mercoledì 24 giugno 2020

CAREGIVER, STATI GENERALI E STATI DI ALLUCINAZIONE



Come tutti sanno, la scorsa settimana si sono tenuti a Villa Pamphilii, Roma, gli Stati Generali: un happening in cui il premier insieme ai ministri etc hanno incontrato e discusso con tutte le parti sociali.
Il mondo della disabilità è stato rappresentato unicamente da membri delle due federazioni.
Sul sito della Fish trovate tutto il bel discorso introduttivo di cui la premessa o l'assunto è che siamo al principio di un percorso, per cui non si può andare dal premier e chiedergli semplicemente di aumentare le pensioni di invalidità (ah, no?) ma bisogna fare tutta una serie di discorsi complessi che ovviamente prendono tempo etc.
La legge quadro che regola i DIRITTI delle persone con disabilità, in Italia è uscita nel 1992. Ancora prima della Convenzione Onu arrivata nel 2006, il nostro Paese ha partorito questa legge stupenda.
Nel 2020 ancora dobbiamo aspettare che, quanto previsto dai 44 articoli lla Legge n°104 del 5 febbraio 1992, sia applicato.

Queste due federazioni (che non rappresentano tutto il mondo della disabilità) hanno presentato un documento, congiunto, in cui avanzano dei punti che hanno presentato al Premier Conte e ai Ministri presenti alla riunione intercorsa lo scorso 20 giugno.


Ciò che preoccupa (a noi che davvero siamo i caregiver e non semplicemente ne scriviamo e diciamo di rappresentare la categoria, ma proprio viviamo in prima persona l'assistenza h24 di un familiare stretto non autosufficente e che in questi mesi di lockdown siamo stati COMPLETAMENTE abbandonati!) è quanto segue, che si legge nel documento:
"Riconoscimento e sostegno al ruolo di cura del “caregiver familiare”
Un importante intervento per sostenere la domiciliarità delle persone con disabilità deve
risiedere nel riconoscimento, per legge, del supporto, delle tutele e delle garanzie per chi,
come i caregiver, nell’ambito delle relazioni familiari, agevola questi percorsi prendendosi
cura delle persone con disabilità e non autosufficienti, migliorandone la loro qualità di vita e
salvaguardandone la dimensione lavorativa e sociale. Il sostegno a tali figure, oltre che monetario, deve contenere una pluralità di interventi volti a sostenere la figura del caregiver.
tipo previdenziale, che permetta al caregiver familiare di potersi dedicare al lavoro di cura
Le Federazioni hanno più volte sostenuto, anche con una proposta di legge, la necessità di un sistema sociale di supporto al caregiver, oltreché la previsione di un sistema di indennizzo di
- approvazione di una legge per garantire ai caregiver familiari interventi di supporto
senza la destabilizzazione economica propria e del nucleo familiare o contestualmente possa essere assicurato con misure specifiche a tutela della conciliazione tra vita lavorativa e responsabilità familiari. Obiettivi sociale e garanzie e tutele previdenziali;
- utilizzo del riparto alle Regioni (fondi stanziati a livello nazionale) per i caregiver familiari".


Noi Genitori Tosti abbiamo scritto, lo scorso 28 aprile, ad entrambi i presidenti delle due federazioni per chiedere se volessero partecipare allo stesso tavolo, circa la discussione sulla Legge del caregiver in cui noi chiediamo, come lo chiedono decine di migliaia di caregiver, il riconoscimento come lavoratore.
Le tutele ci saranno se e solo se questa figura sarà riconosciuta come LAVORATORE.
Niente discorsi fumosi e vaghi. Io non voglio un indennizzo, IO LAVORO e come prevede la nostra costituzione devo essere pagato e oggetto di ogni tutela prevista nel mio contratto di lavoro.
Punto.
Fine.
Basta: è dal 1992 che si aspetta!
E chi punta ad altro rispetto al riconoscimento dello Status di lavoratore del caregiver familiare significa che non gli interessa rispondere ai bisogni REALI di qualche milione di famiglie italiane - riconoscere il caregiver significa anche far migliorare nettamente la qualità della vita di tutta la famiglia e in primis del familiare di cui ci si prende cura.

I due presidenti di Fish e Fand non hanno neanche risposto alla nostra lettera.

Quindi pare molto chiaro, il loro obbiettivo.



Intanto che queste federazioni, prendono tempo, spiegano, magari fanno anche qualche convegno di quelli importanti, noi caregiver ci organizziamo e continuiamo sulla strada della richiesta del riconoscimento dello status di lavoratore.

E gli stati di alluciinazione? Bèh a parte essere un bel film che vi consiglio di guardare se avete tempo e voglia sono quelli che vanno assolutamente evitati in questo ambito. Qui sotto una foto dal film mirabilmente interpretato da William Hurt.



Nessun commento: