giovedì 29 gennaio 2009

TRASPORTO SCOLASTICO



Leggo sul nostro forum la kafkiana evoluzione di una vicenda che conoscevo (ma supponevo risolta) e, davvero, non mi capacito: si può essere “in lotta” da mesi perché un diritto SANCITO PER LEGGE venga riconosciuto? Ricordate la storia di Amedeo? Caso analogo, caso in cui emerge come certa gente rubi lo stipendio. Riporto questo, tratto dal portale Superabile (ma basta digitare "Elena Duccillo", questa mamma romana, cui andrebbe fatto un monumento, e usciranno un sacco di risultati). Auguri di un presto epilogo!

Gentilissima dottoressa Biolghini,
mi deve spiegare l'ufficio handicap della provincia di Roma quando mai ha preso in considerazione la domanda di trasporto scolastico per mio figlio, visto che molte sentenze di tribunale ribadiscono l'obbligatorietà del trasporto anche per la scuola superiore.
Sono una insegnante di sostegno da quando avevo 19 anni e mi è capitata quella che nella vita alcuni giorni sono costretta a considerare "una disgrazia" salvando l'unicità di mio figlio che vorrei mettere a paragone con i vostri sani e belli per vedere chi comprende meglio la meravigliosità della vita. Da 15 anni sono la madre di un ragazzo Down che non ha mai smesso di lottare e di crescere "una creatura in grado di generare amore in qualsiasi contesto si trovi".
Molte volte ho trovato un muro di gomma, mi sono rimboccata le maniche, ho pagato avvocati, ho pianto e sofferto ma mai ho permesso che l'indifferenza e la corruzione avessero la meglio. Dal primo ricorso al Tar durato tredici anni che risale alla frequenza dell'asilo-nido di mio figlio, alla causa contro il Miur delle elementari per riavere le ore di sostegno tagliate, ho sempre affrontato a testa alta ogni torto subito, agito da cittadina che paga le tasse e pretende che siano rispettati i suoi diritti, lavorato nella scuola da sempre con coscienza e dedizione a vantaggio di chi ha diritto di ricevere di più perchè dalla vita ha avuto meno. Sono tornata sui libri ogni volta che la mia cultura non era all'altezza della complessità degli eventi e mi sfuggiva la giusta collocazione dei problemi.
Ho creato scompiglio nel Ministero all'epoca dei progetti pilota dell'Invalsi, denunciando pratiche scorrette e discriminatorie solo in parte riviste negli anni e mai del tutto sanate ( vedi prova degli esami di Stato introdotta quest'anno nella secondaria di primo grado: ingiustizia perpetrata ai danni degli alunni le cui prove non sono state acquisite dall'istituzione ma archiviate dalle singole scuole )
Da Gennaio 2008 mi sono informata, ho cercato la strada per far proseguire gli studi nel migliore dei modi a mio figlio.
Le redazioni dei giornali possiedono lettere su lettere in cui apertamente denuncio pratiche discriminatorie ed esperienze che mai avrei voluto fare. Dalla scorsa estate produco documentazione per chiedere alla provincia un diritto non un vezzo: avere aiuto nel trasporto scolastico, visto che la scuola che mio figlio frequenta è abbastanza distante da casa da crearmi seri problemi organizzativi. Si sono alternate da luglio notizie: dapprima di a) di accoglimento della domanda; b) di imminente inizio del servizio e c) di disponibilità a breve del pulmino, e poi successivamente d) di mancanza di una delibera che a breve sarebbe stata approvata; e) di richiesta di informazioni "accessorie" dei richiedenti, peraltro non pertinenti, ma non dico altro, lo dirò in sede giudiziale; f) di impossibilità poichè per dare il servizio a noi avrebbero dovuto toglierlo ad un altro utente già fruitore del servizio e infine g) di seimila domande ricevute delle quali accolte solo tremila.
Adesso, io so sono stanca di promesse e di smentite, ho sperato e creduto durante il "dapprima" che era solo una questione di giorni. Ho capito nel "successivamente" che dovevo trovare una strada amichevole o legale per risolvere il problema Ho dato tempo a mio marito che mi frenava nel rivolgermi prima ai giornali poi alla magistratura fino a che non ho ricevuto nella mia posta personale questa mail ieri sera. La misura è colma.
Nel replicare alla mail ricevuta (...) spero nella pubblicazione come spero nella vostra risposta. Non costringete gli elettori a pubblicare messaggi disperati come il mio. Finchè non chiuderò gli occhi mio figlio deve poter stare a questo mondo con dignità!
Saluti
Elena Duccillo
madre di Paolo
(3 novembre 2008)

qui si può leggere l’intero articolo.
Metto anche questo link , da Handilex. Se avete problemi del genere, scriveteci.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Vorrei capire perchè noi genitori per ottenere le cose che ci spettano PER LEGGE PER I NOSTRI FIGLI DISABILI dobbiamo sempre montare un ambaradan enorme..giornali - tv ecc.
Perchè????????