lunedì 8 agosto 2011

Bambini disabili (poco) liberi di giocare


di mresciani:
Mamma, Mary, potete mettermi nei giochi?
Subito, ho risposto prontamente a Luca.
Luca (nome di fantasia) è il figlio della mia amica, ha 6 anni e sta in carrozzina perché non può camminare.
Eravamo al parco e tutti i bimbi correvano sulle altalene, scivoli ecc, lui, stellina, voleva andare su quegli animaletti di legno, tipo cavallino a dondolo, quelli che sono fissati con una molla di ferro al suolo.
Io e la mamma l'abbiamo preso in braccio e tenendolo in due l'abbiamo fatto dondolare sul gioco, era strafelice Luca e rideva urlando a squarciagola, rovesciando il capo all'indietro. Basta poco, mi sono detta, per farli felici.
 Mi sono guardata intorno per vedere su quali altri giochi avrebbe potuto stare Luca. Caspita, su nessuno, le altalene pur avendo una barra sul davanti tipo  ringhiera, non avevano comunque lo schienale per poggiarsi. Questi animaletti, con un accorgimento da parte delle ditte costruttrici potevano andare bene, bastava creargli due piccole pareti  di fianco e, una sulla schiena per proteggerlo ed avvolgerlo.
In questi giorni andando per i vari parchi mi sono resa conto che nessun ha strutture per i piccoli disabili motori. I bimbi si possono mettere sulle altalene a cestino, ma poi tutto finisce lì.
Allora ho cercato su internet, scoprendo che, solo ora  a Milano è partita una gara d'appalto per fornire  giochi per disabili dentro un parco già esistente. I bimbi dovranno arrivare con un montascale ad una rampa d'accesso, in modo da stare insieme agli altri bambini  in una struttura con sedute doppie dove possono alloggiare loro,  accompagnatori e altri bimbi. Ci saranno anche attrezzature per non vedenti e vari oggetti per stimolare l'udito ed il tatto.
Sarebbe bello che un progetto simile si sviluppasse anche sul nostro territorio. Io lancio la pietra, sperando che chi può, possa dare la possibilità anche ai nostri piccoli disabili motori di giocare come tutti i bimbi, in una struttura pubblica.
Mi sono già interessata per altri tipi di giochi, per esempio, per bambini che non vedono. L’anno scorso, per il compleanno di Jacopo, che non vede, ho cercato dei libri tattili. I prezzi sono proibitivi ed allora, abbiamo aguzzato l’ingegno con la mamma del bimbo. Stavamo costruendo un libro leggendo la storia di un puledro e, devo dire che il lavoro stava venendo bene, ma ci vuole un sacco di tempo ed attrezzatura per far capire al bimbo attraverso il tatto i vari argomenti.
Comunque il libro del puledrò Nicolò spero che nasca presto. Sarebbe una soddisfazione tutta mia e di Alessandra, la mamma del bimbo.
(Questo articolo è apparso qui a pagina 7).

2 commenti:

TIMEOUT ha detto...

Delle volte bstano dei piccoli accorgimenti non solo per rendere accessibili i giochi, ma dare maggiore sicurezza a TUTTI i bimbi.

mresciani ha detto...

infatti, queste modifiche aiuterebbero TUTTI