sabato 11 giugno 2011

Il camice giallo


di mresciani:
Osservo mia figlia che dorme, spengo la luce della camera, non posso neanche baciarla, il suo sonno è tanto lieve che anche un bacio leggero le provoca le crisi epilettiche, nella mia mente le auguro una buona notte.....(so già comunque che sarà perseguitata tutta la notte dalle crisi!! Accidenti a loro!!).
Oggi è stata una giornata pesante ma piena di emozioni.
Sorvolo sulla mattinata della ragazza, l'ho vista rientrare molto delusa...... ma...... le ho detto di pensare alla serata ed al suo concerto.... di non pensare ad altro.
E sìììì, oggi Marty si esibisce ed esegue un pezzo classico a quattro mani con Elisa, la sua maestra di pianoforte. Un piccolo concerto in una RSA a Su Planu, dove la sua maestra, che è anche psicologa, lavora; spettatori saranno i degenti della struttura, il personale e logicamente noi genitori.

E' stanca Marty e visto che dobbiamo essere alla struttura per le 16,30 si concede un'ora di riposo........il sonno le provoca l'ennesima crisi epilettica e me la ritrovo che sembra un pugile dopo un round un pò pesante.
Andiamo avanti.......anche perchè non possiamo niente contro di LORO!!!

Arrivati alla RSA ci viene incontro un ragazzo con camicie giallo che si presenta alla mia famiglia con un cordialissimo sorriso ed una calorosa stretta di mano;  ha il cartellino che lo presenta "tiroc.educatore ANDREA".
Andrea è down -  come un flash ricordo di aver letto un articolo su di lui sulla nostra stampa locale e chiedo conferma. Sì, mi conferma che è proprio lui il ragazzo dell'articolo, è un ragazzo di 24 anni che in quella struttura ha fatto riabilitazione ed ora è lui che presta la PROFESSIONALITA' agli ospiti ed ai familiari dei pazienti.
Già vedere questo.....mi aiuta moralmente.......penso che forse tutte le porte non saranno chiuse ai nostri figli disabili. Comincio ad intravvedere uno spiraglio in quella porta...piccolo ma esiste.
La sala presto si riempie di carrozzine, ne conto almeno una quarantina, inizia il concerto e si esibiscono i ragazzi che vengono accompagnati dalla battuta delle mani dei pazienti e di noi genitori....sono agitata ma  non traspare.. non voglio che si noti.
E' il turno di mia figlia, la vedo esibirsi e noto che si morde le labbra mentre suona, io che la conosco capisco che dentro deve essere un vulcano in eruzione (come me in quel momento).
Ecco ce l'ha fatta, ha eseguito il brano e sorride rilassata mentre si gode gli applausi.
Mi rilasso anche io, a questo punto, mentre la serata continua tranquillamente e si chiude con un'ottimo tiramisù confezionato da una terapista della struttura ed offerto ai partecipanti al concerto.
Andrea, che io osservo, svolge il suo lavoro e accompagna i pazienti in carrozzina nelle loro stanze.......tutto procede bene.
Salutiamo tutti e soddisfatta penso che ho trascorso una bella serata ed ho conosciuto un altro aspetto di questa società...l'inserimento di Andrea...mi dà speranze.
Al rientro in macchina, mia figlia continuamente ci chiede conferma sulla riuscita dell'esibizione, ha bisogno di continue conferma che noi gli diamo.
Grazie Elisa ed Andrea....quello spiraglio di luce che entra dalla porta socchiusa, mi spinge a credere nel FUTURO di Marty e delle persone come lei.

3 commenti:

Miriam ha detto...

Un abbraccio e congratulazioni per Marty, non finisce di stupirmi, l'importante è che sappia trarre importanti attimi di felicità da tutte queste sue attività!!!
A te mamma-tosta un bacio affettuoso!

mresciani ha detto...

Sempre ok Miriam. Grazie!

Anonimo ha detto...

Grazie mamma di Marty!
La fortuna di un bambino con handicap, di un bambino malato, è negli incontri che fa nella sua vita. Prima di tutto una famiglia che lo ami, accetti i suoi limiti, chieda tutto quello che può dare e non si arrenda mai. Il mondo è popolato di belle persone, persone che a volte sembrano essere angeli scesi in terra ad aiutarti, persone che trasudano amore, affetto, comprensione, fiducia. Ci sono poche persone insensibili, malevole, ostili, che hanno un nocciolo di cattiveria in cui è racchiusa tutta la loro anima. Impunemente viaggiano a testa alta, facendosi beffe di un destino avverso e sicuri che sia riservato solo al prossimo e non a loro. Per essi, gli esseri imperfetti come mio figlio, dovrebbero essere soppressi, eliminati. Ma Andrea è stato fortunato. Vorrei dire grazie a tutti quelli che comprendono, a tutti quelli che accettano, a tutti coloro che accolgono. Grazie a chi è capace di capire che non di pietà c’è bisogno, ma di intelligenza e cuore. Grazie a chi ti stringe la mano e non te la lascia andare fino a che non sei arrivato alla meta, a chi ti aiuta a portare quei pesi che da solo sei incapace di trascinare. A chi ogni giorno svolge il suo lavoro con intima solidarietà e fratellanza e si rispecchia in occhi disorientati trasmettendo loro forza e speranza. E grazie alla Presidente, al Direttore e a tutti i colleghi di Andrea per aver permesso che il suo piccolo potenziale potesse sbocciare sotto i loro occhi vigili e protettivi per regalargli una vita che lo rende felice, utile, inserito nella società. E grazie al tuo sguardo di mamma che con tenerezza e amore hai voluto fermare con le tue belle parole, per scaldare il cuore di tutti.

La mamma di Andrea