lunedì 28 marzo 2011

Lo sport per i nostri figli

di mresciani:

Mi sarebbe piaciuto fare un bel pezzo sullo sport ma non so se ci riuscirò.

Lo sport che viene in aiuto delle persone disabili; a tal proposito sabato mattina ho partecipato al convegno: "noi ...lo stesso sport" .

Personalmente penso che lo sport aiuti tantissimo, io stessa l'ho sperimentato con la mia figliola da tantissimi anni. Attraverso questo strumento partono i canali che aiutano il cervello a trovare tantissime strade, strade che aiutano per l'attenzione, la concentrazione, sia per comunicare con gli altri e dunque per integrarsi, strade che portano i nostri figlioli a comprendere il rispetto verso le altre persone attraverso il gioco, cresce l'autostima e raggiungendo quest'ultima si accorciano le distanze con gli altri e si fa integrazione.

E già abbiamo fatto un grandissimo passo avanti...... Poi confrontarsi con gli altri, porta a migliorarsi, a correggersi.

Lo sport fa parte della grande palestra che è la vita di tutti noi, disabili e normodotati, sbagliando e perdendo si riesce a capire che non sempre tutto va bene.

Se per noi conta, pensiamo a quanto sia importante per i nostri figli raggiungere e capire certe cose.

Ho seguito attentamente tutto il convegno, che mi è piaciuto e devo confessare non conoscevo tutta la storia della disabilità legata allo sport: quando mosse i primi timidi passi a partire dagli anni 60.

Ma prima ai disabili non era permesso fare niente? Lo trovo assurdo! Qualcosa che mi sarebbe piaciuto in questo convegno è mancato: mezz'ora dedicata al pubblico che, magari, aveva domande da porre. Io una domanda l'avrei voluta fare ed è questa: tanti sport sono arrivati al traguardo per la partecipazione dei giochi paralimpici...c'è judo e non c'è il karate......le due arti marziali per eccellenza non vanno di pari passo in competizioni a questo livello? Certo che la mia è una domanda interessata, siamo arrivati al livello di 1° kiu cintura marrone e l'anno prossimo siamo in dirittura d'arrivo per la cintura nera.......ma la mia ragazza frequenta una palestra dove è lei l'unica disabile........i suoi esami ugualissimi a tutti gli altri ragazzi, stesso percorso, stesso tutto....nessun trattamento particolare.

Dopo .........per lei cosa c'è?

E' riuscita persino nel 2009 a classificarsi terza perciò medaglia di bronzo nei combattimenti per quanto riguarda la sua categoria.....combattendo (lei svantaggiata per il suo problema) con i normodotati. Avendo problemi cognitivi, per lei basta una piccolissima disattenzione, durante le gare per essere fuori.

E' il nostro orgoglio per quanto riguarda il karate.......e meriterebbe di più....... e non è "cuore di mamma" che lo dice, ma i fatti lo confermano.

Tanto che, quando viene il maestro giapponese per gli stage, in palestra (Maestro Miura 9° dan) MAI lui si è accorto che lei è disabile. Troppo forte!

1 commento:

TIMEOUT ha detto...

Per caso sono venuta a conoscenza di uno sport che si chiama Baskin (Basket Integrato)che permette di formare squadre composta da giocatori con e senza disabilità. Inserisco questo link per chi vuole saperne di più:

http://www.sitisolidali.it/siti/baskin/index.php?module=easyweb&func=view_page&id_page=427