di mresciani:
Lanciati in questa splendida esperienza, mi sembra giusto condividerla con tutti voi.
Voglio parlarVi dei nostri laboratori di cucina e di arte, dove i nostri ragazzi possono lavorare divertendosi e creando manicaretti e lavoretti che, se pur non sono perfetti, sono comunque frutto del loro impegno.
Questo progetto sembrava qualcosa di molto difficile da realizzarsi.
Come giovane associazione non disponiamo di mezzi ma abbondiamo di tanta buona volontà e molto estro.
Abbiamo investito i soldi delle iscrizioni dei soci ed abbiamo acquistato un po’di materiale, un forno, attrezzatura varia e poi, qualcosa ognuno di noi, l’ha portata dalla sua abitazione.
Prima di tutto noi non abbiamo una sede dove fare attività.
Abbiamo perciò chiesto un colloquio con un parroco che opera in un oratorio e timidamente abbiamo azzardato la richiesta di un locale dove riunirci qualche giorno alla settimana.
Non potevo crederci quando Don Ezio ha dato il suo assenso!
Bellissimo! Ma ancora il problema esisteva: non possiamo stipendiare o comunque rimborsare degli educatori per seguire i ragazzi nei laboratori, come fare?.
Niente paura : i nostri ragazzi vengono seguiti dalle educatrici (pedagogiste e psicologhe) per via del contributo ex L.162/98.
Anziché girare per la città con i ragazzi, le educatrici giustamente danno un contributo educativo nei laboratori.
Ecco tutti al lavoro.
I nostri ragazzi socializzano, mentre impastano, manipolano gli ingredienti…..le loro risate risuonano per tutto l’edificio mentre la farina finisce più nel pavimento che dentro il forno.
Ma questi sono solo dei dettagli…
Immortaliamo con la macchina fotografica la prima torta, poi seguiranno le pizze, i muffins, le torte salate…..
Ci allarghiamo e per il compleanno di don Ezio e Giulia sforniamo pizze per una trentina di persone. Qualche volta si è esagerato con il sale, ma le grosse quantità fregano anche il cuoco più esperto, figuriamoci i nostri ragazzi (quando si sbagliano le dosi la colpa viene data ai ragazzi, anche se le colpevoli in verità siamo noi!)
I volti sorridenti di Luca, Giulia, Massimo, Martina e tutta la banda dell’oratorio, ci ha convinto che abbiamo intrapreso la strada giusta.
E’ un granellino di sabbia nel deserto, ma è un valido contributo e da qualche parte si deve pur cominciare.
Noi ci crediamo.
A proposito: se non ci fosse la L.162/98 non si sarebbe attuato questo nostro splendido progetto.
Guai a chi tocca la 162! Ma di questo parlerò in un prossimo post.
Intanto potete guardarvi uno dei video che abbiamo realizzato.