domenica 27 febbraio 2011

28.02 : malattie rare=finanziamenti rari




di mresciani:

Il 28 febbraio è la giornata dedicata alle malattie rare.

Mi sarebbe piaciuto fare un bel post dove mi vedevo, felice, raccontare di quante meravigliose ricerche erano andate in porto, grazie ai finanziamenti del nostro Stato.

Certo, i nostri ricercatori studiano - studiano alacremente, peccato, però, che tantissimi ricercatori siano esclusi dalla ricerca, perchè i finanziamenti in Italia ogni anno diminuiscono e la ricerca, purtroppo, deve adeguarsi a gestire con quel che ha.

Ogni due settimane, almeno, assistiamo a degli spot pubblicitari di associazioni private che lanciano campagne di vendita di qualsiasi cosa per attivare raccolte fondi per lo studio di malattie varie, gran parte degli studi sono finanziati dalla generosità dei privati.

Questo non è concepibile in una società come la nostra, dove all'angolo di ogni dove, ogni tanto, qualche magistrato scopre i sepolcri di catastrofiche truffe - e tanto paga sempre pantalone e cioè noi.

Qualcuno non ha ancora capito che se non si investe nella ricerca, non si va da nessuna parte, è facile dare colpe della non competitività della nostra Nazione ai disabili - senza guardare gli sprechi che fanno le persone che dovrebbero BADARE al benessere di tutta la Nazione.

Ma ormai lo sappiamo che le bugie hanno le gambe corte...anzi cortissime, vista la levatura di certe persone: dobbiamo anche ricordarci che Pinocchio è nato a Collodi, in Italia, ed il Gatto e la Volpe hanno avuto un sacco di figli.

Sperando che i nostri bravi ricercatori, anche con pochi mezzi, riescano a fare dei miracoli..... la vedo dura, molto dura.... Ma, a volte, come nella favola di Pinocchio arriva la fatina buona......
Certo non intravvedo molte fatine, nel contesto delle grandi figure femminili al potere, intravvedo altro. Ma quella è un'altra storia.



Siamo un popolo di santi, poeti, navigatori e......di sognatori: speriamo che i nostri sogni si avverino e si trovino le soluzioni per chi le malattie rare le vive in prima persona e chi le vive in famiglia!
Buon lavoro, ricercatori!

1 commento:

TIMEOUT ha detto...

Non poteva esserci titolo più azzeccato!