sabato 30 gennaio 2010

DOPO DI NOI

Lo scorso novembre ho conosciuto una mamma "storica", cioè una di quelle mamme che ha fatto la storia ( e le battaglie) dei diritti per le persone disabili in questo Paese.
È una signora molto distinta, non troppo alta, con il tono di voce esile, una di quelle signore che credo non esistano più – che, se non hanno il rossetto, non escono, per capirci, e non per civetteria.
La guardi e ti chiedi come ha fatto una signora così piccina a tirare su, in dieci anni, da sola, una struttura come quella che ho visto, appunto, una mattina fredda di novembre, sulle colline della mia città.
È la prima volta che qui, nel deserto di Atacama sento qualcuno che mi parla e, soprattutto, si occupa del "dopo di noi".
Questa mamma, che si chiama Tilde Amore ed è la presidente del F.A.I. (Fondazione Autismo Insieme), ha ristrutturato un immobile di proprietà del Comune, concesso secondo quelle leggi che mettono a disposizione beni comunali alle associazioni/enti a scopo sociale e ne ha tirato fuori una comunità alloggio e un centro ludico-ricreativo, pensando non solo a suo figlio ma i figli di tutti quelli che, arrivati ad una certa età, non sono più in grado di assisterli.
Trascrivo dal volantino:
La FAI ha attivato la Comuità alloggio "La Primula" sita a Verona, al Parco delle Colombare, nelle immediate vicinanze del centro città. Tale comunità residenziale dispone di camere con bagno, singole o doppie, cucina, soggiorno, lavanderia, cantina, ampi terrazzi. In tale comunità vengono accolti, in forma continuativa o temporanea, disabili adulti affetti da autismo e DGS disturbi generalizzati dello svilluppo (intellettivi, comunicativi, relazionali, ecc.) che non possono più contare sul valido sostegno della famiglia d'origine.
Le persone interessate ad informazioni sulla modalità per l'accoglienza nella suddetta struttura possono rivolgersi alla segreterai della Fondazione.
Per quanto rigurada le attività ludico ricreativela Fondazione dispone di ambienti ed ampi spazi interni/esterni protetti, strutturati ed arredati dove accogliere adolescenti e adulti seguiti da operatori specificamente qualificati per lo svolgimento di attività di tempo libero, hobby, socializzazione, autonomia, giochi finalizzati a scopi educativi.
La suddetta ospitalità viene attivata in orario pomeridiano (ore 16-20) e nella mattinata del sabato (9-13), con rientro serale degli ospiti a casa propria.
È possibile concordare anche accoglienze per orari diversi.
Le famiglie che richiedono assistenza supplementare oltre l'orario dei centri diurni possono rivolgersi alla segreteria della Fondazione".
Due cose assurde segnalo: appena ultimata la struttura sono passati i ladri facendo man bassa di tutte le suppellettili da cucina, le sedie, i computer (forse qualcuno che doveva aprire un risto-bar?) e la risposta dei servizi sociali della USSL di riferimento, cui Tilde aveva offerto la disponibilità a convenzionarsi, che ha dichiarato che non c'è nessuna famiglia interessata....
Lascio i contatti: autismoinsieme@libero.it, cell. 3470422512, fax 045574881
FAI, via Napoleone 15, 37131 Verona.
Di Tilde avevo già parlato qui e ora sta anche organizzando, insieme a mille altre cose, una conferenza prevista per il 13 febbraio prox sul metodo AIT.

domenica 24 gennaio 2010

Ma chi l'ha detto che è un uomo?


1.Lucio Battisti
2.Roberto Benigni
3.Mike Bongiorno
4.Caravaggio
5.Giosuè Carducci
6.Cristoforo Colombo
7.Fausto Coppi
8.Eduardo De Filippo
9.Vittorio De Sica
10.Dante
11.Leonardo Da Vinci
12.Federico Fellini
13.Enrico Fermi
14.Enzo Ferrari
15.Falcone e Borsellino
16.Fiorello
17.Rita Levi Montalcini
18.Giacomo Leopardi
19.Sofia Loren
20.Galileo Galilei
21.Giuseppe Garibaldi
22.Vittorio Gassman
23.Giotto
24.Anna Magnani
25.Nino Manfredi
26.Alessandro Manzoni
27.Guglielmo Marconi
28.Marcello Mastroianni
29.Giuseppe Mazzini
30.Michelangelo
31.Mina
32.Aldo Moro
33.Padre Pio
34.Papa Giovanni XXIII
35.Giovanni Pascoli
36.Laura Pausini
37.Luciano Pavarotti
38.Sandro Pertini
39.Francesco Petrarca
40.Luigi Pirandello
41.Marco Polo
42.Giacomo Puccini
43.Valentino Rossi
44.San Francesco
45.Santa Rita da Cascia
46.Alberto Sordi
47.Totò
48.Massimo Troisi
49.Giuseppe Verdi
50.Alessandro Volta.


Nel titolo mi riferisco al programma tivvù "Il più grande", così commentato da Aldo Grasso.
Non entro nel merito dei (discutibili) criteri di scelta di questi 50 nomi, ma, quello che risalta subito è che, nella lista qui sopra, dei 50 scelti, solo 6 sono donne.
Ma Alda Merini, Grazia Deledda (nobel per la letteratura nel 1926!), Oriana Fallaci, Maria Montessori, Eleonora Duse, Renata Tebaldi, Gaspara Stampa, Liala, Carla Fracci, Sara Simeoni, Santa Chiara, Elsa Morante, Matilde di Canossa, Margherita Hack... e chissà di quante donne grandi del nostro Paese mi sto dimenticando!
In rispetto delle pari opportunità avrebbero dovuto scegliere uno stesso numero di uomini e donne e assegnare due premi.
Le donne devono fare qualunque cosa due volte meglio degli uomini per essere giudicate brave la meta'. Per fortuna non e' tanto difficile. Disse Charlotte Whitton, la signora della foto, che fu anche un politico canadese.
Segnalo perciò questa bella storia di donna, tosta ;)

sabato 23 gennaio 2010

Mamma coraggio. Sì, Sì!

Da TGcom, una notizia che mi lascia senza parole e tanti sentimenti.... ma perchè esistono "esseri" del genere?

Gb, bimbo vive come un handicappato
Arrestata la madre sadica e avida

L'Inghilterra è scossa. Il bimbo ha otto anni ed è in perfetta salute ma la madre, nota come "madre coraggio", lo costringe da sempre a vivere come se fosse un portatore di handicap, per ottenere sussidi e godere dell’aiuto di personaggi famosi che, da quando è apparsa in pubblico per raccontare al storia di suo figlio "gravemente malato", le hanno donato decine di migliaia di sterline.


Tre anni e tre mesi di reclusione sembrano davvero pochi all’Inghilterra che, incredula, critica la pena inflitta dal giudice alla donna. Tra sussidi pubblici e collette mamma vergogna ha incassato almeno 130mila sterline (150mila euro). Nel 2005 è stata annoverata tra le madri più coraggiose, per avere intrapreso una campagna a favore di suo figlio, chiedendo e ottenendo l’appoggio di diversi vip e politici.

In realtà il piccolo è sano e, nonostante le oltre 300 visite mediche alle quali è stato sottoposto dalla nascita, nessuno si è accorto di nulla. Per anni Lisa Hayden Johnson ha costretto il figlioletto a muoversi con l’ausilio di un supporto dotato di rotelle, a prendere medicinali assolutamente inutili e spesso dannosi per intenerire la popolazione e intascare più soldi possibili.

Le carte processuali riportano fatti aberranti
Il Pubblico ministero Andrew Macfarlane non esita a definire la madre "una sadica che ha sottoposto il figlio a continue torture, 24 ore su 24, da quando è al mondo". L’opinione pubblica, scioccata, ricorda il coraggio di Lisa, la donna capace di ottenere un colloquio personale con Tony Blair, affinché il Paese non dimenticasse che ci sono persone meno fortunate e bisognose di cure costose, alle quali da sola mai avrebbe potuto fare fronte. C’è stata una vera mobilitazione generale, una corsa alla donazione che ha decretato il bimbo tra i più simpatici e amati d’Inghilterra. Nel riportare la notizia, nessun quotidiano inglese specifica con esattezza quale sia il ruolo del padre del piccolo in questa orrenda faccenda. Si sa soltanto che la donna è separata.

La camera da letto del bambino, si legge negli atti depositati presso il Tribunale Penale di Exeter, sembra quella di un ospedale, con tanto di bombole di ossigeno vicino al letto e i cassetti pieni di ogni sorta di medicinali. La madre ha sempre sostenuto che il bimbo soffrisse di diverse malattie tra le quali diabete, allergie alimentari, fibrosi cistica, una lieve forma di paralisi cerebrale e un’allergia alla luce solare. Ha assistito il figlio senza battere ciglio durante i numerosi interventi invasivi subiti dal piccolo ma, fino a pochi mesi fa, nessun medico ha avuto il benché minimo dubbio anche perché era la donna stessa a dare al figlio tutte le sostanze capaci di modificare i valori sanguinei, affinché le analisi confermassero le sue tesi. Fino a quando, durante lo scorso mese di ottobre, un medico ha avuto qualche sospetto evidentemente più che fondato, tanto da permettere alle autorità di interrogare la donna che ha solo ammesso di avere raccontato qualche bugia. Le indagini successive hanno condotto all’arresto e al processo per direttissima che, presieduto dal giudice Stephen Wildblood, ha portato ad una condanna di 39 mesi di reclusione, ritenuti insufficienti dalla pubblica accusa. Mark Uren, coordinatore delle indagini, ha detto durante l’udienza che "la donna ha sempre contestato ogni addebito e si è limitata a negare l’evidenza, dalla sua bocca non è mai uscita una parola di pentimento".

Il gudice, nel commentare la sentenza, ha usato aggettivi forti nei riguardi della sciagurata, "manipolatrice, perversa, incosciente e crudele". Anche per questi motivi sia la pubblica accusa sia la pubblica opinione auspicavano una pena molto più severa.

Giuditta Mosca

Chi cerca trova!

La sentenza c'è! Voglio dire, nel (pochissimo) tempo libero di ieri pomeriggio ho cercato come fosse andata finire la storia di quel signore trentino, cieco, che si è visto negare l'adozione grazie al parere contrario della psicologa; leggiamo ciò che disse lui stesso ad un giornalista del Corriere(*), ormai ben 11 anni fa: " Quel rifiuto si fonda soltanto sul parere negativo di una psicologa secondo la quale, leggo testualmente, la mia storia familiare e il mio lavoro dimostrano che io ho fatto della negazione del mio handicap una ragione di vita. Insomma, ci negano l' adozione non tanto perche' io sia cieco, quanto perche' ho sempre fatto il possibile per superare i limiti di questa mia condizione. Come presidente del consorzio che riunisce 50 cooperative di solidarieta' sociale per disabili e anziani, e come responsabile del settore istruzione della sezione trentina dell' Unione italiana ciechi, devo confessare che l' ho presa un po' male. Mi imbarazza dover pubblicizzare una questione cosi' privata, ma voglio sperare che il mio caso non si ripeta".
Assurdo ma vero!
Ebbene quel signore non si è perso d'animo e ha ricorso in giudizio e - ta-da! - gli han dato ragione!
Da aiutobambini.it:

"Trento – Anche un cieco può adottare un bambino. Lo ha stabilito la corte d’Appello di Trento, con una sentenza che rovescia un precedente verdetto del tribunale che era stato vissuto dall’interessato come . Protagonista del caso è il professor Giuliano Beltrami, 44 anni, cieco dalla nascita: un handicap che non gli ha impedito di farsi strada come docente di lettere alle scuole medie nonché vicesindaco e ora consigliere comunale del suo paese, Storo, in Val Giudicaria. Dal 1980 l’insegnante è felicemente sposato con Maria Teresa, una professoressa di tedesco senza alcun problema alla vista. Due anni fa i coniugi, che non hanno figli, avevano fatto domanda di adozione internazionale. Nel febbraio scorso il tribunale respinse la richiesta, a causa del parere negativo di una psicologa. Ora, dopo una nuova perizia, i giudici di secondo grado hanno accolto il ricorso della coppia, dichiarandone l ‘idoneità all’adozione. Ora i due professori possono cominciare la ricerca concreta del loro futuro bambino: un minorenne straniero <<>>, che all’inizio verrà accolto in preaffidamento. Due anni fa ricorda Beltrami, emozionatissimo volevamo adottare un orfano colombiano, seguendo l’esempio fortunato di due nostri amici. Ora chiediamo solo di dare una famiglia a uno dei tanti bimbi poverissimi del terzo mondo. Bianco, nero o giallo, a noi non interessa: basta che sia bisognoso. La bocciatura in tribunale, tre mesi fa, era suonata come “un’umiliazione” per il professore che dopo anni di impegno nell’assistenza a non vedenti, agli anziani e ai disabili, oggi è presidente del consorzio delle cooperative sociali del Trentino: <<>>. Il giudizio d’appello, spiega il professore, è stato risolto da “una relazione favorevolissima di una psicologa di Verona che, dopo sei colloqui, ha concluso che la cecità non è un problema risolutivo; anzi che io dimostro di aver sviluppato, cito testualmente, “ un rapporto molto equilibrato con il mio handicap”. E questo è un giudizio utile per tutti i ciechi”. Conclude il futuro papà adottivo: “ E’ giusto che lo Stato controlli a fondo le adozioni. Mi auguro però che questo precedente contribuisca a rafforzare il principio per cui non bisogna cercare un’inesistente coppia modello, ma semplicemente una famiglia normale. Senza mai dimenticare che la cecità è solo uno status, non una malattia né una vergogna da nascondere. "
"E' stato un giudizio utile per tutti i ciechi".

Ora, come la mettiamo con il caso della mamma di Salerno e il Presidente del tribunale dei minori?

(*) l'articolo del Corriere

venerdì 22 gennaio 2010

Quando dire discriminazione equivale ad usare un eufemismo

Non riuscivo a crederci, ieri, quando, cercando altro, sono incappata in questa notizia.


Con una ricerca molto veloce ho trovato un caso precedente riportato dal Corsera, ma suppongo, ve ne siano altri.


Segnalo questo articolo dal blog di Laura Raffaeli, facciamoci sentire, in tanti, lasciare un proprio commento credo sia doveroso.


Questi due genitori hanno lanciato un appello perchè in tanti si invii la loro lettera al presidente del tribunale, ci proviamo? Eccovi il testo, sempre preso dal quotidiano:


"Preg.mo Presidente,
Certamente sarà già stato informato dall'interessato di quanto brevemente le stiamo per esporre: Presso la sede del Tribunale di Salerno i coniugi Pascale hanno ripresentato istanza di adozione, il Giudice si è opposto alla prima istanza presentata poiché un genitore adottante, in questo caso la mamma, è non vedente.
La decisione sentenziata, discrimina enormemente la categoria delle persone disabili della vista, offende il diritto al rispetto delle diversità umane e umilia tutti i genitori ciechi che hanno figli naturali. Visto che i coniugi sono in attesa di ricevere una nuova sentenza per il rinnovo della pratica di adozione, Le chiediamo caldamente di intervenire in merito alla questione, affinché la sentenza attesa, non diventi un documento legale dannoso ed offensivo nei confronti della nostra categoria .
Confidiamo sulla sua sensibilità di padre e di rappresentante dello Stato affinché venga garantita l'uguaglianza e la dignità di tutti i ciechi che la carta Costituzionale garantisce a tutti gli italiani.

Confidando che Ella non consentirà che si perpetri un tale atto discriminatorio, restiamo in fiduciosa attesa.".

Poichè non ho trovato nessun indirizzo, possiamo scrivere al giornale, l'unico che finora ha riportato questo caso: unitaonline@unita.it sottoscrivendo questa lettera.


h.16.40, aggiornamento: ne parliamo qui sul forum.
h.17.33, aggiornamento: grazie a Laura presidente di Blindsight Project ci arriva l'indirizzo per scrivere
Al Presidente del Tribunale dei Minori di Salerno
L.go S.Tommaso d'Aquino - 84100 Salerno (fax 089 228929)

h. 00.01 23 gennaio: leggo ora e ringrazio i Genitori Uici Roma per averci linkati; invito chiunque riprenda la notizia a segnalarcelo ;)

giovedì 21 gennaio 2010

Anche gli orsi ruggiscono....




.... e non si può dire "nel loro piccolo" :D
Ricordate questa vicenda? Chissà com'è finita, intanto ci si può svagare con quest'altra!

..............................................................

Ne aproffitto per segnalare ancora che stasera su Radio Press ci sarà la nostra mammatosta sarda ed è possibile ascoltarla dal pc!!!!! Alle 19.10! Sintonizzatevi!
La foto: è un grizzly ruggente, l'ho presa da questo bellissimo blog

mercoledì 20 gennaio 2010

Così li vogliamo!

Genitori e associazioni! Complimenti ai sardi, tosti davvero!
COMPLIMENTI!
Video
aggiornamento delle 17.00: sul nostro forum qui abbiamo raccolto tutti gli articoli usciti al riguardo, perchè abbiamo seguito appassionatamente la vicenda, come esempio che uniti si vince :) grazie Marisa.
aggiornamento delle 21.00 circa: attenzione! domani giovedì su Radio Press alle 19.10 ci sarà in intervista proprio Marisa! potete sentirla in streaming qui

sabato 16 gennaio 2010

La fisica, i buchi neri e le mamme ciclone

Qualche giorno fa leggevo una notizia che riportava varie statistiche, relative al nostro Paese: da noi, solo la metà delle donne lavora e la percentuale di donne laureate è molto bassa se paragonata alla media europea. Non esistono donne direttori di banca per esempio, solo due università sono rette da donne così come solo due donne dirigono dei quotidiani. Non mi risultano donne arbitro di calcio nel campionato di serie A e nemmeno allenatrici – ci fu Valentina Morace qualche anno fa.
Direi preoccupante – hai voglia le pari opportunità, se poi la scolarizzazione femminile nel nostro Paese è così bassa!
Quando poi ho letto le notizie relative alle news sulla scuola, che mi sono limitata a segnalare la'ltro giorno, senza commentare (perchè ormai ogni commento è inutile), mi è venuto in mente che esiste questo sito, ISTITUZIONALE, che dà tutti i numeri sulla disabilità – ovviamente non è aggiornato al 2009, ma insomma, sempre meglio che niente – sempre meglio che quelle cifre, che risalgono al 2004 e dovrebbero dire quanti disabili esistono in Italia, salvo poi scoprire che, per esempio, non sono conteggiati i bambini fino ai 6 anni e "varie ed eventuali"... quindi i famosi 4 milioni che da anni vengono spacciati come cifra ufficiale delle persone disabili in Italia, in realtà è in difetto.
Parecchio.
Guardando la sezione del sito di cui sopra, dedicata alla scuola e all'integrazione, si legge:
"L’integrazione sociale delle persone con disabilità, obiettivo riconosciuto e perseguito dalle politiche nazionali ed Europee, trova un suo passaggio fondamentale nell’accesso all’istruzione. L’Italia ha pienamente riconosciuto l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità nella “scuola normale” già dagli anni '70, assumendosi un ruolo leader, anche in ambito europeo, nelle politiche di istruzione e formazione. "
Per essere precisi l'integrazione scolastica è arrivata nel 1977 e suppongo sia entarta in vigore per l'anno scolastico 1977/78..... E quindi proseguendo nella lettura troviamo:
L'istruzione e l'integrazione scolastica in cifre…...
Gli Alunni
Nell'anno scolastico 2006-2007 gli alunni con disabilità nelle scuole normali (statali e non statali) sono 187.567, pari al 2,1% di tutti gli alunni, di questi173.692 (pari al 92,6% di tutti gli alunni con disabilità) frequentano le scuole statali (SIMPI, 2006-2007).
Nell'anno scolastico 1999-2000, per effetto dell'estensione dell'obbligo scolastico, nelle scuole medie inferiori si è assistito ad un incremento superiore all'1% del numero totale degli alunni, mentre per per gli alunni con disabilità tale incremento è stato pari allo 0,5% (SIMPI, 1999-2000).
Posti e docenti di sostegno
Nell'anno scolastico 2004-2005, i posti di sostegno nelle scuole statali normali sono 78.622; nell'anno scolastico 1997-1998 erano 55.669: negli ultimi 8 anni sono dunque cresciuti del 41% (SIMPI, 2004-2005).
Nell'anno scolastico 2004-2005, gli insegnanti di sostegno nelle scuole statali sono 79.970; di questi 38.464 (pari al 48%) sono a tempo determinato (SIMPI, 2004-2005).
Università statale
I dati sugli studenti con disabilità iscritti all'Università statale presentano un trend crescente. Infatti dall'anno accademico 2000-01 all'anno accademico 2006-07 gli studenti con disabilità passano da 4.813 a 11.407 iscritti; in particolare nel quinquennio considerato si è avuto un incremento relativo pari al 137% (MUR-CINECA, 2007).
La distribuzione per tipologia di disabilità mostra che gli studenti con disabilità motorie costituiscono la percentuale maggiore (27,5%) degli iscritti disabili all'anno accademico 2006-07, mentre le percentuali minori si riscontrano nei casi di studenti con difficoltà mentali (3,5%) e con dislessia (0,9%) (MUR-CINECA, 2007)."
Immagino che, se ci fossero i dati aggiornati, scopriremmo che gli studenti disabili in Italia sono molti di più (esempio vedere la bellissima scheda ad opera di handylex sulle università italiane) sia perchè sono aumentate le certificazioni (*) sia perchè si prosegue oltre la scuola dell'obbligo.
Sempre rimuginando su questi dati mi chiedevo quale disabile "famoso" per esempio, fa lo scienziato? Ovviamente, pensi subito a Stephen Hawking.
Sì, ma in Italia?
Dopo un po' che ci penso, mi viene in mente Fulvio Frisone.
Non so se avete visto il film dedicato alla sua storia; qui una scena che, confesso, mi fece molto piangere: anche mio figlio teneva il braccio destro nella stessa identica posizione e si tocca la questione linguaggio, spina nel fianco per noi genitori – gli esperti negano che i nostri figli possano parlare e non serve neanche fare logopedia (**)
Qui un video che nella maratona Theleton mi era sfuggito. Mamma ciclone.

Ora, dovrei dare un senso logico, inanellare in un filo, come perle, i tre soggetti del titolo di questo post e arrivare ad una conclusione. O forse "dimostrare" qualcosa....
A volte uno ha voglia di scrivere pensieri in libertà. Gli asterischi li metto a posto poi.....

venerdì 15 gennaio 2010

Regaliamoci un sogno

E' lo slogan di un gruppo che ho trovato su Facebook; stentavo a crederci, eppure, queste persone hanno avviato un'iniziativa bellissima e cioè il DISABILI DAY, fissato al 1 giugno 2010.
Di seguito la motivazione di questa iniziativa che condivido e complimenti a chi ha avuto l'idea. Solo una cosa: il primo giugno dove?

Disabili Day (D-Day)

E’ un’iniziativa nata spontaneamente su Facebook da un gruppo di persone disabili o che hanno una persona disabile in famiglia, non è legata ad nessun partito o associazione.

A questo evento, programmato per 1 giugno 2010, chiunque può partecipare: disabili, familiari di persone disabili, persone normodotate sensibili al problema, partiti e associazioni, ma stando alle regole del D-Day tutti si devono identificare sotto la nostra bandiera della solidarietà.

Lo slogan dell’iniziativa è “regaliamoci un sogno” e nasce dalla volontà di essere partecipi e non succubi di politiche che molte volte hanno reso un danno più che un beneficio.

Sempre tenendo presente che la disabilità, di qualunque tipo, può colpire ogni persona, di qualunque età, in qualunque momento, senza preavviso, necessariamente bisogna tenerne conto dal momento che esiste.

Perche un disabili-day in questo momento particolare del paese?

In un momento di crisi del paese i diritti dei disabili non devono essere messi in discussione.

Vogliamo ricordare all’Italia che noi non siamo cittadini di serie b ma, protagonisti alla pari di tutti gli italiani.

Lavoro, sanità, scuola e tanti altri servizi essenziali sono i pilastri di una nazione e fondamentali specialmente per noi disabili e non devono essere messi in discussione.

Tutto questo secondo noi può essere garantito in un solo modo: rispettando i principi generali della convenzione ONU sui diritti dei disabili.


Il rispetto per la dignità intrinseca, l’autonomia individuale - compresa la libertà di compiere le proprie scelte - e l’indipendenza delle persone. La non-discriminazione. La piena ed effettiva partecipazione e inclusione all’interno della società. Il rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell’umanità stessa. La parità di opportunità.

Chi si rivede in questi pochi, ma essenziali punti può iniziare un cammino non facile che porterà al disabili-day, non si vogliono fare grandi numeri, ma grandi cose per tutte le persone disabili.

Referenti coordinamento nazionale D-DAY
Alessandra Incoronato
Antonella Rendano
Isa Baglioni (Rio Grande Valley, TX)
Sabrina Chirazi (Argentina)
Franca Corradini
Peppe Musto (fondatore)

mercoledì 13 gennaio 2010

News sulla scuola

L'8 gennaio c'è stato un incontro tra i dirigenti del Ministero dell'istruzione e le associazioni.
Qui la notizia da Superando e Superabile.

martedì 12 gennaio 2010

Sogno di una notte di mezza estate

Nel corso di un anno, da dicembre 2008 a dicembre 2009, mia figlia ha fatto tre esperienze teatrali.
Tre esperienze positive: la prima era "Quei poveri fantasmi" e mia figlia si cimentava "dentro" le vesti di un fantasma, la seconda narrava la storia di Cristoforo Colombo e lei era la narratrice e, l'ultima, del 19 dicembre scorso, la vedeva in duplice veste di narratrice e di fata, nel lavoro "Sogno di una notte di mezza estate" di William Shakespeare.
Questa volta il lavoro era più impegnativo, infatti mia figlia, come narratrice, ha fatto un'introduzione abbastanza complessa, sia nel linguaggio che nella memorizzazione....... Questa volta non ha letto il copione ed è stata bravissima........ inoltre era la fata Fiore di Senape.
Il Mister/Regista e la preparatrice erano gli stessi di "quei poveri fantasmi": Carlo Porru e la Prof.ssa Casini e, per quest'occasione, c'era anche l'insegnante di sostegno di mia figlia, la Prof.ssa Leccese.
Una ventina di ragazzini/e dagli 11 ai 14 anni in pieno fermento....teneri ed emozionati ...dietro le quinte ripassavano le parti ed era uno spettacolo condividere le loro bellissime emozioni di attori/attrici in erba.....
Un lavoro, la recitazione, che ti aiuta a buttare fuori le emozioni, ad affrontare gli altri... perchè recitare, rispettando i vari tempi ecc., davanti ad una platea di compagni di scuola, genitori e parenti che ti applaudono (ma ti giudicano pure.... questo i compagni) mica è uno scherzo...
Anche quest'anno il lavoro era di una trentina di ore, gratis perchè è un lavoro che si è potuto effettuare grazie ad una delibera regionale sarda nata per combattere la dispersione scolastica e per i disabili.
Queste iniziative scolastiche sono lodevoli ....la scuola aiuta a crescere tutti, ma se fatta bene aiuta a crescere soprattutto i nostri figli speciali.....
I nostri ragazzi se integrati bene ottengono dei risultati travolgenti e mia figlia, in questi anni, è stata un crescendo in tal senso. La vita è un puzzle complesso e la scuola rappresenta un pezzo di questo bellissimo puzzle.....
Se la scuola non dà i giusti supporti (parlo di sostegno scolastico) non si và da nessuna parte, i ragazzi/e scaldano un banco e si frequenta la scuola, ma tutto si ferma là....
Il PUZZLE DELLA VITA :.......spesso per inserire i vari pezzi noi genitori dobbiamo forzare le varie strutture..... ci costa tantissimo tempo, tantissima pazienza e tantissimo quattrini ...(ricorrere al TAR costa!).
Le mie riflessioni sono molteplici: da una parte abbiamo una scuola che taglia i sostegni e....si salvi chi può, perchè chi può pagare ... può anche vincere e VINCE, da un'altra parte abbiamo una scuola che ti offre dei laboratori splendidi. Giuro che se avessimo avuto il tempo disponibile che avesse coinciso con gli innumerevoli impegni della ragazza ... mia figlia avrebbe frequentato altri bellissimi laboratori: creazione di giocattoli antichi ... laboratorio di case campidanesi.. .ecc.ecc.
Comunque la scuola media n.3 Grazia Deledda di Quartu si attiva sempre quando ci sono progetti che riguardano le scuole.......... però, questo Ministero alla Pubblica Istruzione dà le coperte sempre troppo corte.....e noi o ci adattiamo (MAI) o ........
A proposito, a me non piace che mia figlia abbia i piedi scoperti!
da Mammatosta Marisa

lunedì 11 gennaio 2010

GRADI DI SEPARAZIONE




Avete mai sentito parlare della teoria dei 6 gradi di separazione?
Io l'ho scoperta leggendo un numero di Focus, non ricordo se di ottobre o novembre 2009.
Poi ho trovato questo articoletto, che dice che, per raggiungere una persona, grazie alle nuove forme di comunicazione esistenti, i passaggi si riducono a tre. Sull'articolo di Focus c'era anche un'altra interessante notiziola e cioè: se tu dici a tre persone una cosa che non sanno e le inviti a fare lo stesso, ciascuno, a tre persone diverse, in, non mi ricordo quanti, tot passaggi, teoricamente, si raggiunge tutta la popolazione mondiale.
A volte constato che i gradi di separazione, per certe quisquilie come i diritti umani sono milioni, altro che 3 e nuove tecnologie!
Cmq, alcune buone notizie:
1)la mamma che ha lanciato l'appello a Fazio per avere il farmaco per sua figlia è stata immediatamente ascoltata;
2)in Sardegna sono tosti e si muovono, sicchè c'è tutta una serie di azioni ed interrogazioni per questa cosa ( meglio dire questo "scandalo"!) dei tagli alla 162;
3)grazie a quanto scritto su un blog, in pochi giorni abbiamo avuto altri 8 firmatari alla nostra petizione;
4)pare che non serva essere un geoingegnere ferrato in fisica quantistica (lol) per inventare un ausilio che aiuta ad alzarsi e camminare.
Le brutte notizie..... sopravvolo, la vita è fatta anche, perfortuna, di momenti in cui il brutto lo chiudi fuori dalla porta!
Vi segnalo, infine, questi articoli sull'agopuntura che, immagino, possano interessare molto a chi si è occupato dell'argomento in relazione ad una certa presunta terapia:
articolo A

articolo B

Infine: saluto quanti mi scrivono, grazie per quello che scrivete se non vi rispondo subito non è maleducazione, ma, proprio, questi sono giorni densi e "burocratici", sapete che intendo ;)

venerdì 8 gennaio 2010

Com'è andata?


Ieri, poiché hanno riaperto le scuole dopo la pausa delle vacanze invernali, per molti genitori ha significato riprendere un certo tran tran: c'è chi finalmente ha potuto portare il proprio figlio a scuola con il pulmino dopo mesi di battaglie, chi si è visto riconoscere il sostegno pieno – dopo mesi di battaglie legali, chi invece è stato assalito in maniera traumatica (forza!), chi non ha chiuso occhio pensando che era tutto da studiare al millimetro per starci coi tempi, pregando che tutto potesse andare bene, chi, forse, ha dormito beato perchè ieri è stato un giorno come un altro.
Leggendo qua e là le notizie del giorno, queste, ovviamente, hanno catturato la mia attenzione:
- appello di una madre perchè il nostro SSN riconosca la malattia rara che affligge la figlia e le permetta così di ottenere il farmaco che può salvarle la vita;
- ricorso (con vittoria) al Tar perchè una studente sordomuta possa rifare l'esame di riparazione (ah, ma neanche l'isegnante di sostegno aveva? E perfortuna che si tratta di un liceo "speciale").
- in duecento ospedali italiani è vietato l'accesso ai cani guida – cioè gli occhi delle persone cieche.
Quest'ultima notizia ha stimolato la mia incredulità, sicchè ho cercato nel web.
Dunque: fino a qualche tempo fa esistevano, in Italia, solo due scuole per cani guida, quella toscana fondata nel 1029 e quella dei Lions , successivamente ne è nata una terza, per il Triveneto (ma probabilmente, mi auguro, esistono altre realtà).
Per addestrare un cane ci vogliono dai 18 ai 22 mesi, ci sono dei progetti di adozione di questi cani e le liste di attesa per ottenerne uno, ovviamente sono lunghe.
Da quanto ho capito, da un survey molto superficiale invero, solo chi è in grado di prendersi cura del cane e di impartirgli gli ordini può averne uno. Se hai meno di 14 anni te lo scordi. Qualcuno mi ragguaglia? E anche all'estero è così?
Ho scoperto anche che esiste un' Accademia internazionale per lo studio della comunicazione col cane (qui il sito)
Intanto che cercavo informazioni e leggevo, pensavo: caspita, ma con tutti quei cagnolini che vengono raccolti dai canili e dalle associazioni di volontariato/cinofile etc, perchè non fanno un bel progetto sinergico che li trasformano in cani guida o per assistenza e aprono nuovi centri (= posti di lavoro) e azzerano le liste d'attesa? E magari la smettiamo con questa discriminazione verso questi animali (e di riflesso verso i disabili) e magari spariscono quegli assurdi adesivi "io qui posso entrare"?
Ok, ho un'immaginazione molto fervida e siamo in Italia, nevvero?
Cmq la notizia degli ospedali che rifiutano i cani è vecchia, l'ho scoperto leggendo qui.
Rimane il fatto che la discriminazione (e l'indifferenza) che patiscono le persone disabili non invecchia mai.
Vi segnalo, infine questo sito, è un'associazione di genitori - bravo al webmaster ;) un'altra goccetta dolce in questo mare di tristezza.

mercoledì 6 gennaio 2010

Buona Befana a tutti!



Quando io ero bambina, non si usava in casa mia Gesù Bambino, ma la Befana... e si aspettava ...oh.... quanto si aspettava...........cosa????
IL REGALO perchè era uno solo ......
RIGOROSAMENTO UN UNICO REGALO.
Conservo sempre il bellissimo ricordo della mia infanzia che mi ha accompagnatoper tutta la vita: Pinocchio.
Quando ho ricevuto in dono dalla Befana Pinocchio ricordo che avevo cinque anni...oh........ne è passata di acqua sotto i ponti però non chiedetemi quanti anni ho.....(non si chiede l'età di una signora)
Pinocchio stava sempre con me, quando facevo i compiti, quando andavo a dormire, quando ero triste e mi nascondevo dietro la porta dello sgabuzzino, quando mi mettevo nel letto a castello a studiare....è stato il mio compagno di una vita.
Gli rosicchiavo il naso ed il cappello a punta........infatti si vedono i segni dei miei dentini di bimba che sembravano due pale di scavatore, quando ero inquieta gli smontavo il naso così la smetteva di dire le bugie.............che mondo di fantasia.
La fiaba di Pinocchio ....io l'ho trovata in tutte le fasi della mia vita. Pinocchio l'ingenuo ma comunque bravo ma troppo credulone, il gatto e la volpe due delinquenti, la fatina che si trova nella vita di tutte le persone o almeno spero che in ogni situazione ci sia una persona che cerchi di aiutare un'altra persona o anche un animale che comunque si trova in difficoltà. Geppetto........mangiafuoco... il circo........... un mondo fantastico.... la balena che ingoia Pinocchio........ ma poi nuota e nuota e ce la fa'.........
Insomma io ci vedo in questa fiaba la rappresentazione di tutta una vita ....con le cose belle e le cose brutte ma che comunque si riescono a superare e comunque lasciano dei bellissimi insegnamenti.
Bravo Pinocchio, continui a stare in bella mostra nella mia casa, sopra la cassettiera prima delle ragazze e poi della mia stanza.....
Devo dire che da qualche giorno l'avevo nascosto dentro l'armadio perchè ero abbastanza adirata.......stamattina come ho aperto l'armadio, il suo naso si è impigliato nel mio maglione e sei caduto............Cavolo......non è il tuo posto l'armadio chiuso, andiamo fuori ed affrontiamo a muso duro la vita, no a muso duro no..........sorridiamo .......cavolo mi hai tenuto compagnia per quasi 50 anni .........dobbiamo farne ancora di strada.
L'ho sistemato vicino alle fote delle mie figlie e sono uscita dalla stanza........cavolo giurerei che mi ha sorriso.
Ciao Pinocchio ..........amico di sempre.
Dentro di me c'è sempre una fanciullina e Pinocchio in borsetta.
Ciao
Marisa

martedì 5 gennaio 2010

Regalo di Natale per i genitori sardi

Riprendiamo l'articolo inviato da mammatosta Marisa e pubblicato su Superando:
"Si tratta di una Deliberazione che a metà dicembre ha stabilito un taglio indiscriminato di 1.000 euro per tutte le famiglie di persone con grave disabilità che si avvalgono della Legge 162/98. Ma quale tipo di criterio è stato adottato nel tagliare a tutti la medesima cifra, facendo sì che alcune famiglie debbano subire una decurtazione del 7%, altre addirittura del 38%?

Proprio un bel "regalo di Natale" quello arrivato dalla Giunta Regionale della Sardegna il 16 dicembre scorso, con la Deliberazione n. 55/33!
Avevamo un fiore all'occhiello nella nostra Regione, dato dall'attuazione della Legge 162/98 che aiuta le famiglia dei disabili che hanno riconosciuta la gravità con la Legge 104/92. Oggi, però, con quella Deliberazione si è deciso che per l'anno 2010 ogni famiglia che usufruisce della citata Legge 162/98 avrà indiscriminatamente 1.000 euro in meno, che saranno 1.000 sia per chi ne riceve ad esempio 14.000, sia per chi ne riceve 2.000 (che dunque d'ora in poi diventeranno 1.000).

A questo punto sarebbe interessante capire quale tipo di criterio sia stato usato per fare tagli tanto assurdi. Praticamente c'è chi avrà una decurtazione del 7% di fronte a persone come mia figlia per la quale il taglio ammonterà al 38%! Con i 1.638 euro che ci daranno si potranno avere sette ore e cinquanta al mese per pagare la sua pedagogista. Ma cosa sono sette ore e cinquanta al mese per una bimba che va in terza media? Quale aiuto concreto ci viene dato? E perché le decurtazioni non sono state fatte tutte in egual misura?
Penso che i rappresentanti della Giunta Regionale Sarda ben poco abbiano a che fare con la disabilità grave se osano fare tagli di questo genere e in maniera tanto discriminatoria. Credo che le Associazioni dovrebbero decisamente contestare tali assurdità e temo anche che questo sia solo l'inizio di una serie di altri provvedimenti simili a danno delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Ora si taglia sulla Legge 162/98, poi con il medesimo criterio si taglierà anche la riabilitazione? Per la scuola ci ha già pensato il ministro Gelmini - tagliando sostanzialmente il sostegno - senza per altro fare i conti con le tante famiglie che in Sardegna si sono rivolte ai TAR, ottenendo sentenze favorevoli che sono sotto agli occhi di tutti, oltre che sui giornali e in internet.

E allora? Che facciamo? Continuiamo a tagliare sui deboli? Perché invece nessuno pensa mai a tagliare il proprio stipendio di rappresentante della nostra amata Isola?"

lunedì 4 gennaio 2010

SALA D'ATTESA

Così si chiama lo spazio che un blogger ha deciso di dedicare ai disabili e alle tematiche annesse; ci sono alcuni articoli, tutti interessanti e toccanti, che rendono il punto di vista di chi disabile non è, ma che non ha lasciato cuore e cervello in qualche cassetto.

Complimenti Cogito, dovresti avere schiere di emuli ;) nonchè folle di lettori.