mercoledì 25 ottobre 2023

l'Italia è un paese vecchio ma non per vecchi nè per i (loro) caregiver familiari.

 


Leggiamo (in un articolo pubblicato sul corriere del 23 ottobre 2023) che ben 57 associazioni (in realtà non proprio associazioni, qui l’elenco completo) hanno fatto un appello al Governo (leggi Giorgia Meloni) per chiedere un miliardo e 300 milioni che servirebbero agli anziani.

Eh già, la famosa legge sulla non autosufficienza che, quando fa comodo comprende chiunque tra anziani e "disabili" e quando non fa comodo dimentica i “disabili” e innalza alti lai solo per gli anziani.

Una prima osservazione che spesso facciamo è che tutti diventiamo anziani e quindi ogni tema e problema legato all’anzianità dovrebbe essere più che ben padroneggiato dallo Stato Italiano, invece solo ora,  di recente, ci si è svegliati per fare questa legge che appunto attende da decenni.

Un’altra precisazione è doverosa: questa legge è sempre stata un cavallo di battaglia della sinistra PD/CGIL e ringraziare l’attuale Governo non è corretto in quanto tutto il lavoro è stato fatto dal ministro Orlando e da chi ha lui scelto per la famosa commissione straordinaria che si è occupata di stendere la legge.

Purtroppo l’iter legislativo include anche i decreti attuativi, non basta aver approvato la legge servono pure i decreti e se non si fanno nel tempo stabilito, la legge diventa carta da fritto.

Come succede a moltissime altre leggi in Italia, anche quella per il riconoscimento del caregiver familiare attende da trenta anni, per esempio.

Leggiamo, sempre nello stesso articolo sul Corriere anche dei dati: 10 milioni di persone. Ma è un dato che comprende 3,8 milioni di anziani (non è specificato ma supponiamo non autosufficienti) e poi i loro caregiver, tra familiari e professionisti cioè le badanti.

Quello che non torna è che la legge sulla non autosufficienza,  che dovrebbe essere a tutela dei soggetti anziani non autosufficienti, includa anche i caregiver. 

Siamo sempre allo stesso punto: in Italia non si distingue tra assistente ed assistito non si concepisce una legge a tutela dei caregiver perché da noi ancora la figura del familiare che assiste non esiste, nella cultura italiana, come categoria da tutelare in quanto prestatore di opere etc mentre le badanti e qualsiasi altra figura a contorno, come OSS, infermieri, fisioterapisti, educatori etc sono già inquadrati in contratti di lavoro e quindi (in teoria) tutelati. Esiste la definizione giuridica del caregiver familiare ma non importa a nessuno: di fatto siamo trasparenti, immateriali, non esistiamo.

Inoltre non dobbiamo dimenticare che nel caso degli anziani la prassi è l’invio alle strutture di ricovero o come volete chiamare quei posti che, in Europa stanno smantellando, da noi, Paese arretrato e incistato su meccanismi che nessuno intende aggiornare, rimangono in pole position e generano un sacco di miliardi di business – perciò chi ha interesse a mantenerli? Date un’occhiata all’elenco dei 57 aderenti.

Insomma: in zona cesarini finanziaria si fanno gli appelli per avere i fondi, come i clientes la mattina si assiepavano alla finestra del patronus a pietire emolumenti, invece che avere una programmazione a monte per cui (butto là) i funzionari deputati insieme ai ministri etc pianificano il bilancio del nostro Paese etc etc etc e sono in grado di stabilire quanti soldi vanno dove e perché.

Nessuna cordata però ha avanzato nessun appello per la causa dei caregiver familiari.

Del resto non esiste nessuna cordata.

Meglio così: per la legge sul riconoscimento della figura del caregiver familiare non servono soldi da dare a qualche gestore di servizi, servono legislatori competenti che sappiano riconoscere i diritti di almeno un milione di donne totalmente inesistenti e poi di altri milioni di caregiver familiari con altre esigenze alle quali però bisogna dare una risposta e altrettante tutele.

Tra l’altro: nella finanziaria 2024 devono essere finanziati i 90 milioni del triennio successivo, che costituiscono il fondo della emananda legge sul riconoscimento del caregiver familiare. In questo modo avremmo già una dote di 180 milioni di  euro. Che sarebbe 245 se non fosse stato per la ministro Bonetti, che un giorno decise di dirottare i 75 milioni, allora stanziati per la legge,  alle regioni, per disperderli così in bonus ad esaurimento etc, per cui tot milioni furono mangiati dalle pratiche burocratiche .

Tutti che, poi, si interessano dei 350 milioni che si suppone siano stati tolti “ai disabili”.

Nessuno che si interessa del fondo per i caregiver familiari italiani.




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