Come molti sanno il 2 aprile è la giornata MONDIALE dedicata alle persone con autismo, per sensibilizzare ed informare la società, specie quella parte ignara, al fine di poter realizzare quella cosa che si chiama inclusione sociale delle persone che ancora non vengono considerate tali.
Quest'anno, a parte l'iniziativa per eccellenza, cioè "accendere di blu" monumenti ed edifici di particolare valenza, gli eventi erano numerosissimi in tutto il Paese, un bel segnale che ci dice stiamo procedendo più velocemente verso l'approccio moderno della cultura della disabilità.
Anche noi Genitori Tosti, per mezzo della nostra vulcanica rappresentate della Regione Puglia, Maria Grazia Fiore, c'eravamo, con un davvero interessante e innovativo seminario da lei tenuto, davanti a docenti e genitori, anche genitori i cui figli hanno in classe un compagno con autismo (gran bel segnale anche questo), seminario di cui qui trovate le slide, per farvi un'idea.
E c'eravamo anche in quel della Brianza, grazie alla rappresentante GT Silvia Biella che ci ha provato a "sensibilizzare" nella scuola dove è iscritto suo figlio: avendo però avuto il veto superiore, ha preso tutti i palloncini azzurri cui era attaccato un biglietto, è andata in un parco pubblico con suo figlio e lì hanno iniziato ad avvicinarsi dei bambini, poi i loro genitori e insomma tutto è riuscito benissimo, perchè, come dicevo, il fine è quello di far partecipe le persone che non sanno, non sperimentandolo direttamente, della disabilità e dintorni.
Ecco proprio nella giornata dedicata a "costruire" qualcosa di positivo, in cui molti si impegnano e ci mettono tanta buona volontà è uscito questo articolo che vi giro per intero (fonte: rassegna stampa PRESS IN):
Press-IN anno VI / n. 800
Redattore Sociale del 02-04-2014
Autismo, Hanau: "Basta con i libri scritti dai ragazzi prodigio"
ROMA. “È terribile questo voler fare in modo che l’autismo sia considerato un tesoro nascosto”: non piace affatto “Il motivo per cui salto” a Carlo Hanau, docente di Programmazione e organizzazione dei servizi sociali e sanitari all’Università di Modena e Reggio Emilia e membro del comitato scientifico dell’Angsa (Associazione nazionale genitori soggetti autistici). “Ha tardato ad arrivare in Italia, ma se non fosse proprio arrivato, sarebbe stato meglio”, aggiunge. Il libro di Naoki Higashida, da oggi sugli scaffali del nostro Paese grazie all’edizione di Sperling & Kupfer, “è una falsificazione, una mistificazione terribile, che illude famiglie in cerca di illusioni, provocando gravi danni”. Un po’ come il caso Stamina? “Sì, precisamente. La stessa comunicazione facilitata è una grande illusione, anzi di più: una forma di violenza, perché è il facilitatore che si impone ai ragazzi, impedendo loro di esprimere i propri bisogni”. Hanau porta le prove di ciò che afferma, basandosi sulla propria esperienza al fianco di tante famiglie: “A volte invito i genitori a dimostrarmi l’efficacia della scrittura facilitata. Dico loro: ‘Chiedi a tuo figlio cosa ha mangiato stamattina, quando tu non c’eri’. Ma loro si rifiutano e rispondono: ‘Perché vuoi togliermi questa illusione’. Ecco di cosa si tratta: di una illusione. Non a caso, la scrittura facilitata non è riconosciuta nelle linee guida dell’Iss sull’autismo, anzi è sconsigliata. È una metodologia nata per gli spastici, che hanno difficoltà a parlare e a muovere le mani. Ma l’autistico non è uno che non sa parlare, come vuole far credere il libro. L’autistico è una persona che non sa pensare, non sa comunicare. Ci sono forme Asperger, o di autistici che parlano: ma non sano collegare il fonema all’oggetto. Sanno dire acqua, ma non sanno chiedere l’acqua quando hanno sete”.
Insomma, chi ha scritto il libro non è autistico? “Sì, questa è una delle ipotesi. O non è autistico, oppure è autistico ma non ha scritto lui il libro”. Ma a che scopo ordire un inganno del genere e fargli fare il giro del mondo? “E’una forma di captazione della fiducia – afferma Hanau – spesso a scopi commerciali. Si pubblicizza un metodo, che poi viene proposto a pagamento. Antonello (autore della prefazione del libro, ndr) fa molto male a sostenere un libro del genere. Gli strumenti per aiutare una persona autistica a conquistare la capacità di comunicare esistono, ma non sono brevettati: sono quelli della comunicazione aumentativa alternativa, che col tempo permettono a questi ragazzi di esprimersi e acquistare così la propria autonomia. E’ in questa direzione che bisogna andare, lasciando da parte le mistificazioni e i ragazzi prodigio”. (cl)
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Ci piacerebbe che non fosse l'unica.
Ci piacerebbe sapere cosa ne pensano i genitori italiani e non solo loro, per capire quanto è lontano il traguardo per l'inclusione sociale e quali sono le barriere da abbattere.
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