domenica 31 luglio 2011

Spiaggia accessibile, barriere burocratiche!

testo e foto di mresciani:

Incuriosita, dopo aver letto questo articolo, una mattina sono andata a visitare questa struttura alla spiaggia.
Otto del mattino e cadeva giù tanta acqua: in zoccoletti, ma armata di ombrello, volevo comunque sincerarmi e capire perchè non poteva operare in continuità per tutta l'estate.
Mi è piaciuta subito.
Spiaggia stupenda ed una struttura con una lunghissima passerella che arriva sino al mare.
Ho parlato con il Presidente, volevo informarmi: sapere quante persone disabili può ospitare nei suoi lettini fronte mare. Dunque una struttura per 100 persone che può accogliere 40 disabili con i suoi lettini ad hoc.  La poltrona Job (per chi non la conosce è una sedia dotata di ruote giganti che camminano tranquillamente sulla sabbia)  che porta il disabile sin dentro l'acqua, accompagnato da altra persona.

I prezzi accessibili anche per le tasche di una persona che gode della piccola pensione che lo Stato Italiano offre loro. Tre euro per il lettino e l'ombrellone e la stessa cifra per l'accompagnatore del disabile.
Un'altra cosa bella? Le strutture a mare gonfiabili. Finalmente anche i bimbi disabili possono giocare in mare.......come tutti gli altri bimbi.
Finalmente si è pensato non solo a facilitare i disabili nel cammino sulla sabbia con le poltrone Job e le passerelle .....ma anche a familiarizzare con il mare. Per tanti bimbi è un'opportunità unica.

Sono andata via contenta dello spettacolo appena visto, un mare splendido sulla cui superficie galleggiavano strutture/gioco, la Sella del Diavolo, uno splendido stabilimento ad hoc per i disabili   ma.........l'amaro in gola pensando: perchè dovrebbero smontare e rimontare il tutto con dispendio di soldi ed energie...a che pro???
Una volta che fanno una struttura a misura di persona con problemi......perchè ....perchè non deve funzionare per tutta l'estate??
Misteri??? Ma daiiiiiii!!!!!

venerdì 29 luglio 2011

Sostegno, istruzioni per l'uso


di Bazen
Mai s’è vista un’approvazione tanto rapida e condivisa dalle forze    politiche, dal mondo dell’economia e dai media di una manovra    finanziaria che ha colpito con una violenza inaudita il sociale e la    parte più debole del Paese. Le conseguenze le vedremo a partire dopo    l’estate, quando, ad esempio, ci comunicheranno l’entità del    sostegno ai nostri figli che frequentano le scuole pubbliche. È    infatti evidente che delle ripercussioni cadranno anche sulla    scuola; chi pensava che il programma di tagli si fermasse al 2011    rimarrà purtroppo frustrato. La contingenza economica ha creato la    giustificazione per proseguirli senza pietà, anche se non è di pietà    che si dovrebbe parlare ma di leggi vigenti che vengono e verranno    una volta ancora disattese. Oltretutto subdolamente, celando i tagli    dietro il marasma estivo. Ma in questi casi per noi l’estate non è    né una montagna e tanto meno un mare; è un dito, un attimo. Noi    siamo tosti e attenti 365 giorni all’anno.
    Ed ecco che, come negli anni passati, la storia si ripete: numero    degli insegnanti di sostegno uguale all’anno precedente (quando va    bene), ma aumento delle richieste di sostegno. Significa che mancano    insegnanti, significa suddividere le ore disponibili tra i bambini,    togliendo a tutti un altro po’ di diritti.
    Cosa possiamo fare nel breve termine per tutelare i nostri figli nel    percorso scolastico?
    Vi dico quel che abbiamo fatto e faremo:
    1. Innanzitutto chiedere al dirigente scolastico di informarci il    prima possibile (auspicabilmente subito!) di quali e quante risorse    avrà la scuola in merito al sostegno in rapporto alle richieste; non    dimentichiamo di chiederlo sia per gli insegnanti, sia per gli    eventuali assistenti (alla comunicazione, ad personam, ecc.) gestiti    dal comune. La scure ha colpito anche lì…
2. Convocare urgentemente con richiesta scritta il GLH, durante il    quale siano palesate le risorse per il sostegno disponibili.    Verbalizzare i punti salienti. Acquisire una copia della    documentazione dove sia evidente quanto sopra, ad esempio facendosi    dare subito copia del verbale.
    3. Quando si ha il documento del punto precedente, laddove siano previsti tagli delle ore, inviare una diffida all’Ufficio Scolastico  Regionale, all’Ufficio Scolastico Provinciale e al dirigente  scolastico, diffidandoli dal prendere decisioni in merito   all’assegnazione del sostegno che possano ledere i diritti acquisiti  dei nostri figli. Chiedere che siano rispettate le ore previste per    i nostri figli come da certificazione in nostro possesso. Ciò sia    per sensibilizzare i dirigenti scolastici e gli Uffici Scolastici    (ribadiamo loro che siamo nella stessa barca…), sia in funzione di    un possibile ricorso che si potrà intraprendere solo quando sarà    nota l’entità delle ore assegnate.
    Manca una settimana alla sosta estiva. Usiamola in modo proficuo. Diamoci da fare!, ESIGIAMO il rispetto dei diritti dei nostri  figli!

giovedì 28 luglio 2011

I GT con una rubrica, su un quotidiano!


Con grande felicità comunichiamo che da un paio di settimane la nostra Marisa tiene una rubrica su Sardegna Quotidiano, che è un giornale nato da poco (oggi è un mese che si trova in edicola) ma fatto da persone di lunga esperienza.
La rubrica, naturalmente, tratta di tutte le tematiche che ci coinvolgono.
Gli articoli finora usciti sono 3 ma al momento possiamo darvi solo questi link:
Le offerte (con inganno) per i disabili - pag. 4
Disabili, quei parcheggi usurpati
Ringraziamo il Presidente Antonio Moro, per l'opportunità e la fiducia accordata a Marisa: non è facile trovare una testata interessata a fare "cultura" sulla disabilità, piuttosto meglio la cronoca, nuda e cruda e nera, spesso.
Invece il nostro mondo è fatto di tante cose, soprattutto di storie, e belle, dalle quali partire per scoprire quanto, se ci si impegna, si può concludere: scoperte scientifiche, nuovi ausili, opportunità lavorative, svago, e la vita in genere con tutto quello che comporta uscire, fare la spesa, comprarsi i vestiti, fare sport, mangiare fuori.....Il "nostro mondo"...... è il mondo di tutti, da raccontare attraverso le pagine di un quotidiano. Ancora grazie!

martedì 26 luglio 2011

Diari di viaggio cercasi - Anno II


L'anno scorso lanciammo questo appello.
Queste sono state le risposte di chi gentilmente ha raccolto l'appello.
Lo ripetiamo anche quest'anno, esortandovi a non essere timidi e a raccontarci le vostre esperienze (scrivete a mammatosta@gmail.com).
Tutto poi sarà pubblicato in una pagina apposita, come abbiamo fatto qui, l'anno scorso.
Le informazioni per le vacanze accessibili non sono mai abbastanza.
A questo proposito voglio contribuire anche io, fresca della mia esperienza di un week-end rigenerante in Trentino.
Per scegliere dove dormire siamo partiti proprio dalla segnalazione di Carlotosto (che salutiamo!), però il sito da lui segnalato era troppo lento e troppo complesso da consultare, sicchè abbiamo avviato una nostra ricerca.
Abbiamo scelto una struttura ricettiva tipica del sud tirolo e cioè l'affittacamere, che per nostra fortuna aveva proprio una stanza senza barriere architettoniche, anche perchè sul sito faceva bella figura il simbolo della carrozzina.
Ci siamo trovati davvero bene, sotto ogni punto di vista, che è quello di genitori con bimbo piccolo - esempio: il bagno GRANDE, dove si può girare a 360° con la carrozzina senza trovare ostacoli, ma nel caso didi una persona adulta "rotante" ma non bisognosa delle braccia altrui, non so se si sarebbe trovata bene (esempio la vasca, che va benissimo per chi usa la sdraietta da doccia).
Altra cosa che ci ha gradevolemnte stupito è il libro delle informazioni che stava in camera che, oltre a spiegare "usi e costumi" orari etc, aveva anche la sezione "Piove? Cosa si può fare?".
La sala colazione ha grandi vetrate che danno sui filari di mele (avete letto bene, "filari", non alberi), il giardino (spazio gioco e relax) e le meravigliose montagne circostanti, la cui visione estesa ti pacifica totalmente. A volte i monti, raggiunti dalle nuvole candide, sembrano ricoperti da riccioli e sbuffi di panna montata. La colazione, inclusa nel prezzo della camera, insieme all'uso di un frigo comune, è a base di caffè filtrato, latte, spremuta d'arancia, yogurt, orzo solubile, marmellata, crema di nocciole, pane, burro, brioches, due tipi di formaggio, tre-quattro tipi di salumi, cereali e muesli. 
Il primo giorno abbiamo cenato in una bella pizzeria-ristorante nelle vicinze, consigliataci dalla signora della struttura dove dormivamo, in cui servono pizze giganti davvero buone e per tre medie, e due piccole, una carne salà e due pizze abbiamo speso 42 euro. Abbiamo anche scoperto una specialità da forno che si chiama shuttelbrot, cioè un pane croccante, tipo focaccia piatta crostosa, a base di farina di segale, grano tenero e malto, aromatizzata con semi di cumino e finocchio.
Il giorno dopo abbiamo scelto di andare a Bolzano (città molto bella, affascinante, spaziosa) per visitare il museo archeologico che propone una assai interesante mostra su Otzi, in occasione del ventennale dalla scoperta  di questa mummia, che tanto ha rivoluzionato gli studi in campo archeologico, per quel che riguarda il nostro Paese - è la mummia più antica finora trovata! La mostra è fatta benissimo, per tutti (e infatti tantissimi erano i bambini), su quattro piani: pannelli in tre lingue, ampi spazi, atmosfera controllata. Il tutto COMPLETAMENTE e MERAVIGLIOSAMENTE ACCESSIBILE!!!! Complimenti perciò a chi ha ideato il museo e al personale, gentilissimo. Ci sono naturalmente dei margini di miglioramento: un cieco non troverebbe questa mostra fruibile se non nelle postazioni audio (vietate perciò ai sordi) che non traducono però i vari pannelli espicativi e non danno la possibilità di "vedere" attraverso il tatto i vari reperti nè tantomeno la mummia - da segnalare però la piattaforma che si alza e si abbassa in corrispondenza della finestra dove si può vedere Otzi e quindi una persona in carrozzina, vedente, ce la fa.
In ogni caso questo è il link al sito del museo dove trovate tutte le info. La mostra dura fino a gennaio 2012. E se volete girarvela in santa pace evitando che i bimbi possano annoiarsi, potete lasciarli in una stanza creata apposta, con personale che li segue.
Dopo aver pranzato in uno dei tanti cafè con tavolini, disseminati per il centro (due primi e un'insalata in piatti giganti, 2 fett(on)e di dolce, i litro di minerale e una piccola=48 euro) ci siamo concessi (con due bimbi al seguito di cui una sotto l'anno di età.... bimbi che sono stati bravissimi, a dire il vero) solo la visita al Duomo: mai visto l'accesso alle carrozzine con il portone che si spalanca appena le ruote passano sulla pedana! Inoltre mi ha colpito questa cosa della bacheca (presente anche al museo) che forse è una peculiarità dei popoli nordici: si chiedeva di stare vicino alle persone in difficoltà o a pregare per loro - lì c'erano fogliettini e penne per lasciare il proprio messaggio in una cassettina. Poi, su vari gancetti, qualcuno (il parroco? il sagrestano?), aveva affisso i messaggi scelti: piccoli scampoli di vite e stati d'animo, richieste di guarigione per un proprio caro o una figlioletta, appelli a non essere abbandonati nelle ambasce di un periodo brutto. Tra tutti i messaggi uno m'ha colpito, non era una richiesta o un'invocazione, ma una dichiarazione "Dio io confido in te". Qualcosa su cui riflettere: una versione molto antica di facebook. 
Conquistata l'uscita abbiamo fatto ritorno alla comodità della nostra stanzetta per riposarsci, rinfrescarci e affrontare la serata, che prevedeva la visita allo stabilimento della Forst - che non si può visitare la sera, ma è dotato di uno spazio all'aperto dove, oltre che a servire l'omonima birra, si possono gustare anche piatti tipici, in un'ambientazione da festa della birra, appunto. Dispiace doverlo segnalare ma non c'era un-cartello-uno che indicasse l'accesso per le carrozzine (abbiamo visto scene di genitori che trasportavano su per una scalinata i passeggini). Quindi abbiamo fatto molta fatica, osteggiati anche dal maltempo - si è messo a piovere piuttosto fitto. Dopo aver cenato (un piatto a base di formaggio cremoso con paprika e rucola, l'insalata di wurstel e uno stinco di maiale con patatine fritte) e libato con bionda e bruna della casa (= un po' più di 40 euro), ci siamo fatti spiegare se ci fosse un'accesso più facile e sì, addirittura si poteva salire con la macchina. A beneficio d'inventario: le visite guidate alla fabbrica si prenotano e quelle in lingua italiana sono al giovedì.
La giornata di domenica è stata poi dedicata alla visita di Merano, davvero una bella località, con delle belle strade larghe e marciapiedi in ottimo stato - come Bolzano del resto, piena di famigliole da tutt'Italia in visita. Abbiamo semplicemente passeggiato, senza avere una meta precisa e abbiamo visitato St. Nikolaus, che abbiamo incontrato sul nostro percorso non programmato. Abbiamo scelto di pranzare "al sacco", sedendoci su una delle tante panchine del parco principale, dove c'era un simpatico baracchino che serviva wurstel di tutti i tipi, con pane e salse. 5 wurstel + pane due bottigliette d'acqua e due lattine di birra =15 euro.
Poi ci siamo concessi un bel caffè ristretto con panna, al bar di un altolocato albergo. Quindi ci siamo diretti verso il museo Firmian,  creato da Reinhold Messner. Anche qui nessun cartello che indicasse l'accesso per le carrozzine, perciò seguiamo l'indicazione per il parcheggio. Significa inerpicarsi su per un monte. Poichè continuavamo a vedere persone, a piedi, che provenivano dalla parte opposta e si dirigevano alle macchine, abbiamo pensato che l'ingresso fosse dal punto di provenienza di queste persone: sistemati i piccoli sulle rispettive carrozze ci avviamo per qualcosa che, in confronto, una mulattiera etrusca sarebbe stata più agibile: un sentiero ghiaioso, in alcuni punti con dei crateri pieni dell'acqua piovana ormai fangosa. Arriviamo a quella che deve essere l'uscita sul retro del castello, dove è appiccicato un  cartello che dice "ACCESSO NEGATO".
Facciamo dietro front e ci accorgiamo che dalla vegetazione affiora una scalinata, stretta e ripida, direttamente intagliata nella roccia - vi lascio immaginare quindi la comodità e la sicurezza, che porta in basso, verso l'ingresso. Proseguiamo verso il parcheggio, trasliamo i bambini dalle carrozze ai seggiolini sull'auto e ripartiamo. Ad un certo punto dei tornanti in una rientranza sulla destra, c'è una barra calata, eppure si vedono delle macchine in sosta, al di là. Mio marito scende per andare a vedere e trovato su una bacheca (rieccola!) un numero, chiama. Prima che rispondano squilla a lungo: ciò che viene detto non è molto rallegrante: il museo è pieno di scale, non c'è altro modo di accedervi, ma tanto i genitori portano i bambini in braccio. Quando mio marito spiega che nostro figlio non può essere tenuto in braccio la risposta è "Non si può". Ci chiediamo allora perchè sul sito del museo, nella home, ci stia scritto "Il cuore dei musei di Reinhold Messner trova spazio tra le antiche mura di Castel Firmiano, rese accessibili da una struttura moderna in vetro e acciaio. ".
Non abbiamo scelta e dobbiamo rinunciare a visitare questo museo, comprensibilmente con l'amaro in bocca, anche se ci siamo sempre detti che dobbiamo saper reagire positivamente ad episodi di questo tipo, che sicuramente abbonderanno - ma anche no, se la cultura dell'accessibilità si diffonde e diventa prassi di ordinaria amministrazione.
Anche perchè la vacanza è stata bellissima e davvero rigenerante. Dappertutto siamo stati accolti con il sorriso sulle labbra e tanta cortesia.

Modificato da Orsa il 06.08.11 - ho inserito il link al post "Le vostre risposte"

venerdì 22 luglio 2011

Rivendicare i propri diritti


di mresciani:
Correva l'anno 2008 quando, dopo l'ennesima (terza volta) visita in Commissione ASL, per vedere riconosciuto l'accompagnamento a mia figlia, ci ritrovammo con un verbale  di ri-conferma per l'indennità di frequenza.
A quel punto avevamo 6 mesi di tempo per presentar ricorso. Decisi l'avrei proprio fatto. Avviata la pratica con il mio legale, ho dovuto aspettare tre anni per riuscire a vedere depositata  dal giudice una sentenza che ci dava ragione. Appunto quello che sempre ho detto: l'epilessia farmaco-resistente con la quale combatte da lustri la mia ragazza, non le consente una vita autonoma ed ha bisogno di essere monitorata e sorvegliata costantemente da noi familiari.
Probabilmente quando si va a visita (tre minuti al massimo), la grande giuria che dovrebbe basarsi sull'analisi della copiosa documentazione medica specialistica, forse si fa trasportare dalla visione di una sorridente e all'apparenza florida fanciulla?
Peccato che non sappiano (basta leggere le relazioni mediche) che ogni volta che questa ragazza cade nelle braccia di Morfeo, in agguato si accendano le crisi epilettiche che la tormentano e trasformano il suo sonno in un forsennato divincolarsi, che la svegliano e la lasciano dolorante ai muscoli delle braccia e delle gambe e con un forte mal di testa (e tutto il resto???)
Tutta una vita così è pesante, Signori Medici della Commissione però per voi non era e non è un PROBLEMA.
Abbiamo dovuto ricorrere per volere del Tribunale alla nomina di un perito di parte, poi sottoposto ad ESAME la ragazza dal perito nominato dal Tribunale (Consulente Tecnico Ufficio). Dopo tale relazione il giudice ha emesso la sua sentenza, con una relazione che non dà adito a repliche, perchè il caso è abbastanza eclatante.
Leggendo le varie relazioni mediche del centro di altissima specializzazione che segue mia figlia, e tutti gli EEG che dicono, chiaramente, che siamo di fronte ad un'importante epilessia farmaco-resistente con crisi a grappoli, OGNI VOLTA che la ragazza prende sonno, vorrei vedere se ci sono ancora obiezioni e contestazioni da mettere in campo!
Perchè racconto ciò?
Perchè questa è un'ennesima vittoria contro uno Stato sordo alle richieste di giustizia ed equità da parte delle persone disabili.
Alla faccia di tutte le verifiche e revisioni cui vengono sottoposti i nostri disabili, con il pretesto di smascherare i FALSI INVALIDI! Quanti, veramente invalidi, non vengono invece valutati correttamente?
Essere costretti, ogni volta, a rivolgersi al legale per vedere riconosciuto un diritto sacrosanto sta diventando la prassi. Ma questa è una prassi abominevole  PER TUTTI,  ma soprattutto per chi  magari non riesce a pagarsi un legale e non può quindi ricorrere e vedere riconosciuto il diritto negato al proprio figlio disabile.
Perciò invito chi può ed ha la forza di affrontare un Tribunale (in tutti i sensi e soprattutto sul lato psicologico,  che viene messo alla prova ad ogni piè sospinto), di imbarcarsi in questi ricorsi, e se economicamente non si hanno i mezzi, vorrei ricordare che in base all'ISEE una persona può ricorrere al legale con il gratuito patrocinio.
Probabilmente i voleri dall'ALTO dicono di tagliare, tagliaree tagliare ed io come base rispondo consegnando al legale la delega a rappresentarmi in Tribunale: per ora tre a zero per noi, con il Ministero Istruzione per sostegno scolastico scippato ed ora con l'INPS.
Nelle giuste aule ho un'altra causa in corso, ma di questo parlerò più avanti perchè sono scaramantica. Comunque è sempre una causa che riguarda diritti non riconosciuti a mia figlia disabile.
La nostra casa sta diventando una succursale legale, i faldoni dei documenti aumentano, soddisfatta comunque che le nostre cause facciano giurisprudenza (vedi riconoscimento danni esistenziali per mancato sostegno scolastico)  e servano a TUTTI I DISABILI.
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ndO: naturalmente mresciani, nella foto, è quella a destra.

domenica 17 luglio 2011

I loro tempi


di mresciani:
Ieri sono stata ad un'assemblea aperta, organizzata dall'ABC Sardegna, associazione con la quale collaboro insieme ad altre 38, lavorando per il Comitato Familiari per l'aattuazione della Legge 162/98.
Il nostro lavoro è molto partecipato, perchè il tema è veramente di vitale importanza per i nostri cari disabili e la lotta è per non tagliare risorse, perchè il loro standard di vita non peggiori. Tutto ciò  porta a confrontarci continuamente.
Gran parte delle persone che usufruiscono della L.162, non immaginano quanto lavoro dietro le quinte noi facciamo per riuscire a far capire a chi  amministra  (in questo caso la Regione Sardegna), che i soldi  messi a disposizione per i nostri cari sono ben spesi. Per tante cose siamo riusciti nel nostro intento, per altre ancora troviamo degli ostacoli.
Nell'assemblea si è parlato dei benefici di  tale legge, mandando sugli schermi direttamente le interviste delle famiglie interessate e quali ripercussioni avvenivano con i tagli, dunque ognuno di noi poteva rendersi conto che non veniva toccato solo il suo pezzettino di vissuto, ma eravamo tutti coinvolti in questa battaglia di civiltà offesa.
Si è parlato anche di belle storie che potevano realizzarsi con i provventi della 162, si è parlato del lavoro svolto nell'Ogliastra da un'associazione fortemente attiva su quel territorio, dove disabili di tutte le età (sino a quasi 80 anni) venivano guidati da una mamma guerriera e da tanti studenti volontari in disparate attività. Dall'affrontare il tema "tutti insieme in cucina", alle pari opportunità su tantissimi temi che coinvolge questo gruppo, impegnandoli e soprattutto divertendoli.
L'ultimo intervento, infine, mi ha fatto ulteriormente riflettere.
La mamma di una ragazza, con una disabilità grave, che in questi giorni ha preso l'attestato per aver terminato  le scuole superiori, ha riportato la frase che sua figlia, che non parla ma che è in grado di esprimersi usando il pc, ha presentato per il suo esame di stato.
La frase di Maria Antonietta  (scusami se non ricordo esattamente le parole) che non vorrei ridimensionare  (ma vorrei far capire nel suo profondo significato), all'incirca diceva così:
"La solitudine è stare in mezzo alla gente, sentirli parlare, poi loro mi fanno le domande ed io voglio rispondere, ma li vedo andare via senza che io abbia avuto il tempo di dare le risposte .....questo mi fa male!".
Cerchiamo di stare più attenti e di adeguare i nostri tempi ai loro!
Anche questo è un segno di normale vita!
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Scopo di questa assemblea era di informare e coinvolgere le persone su tutte le novità sia sulla 162, che su ciò che ci aspetterà con il nuovo anno scolastico  per quanto riguarda il sostegno.
Purtroppo non ho potuto assistere ai lavori del pomeriggio dove si parlava di vita indipendente.
Se comunque qualcuno vuole ulteriori informazioni per quanto riguarda i lavori per la 162 può scrivere al seguente indirizzo mail: comitatofamiglie162@gmail.com

venerdì 15 luglio 2011

Hic sunt leones


Fa troppo caldo, per scrivere qualcosa che già non sappiamo, relativamente alla pessima congiuntura in cui, nolenti, ci troviamo.
Meglio ritemprare forze e umore dedicandoci a qualche buona notizia, o perlomeno a notizie che non implichino zampilli biliosi: è estate, i mesi passati sono stati impegnativi e faticosi e a volte scoraggianti, anche se non facciamo vacanze, tutti hanno diritto a rilassarsi, non pensare a nulla magari, perchè no, svagarsi. Ci sarà tutto il tempo, tra un po', per scendere di nuovo nell'arena a battagliare e bisogna essere in super forma.
Voglio iniziare con una piccola storia magica che mi sta appassionando: all'epoca, per non più di due, massimo 3 settimane, sui nostri media, siamo stati inondati da articoli su articoli sulla guerra in Libia, sull'opportunità di farla noi occidentali contro un dittatore etc etc etc, insomma sono partiti con la grancassa, sembrava che si risolvesse tutto in un lampo, invece la guerra c'è ancora, ma nessuno che ne parli, soprattutto nessuno che ci parli di come sta la popolazione che, come sapete è la parte non buona per la guerra e cioè bambini piccoli, donne, anziani, malati. Di solito, di fronte ad un emergenza umanitaria c'è la mobilitazione generale, si aprono conti correnti ovunque, per raccogliere fondi destinati al soccorso, qualche vip rinverdisce la sua immagine patrocinando la causa e purtroppo, poi, non mancano gli strascichi truffaldini.
Invece, per la popolazione libica, questi civili che pagano il prezzo più alto, non si è sentito nulla. Perchè?
Comunque c'è un gruppo di persone che hanno deciso di impegnarsi e cioè raccogliere fondi per l'acquisto di latte e biscotti destinato ai bambini; hanno cercato un'azienda italiana che stipulasse una convenzione per l'acquisto di questi prodotti, non senza trovare difficoltà, hanno trovato una nave che trasporterà il tutto e si appoggiano ad una onlus. Documenteranno il trasporto con una ripresa video. Trovate tutti i particolari in questo articolo. Ci sono ancora dieci giorni di tempo per rendere efficace questa iniziativa. Al momento la raccolta è ferma a 1600 euro. Le confezioni di latte in polvere sono di 800 grammi, di solito, e costano tra i 10 e i 20 euro circa, dipende dalla marca, ma se si va a leggere la composizione, si scopre un mondo - scoperte fatte all'epoca del primogenito: stessi "ingredienti", nella medesima percentuale, stesso stabilimento, ma cover del packaging diversa e c'era una differenza di 7 euro...... Idem per i biscotti, 700 grammi possono costare 6 euro circa e durano almeno due settimane. Un barattolo di latte dura 6 giorni, facendo una media tra il primo periodo che va fino ai 6 mesi di vita e dopo, fino ai 12. Dai 12 si può assumere il latte vaccino. Insomma tanto per darvi, grossomodo, un'idea di quanto si può fare. Sì, siamo in un brutto momento, lassù ci stanno stangando a dovere con questa finanziaria ma pensateci, se ciascuno di voi che legge donasse anche solo 5 euro, sarebbe una grandissima cosa. Se poi passate parola o decidete di dedicare un po' di tempo a fare una piccola raccolta/colletta tra parenti/amici/colleghi  di lavoro il gesto è ancora più grande. C'è la seccatura di dover andare in posta, ma il fine giustifica i mezzi e le seccature. Ci sono uffici postali che tengono aperto anche fino alle 18.30. Si compila un modulo (meno di 60 secondi) e via. Se invece avete un conto corrente presso le poste è tutto molto più semplice, forse si può fare anche tramite internet.
Pensiamo a quante sirene ci hanno sedotto in questi anni, l'emblema per eccellenza è il caso Ciotola, dove, non si capisce perchè, ma in moltissimi si sono trasformati in fund riser consumati, organizzando eventi per finanziare, alla fine, i lussi di questa madre. Per chi non lo sapesse, non solo costei subirà un processo, ma la bimba è stata affidata ai servizi sociali.
Qui invece ci sono persone che non hanno sponsor, non vanno in tv, non simulano nessuna malattia per estorcere denaro. Dall'altra parte ci sono bambini, tanti bambini, anche orfani, che vivono in condizioni estreme, senz'acqua, senza medicine, sotto le bombe e tutto l'orrore possibile. In mezzo ci siamo noi. Se tutti diamo una goccetta faremo forse non un mare ma un bel lago. Vi ricordo il numero di carta post pay 4023 6006 0538 9826 intestata ad Aldo Cicero.

Circa news e utilità, segnalo:
- il portale delle malattie rare, inaugurato da Cittadinanzattiva: riunite in un unico sito tutte le risorse italiane sul web, relativamente alle malattie rare - siti, associazioni, info, centri di cura. Finalmente anche l'Italia fa un progresso nel senso di agevolare la ricerca di informazioni (e assistenza relativa) riunendo (quasi) tutto il disponibile;
- il portale degli ausili, a livello europeo, che forse aprirà un po' le vedute a quanti dicono "non esiste, non si può fare, è fuori produzione" e quant'altro, che scoraggi dallo sperare di poter avere una vita semplificata grazie agli ausili;
- questa iniziativa, avviata dalla Onlus Handiamo, che invita, il prossimo 26 luglio a radunarsi alla rupe Tarpea, Roma, dalle ore 17.30. Qualcuno di voi sorriderà, qualcuno avrà già capito: è un'inizativa simbolica ma bellissima (in un certo senso hammurabica: dall'estate scorsa in qua siamo stati travolti da un'onda di intolleranza proveniente proprio dai politici, culminata da quell'infelice frase del Signor Pini, ricordate?). Buttare dalla rupe le foto dei politici che non hanno mantenuto le loro promesse.... rischiamo di creare un Testaccio di carta? Ad ogni modo, qualsiasi occasione per testimoniare la nostra presenza, la nostra idea è importante, crediamoci. Mi domando se accettano deleghe, nessuno di noi potrà essere presente, ma alcune foto con la motivazione ce le avremmo..... 
- libri: estate, più tempo libero (uh? sarà vero?) di solito si legge di più; è appena uscito questo romanzo il cui protagonista è un ragazzino con l'Asperger; questo libro, che è nella mia ahimè ormai chilometrica lista dei "leggendi", uscito qualche mese fa, segnalatomi dalla lettrice di mio figlio, dice che è fantastico e già dal titolo la curiosità si accende. Esempio di libro inclusivo - fatto per chi non vede ma leggibile anche dai vedenti. Infine segnalo quest'altro libro, che ho appena finito di leggere. 'E il primo di una trilogia, l'autore non solo è italiano ma è anche donna, giovane, mamma e laureata in astrofisica, in un genere dove hanno sempre spadroneggiato gli anglosassoni e tutti maschi. Diciamo che ci sono tanti spunti utili, oppure solo per passare qualche ora sinecura, ma la protagonista, che è una guerriera mezzelfa, mi ricorda tanto la nostra mresciani.
- il nostro forum: forse è una formula superata in questi tempi di social network. Il forum è statico, lento, probabilmente non graficamente invitante, selettivo. Ma le discussioni rimangono e se contengono informazioni su un dato argomento, collazionate con il contributo di più utenti, prendono la forma di una specie di "database" sempre consultabile e aggiornato.
Infine,  a proposito di "leones": la foto che ho scelto per oggi ritrae Ariel, un leone di tre anni colpito da una malattia degenerativa che gli ha paralizzato le zampe. Purtroppo anche i leoncini si ammalano....

mercoledì 13 luglio 2011

L'asino vola e non solo


di Mresciani:
Mentre qualcuno non chiude occhio, la notte, pur di  fregare i disabili, con postille varie, infilate ad arte, in provvedimenti che poi verranno attuati e porteranno solo danni alla categoria, ci sono altri che, dovrebbero aiutare i disabili, invece hanno trovato il business proprio con loro.
Ormai le porcherie che vedo in giro sono all'ordine del giorno, così tante da poterne fare un libro.
Qualche esempio?

Caso n. 1:
ogni medico di base dovrebbe essersi fornito di codice PIN per inviare le richieste di invalidità all'INPS. Mi è capitato di conoscere la storia di un medico che diceva di non possedere il PIN (mentre invece l'ho trovato negli elenchi) e gentilmente inviava i pazienti da un medico legale (suo amico), il quale si occupava lui di inoltrare la richiesta all'INPS per la visita, ma ha fatto due invii: uno per l'accertamento dell'invalidità ed uno per l'accertamento dell'handicap che porta al riconoscimento della L.104/92, facendo pagare per due certificati 50 euro ciascuno più I.V.A.
Così ci si trova a spendere la bellezza di 120 euro, magari in situazioni in cui uno è disoccupato, in cassa integrazione, con la pensione minima... Trovo disgustoso che si agisca così con persone molto semplici e per giunta in un frangente così delicato come può stare chi da poco ha ricevuto una diagnosi di malattia invalidante, che non aveva capito che il medico avrebbe dovuto fare un solo invio elencando le due richieste.
Non lo sapeva il medico? Certo, lo sapeva.

Caso n.2:
che dire poi di un altro medico che dissentiva  con la sua paziente per inviare la pratica per la richiesta della L.104 all'INPS, dicendole che tanto la gravità non giel'avrebbero riconosciuta. Preciso: malattia oncologica con metastasi.
Non si riconosce la gravità ad un caso come questo? Ed allora a chi si riconosce la gravità? Ma per cortesia!

Caso n.3:
che dire di chi mi racconta di essere stato chiamato a revisione, con la sospensione immediata degli assegni di invalidità e pure di accompagnamento? Persona con tumore chiamata a revisione e con stato di salute peggiorato con asportazione di un organo coinvolto in metastasi.
Si tolgono sia invalidità che accompagnamento e, nonostante raccomandate varie, sono passati nove mesi senza che sia accaduto nulla: una crudele presa in giro per persone che, oltre alla pesante patologia devono fare i conti con problemi psicologici causati dalla privazione dell'unico mezzo di sostentamento in possesso.
Non è grave questa storia?

Chi sta in ALTO continua ad accanirsi contro i disabili, proponendo addirittura leggi che prevedono l'invio  di ispettori INPS, nelle commissioni mediche, che dovrebbero valutare la disabilità nei  bimbi, il cui verbale poi serve a richiedere il sostegno a scuola. Che  faccia di tolla questi genitori, di pretendere il sostegno, magari simulano, chissà come fanno per ingannare i medici e spacciare sindromi genetiche, traumi da parto, malattie metaboliche, sordità, cecità, nei loro figli! Che spreco di denaro erogare pensioni ed indennità a bambini che fanno finta di essere disabili, meglio pagare degli ispettori.  

Quante storie di ordinarie superficialità: persone che lavorano tanto per passare il tempo e complicano la vita a persone che hanno già problemi, per giunta seri, di salute.
Tutte persone che, se avessero la possibilità economica, già da un pezzo avrebbero assunto un legale per mettere uno stop a questi abusi perpetrati ai loro danni e a quelli dei loro figli.
Io non faccio altro che avvertire le persone di quali siano i loro diritti, ma sono tantissimi i casi che sento in giro, questo che ho raccontato non è che la punta dell'iceberg.

Dappertutto cercano di menarti per il naso: per esempio bidonando genitori ingenui con cure-pacchi che non servono a niente. Tutti sono bravissimi, a voce, a fare il proprio lavoro, salvo poi che i riscontri non ci sono ed allora gli addetti ai lavori dicono che sono troppo gravi i figli. Magari certe cure sono pacchi.
Tanti genitori pagano per qualsiasi fesseria di cui vengano a conoscenza per sentito dire, magari non si documentano, non hanno riscontri su riviste specializzate. Il tal dottore è bravissimo, dicono: basterebbe fare una ricerca su internet e concludere che, se su lui non esiste un rigo, vuol dire che non è la bravura che si racconta, mentre si è in coda dal panettiere.
Internet è una finestra su tutta la realtà mondiale, alla portata di chiunque, basta poco per documentarsi.
Chi è più avveduto aiuti quelli più deboli, per far capire che i miracoli non esistono, anche se la realtà può essere dura, bisogna sempre informarsi da fonti valide.

martedì 12 luglio 2011

Mi picchiavano tutte

dal film "The witches"
Questa è l'agghiacciante risposta che un piccolo bimbo ha dato a chi l'interrogava.
Tutti ormai avrete appreso la notizia .
Un piccolo bimbo di 5 anni, alla materna che frequentava, è stato oggetto di percosse, sevizie e crudeltà psicologiche da parte delle maestre, 4 (bella fatica, 4 donne adulte, e figure di riferimento per un piccolo bimbo, che a turno si trasformano in aguzzine), compresa la maestra di sostegno.
Queste donne sono state arrestate oggi - ad una quinta è stato vietato d'avvicinarsi ai luoghi frequentati dal bambino, ma le indagini dei carabinieri sono iniziate ad aprile, dopo che qualcuno si è deciso a parlare.
Ma da quanto tempo andava avanti la situazione? Purtroppo dal gennaio dello SCORSO anno, come si legge dall'articolo di adskronos:
"Due delle maestre arrestate, Elena Magliaro e Rosa Maria Riso (per quest'ultima è stato emesso il provvedimento di divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dal bambino) sono insegnanti di sostegno per i bambini portatori di handicap. Le insegnanti avrebbero dunque chiuso il bambino in una stanza buia o in un locale isolato rispetto al resto della classe facendogli credere che avrebbe trovato un personaggio cattivo che chiamavano don Rodrigo.
In un'altra occasione gli avrebbero tolto la tuta che indossava per fargli credere che non avrebbe potuto giocare a calcio senza l'indumento, al fine di calmarlo considerato che è sempre iperattivo, e in altri episodi ancora lo avrebbero fatto mangiare in disparte rispetto ai compagni, additandolo come cattivo del gruppo. Le insegnanti lo avrebbero maltrattato tutti i giorni e più volte al giorno, sculacciandolo e percuotendolo sulle braccia o alla nuca, oppure schiaffeggiandolo. E ancora in altre occasioni versavano acqua su una sedia e costringevano il bambino a sedersi con la forza".
Cosa spinge una donna, anzi più donne ad avventarsi su un bimbo? Oltretutto un bimbo più fragile degli altri perchè disabile? Donne che dovrebbero aver studiato ed essere in grado di affrontare il delicato compito di educare bambini, invece ricorrevano a quanto di più antipedagogico esista, l'uomo nero nello stanzino buio compreso.
Nei vari articoli letti, non vengono mai menzionati i genitori, perchè? Perchè forse non ci sono?
Cosa avrà sofferto questo bimbo? Mi viene la pelle d'oca solo a pensarci.
Mi chiedo se queste donne saranno punite in maniera esemplare, perchè elementi del genere non possono stare in una scuola materna a contatto con dei bimbi.
Le domande sarebbero tante, ma le risposte non ci sono, c'è solo lo squallore concreto di questa vicenda.
Penso a cosa ci aspetterà, a noi genitori con figli disabili, per il prossimo anno a scuola, che assomiglia sempre più alla foresta amazzonica, erosa dalle seghe rapaci dell'uomo bianco e noi lì, come le tribù indigene, fiere ma impari.
Riesco a vedere solo una faccetta di bimbo reclina sul banco: le guance sono affocate dalle sberle e l'unico sollievo è la superficie del banco, fresca.
Un bimbo solo.
E mi viene in mente l'episodio di Treviso, dello scorso anno: com'è andata a finire?
Oppure quello che  ho letto ieri su FB, scritto direttamente da una mamma: suo figlio, sindromico, cade e batte la testa a scuola; la maestra non solo non chiama nessuno, ma fa l'unica cosa che assolutamente non si deve fare in questi casi: lo fa addormentare. Quando la madre va a riprenderlo, la maestra non dice nulla. Ma, si sa, la mamma è la mamma e basta uno sguardo per capire se tuo figlio ha qualcosa che non va, anche se non te lo può dire a voce.  Epilogo devastante: il bambino è ora su una sedia a rotelle dopo un coma, causato dall'emorragia, perchè ha battuto la testa, a scuola.
Mi viene in mente pure l'episodio che abbiamo letto la scorsa settimana sui quotidiani, del ragazzo autistico tenuto chiuso a chiave nello stanzino H, a scuola. "Sarebbe stata la preside dell'istituto a imporre all'insegnante le particolari condizioni di espletamento del servizio", preside che ora è sotto accusa. La vicenda è emersa perchè la stessa insegnante di sostegno l'ha resa nota, ma non per denunciare un sopruso ai danni dell'alunno, bensì per chiedere al provveditore se il suo obbediente servizio le sarebbe valso un doppio punteggio. Naturalmente questa zelante docente si è presentata a fine anno. Un anno con la porta chiusa a chiave, per non disturbare la classe. 
C'è un elemento comune in tutte queste storie: l'omertà degli altri, che sanno quel che succede, magari assistono pure, ma stanno zitti, fanno finta che non succeda nulla. E quando si decidono, chissà perchè, è tardi e se lo fanno non è per senso civico.
I disabili trasparenti, che non hanno diritti, che sono un peso, un disturbo, (mal)trattati come pacchi: perchè sprecare risorse e soldi per loro?
"Mi picchiavano tutte". Anche le persone che non fanno niente. Anche il sindaco di Vibo che mette le mani avanti "fino a prova contraria", definendo quelle donne serie, dedite al lavoro e alla famiglia, nonostante i documenti filmati. 

giovedì 7 luglio 2011

Ugualmente autonomi


di mresciani:
Ho sempre pensato che avesse un'importanza relativa, per mia figlia, memorizzare la data di quando Cristoforo Colombo scoprì l'America: queste ed altre nozioni, per il suo bagaglio culturale, lasciano il tempo che trovano mentre, invece, lavorare sulle autonomie lo trovo indispensabile,  è uno dei tanti bellissimi traguardi da raggiungere (anche per noi genitori, che siamo gli artefici di tutto il lavoro che sta a monte....).
Leggere, scrivere.... ok  benissimo:  ma a cavarsela nella vita, chi glielo insegna?
Noi genitori!
C prodighiamo in ogni modo perchè riescano a comunicare chiaramente ANCHE con gli altri, gli estranei; noi li capiamo benissimo, anche quando dicono frasi appena accennate, noi già sappiamo cosa vogliono raccontarci.
Per l'autonomia si comincia quando i ragazzi hanno una certa età, noi per esempio abbiamo cominciato  negli anni delle scuole medie.
Abbiamo cercato e cerchiamo  il più possibile l'inserimento della ragazza  nella società: dando dei piccoli compiti, per esempio le commissioni  da svolgere all'edicola, al panificio, al market, nelle farmacie.
Tutto questo con la nostra super-visione, controlli  a distanza,   monitoraggio   passo passo con il cellulare.
Il cellullare! Questo oggetto misterioso che mia figlia usava solo per fare i giochini e per mandarlo ko, ce n'è voluto per farle fare il lavoro per il quale è stato inventato: comunicare.
Comunque sia,  lei lo teneva spesso staccato e quando partiva per i campi scout era un angoscia non poterla sentire ed avere notizie solo da chi l'accompagnava.
Comunque il suo rapporto con il telefono è che serve a lei per chiamare e non a noi per sentirla.
Per le autonomie il lavoro è iniziato già parecchi anni fa:
Prima si è affrontato l'attraversamento della strada  sulle strisce pedonali: quanta ansia quel giorno! Un'eternità per farlo, perchè avevamo spiegato che doveva passare solo quando le auto erano a grande distanza. Affrontate le strisce pedonali, poi praticamente  il resto è stato più facile.
La paura al market di chiedere le cose non esisteva (non vuole mai chiedere informazioni):  già negli anni aveva fotografato i reparti e  conosceva dove stavano i vari prodotti. Il problema era ed è sempre il rapporto con i soldi.
Un passo gigantesco la gestione dei soldi: pur conoscendoli, i problemi grossi consistono nel sommare le monete, abbiamo insegnato delle strategie per non essere "sgamata", la mandiamo sempre con 5 o 10 euro  alla cassa e quando viene dato il resto, deve  dimostrare agli altri  d'aver dimestichezza con i soldi.
Gli acquisti che vengono fatti sono sempre  di  2 o 3 oggetti, per far lavorare la memoria senza scrivere nessun biglietto.
C'è da dire che in una città è molto più difficile insegnare a destreggiarsi per un disabile nei vari contesti dove si acquista, i paesi sono realtà più protette dove tutti si conoscono e possono venire incontro alla persona in difficoltà.
In città si vive diversamente, ognuno marcia per conto suo, tutti corrono ed i nostri lumachini, se non li instradiamo nel tempo dovuto, perdono il treno.
Andare in farmacia con le ricette e la tessera sanitaria: un altro bel traguardo, avere la pazienza di prendere il numero ed attendere in fila, per una persona che non sta mai ferma è una vera prova di autocontrollo e socialità.
Per genitori di "normodotati" tutte queste sembreranno delle fesserie, per noi sono belle vittorie.
Andare al parco con la bicicletta ed il cellullare, anche quello è stato un grande passo.
Una volta al parco, la chiamavamo ogni 5 minuti per essere tranquilli che tutto procedesse bene. Ogni tanto qualche spavento l'abbiamo avuto, quando è uscita dal parco, è andata in giro con la bici nelle strade del quartiere. Noi a cercarla e lei con il cellulare staccato, beatamente che aspettava che il semaforo diventasse verde per inforcare la bici, incurante dell'ora e del caldo - per lei gli orari non contano, certi pericoli non li ha capiti...
Che dire? Non ha visto pericoli, "Mamma ho rispettato il semaforo, non passo con il rosso": questa è stata la sua risposta! Beata innocenza!
Cercando sempre di rassicurarli ed incoraggiarli ecco che loro vincono la paura e riescono ad ottenere dei risultati, purtroppo noi genitori non possiamo stare tranquilli perchè i nostri ragazzi  sono troppo  ingenui, e la nostra paura è che,  nonostante i nostri avvertimenti, talvolta seppur non intenzionalmente, trasgrediscono alle consegne.
In questo mondo ci sono e ci saranno sempre i lupi cattivi ed i nostri ragazzi sono Cappuccetto Rosso. I guardiaboschi non ci saranno per sempre....

martedì 5 luglio 2011

Diversamente Rock- 10 luglio


Con grande piacere segnalo questo festival, organizzato da un'associazione di Cusano Milanino, nata 11 anni fa per organizzare attività di svago per le persone disabili, in modo da dare sollievo ai familiari e allo stesso tempo incentivare l'autonomia personale.
Questo è il comunicato:
Domenica 10 luglio 2011, presso il Parco La Bressanella ingresso via Pedretti a Cusano Milanino (MI), si terrà il festival “DIVERSAMENTE ROCK”: iniziativa a scopo benefico fortemente voluta dal comune Cusano MIlanino a favore dell’ ASSOCIAZIONE SORRISO , che da ormai 11 anni impiega le proprie forze per il miglioramento della qualità della vita dei portatori di handicap, organizzando e promuovendo attività di tempo libero per ragazzi disabili.
La giornata che vedrà alcuni ospiti d’eccezione, come la storica band GIRLSCHOOL, I RUSTLESS (EX VANADIUM), i LONGOBARDEATH e i thrashers HELLSTORM, sarà un punto d’incontro non solo per l’ottima musica proposta, ma rappresenterà un invito alla riflessione su importanti tematiche, legate appunto al mondo dei diversamente abili.
Di seguito il programma della giornata:
Apertura Cancelli h 13:00
Ingresso 8€
Inizio Concerti h 14:00
Sul Palco del festival “DIVERSAMENTE ROCK” si esibiranno:
GIRLSCHOOL
RUSTLESS
DERDIAN
LIGERA 73
THE KRIMINALS
PORNOLOGY
HELLSTORM
LONGOBARDEATH
ROUGENOIRE
RULER
HEADSHOT
CIP CIP COWBOYS
HERESY OF REDMPTION
All’interno dell’area saranno presenti vari stand con merchandise delle band, cibo e bevande.
Info:
Rocker Sound Agency (RICKY:339-6230288)
www.eaglebooking.com
www.angermusic.it/

Due parole a commento: per chi fosse un patito di certa musica sicuramente sa chi sono i Vanadium,  un glorioso pezzo di heavy tutto italiano, quando la storia del genere la facevano gli Iron Maiden là in Inghilterra..... I Longobardeath sono un simpatico gruppo di thrash che canta in dialetto ed è stato uno dei pochissimi gruppi italiani indipendenti, cioè non in scuderia ad una major discografica, ad esibirsi nel più importante festival mondiale dedicato all'Heavy metal; infine gli Hellstorm mi rimandano alla variegata e valente scena thrash/death lombarda, ma ormai è qualche annetto che non seguo più l'evoluzione di questa scena e altro non saprei dire, a parte che, chi fosse in zona.... ;) Le Girlschool, diciamo che hanno fatto scuola ad un certo signore inglese che si chiama Lemmy Kilmister  ah: ma il festival è accessibile, vero?
Grazie a Max per la segnalazione.

lunedì 4 luglio 2011

Non smettere mai di sorridere


di Mresciani:
Noi genitori di ragazzi disabili, per aiutarli, spesso finiamo sulla stampa, perchè non vengono rispettati i loro diritti, sono sempre pagine di dolore quelle che si scrivono e che vengono riportate  dai media.
E' bello invece poter scrivere anche dei post dove raccontiamo dei ragazzi  che riescono a trasmettere delle storie positive per esempio  in campo sportivo e in campo sociale.
Noi cerchiamo di darne notizia il più possibile.
E' bello poter raccontare quando questi ragazzi riescono ad esprimersi e riescono a tradurre nella pagina scritta i loro sentimenti e le loro impressioni sui problemi sia di salute che di inserimento nella società. Società che vive la vita convulsamente e con ritmi frenetici che  mettono questi ragazzi, talvolta, in imbarazzo tanto  da bloccarli e  far sorgere dei dubbi sugli ALTRI, che pensano che i nostri ragazzi non siano in grado di poter fare niente. Dubbi che vengono agli altri ma non a noi genitori che, conoscendoli, sappiamo: hanno dei tempi che gli altri non riescono a rispettare.
Hanno una sensibilità fortissima ed hanno bisogno di essere circondati da persone che riescano, STIMANDOLI, a trasmettere i loro sentimenti, i loro pensieri e talvolta anche la rabbia per ciò che li circonda o che li coinvolge  negativamente e positivamente.
E' bello che qualcuno riesca come è successo a  Laura che, giovane ragazza nel suo libro: "Non smettere mai di sorridere".
Apre a tutti il suo mondo di ragazza che si trova a fronteggiare le difficoltà della vita già da quando nasce prematuramente.
Un libro da leggere tutto d'un fiato come ho fatto io, e non aggiungo altro.
Quando qualcuno dei nostri ragazzi raggiunge un traguardo positivo, è un incentivo per tutti noi genitori in modo che anche i nostri ragazzi siano sempre spronati, ognuno a dare quel che può.
Dietro ogni loro successo c'è un grande lavoro della famiglia.
Brava Laura e brava la sua mamma.

venerdì 1 luglio 2011

Pure il diavolo si vergognerebbe


di mresciani:
Errare è umano, perseverare è diabolico.
Questo proverbio ben si attaglia allo stato d'animo che si prova leggendo questa notizia, che sta rimbalzando dappertutto sui media.
E' tutta la vita che questa nazione civile, a certi livelli, vuol far sparire i nostri disabili (il periodo del fascismo insegna), poi i disabili purtroppo per una certa cultura che esisteva, venivano nascosti dentro casa; ora, finalmente, tutti i genitori hanno capito che i nostri figli hanno dei diritti nè meno ma molto di più degli altri (carte cantano) e dunque tutti ci regoliamo di conseguenza.
Almeno da due anni i governanti della nostra bella nazione, che non sanno più far quadrare i conti, cercano di raschiara nel barile e vogliono RISPARMIARE ma, attenzione non sui loro favolosi stipendi, non sugli sprechi della politica o magari sulla scandalosa evasione fiscale, ma sulla categoria più debole esistente nel quadro economico dell'Italia e cioè i DISABILI.
Perchè non mazziare questa categoria tanto debole che in molti casi non può permettersi un legale? Perchè non decimare le pensioni di questa categoria che arrivano a prendere la favolosa cifra di 270 euro per una invalidità civile e 490 per l'indennità di accompagnamento?
Emolumenti da sceicchi arabi!
Ora se ne escono con la bella trovata di mettere degli ispettori per controllare nelle commissioni INPS che noi genitori non si abbia la genialata di far passare i nostri figli per falsi invalidi in modo da avere l'insegnante di sostegno a scuola!
Incommentabile ed offensivo, nonchè indicativo di crassa ignoranza.
I costi di questi ispettori, in ogni commissione, servirebbero a pagare chissà quante pensioni d'invalidità.
Pensavo ad una bellissima idea, avuta da un mio conterraneo che, dopo l'insediamento della nuova giunta a Cagliari, ha proposto "l'Ideario per Cagliari". Cos'è?
La messa online delle idee, di tutti i cittadini ,per rendere più vivibile la nostra città, perciò qualcosa che parte dal basso ma che serve a tutti, con dei risparmi per la società.
Pensavo ad un Ideario per la nostra Nazione per trovare idee per risparmiare e per non finire ai livelli della nostra vicina Grecia.
Tutti, suppongo, ne avrebbero tantissime di idee, perchè la nostra nazione risparmi, a cominciare dagli sprechi per esempio sull'abuso degli aerei di stato per andare ai funerali in "congrega", agli sprechi dei telefonini per uso personale di tutti i membri del nostro parlamento, uso che, mi risulta, finito il mandato continuino, per tutta la vita ad avere le telefonate pagate con i nostri soldi. Si potrebbe risparmiare sulle fasulle consulenze esterne, che non servono a niente se non ad aiutare gli amici degli amici di quelli che poi hanno le genialate di risparmiare sulla pelle dei disabili.
Risparmiare sulle auto blu, sui viaggi retribuiti, sui pasti al bar in Parlamento, sulla parrucchiera/e gratis dei nostri politici e tanto ancora.
Tanti risparmi che, sommati, fanno cifre astronomiche, tanto da non far pensare e non far dormire quelle menti acute che hanno partorito gli ispettori INPS, che dovrebbero smascherare i falsi alunni disabili...
Signori politici PERSEVERARE E' DIABOLICO, ma, a pensarci bene, forse pure il diavolo si vergognerebbe, a perseverare così.