Come è noto la nostra associazione ha lanciato a giugno
2020 la campagna per i concerti accessibili. Obbiettivo: arrivare ad un
protocollo da applicare ai luoghi in cui si svolgono i concerti, stilato da tutti gli stakeholder coinvolti, cioè esponenti del mondo
dello spettacolo, del mondo dei tecnici, del mondo
dell’associazionismo /persone con disabilità e con rappresentati
delle istituzioni.
Da giugno in qua
molte cose sono accadute, ci sono state tante espressioni di solidarieteà e supporto sincero alla nostra campagna ma anche molti ed inspiegabili boicottaggi - e quelli che vengono dalle persone con disabilità fanno anche più riflettere.
Noi comunque si prosegue, poichè la causa è giusta e nobile e per informare tutti sull'avanzare di questa battaglia abbiamo anche aperto una pagina FB, cui vi consigliamo di mettere il like per poter avere le news in tempo reale :)
Ci giungono
segnalazioni, relative ai concerti, da parte di persone con disabilità
e in mezzo a tutte la storia che ci ha più colpito è quella resaci
per il concerto di Mario Biondi in piazza a Ferrara.
Il concerto viene
annunciato mezzo comunicati stampa agli inizi di agosto e vengono
annunciati i rivenditori dei biglietti.
La persona che ci ha
segnalato la cosa ci dice che ha subito telefonato e gli hanno
risposto di richiamare. Se invece fosse stato un normodotato poteva
comprare i biglietti anche online.
Per farla breve: solo
il 9 settembre (quindi dopo un mese dalla sua telefonata) gli mandano un regolamento
stilato dal promoter, che in sostanza dice:
1) puoi accedere
alla zona riservata per i disabili motori solo se hai il 100 per
cento di invalidità e hai un accompagnatore;
2) in base alla
gravità viene fatta una classifica, a prescindere da quando fai la
richiesta, e il biglietto ce l’hanno solo quanti stanno in pole
position, fino all’esaurimento dei posti;
3) vieni a sapere se
hai diritto al biglietto solo due giorni prima del concerto.
Queste sono le cose
che mi colpiscono per prime – metto le foto al documento in modo
che ognuno di voi può sincerarsi di come sia discriminatorio questo
regolamento.
Quanti posti per
persone sulla sedia rotelle ci sono?
E tutte le altre persone, con altre disabilità? Si prendono un biglietto normale? Una persona
sorda ce l’ha i sottotitoli o l'interpretariato LIS?
Ma la zona riservata
dove si trova?
E per accedere al
concerto? I parcheggi?
E i bagni
attrezzati?
Insomma poiché
tante cose non vanno, cerco di capirci qualcosa.
Cerco innanzitutto
un riferimento normativo che mi dica, inequivocabilmente, quanti
posti possono essere destinati alle persone con disabilità e scopro
che la legge dice lo 0,5 % del totale.
Bene, adesso devo
sapere quanti posti contiene la piazza di Ferrara allestita per i
concerti. Mi giro il sito web del comune di Ferrara, scoprendo che
esiste una manifestazione estiva - mentre il concerto di Mario
Biondi è un evento slegato dalla programmazione istituzionale. Sul
sito trovo l’informazione che cerco ma non c’è scritto altro,
nessuna indicazione per spettatori con disabilità nensì un generico
“accessi per disabili”: i posti in base alle precauzioni imposte
dal Covid19 sono 1800. Quindi solo 9 persone in sedia a rotelle
possono assistere al concerto. Provo a fare il numero che compare
sulla pagina ma mi mettono giù il telefono. Due volte.
Allora chiamo il
centralino del Comune e chiedo di poter parlare con qualcuno che si
occupa degli eventi per sapere come una persona in sedia a rotelle
può andare ad un concerto in piazza, a Ferrara. Mi passano il
commercio. La signora che risponde gentilissima, pur spiazzata, si
attiva e poi mi da i contatti della pagina che avevo trovato, ma non
sa dirmi nulla, a parte che sul sito esiste la planimetria della
piazza.
Vado a vedermela e
confesso che faccio fatica a capire dove sia e quanto grande sia e come sia, la
zona riservata.
Provo allora a
cercare il sito del promoter, la Madeventi.
Non c’è
assolutamente nulla sulla disabilità, manco il sito è accessibile, è un’agenzia
che allestisce gli eventi e cura anche l’ufficio stampa.
Provo allora con
l’associazione culturale, che in un articolo è indicata come
l’organizzatore (anche qui è tutto molto confuso: è un evento
annunciato dal sindaco ma non è inserito negli eventi comunali, compare
un promoter che non è quello dell’artista e un’associazione
culturale. Mi domando, da ex organizzatrice di eventi musicali, se
succede qualcosa chi è che risponde? E chi guadagna?) : nessun sito, nessun numero di telefono (possibile?), provo a mandare un messaggio dalla
pagina FB.
Miracolosamente
rispondono e mi danno un numero.
Chiamo e faccio la
mia richiesta.
“Se gentilmente
può mandare una email...” inizia a dirmi chi sta dall’altra
parte.
Spazientita replico
che sono già in possesso del regolamento, della planimetria, ho
visto il modulo richiesto da compilare, ma quello che voglio sapere è:
1) se tu non hai il
100%?
- prendi un
biglietto normale;
2) quanti biglietti
sono disponibili?
- 1800;
3) la zona dedicata
alle persone in sedia a rotelle è a livello strada o su una pedana?
- Ma signora, sono
tutti seduti!
Mi rendo conto che
il mio interlocutore non migliora la media degli interlocutori e
quindi ringrazio e chiudo.
Ricapitolando: se
sei fortunato forse, ma forse, a 48 ore dal concerto ti fanno sapere
se puoi avere un biglietto.
Vado a leggermi il modulo obbligatorio da compilare ed inviare ( ma che come è specificato " non garantisce l’accesso allo spettacolo") e scopro un altro particolare anomalo: "La Ticketing Policy pubblicata e resa disponibile sul sito sottomuraopenair.it in ogni sua parte, nonché i tutti i Termini e le Condizioni di acquisto, accesso e partecipazione allo spettacolo in essa contenuti.". Quindi viene tirato in ballo un altro evento (?) e facendo ricerche, scopro che l'organizzatore è il medesimo che organizza il summer festival per il Comune di Ferrara.
Non vi dico il mal di capo che mi è venuto.
Adesso mi pare sia chiaro che deve esistere un protocollo condiviso, da applicare a ogni evento, onde evitare i salti carpiati tripli a chi vuole andare ad un concerto senza essere discriminato.
Non è possibile che ancora nel 2020 non ci siano le info accessibili direttamente sui siti web ma sia necessario telefonare e quindi mandare una email cui ti rispondono con chilomentrici regolamenti e moduli obbligatori da compilare con la percentuale di disabilità , rimandi ad altri siti e con l'incertezza di conquistare il biglietto fino a 48 ore prima dell'evento!
Il protocollo serve anche a organizzatori e promoter per offrire un servizio eccellente e sicuro.
Tutto questo noi Genitori Tosti stiamo cercando di farlo attraverso la nostra campagna sui concerti accessibili che ha come strumento efficace una petizione.
Vi esorto perciò a firmarla, perchè più siamo più chi di dovere capisce che l'accessibilità e il diritto a divertirsi esiste per tutti, le persone con disabilità non possono essere maltrattate.
PETIZIONE!
Mi domando: e se Mario Biondi sapesse di tutto questo, come reagirebbe?
Nel frattempo ci è anche giunta la segnalazione, grazie a Paolo Vezzani, che la consigliera comunale Deanna Marescotti ha fatto un'interrogazione per sapere perchè, al concerto di Mario Biondi il prossimo 19 settembre 2020, non ci sono i parcheggi dedicati - complimenti, perchè è la prima interrogazione del genere che vedo da quando mi occupo di diritti delle persone con disabiltà, e parliamo del 2008.