sabato 21 maggio 2011

Storia di un cavallino


di mresciani:
Ecco cosa è successo:
ci siamo trovati, dopo qualche anno dall'acquisto di Poison, con un pony che logicamente comincia ad essere troppo piccolo per una ragazzina di 16 anni.
Ci siamo affezionati a Poison, ormai è parte integrante della nostra famiglia.Mamma che problema, questo cavallino frizzante è un mixer di monelleria ed emblema di libertà, le sue corse sfrenate sono la sua ricerca del vento e dell'aria che lo rendono "un cavallo volante".
Mia figlia ha bisogno di un cavallo più grande e tranquillo per via della sua disabilità, abbiamo acquistato Gioghitta una bellissima cavalla che ha queste qualità.
Con il cuore vorremo tenere  i due cavalli ma è impossibile economicamente per le nostre risorse un passo simile.
Perciò stavamo cercando una sistemazione per il nostro pony.
Un posto dove lui trovi degli spazi adatti e dove sia anche amato. Due ingredienti indispensabili perchè noi possiamo separarci da lui.
Dopo varie valutazioni abbiamo pensato di regalare Poison ad una Comunità di recupero di tossicodipendenti della nostra zona.
Pensando  così di poter fare bene e  portare Poison in un posto dove possa godere in piena libertà della natura che lo circonda.
La spinta che ci ha fatto decidere è stata il pensare che la sua presenza possa giovare a delle persone che in questo momento si trovano in una certa situazione. Sono in un limbo non ancora definito  di questa società, stanno lottando per venire fuori dal baratro nel quale si sono trovati.
Conoscendo dei volontari che operano in questo settore, abbiamo trasferito Poison dal maneggio ad una delle sedi di questa Comunità.
Per quanto i miei orizzonti siano abbastanza aperti non ero mai entrata in una comunità di recupero.
Qui mi si è aperto un mondo che pensavo molto diverso. Nella mia mente avevo tutto un altro giudizio di quello che è una comunità, pensavo sinceramente ad una semi-prigione.
Arrivati a destinazione con il trasportatore ed il cavallo ci siamo trovati io e mio marito  ad essere accolti da un gruppo di giovani ragazzi che trepidanti e festosi hanno accolto il nostro Poison.
Ecco davanti ai nostri occhi: grandissimi spazi e tantissimi prati verdi dove il nostro cavallino potrà mangiare beato l'erba.
Uno dei responsabili ci ha fatto visitare tutta la struttura. Grandi spazi- sale- serre dove si coltivano le varie verdure  ecc, capannoni con laboratori.
Ho visto una bella struttura accogliente.
Hanno riempito il cofano della nostra vettura con le verdure che loro curano e ci hanno dato le uova appena raccolte. Ci sono pure le galline nel grande appezzamento di terreno, caprette, asinelli, che bello c'è un piccolo zoo.
Insomma Poison non vivrà in solitudine. Io questo volevo, desideravo che il nostro cavallino stesse bene e che allo stesso tempo la nostra donazione portasse un sorriso a questi ragazzi che stanno affrontando una lotta abbastanza dura.
Loro, come la mia ragazza sono gli anelli deboli della società anche se vivono due situazioni diverse. Sono tutte due in una situazione per cui necessitano da parte di persone competenti di un grande aiuto. Ma l'aiuto sarebbe nullo se il tutto non fosse completato  anche da un grande amore da parte degli addetti al loro reinserimento nella società.
Le notizie che mi vengono riportate ora sono di un Poison che felice si rotola nei prati e corre a velocità impressionante, il fatto che si rotoli è sinonomo di grande tranquillità e sicurezza di stare in un ambiente dove è amato e curato.
Come ho visto la struttura mi si è venuta un'idea di cosa vorrei per mia figlia per il futuro.
Una struttura così dove in un ambiente protetta lei possa stare insieme ad altre persone, una struttura per il "dopo di noi".
Per ora ci siamo noi che in tutto e per tutto la proteggiamo, ma poi?
Per poter dar luogo ad un progetto simile, c'è la necessità di avere tanti soldi, perciò dobbiamo impegnarci a lavorare per il "dopo di noi", le idee sono tantissime, speriamo di poterne realizzare almeno una parte.
Questo è l'impegno che ci deve tenere vispe/i per il futuro dei nostri ragazzi.
Il bicchiere che mio marito vede mezzo pieno, spero di vederlo così anche io.
Domani andiamo a visitare il nostro Poison.....dobbiamo comprargli le zollette di zucchero...il nostro cavallino è un grande golosone:

6 commenti:

mresciani ha detto...

Ieri sera siamo andati a trovare Poison. Siamo tutti felici nell'averlo trovato in ottima forma, affettuoso, si è lasciato accarezzare e baciare a più non posso.
Abbiamo fatto un ottima scelta, come tosa erba è fenomenale...si sta curando parecchie zone del terreno...ah ah ah!!!

TIMEOUT ha detto...

Sono felice che Poison abbia trovato un ambiente accogliente dover poter scorazzare. Per quanto riguarda il Dopo-di-noi ci sarebbe molto da dire e da discutere e soprattutto da progettare. Io mi rendo conto che il nostro desiderio di serenità per i nostri figli si materializza nell'immagine di un luogo "paradisiaco" circondato dal verde, al diretto contatto con la natura ...ma poi mi chiedo se è il luogo che veramente i nostri ragazzi desiderano, mi chiedo se un luogo simile, seppur splendido, non sia un "ghetto" dorato con il rischio di diventare più invisibili di quanto non lo siano adesso. Non so se mi spiego; delle volte ho l'impressione che pensare a luoghi , torno a dire splendidi, ma isolati vada un pò a cozzare con il nostro concetto di integrazione. Sono convinta che il dopo-di-noi deriva dalla co-progettazione nel durante noi quindi alla realizzazione non solo di strutture residenziali, ma soprattutto di organizzazione flessibili in grado risposte il più individualizzate possibili. Non so se nono riuscita ad esprimere il mio pensiero, mi piacerebbe molto aprire un dibattito di confronto su questo tema.

Miriam ha detto...

Ho riconosciuto al volo la tua ragazza...E che decisione importante per il vostro cavallino, non posso che complimentarmi per la vostra generosissima e splendida scelta e per la nuova dimora!!!!
Mamma mia, sei un vulcano mia cara....certo che la tua idea del dopo-di-noi sarebbe da ampliare e non sarebbe male se nascesse un bel progetto futuro...anche se capisco la preoccupazione di TIMEOUT....insomma bisogna attivare i neuroni, le energie e molto la fantasia!!!!
Un abbraccio(ma non è che la prossima volta che andate a trovare il cavallino m'inviti????)
BACI!!!

TIMEOUT ha detto...

No MIriam, la mia non è preoccupazione ma sollecitazione ad una pianificazione del futuro che, come è nello spirito di Genitori Tosti, non si limiti ad una situazione personale ma vada ad abbracciare tutte quelle condizioni di disabilità e/o fragilità. Per questo parlo di organizzazioni flessibili. La residenzialità è solo uno dei tanti aspetti del futuro ed è fine a se stessa se contemporaneamente non si sviluppano altre aree come ad esempio quella di formazione della famiglia, quella dell'informazione sugli strumenti giuridici di tutela, quella dello sviluppo e/o mantenimento delle abilità dei nostri ragazzi, quella della ricerca sulla qualità della vita, quella politica e dei diritti.

mresciani ha detto...

Ciao Miriam
Sai Dani, Miriam stata la prima terapista di mia figlia.......sempre attenta è una bravissima professionista.
Il problema del dopo di noi è molto delicato e complesso ed io non ho ancora le competenze che ha Daniela ma ho la buona volontà per impegnarmi.......Ci sarà tanto da lavorare, ma non ci spaventiamo per quello.
Miriam......ci vediamo e ci sentiamo e grazie!!

Miriam ha detto...

@TIMEOUT
Mi piacciono tantissimo le persone che come te, da una parola colgono lo spunto per sviluppare una sana, stimolante e soprattutto costruttiva dialettica da cui partire per creare fondamenta e presupposti teorici e pratici per ideare progetti che mirano al raggiungimento dell'autonia, sviluppo e integrazione delle persone diversamente abili(anche se questa definione non mi piace molto e la trovo abbastanza riduttiva e non dice molto....).
Io ho capito molto bene il senso del tuo precedente commento, lo approvo e condivido in pieno! Ma temendo di lasciare un commento troppo lungo simile ad un papiro ho tentato di "semplificare" e abbracciare il tuo concetto col termine "preoccupazione", conscia che il contenuto va ben oltre il termine, penso infatti, pur non conoscendoti che hai a cuore il bene dei "vostri" figli e che la preoccupazione è piuttosto un'attenzione a 360 gradi e che purtroppo non tutti e mea culpa, anche tra chi dovrebbe essere maggiormente sensibile a queste problematiche, spesso è latitante, sordo, cieco e muto....parlo purtroppo di tanti forse troppi individui e/o "professionisti" che preferiscono accontentarsi e continuano a pensare che "tanto" non si può cambiare lo stato delle cose, subiscono passivamente un sistema che non funziona, piuttosto che rimboccarsi le maniche e lottare per far cambiare molte e troppe cose che non vanno bene!
Ma voi siete genitori tosti e io vi stimo, da molto.....il resto è superfluo.....Grazie per questa preziosa occasione, a presto!
p.s.
m.resciani.....esagerata, come sempre!!!!Finisce che mi monto la testa....Spero di vedervi e abbracciarvi presto!!!
Bacioni alla tua ragazza e ai tuoi cari!!!Ciao!