ragazzi si fermano alle scuole medie inferiori, in presenza di docenti così mediocri ...i ragazzi si rifiutano di essere presi per i fondelli e mollano.
Alla faccia del diritto allo studio da garantire.

giovedì 2 giugno 2011

Riflettendo... tra i fenicotteri!


di mresciani:
Oggi fortissimo vento di maestrale, penso mentre guido; nel mio percorso per andare al lavoro costeggio le saline, che sono la casa di migliaia di fenicotteri.
Uno spettacolo unico al mondo e riservato solo a noi sardi, nelle saline ci sono quasi 5 mila coppie di fenicotteri rosa che stanno mettendo su casa. Bellissimo scenario si presenta a chi percorre quel tratto di strada. Una lingua di asfalto ci separa dallo stagno, qualcosa di veramente sublime e inimmaginabile,  che lascia i turisti a bocca aperta.
Ormai i nostri fenicotteri sono abituati al traffico delle auto, volano sopra le nostre teste in gruppi fantastici, eseguono nello stagno le danze di corteggiamento alle femmine e fra pochi giorni si schiuderanno le uova che le mamme hanno deposto. Nasceranno i piccoli che sono proprio fenicotteri sardi DOC.
Gli studiosi di tutto il mondo vengono ad ampliare i loro orizzonti .......ripeto: unico al mondo per vicinanza con la città e gli abitanti.
Noi li chiamiamo "gente arrubia", li abbiamo sempre conosciuti, ma da una ventina d'anni hanno proprio scelto il posto ANCHE per nidificare e non solo per passare le vacanze estive.
Vedere, questo spettacolo mi incanta sempre e mi fa soprassedere sui vari disguidi della vita.... disguidi che sono sempre legati al mondo della disabilità della mia ragazza.
Per ora non voglio parlare dell'argomento, che mi sta molto sulla testa da parecchi mesi, un argomento che mi angoscia parecchio.
Sono una "disturbatrice" (a detta di qualcuno) e le persone come me, vengono viste male nell'ambiente dove altri non vogliono che i genitori mettano becco, peccato che a parole si cerchi la collaborazione dei genitori e tutte le leggi che noi abbiamo in Italia includano i genitori nella vita dei loro figli disabili a 360 gradi.
Ho sopportato troppo per i miei gusti, ho anche visto che la vittima di questo sistema alla fine era mia figlia, le ritorsioni avvenivano su di lei....... peccato, qualcuno ha perso l'occasione per dimostrare che forse potevano valorizzare la ragazza. Invece o sei NORMALE o sei DISABILE, non ci sono vie di mezzo e questo stupisce ed addolora ancor di più poichè succede proprio in quegli ambienti in cui non dovrebbe esserci  discriminazione.
Ad un certo punto la situazione è diventata insostenibile ed hanno deciso, con i mezzi che hanno a disposizione  di declassarla: per il suo benessere ho dovuto tirare i remi in barca, l'ho fatto solo per la sua psiche e per l'amore viscerale che mi lega a lei, comunque le ho spiegato che quello che stavano facendo era qualcosa di assurdo.
Lei ha capito, ha capito tutto!
Secondo voi se fosse cognitivamente zero, come alcuni vogliono farla passare nei documenti e quant'altro, se la sarebbe presa tanto? Se è zero, vivrebbe in un limbo e non ne soffrirebbe, invece capisce che ha dei limiti e di questo ne soffre parecchio quando viene evitata ed allontanata come è successo oggi. Ce n'è voluto per farla parlare ma, alla fine, mi ha raccontato ciò che a lei ha fatto male.
Io ed il papà le abbiamo detto di non preoccuparsi ......perchè presto tutto finirà........e poi penso proprio che non sarò per niente clemente........dopo non avrò più niente da perdere, ma almeno qualcuno capirà che mia figlia non è il sacco del pugile su cui sfogarsi per ritorsione contro la madre ATTENTA.
Chi vuol capire a questo punto capisca.........lo so che sono letta ed i miei scritti sono oggetto di discussione in quell'ambiente....ma magari il tempo lo impiegassero a rendere la vita positiva ai ragazzi disabili, non sarebbe male!