giovedì 25 giugno 2020

Perchè è importante la cover





Chi è appassionato di musica, come la sottoscritta, pone particolare attenzione alla cover dei dischi e cioè alla copertina. Una volta avevamo i vinili che sono come dei piccoli quadri a volte.
Così per il volantino della nostra campagna abbiamo deciso di affidare la "copertina" ad un disegnatore professionista e la scelta è caduta su Antonio Cabras.
In queste settimane vedere l'evoluzione dallo schizzo a matita al bozzetto, alla versione finale colorata,  è stato un viaggio bellissimo.
Così abbiamo deciso anche di intervistarlo.
La cover la presentiamo oggi durante l'evento on line dalle 18.00-qui per collegarsi:
ID riunione: 825 7491 3385
Insieme anche a tutti gli aderenti la campagna per i concerti accessibili.
Ecco quindi a voi:

Antonio Cabras, cosa ti ha convinto ad accettare di disegnare la cover per la campagna concerti accessibili?
Cerco sempre di spaziare più che posso, per non fossilizzarmi troppo su un unico genere. Ultimamente la satira politica mi ha "preso" molto, ma alla fine è subentrata la noia. Lavori come la cover di concerti accessibili mi consentono di ripartire da zero, immaginando contesti e personaggi inediti. Un po' d'aria fresca ogni tanto è indispensabile. Inoltre, da appassionato di musica e frequentatore di concerti, sono sensibile all'argomento.
Dicono di te che nel tuo stile ci siano citazioni da Jacovitti e Miyazaki, confermi? Nessun altro ti ha mai ispirato?
Le ispirazioni non finiscono mai. Idealmente io "inizio" proprio con fumettisti italiani di vecchia generazione come Jacovitti, Bonvi, Magnus. Nel mentre, cercavo di imparare da Miyazaki il dinamismo del disegno e l'estetica del movimento. Ultimamente mi sono riavvicinato ai vecchi maestri Disney come Cavazzano. La vita è ciclica.
Come hai deciso di diventare un fumettista, quando, perchè, insomma racconta 🙂
Ho sempre disegnato, ancor prima di imparare a parlare. Ma a vent'anni, un po' per via dell'università di giurisprudenza a cui mi ero iscritto su "spinta" dei miei, un po' perché mi ero messo in testa di fare il musicista, ho mollato tutto. Più di dieci anni dopo, nello studio legale in cui facevo pratica da avvocato, i colleghi vedono per caso un mio disegno realizzato per un'amica e mi dicono: "Se avessi saputo disegnare come te, col cavolo che farei l'avvocato". Così mi iscrissi ad un concorso per un fumetto su Gramsci, che vinsi. Non ebbi più dubbi sulla strada giusta da percorrere, mollai lo studio legale e ricominciai a produrre fumetti. Mi pento solo di non averlo capito prima.
Cosa diresti a un/a ragazzino/a che ha passione per i fumetti e vorrebbe intraprendere questa carriera?
Prima cosa: copiare, copiare, copiare ogni cosa desti interesse. Seconda cosa: stringere amicizia con qualche professionista da cui rubare i trucchi. Terza cosa: non ascoltare mai i parenti. Chi nasce per fare fumetti, diventerà un avvocato pessimo o un ingegnere infelice.
Quanto ha inciso sul tuo lavoro l'emergenza covid19?
Parecchio. Non tanto in termini di produzione, visto che già prima del lockdown uscivo assai di rado. Ma il senso di angoscia e di frustrazione nel trovarmi in una Lombardia devastata e spettrale e la morte di un parente in Sardegna a cui ero molto legato mi ha fatto reagire spingendomi a creare cose molto comiche. In piena pandemia in tantissimi mi ringraziavano delle risate che si facevano grazie alle mie vignette. È stato come un servizio sociale. I miei follower stavano meglio, e io stavo meglio a mia volta.
Progetti futuri?
Attualmente sono sommerso dal lavoro. Attualmente realizzando dei disegni per un libro sul bullismo. Poco dopo l'estate dovrebbe uscire un mio fumetto a tema automobilistico (mia grande passione). Collaboro anche con un sito a tema auto d'epoca che prossimamente dovrebbe lanciare il mensile cartaceo. Senza ovviamente perdere del tutto di vista la politica, che quanto a spunti comici da sempre delle belle soddisfazioni....
Qui il link alla bellissima pagina FB di Antonio., la vignetta in alto è il suo autoritratto , qui sotto la locandina dell'evento di oggi:


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