Negli ultimi giorni si sono
affastellati articoli che riportano il taglio (addirittura sul filo
di lana aumentato fino a 400 milioni) ai danni degli interventi per
le politiche sulla disabilità.
Prima
di trarre conclusioni su dichiarazioni di terzi, sarebbe
consigliabile partire dal dato certo e incontrovertibile del
documento, cioè su quanto scritto nella bozza della manovra
finanziaria datato 30 ottobre 2023 e così approdato in parlamento
per una prima lettura.
Immagino
che, dopo la lettura, i vari parlamentari appronteranno le loro
osservazioni e quindi ci sarà tutta una fase di approvazione di
ciascun articolo della legge finanziaria, con dibattito e, si spera, accesa battaglia su certi punti fulcrali della manovra, come appunto
i provvedimenti che vanno a interessare le fasce più deboli della
popolazione.
Al
momento la manovra prevede questo, per il mondo che ci riguarda,
leggiamo insieme, in grassetto i miei commenti:
Capo
III Disabilità
ART.
40.
(Fondo
Unico per l’inclusione delle persone con disabilità)
1.
Al fine di assicurare un’efficiente programmazione delle politiche
per l'inclusione,
l'accessibilità
e il sostegno a favore delle persone con disabilità, a decorrere dal
1°
gennaio
2024 è istituito nello stato di previsione del Ministero
dell’economia e delle
finanze,
per il successivo trasferimento al bilancio autonomo della Presidenza
del
Consiglio
dei ministri, il Fondo unico per l’inclusione delle persone con
disabilità
con
una dotazione di euro 231.807.485 euro annui a decorrere dall’anno
2024.
Quindi
abbiamo un fondo ex novo di 231.807.485 euro per ogni anno.
2.
A decorrere dal 1° gennaio 2024:
a)l’articolo
34, commi 1, 2 e 2-bis del decreto legge 22 marzo 2021, n. 41,
convertito, con modificazioni, dalla legge 21 maggio 2021, n. 69,
b)
l’articolo 1, commi 179 e
180 della legge 30 dicembre 2021, n. 234,
c)l’articolo
1, comma 254, legge 27 dicembre 2017, n. 205,
d)l’articolo
1, comma 456, della legge 30 dicembre 2018, n. 145,
sono
abrogati.
Ho
suddiviso io con lettere per far capire meglio quanti articoli di
quali leggi sono stati abrograti.
a) La legge 69/2021
modifica un decreto legge al cui articolo 34 troviamo
l’istituzione del famoso fondo “per
l'inclusione delle persone con disabilita'», con una dotazione di
100 milioni di euro per l'anno 2021, il cui stanziamento e'
trasferito al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei
ministri. “ Cui
sono stati aggiunti 20 e 35 milioni per gli anni successivi.
b)
la legge 234/2021 riguarda i fondi stanziati per gli asacom e nello
specifico “con una dotazione di 100 milioni di euro a decorrere
dall'anno 2022. “.
c)
questo è il famoso comma della finanziaria 2018 dove si stanziavano
20 milioni all’anno per un triennio = 60 milioni, per la legge sul
riconoscimento del caregiver familire che poi non fu approvata nella
legislatura. Questi 60 milioni poi furono incrementati fino ad
arrivare a 75. E, se vi ricordate bene, poi la ministro Bonetti non si sa come né perché – nessuno lo hai spiegato – li dirottò alle
Regioni tramutandoli magicamente in 68 milioni, che sono stati distribuiti
come sappiamo e con quali elefantiaci tempi.. Quindi la dotazione finanziaria del primo triennio, per la legge sui
caregiver è stata spolpata. Successivamente, nella finanziaria
2021
(L. 178/2020) al comma 134 leggiamo: “E'
istituito nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle
politiche sociali un fondo, con una dotazione di 30 milioni di euro
per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, destinato alla copertura
finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento
del valore sociale ed economico dell'attivita' di cura non
professionale svolta dal caregiver familiare, come definito dal comma
255 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205.”.
La
domanda sorge spontanea: e questi 90 milioni, giacenti chissà dove, che fine fanno? A questo
vorrei rispondesse non solo la ministro Locatelli ma anche chiunque
in parlamento, a partire dai segretari dei partiti o
loro portavoce.
'E ora di smetterla di trattare l’argomento come qualcosa
di serie Z, qualcosa in funzione delle persone con disabilità e
qualcosa di inferiore al badantato!
d)
In
barba alla direttiva europea (!) si cancella il fondo istituito per la
LIS, l’interpretariato e quanto pertiene alla
tecnologia connessa alla LIS.
Quindi:
tolti
i famosi 75 milioni del comma 254 che, come abbiamo spiegato non
esistono più, a quanto ammonta in totale lo smantellamento
degli altri fondi ? E sono stati presi quanti e quali soldi destinati
alle politiche per la disabilità
per finanziare altre voci di bilancio? E queste manovre sono tutte
legali, cioè è normale che per gli interventi finanziari un Governo
faccia così?
Proseguiamo
nella lettura dell’art.40 :
3.
Le risorse di cui al comma 1 sono destinate a finanziare iniziative
collegate a una
delle
seguenti finalità:
a)
potenziamento dei servizi di assistenza all'autonomia e alla
comunicazione per
gli
alunni con disabilità della scuola dell’infanzia, della scuola
primaria e della
scuola
secondaria di primo e secondo grado;
b)
promozione e realizzazione di infrastrutture, anche digitali, per le
politiche di
inclusione
delle persone con disabilità, anche destinate ad attività
ludico-sportive;
c)
inclusione lavorativa e sportiva;
d)
turismo accessibile;
e)
iniziative dedicate alle persone con disturbi del neuro-sviluppo e
dello spettro
autistico;
f)
interventi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed
economico dell'attività
di
cura non professionale del caregiver familiare;
g)
promozione della piena ed effettiva inclusione sociale delle persone
sorde e con
ipoacusia,
anche attraverso la realizzazione di progetti sperimentali per la
diffusione
di servizi di interpretariato in lingua dei segni italiana (LIS) e
videointerpretariato
a distanza nonché per favorire l'uso di tecnologie innovative
finalizzate
all'abbattimento delle barriere alla comunicazione;
h)
iniziative e progetti di rilevanza nazionale per la promozione
dell’accessibilità e
inclusione
delle persone con disabilità;
4.
L'utilizzo del fondo, per le finalità di cui alle lettere da a) a
h), del comma 3 di cui
al
presente articolo è disposto con uno o più decreti dell’Autorità
politica delegata
in
materia di disabilità adottati di concerto con il Ministro
dell'economia e delle
finanze
e con gli altri Ministri per le parti di rispettiva competenza. I
decreti di cui
al
primo periodo, sono adottati, sentita la Conferenza unificata di cui
all’articolo 8,
del
decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 per le finalità di cui
alle lettere b), c),
d),
e), f) g), h), e per le finalità di cui alla lettera a), acquisita
l’intesa in sede di
Conferenza
unificata.
5.
A decorrere dall’anno 2025, gli enti territoriali beneficiari delle
risorse di cui al
comma
1 sono sottoposti a monitoraggio e rendicontazione ai fini della
definizione
degli
obiettivi di servizio.
6.
Il Fondo di cui all’articolo 1, comma 178, della legge 30 dicembre
2021, n. 234,
è
incrementato di 85 milioni di euro annui a decorrere dall’anno
2026.
Da
semplice cittadina e non da specialista in bilanci statali o
politologa o che, le domande che mi faccio sono: se è vero che
c’erano 350 milioni e li hanno usati per altro poichè non sono stati
utilizzati – ma, in base alle dichiarazioni della ministro per la
disabilità Alessandra Locatelli, non sono stati utilizzati perché
avrebbero dovuto esserci i decreti attuativi alla legge delega sulla
disabilità, ma verranno restituiti nel 2025, perché chi ne aveva
potere e competenza non si è adoperato per fare uscire i decreti
attuativi in tempo e così poter distribuire ai beneficiari quei 350
milioni? Qui smacca il silenzio di entrambe le federazioni FISH e
FAND, com’è che non hanno detto nulla? O mi sono persa qualcosa?
Poi:
viene cancellato il fondo suddetto e ne viene creato un altro? 231etc
milioni sono sempre 231 etc milioni, il fatto è che, comunque sono
sempre troppo pochi i fondi stanziati per qualsiasi manovra che
riguardi il mondo della disabilità.
Se poi andiamo a vedere nel dettaglio, questi milioni stanziati sono da
dirottare alle Regioni per:
1)
pagare gli ASACOM dalla scuola dell’infanzia alle superiori in
tutta Italia;
2)
infrastrutture, anche digitali, per l’inclusione anche ludico
sportiva (sportelli in presenza e siti intenet che pubblicizzano lo
sport e/o la cultura?);
3)
inclusione lavorativa e sportiva;
4)
turismo accessibile;
5)
iniziative per persone nello spettro autistico;
6)
interventi per il caregiver familiare (cosa vorrebbe dire il
“riconoscimento del valore economico del lavoro di cura”? Ci
danno una medaglia?);
7)
inclusione persone sorde/ipoacusiche e progetti sperimentali per la
LIS;
8)
accessibilità ed inclusione delle persone con disabilità;
Francamente
un minestrone.
Trovo, nelle 260 pagine del documento, assenze significative: misure per l'inclusione scolastica =docenti di sostegno, tecnologia assistiva, formazione del personale etc , l'accesso alle cure e alla riabilitazione e poi l'accessibilità - nessun fondo per opere di sbarrieramento nel Paese che è stato appena denunciato per non aver applicato la direttiva europea in merito??
Facciamo
un conto a spanne: dividiamo questi 231 milioni per 20 che sono le
Regioni: vien 11.550 milioni a Regione.
Per
finanziare che cosa?
Allora
l’informazione che, attraverso i comunicati e i media, deve passare
è “Ci sono troppo pochi o meno del solito fondi destinati al
mondo della disabilità!”. Oppure: “Al lupo al lupo, ci hanno
rubato i fondi!”?
Chi
è che deve vigilare ed intervenire se non vengono rispettate le
leggi nazionali e addirittura, persino, le direttive europee?
Chi
è che ci rappresenta ai vari tavoli, agli osservatori e in tutti
quei posti dove vengono prese le decisioni?
E
i politici? Quali sono i politici e i partiti che davvero si battono
per i diritti delle persone con disabilità?
E
bisogna sempre creare allarme agli sgoccioli? Durante il resto
dell’anno che si fa?
Sarebbe
interessante avere queste risposte. Che sarebbero un ottimo punto di
partenza.
Infine,
credo sia giusto puntualizzare che la legge sul caregiver familiare
non deve riguardare le persone con disabilità, ma le persone che
assistono, i familiari assistenti cioè una categoria a sé, e quindi
la pertinenza deve essere del Ministero del lavoro perché si tratta
di riconoscere persone che lavorano senza nessun diritto riconosciuto
e in sfregio alla Costituzione, in primis. Che poi il 90% di queste
persone siano donne in un Paese in cui la disparità di genere è
ancora abissale pare non interessare nessuno.
Staremo
a veder gli sviluppi perché la finanziaria ancora deve essere
approvata.