“- Gennaio 2024-
Per i lettori: quanto qui raccontato si ferma, cronologicamente, a dicembre 2021. Tra questa data e oggi, settembre 2023, i lavori relativi alla legge sul riconoscimento dei caregiver familiari come lavoratori in Italia sono immobili e dimenticati. Nel marzo 2023, dopo numerosi comunicati stampa del ministro delle Disabilità Alessandra Locatelli, è stato annunciato un tavolo interministeriale sul tema. E poi niente più
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Questo è il finale della versione, tradotta in francese, del nostro saggio “L’esercito silenzioso”. Speriamo che la popolazione francofona (275 milioni di persone contro i 59 di italiani) ami leggere, molto più che i nostri connazionali.
Come associazione, dopo aver preso contatti con il Ministero della disabilità all’indomani del suo insediamento (fine ottobre 2022), avendo scritto e telefonato svariate volte, senza avere mai una risposta, abbiamo fatto domanda (il 30 ottobre 2023). su consiglio di un membro del gabinetto del Ministro, per essere ammessi a questo tavolo di lavoro interministeriale.
Poi mercoledì 17 gennaio (quindi dopo circa tre mesi dalla nostra richiesta scritta) leggiamo dal web che il tavolo si è riunito, con tanto di foto della platea e dichiarazioni entusiastiche della Ministro.
Leggiamo quindi l’elenco dei partecipanti, come da decreto:
“Il Tavolo di cui all’art. 1 è coordinato dal Capo dell’Ufficio legislativo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dal Capo dell’Ufficio legislativo del Ministro per le disabilità o da un loro delegato ed è composto da:
- quattro esperti nominati dal Ministro per le disabilità;
- quattro esperti nominati dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali;
- un rappresentante del Ministero della Salute;
- un rappresentante del Ministero dell’Economia e delle Finanze;
- un rappresentante del Ministero per la famiglia, la natalità e le pari opportunità;
- un rappresentante dell’Istituto nazionale della previdenza sociale; (INPS);
- un rappresentante dell’Istituto nazionale di statistica (ISTAT);
- un rappresentante di Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL);
- due rappresentanti della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH);
- due rappresentanti della Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità (FAND);
- un rappresentante dell’Associazione Nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo (ANFFAS);
- un rappresentante del Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità (CONFAD);
- un rappresentante del Forum Nazionale del Terzo Settore (FTS);
- un rappresentante di Associazione Nazionale Genitori perSone con Autismo (ANGSA);
- un rappresentante di Uniamo – Federazione Italiana Malattie Rare;
- un rappresentante della Confederazione Parkinson Italia Onlus;
- un rappresentante dell’Associazione Italiana Giovani Parkinsoniani Onlus;
- un rappresentante della Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO);
- un rappresentante dell’Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà (ANTEAS);
- un rappresentante di Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (AISLA); - un rappresentante di Associazione Italiana Sclerosi multipla (AISM);
- un rappresentante di Federazione Alzheimer Italia;
- un rappresentante dell’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer;
- un rappresentante designato da ciascuna delle seguenti confederazioni sindacali: Confederazione generale italiana del lavoro CGIL; Confederazione italiana sindacati lavoratori CISL; Unione italiana del lavoro UILe Unione generale del lavoro UGL;
- un rappresentante di una Regione del Nord, un rappresentante di una Regione del Centro ed un rappresentante delle Regioni del Sud, designati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome;
- un rappresentante di Cittadinanzattiva – Coordinamento nazionale Associazioni dei malati cronici;
- un rappresentante dell’Associazione Federcasalinghe.
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Posto che sarebbe interessante sapere quali criteri siano stati adottati per scegliere i partecipanti e in base a quale normativa e quale modalità (non ricordiamo nessuna call specifica, pubblicata magari sul sito del Ministero), ci chiediamo:
perché non c’è almeno un’associazione a rappresentanza dei minori caregiver familiari?
Perché non c’è almeno un membro a rappresentanza degli studenti caregiver familiari? UNIDAD è proprio passata inosservata? E tutta la battaglia di Erika Borellini?
Perché non c’è nessun membro o associazione – putacaso la nostra – a rappresentanza dei caregiver familiari h24 che hanno dovuto lasciare il lavoro per fare l'assistenza al proprio caro?
Perchè non c’è nessuna associazione a rappresentare i caregiver familiari di malati psichiatrici?
Come può esserci un tavolo di lavoro sulla legge che andrà a riconoscere, normare e tutelare la categoria senza che ci siano i rappresentanti, TUTTI, della categoria in oggetto?
Si tratta della legge sui caregiver familiari (comma 255 L.205/2017) ma è pieno di associazioni di malati/pazienti. Perchè?
Poi, il 23 gennaio, una settimana dopo la prima riunione del tavolo, a Roma si e tenuto un convegno organizzato da Confad (membro del tavolo) con Ministro Locatelli, Viceministro del lavoro, 10 componenti la commissione XII al Senato, l’assessore al sociale della regione Lazio (perchè non anche le altre associazioni?Noi quando siamo andati a Roma al tavolo interministeriale portavamo la voce di quasi 400 associazioni su tutto il territorio nazionale!) per dibattere sul tema. E la Ministro, nel pomeriggio della stessa giornata, ha rilasciato un comunicato che parla dei “caregiver conviventi”: perché, esistono anche i caregiver non conviventi? Che magari abitano in città differenti da dove si trova il familiare da assistere?
Tutto questo fa molto preoccupare.
Noi, solo dopo aver sollecitato (!) una risposta per la nostra richiesta, siamo stati banalmente liquidati per telefono, dopo quasi 3 mesi di attesa dalla richiesta formale e oltre 12, dall'inizio della legislatura, che attendiamo di essere ascoltati.
Chi scrive ha chiesto se, gentilmente, potevamo avere una risposta scritta, magari con una motivazione credibile.
Questo è quanto ci è arrivato:
“(...)con riferimento alla richiesta pervenuta in data 30 novembre u.s., (ndr: sbagliato, noi abbiamo scritto il 30 ottobre, quindi 4 giorni dopo la notizia mezzo stampa che il tavolo era stato istituito, e possiamo provarlo) si ritiene che la stessa non possa essere accolta. Essa, difatti, richiederebbe la modifica del decreto istitutivo del Tavolo che ne determinerebbe un posticipo nell'operatività.
Resta fermo che, qualora nel corso dei lavori del Tavolo medesimo dovessero emergere aspetti che richiedono uno specifico approfondimento, si procederà all’audizione di ulteriori esperti, rappresentanti di istituzioni pubbliche, Associazioni o Società scientifiche, in possesso di comprovate esperienze e competenze nell’ambito dei temi trattati, come previsto dall’articolo 2, comma 3, del decreto istitutivo del Tavolo.”
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Se devono emergere degli aspetti che “richiedono uno specifico approfondimento” significa che non si ha la minima idea della materia, che invece è padroneggiata esclusivamente da chi è caregiver familiare! E che segue l'iter della legge da 10 anni a questa parte! E quindi: per fare una legge sul caregiver familiare non ammetti il caregiver familaire al tavolo? Ma è una barzelletta?
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Ci rivolgiamo a voi, che sono anni che ci seguite e ci sostenete: scrivete al Ministero!
Non è possibile che facciano un tavolo sul caregiver familiare senza ammettere chi dal 2013 si batte per il riconoscimento del caregiver familiare, qualsiasi tipologia, per tutti, senza mai fare calcoli o avanzare richieste mirate solo per vantaggio personale. Tutte le petizioni, gli appelli pubblici, le sottoscrizioni, gli incontri con i vari politici, la campagna di informazione/mobilitazione, il report che è il primo e finora ineguagliato, che da voce a quasi 3000 caregiver italiani, la petizione al parlamento europeo che ha originato un’indagine conoscitiva per verificare che il nostro Governo attuasse le direttive europee in materia ed infine il nostro saggio “ L’esercito silenzioso” , tutto testimonia il nostro impegno e la nostra competenza in merito oltre al fatto di essere davvero caregiver familiari nella vita e pure conviventi!
L’indirizzo è: ministro.locatelli@governo.it , gabinetto.ministro.locatelli@governo.it mettendoci in copia: genitoritosti@yahoo.it
Oggetto: ammissione di Genitori Tosti al tavolo per la legge sul caregiver familiare
Il testo : alla Ministro Alessandra Locatelli.
Con la presente chiedo che l’associazione Genitori Tosti venga ammessa al tavolo in oggetto, portando la competenza sul campo in quanto caregiver famialiri e dopo 10 anni di attivismo per il riconoscimento della figura del caregiver familiare come lavoratore per dare voce veramente a tutti i caregiver familiari italiani.
Grazie per l’attenzione. Distinti saluti.
Firma (anche il nome dell'associazioone di cui, eventualmente, fate parte)