Ho partecipato a questo davvero interessante evento, l'altra sera.
Location suggestiva: una corte completamente ristrutturata e trasformata in agriturismo; la sala dove si svolgeva l'evento (ho contato 120 sedie quasi tutte occupate) immagino fosse la stalla, originariamente, e per quanto bella e ampia e luminosa, aveva un difetto davvero fastidioso: l'acustica pessima, un aspetto che non viene tenuto in considerazione dai normodotati e che invece, in ambito accessibile è fondamentale.
Organizzatore : Innoval e cioè un'associazione nata nel 2006 da imprenditori ed amici con l'obbiettivo di concorrere allo sviluppo economico e sociale della Lessinia e della Valpantena (due ambiti geografici davvero suggestivi da noi).
Moderatore: Maurizio Battista giornalista de L'arena che ha spiegato l'assunto alla base della realizzazione di quest'evento: Verona è la terza città italiana più visitata dai turisti e quindi deve essere pronta, in vista dell'Expo 2015, che porterà nel nostro Paese un afflusso enorme di visitatori, ad accogliere una categoria che, finora, non è stata considerata e cioè le persone con disabilità o con "bisogni speciali". Ci prova quindi l'associazione Innoval che sostiene il progetto Yeah.
Marco Andreoli poi, co-founder del Progetto Yeah sottolinea l'importanza della sinergia tra tutta la filiera del turismo e i rappresentanti delle istituzioni a tutti i livelli.
Matteo Scolari, Presidente VeronaExpo e Direttore dellla rivista Pantheon (altra iniziativa di Innoval) parla di come il turismo accessibile sia un valore aggiunto al turismo.
Il microfono passa quindi a Davide Bendinelli, assessore al socialedella Regione Veneto, proveniente da Venezia e fresco di nomina: si domanda se sia stato fatto abbastanza dalle Istituzioni e se esista una cultura sulle leggi in merito di turismo accessibile e quindi anche di abbattimento delle barriere architettoniche, ponendo l'accento, anche lui, sul valore aggiunto ai servizi che darebbe il turismo accessibile. La chiusa è una dichiarazione d'impegno: "Non possiamo più permetterci di restare indietro, facciamo qualcosa di concreto!".
'E quindi la volta di Mauro Carradori, neo consigliere provinciale con delega al sociale e consigliere del Comune di San Pietro Incariano, con delega all'abbattimento delle barriere architettoniche - Comune capofila del progetto "Valpolicella senza barriere" che, probabilmente essendo immerso nella realtà concreta dell'accessibilità, dice una cosa che non può non colpire chi, nella vita di tutti giorni, sperimenta barriere, inaccessibilità et amenità similari e cioè che l'accessibilità deve essere uno stile di vita e non un qualcosa destinato "solo" ad una certa categoria di persone. Spiega anche che lui nella vita fa il progettista, quindi chi più di lui deve tener conto dell'accessibilità di spazi e luoghi? Illustra anche l'interessante progetto in atto nelle scuole in Valpolicella, per cui si fa qualche ora di formazione alle classi e poi si portano i bambini per strada a censire le barriere, li si fa andare sulla sedia a rotelle per sperimentare in diretta cosa voglia dire "barriere". Davvero un bell'intervento!
'E poi la volta di Alberto Fenzi, presidente della Fondazione Barbieri, che si occupa di educazione e cura dei bambini e giovani disabili e spastici della provincia di Verona. Faccio molta fatica a capire cosa dice (peccato!), l'audio è troppo basso, colgo solo che è relatore di un master universitario, ora in svolgimento che forma operatori (?) e che promette l'attenzione alla tematica, esortando a essere tutti uniti.
Si presenta poi il Vice Presidente del Consorzio Lago di Garda Veneto il cui intervento s'impernia sull'impegno che devono avere le istituzioni, fornendo dati e cifre sul turismo veronese e veneto.
Alessandro Tebaldi, Presidente degli Agriturismi, ci parla dell'importanza di queste strutture ricettive.
Interviene quindi Enrico Corsi, assessore del Comune di Verona al turismo, che promette la propria attenzione al tema, anticipando che in Comune stanno sviluppando un APP per i turisti e che verrà fondata un'Agenzia del Turismo e che e si farà portavoce delle istanze che emergeranno da questa serata.
Inizia perciò la parte dei relatori, con Francesca Fertonani architetto esperto in Design 4 All, che spiega come si debbano progettare gli spazi dal punto di vista del turismo accessibile, che sicuramente "conviene" al mercato e significa migliorare l'accoglienza, tenendo presente che la popolazione conta una grossa percentuale di anziani, che le persone con bisogni speciali aumentano (pensiamo alle allergie/intolleranze o alle disabilità temporanee per esempio una gamba ingessata o alle donne incinte), che le persone con disabilità (che sono sempre più tecnologiche grazie al progresso degli ausili che usano) solitamente si muovono insieme a tutta la famiglia e si prendono le ferie in tempi diversi da quelli standard dei normodotati.
Stando ai dati OMS, nel mondo ci sono due miliardi di persone con disabilità e in Europa vive il 25%, quindi una persona su quattro, in Europa è con disabilità. Il calcolo che si fa è che con Expo possano arrivare 127 milioni di turisti nel nostro Paese.
La tipologia più difficile per gli operatori turistici è proprio quella delle persone su sedia a rotelle, seguita dalle famiglie con bambini piccoli. In fondo alla classifica ci sono ciechi e ipovedenti.
Quindi come si concretizza il migliorare l'accoglienza? Per esempio con l'universal design e cioè progettare non solo gli spazi ma anche gli oggetti d'uso, avendo come parametri estetica ed ergonomicità, perchè, per esempio, una camera d'albergo che sembra una camera d'ospedale non piacerebbe a nessuno, figuriamoci ad una persona con disabilità, che è in vacanza come tutti e quindi ha diritto ad essere trattato come tutti, per il principio che il turista è un cittadino temporaneo.
Fabio Lotti co-founder Progetto Yeah ci parla di come “Attrarre, soddisfare e fidelizzare turisti con esigenze particolari”, illustrando per bene quali siano queste persone e come sia vastissima e variegata la categoria, per cui l'accoglienza è la cartina tornasole del servizio reso. Spiega bene che la persona con disabilità non viaggia mai da sola, o c'è la famiglia o c'è l'accompagnatore o c'è l'associazione che organizza la vacanza di gruppo per i soci, quindi bisogna investire in qualità per attrarre nuovi clienti e il principio primo di questo investimento deve tenere presente il comfort. Inoltre è importante che vengano implementate politiche di ampio respiro ( coordinarsi tra enti ed istituzioni) , che vengano formati ad hoc gli operatori (pensiamo per esempio alle persone sorde o a come si deve accompagnare la persona cieca, non trascinandola ma permettendo che poggi lei la mano sul tuo braccio e ti possa seguire senza mettere in pericolo la propria incolumità).
Nicoletta Ferrari, presidente di Dismappa ci parla, con una accattivante verve e una voce davvero bella, di come sia nata questa associazione: tornata a Verona dopo anni, si rende conto di come questa bellissima città sia carente di informazioni per le persone in carrozzina (lei lo è da 25 anni) e quindi ha ideato questo sito (divenuto in seguito anche un'associazione) in cui vengono censiti i luoghi d'arte e di svago, le strutture ricettive, gli esercizi commerciali, fornendo quanti più particolari possibili e indispensabili a chi si muove su ruote: nel raccontare la trafila che deve sorbirsi una persona sulla carrozzina quando vuole andare a teatro o ad un concerto, neanche dovesse eguagliare Ercole e l'impresa delle dodici fatiche, mi domandavo se le persone lì in platea si stessero rendendo conto ,piano piano, di tante cose che per loro sono scontate (come acquistare un biglietto per un'evento pubblico) ma che si trasformano in snervanti iter per le persone con disabilità. Nicoletta illustra il progetto, appena presentato all'ultima riunione della consulta delle associazioni dedicate alla disabilità, e che ha avuto il sigillo dell'assessorato al Sociale, per l'accessibilità dei teatri veronesi.
Infine è piacevole apprendere che il prossimo 3 dicembre, anche a Verona, ci saranno tutta una serie di eventi che celebreranno la giornata mondiale delle persone con disabilità : il convegno organizzato da G.A.L.M., una rassegna di 4 giorni al teatro laboratorio, un evento alla chiesa di San Nicolò.
Le viene chiesto dal moderatore qual è il luogo migliore e quello peggiore a Verona per chi circola in sedia a rotelle e risponde la chiesa di San Nicolò per la prima domanda, l'Arsenale (non esistono bagni accessibili) e i giardini Indipendenza (per il ghiaino).
Un ultimo appunto lo fa sulla segnaletica assente in gran parte, cioè ci vuole anche la segnaletica adeguata, altrimenti... e qui entra in ballo un'altra istituzione della cui assenza tutti si accorgono e cioè le soprintendenze ai beni culturali.
Quindi la parola passa a Giuseppe Righetti, che è un genitore, come noi Tosti, e che si è impegnato da vent'anni a questa parte a causa della figlia Sofia (ora atleta paraolimpica) in questa battaglia che è l'abbattimento delle barriere architettoniche, realizzando, senza incidere sui bilanci pubblici ma con un ingegno e una pazienza senza pari, suppongo, tutta una serie di lavori. La sua fortuna è stata, nel 2009, di essere eletto nel consiglio del Comune di Negrar e diventare l'assessore con delega all'abbattimento delle barriere architettoniche, avviando il progetto "Valpantena senza barriere" che ha riunito 16 Comuni e che adesso è diventato "Veneto senza barriere". Giuseppe ha ideato un protocollo che intende esportare ovunque (l'ha fatto pure all'estero) il cui primo step prevede l'incontro con le scuole, perchè è dalla scuola che bisogna partire per cambiare la mentalità (grandissima intuizione!). Commentando le slide Giuseppe parla anche dei P.E.B.A. o Piani per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche (art. 32 della legge 41/86 e art. 24 comma 9 della legge 104/92) aggiungendo che è possibile denunciare chi non li attua, perchè compie un illecito.
A conclusione del suo avvincente intervento invita un suo collaboratore al progetto, per illustrare bene le foto del percorso per ciechi realizzato sulla pavimentazione a Negrar, con la consulenza dell'UICI locale, che collega la scuola con la biblioteca e in seguito verrà esteso anche al Municipio.
Ultima relatrice della serata è Anna Corradini presidente di Amentelibera, che corre come un treno, perchè si è fatto tardi (siamo oltre le 23.00) e racconta la realtà di questa associazione culturale che si occupa di turismo sostenibile e che, ad un certo punto, ha avviato una collaborazione con ENS, UICI e FAND per confezionare pacchetti su misura per persone con disabilità - quello che mi ha lasciato alquanto perplessa è che non trattano come clientela chi è sulla sedia a rotelle, perchè è troppo complesso organizzare viaggi per lei. Come esempio ha portato la vacanza di gruppo, organizzata per la sezione ANFASS Sardegna in cui i ragazzi sono venuti da noi a raccogliere mele e uva, divertendosi tantissimo.
A chiusa le conclusioni del presidente di EXPO Verona/Pantheon che ripassa due punti, secondo lui importanti: l'esigenza degli operatori turistici adeguatamente formati e quindi in grado di accogliere i turisti con disabilità e l'impegno dell'assessore Corsi.
Ritengo l'evento ben organizzato e molto sentito dai convenuti; un dato importante che ho rilevato è la presenza di moltissimi giovani il che è alquanto insolito per chi, come me, bazzica il mondo della disabilità, dove l'età media è abbastanza alta. Spero che in qualche modo questo evento possa essere replicato, sia per mantenere viva l'attenzione sia per verificare lo stato dell'arte, a prescindere dall'EXPO, magari invitando non solo un rappresentante di una qualche sopritendenza ai beni culturali, ma anche qualcuno che si occupa di sport, non solo un assessore ma anche proprio un rappresentante del CIP, perchè si viaggia anche per gli eventi sportivi e anche gli impianti devono essere accessibili.
Esprimo un desiderio: se bisogna cambiare la mentalità per fare cultura della disabilità, in previsione di un tempo in cui non ci sarà bisogno di specificare nulla e non si parlerà più di accessibilità perchè sarà implicito, per favore, adeguiamoci alla convenzione ONU che finalmente ha stabilito la giusta terminologia: non disabili, non diversamente abili, non portatori di handicap, non spastici o qualsiasi altra definizione, limitativa o discriminante. Bensì PERSONE con disabilità.