sabato 17 ottobre 2020

I Teatri italiani e l'accessibilità

 


Nel comporre la lista dei decisori(*) della nostra petizione per i concerti accessibili abbiamo inserito il Teatro Stabile del Veneto, l'Istituto nazionale del Dramma Antico e l'Auditorium Parco della Musica.

Il Teatro stabile del Veneto, voluto dall'ente Regione veneto nel 1992 ha sede nell'edificio costruito nel 1600 e intitolato a Carlo Goldoni, che si trova a Venezia e poi coordina l'offerta culturale del Teatro Verdi di Padova e di quello di Del Monaco a Treviso.

Come potete constare da voi stessi sul sito del Teatro non esiste, da nessuna parte, alcuna menzione all'accessibilità/modalità di accesso per le persone con disabilità nè, del resto, il sito in sè è accessibile (digitalmente parlando).

L'istituto nazionale del Dramma Antico invece si trova in Sicilia e gestisce quella cosa fantasmagorica che è il teatro greco di Siracusa.

Date un'occhiata alla pagina del sito web dedicata alle persone "disabili"

Infine l'auditorium Parco della Musica di Roma: non è proprio un teatro ma la filosofia che sottende a questo immenso progetto, realizzato dal più grande archistar italiano, è affine alla cultura teatrale. Potete leggere la storia dell'auditorium qui

Se usate la stringa di ricerca su questo sito e digitate "persone disabili" l'esito è "nessun risultato trovato". 

Se digitate "accessibilità" viene fuori questo. Direi che non ci siamo!  

La realtà dei teatri italiani,  masticata fin da giovane età dalla sottoscritta, è proprio inaccessibile, in Italia. 

Questa estate appena passata abbiamo avuto una segnalazione per il Teatro Comunale di Ferrara.

Sul sito non c'era nessuna indicazione, e ovviamente zero accessibilità.

Dopo scambio di email con i vertici del teatro (in cui avevamo fatto esempi e dato lumi)  siamo rimasti che eravamo disponibili a fare una consulenza per aiutarli a rendere un servizio professionale anche alle persone con disabilità.

Poi come spesso succede si mettono di mezzo le vacanze etc e tutto cade nel dimenticatoio.

Noi però non abbiamo dimenticato: andando adesso sulla home del sito si trova questa cosa che, da una parte, considerando che si tratta di persone assolutamente a digiuno della materia è, in un qualche modo, ammirabile per lo sforzo, dall'altra è comunque agghiacciante e riflette appunto la cultura corrente dei gravemente normodotati (in foto sulla home del sito del teatro, l'avviso che: "Il Teatro riserva un palco per i portatori di handicap motorio (su sedia a rotelle)" scritto proprio così.



Per cercare di far capire cosa intendessimo quando parliamo di accessibilità a tutte queste persone del Teatro Comunale di Ferrara, abbiamo portato, come esempio, un teatro spagnolo, per l'esattezza il Liceu, leggete da voi tutta la SEZIONE (non solo una pagina o una riga in una pagina ma tutta una sezione suddivisa in) : audiodescrizione, anello magnetico, sottotitoli, sedie a rotelle, altres, facile da leggere, servizi in braille. Ci rendiamo conto?

Quindi per dare appunto l'idea al direttore del Teatro Comunale di Ferrara, nonchè al responsabile organizzativo, alla segreteria e a chiunque, gli ho linkato anche la pagina del teatro la Fenice di Venezia, l'unico teatro di quelli da me censiti (La scala, il Regio, Petruzzelli, San Carlo, Teatro di Roma) che ha una pagina dedicata, diciamo che è un ammirabile sforzo rispetto al niente che contraddistingue tutti gli altri teatri: sulla home bisogna cliccare su "info e biglietti" e poi scrollare e si arriva al pulsantone da cliccare "informazioni per disabili", corredato dal disegno di una bella sedia a rotelle (per la serie i "disabili" sono solo quelli in sedia, gli altri si attacchino): cliccando si arriva ad una pagina in cui vengono date queste info che, evidentemente, sono considerate esiziali al "disabile motorio": guardate qui.

Ora: convenite con noi che quando scriviamo, come abbiamo scritto sulla lettera accompagnatoria della nostra petizione. "In Italia i luoghi dove si svolgono i concerti o gli eventi dal vivo, anche all'aperto, non sono accessibili. Non lo sono perchè nel team che organizza e predispone l'evento non c'è nessuno competente sulla disabilità e sull'accessibilità.", non lo scriviamo perchè siamo degli sbruffoni?

Convenite che, forse, nel 2020, è ora che ci si adegui alla cultura inclusiva dettata da quell'oggetto,  che per molti è solo carta da imballo, che è la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità?

E che magari si può approfitare di questo rovescio, dettato dall'emergenza Covid, per ripensare a tutto, dal modo in cui si propone uno spettacolo al modo in cui lo si comunica (attraverso i vari mezzi), al modo in cui lo si predispone nello spazio, tenendo conto che potrebbero arrivare spettatori bipedi, rotellati, sordi, ciechi o con disabilità cognitive? 
Ecco, allora, continuate a condividere la nostra petizione e a farla firmare da amici, conoscenti, parenti,  in modo che in tantissimi vengano a conoscenza di questa importante tematica che non può più essere ignorata.
Infine: abbiamo trovato, grazie al Disability Pride Network un teatro realmente accessibile: è il Ghione di Roma, fateci un salto.

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(*) sono quelli dai quali andremo a portare le firme e chiederemo se vogliono sedersi allo stesso tavolo per stilare il protocollo di accessibilità.

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