venerdì 12 agosto 2011

Pensavo fosse un calesse... invece era un pappagallo!


di Francesco
Parafrasando e prendendo spunto dal capolavoro del mai sufficientemente compianto (e io direi anche, purtroppo, dimenticato e tirato fuori dalle tv solo per le repliche estive) Massimo Troisi, volevo raccontarvi di una esperienza legata alla relazione tra bambini disabili e degli animaletti in un progetto di Pet Therapy conclusosi a fine giugno a Catania.
Voglio partire dal prologo perché è importante sapere come è nata l’esperienza dato che è stata realizzata dall’associazione Pigna d’oro onlus a titolo gratuito per i bambini e i loro genitori.
Nel 2010 una compagnia di nostri amici attori professionisti ci hanno regalato due serate di spettacolo per raccogliere fondi per l’associazione e per promuovere un progetto di Onoterapia relazionale per i nostri bambini.
Le serate sono state fantastiche, sia per l’alto livello professionale degli attori sia perché è stata raggiunta la somma sufficiente all’acquisto di due asinelli da destinare ai nostri bambini.
Avevamo trovato una associazione della nostra città disposta ad ospitarli in un loro centro agricolo a pochissimi chilometri da Catania e addirittura l’istituto per l’incremento ippico siciliano si diceva disponibile a darci gli animali in comodato d’uso gratuito.
Immaginate il nostro tripudio, sembrava che le costellazioni si fossero allineate affinchè tutto funzionasse e riuscissimo a creare il centro di Onoterapia. La struttura che produce ortofrutta biologica si sarebbe potuta avvalere degli animali per trasportare e come decespugliatori naturali (sapevate che gli asini mangiano rovi e legno come fossero burro?) Addirittura con il comodato d’uso eravamo anche sgraviati dal problema di cosa fare degli animali nel caso in cui il progetto finisse per qualsiasi motivo. E oltre a garantire un futuro agli animali comunque andassero le cose c’era il rivolto positivo che i soldi raccolti sarebbero serviti a pagare i costi di mantenimento per almeno 2 anni, agevolando la realizzazione dell’intero progetto. Insomma tutto sembrava volgere per il meglio.
Ma si sa… tra il dire e il fare….. non abbiamo più ricevuto la disponibilità all’accoglienza degli animali da parte del centro. Non saprei nemmeno dirvi perché.. ma insomma siamo rimasti sospesi ad aspettare una risposta che non arrivava più.
Decidevamo comunque di finanziare un progetto di pet therapy ( dato che questo era l’obiettivo dichiarato durante le serate teatrali e ci teniamo alla trasparenza).
Nella cornice marinara di Capomulini, a un tiro di schioppo da Acireale e Acitrezza abbiamo selezionato una cooperativa sociale che si occupa di promuovere la terapia con gli animali.
Hanno preso parte a questo progetto 10 bambini tra i 5 e i 17 anni di età. Ognuno di loro ha avuto la possibilità di interagire con le proprie capacità con degli animali scelti da loro stessi tra cani, conigli e pappagalli.
Non abbiamo dato nessun indirizzo riabilitativo alla cosa per due ordini di motivi: il primo è che non è corretto costringere i bambini a partecipare a delle esperienze solo con lo scopo “didattico” , e secondo perché si sentissero liberi di esprimere ed esprimersi.
Il progetto è andato avanti da febbraio a fine giugno del 2011 e ha confermato ancora di più, sempre che ce ne fosse ancora bisogno, che le opportunità relazionali sono importantissime per i nostri ragazzi. Specialmente quando dall’altra parte c’è la relazione con qualcuno che non ha le nostre sovrastrutture e condizionamenti.
Se un cagnolino vi vuole bene lo fa semplicemente perché……… vi vuole bene.
Il 30 di giugno si è conclusa l’esperienza, come nelle nostre abitudini, con una festicciola per i bambini, gli operatori e gli animaletti ( tutto l’occorrente per la festa è stato autofinanziato dalle famiglie per non stornare soldi dalle attività associative, come sempre facciamo in queste occasioni) . Le somme rimaste sono state destinate alle attività associative finalizzate al progetto “durante noi per il dopodinoi”.

3 commenti:

mresciani ha detto...

Bravi, comunque il centro di onoterapia rimane ancora un sogno nel cassetto.

TIMEOUT ha detto...

Bravi e complimentoni!

orsatosta ha detto...

Francesco, da buon tosto, sicuramente sta già pensando a come realizzare la terapia coi ciuchini ;)