Di solito in questo blog parliamo di giornate, nazionali ed internazionali, dedicate a certe tematiche insomma le giornate dedicate magari alle malattie cioè alla cosiddetta sensibilizzazione su una certa malattia. A pensarci bene… che allegria!
A volte ricordiamo ricorrenze meno impegnative e più briose, come la festa della mamma.
Oggi, con il pretesto della festa degli innamorati, vorrei parlare di un argomento che quasi mai è sfiorato e quand’anche lo fosse, siamo ancora prima del Big Bang, almeno da noi in Italia….. vorrei, se ci riesco, parlare dell’amore e anche del sesso.
Da genitore a volte ci penso, ma avendo un figlio ancora piccolo ci penso molto poco, probabilmente se mio figlio fosse nell’età dell’adolescenza ci penserei molto di più.
È un argomento con il quale noi genitori dobbiamo fare i conti, inutile nascondere la testa sotto la sabbia.
Forse tanti genitori il problema non se lo pongono proprio, in misura direttamente proporzionale alla gravità della condizione del figlio, cioè più è grave e proprio non esiste il problema.
Non sono d’accordo.
E non ritengo la questione un “problema”.
Anni fa mi capitò di ascoltare un programma radiofonico in cui il presidente di un’associazione (non genitore) raccontava come i genitori affrontavano la questione e incredibilmente cercavano di risolverla magari in prima persona. All’epoca mio figlio aveva due anni e a me pareva di stare a sentire una cosa tipo “c’è vita su Marte”.
Qualche anno dopo uscì quel post sul blog Invisibili, scritto da - a quanto si riportava – una mamma, che raccontava le imprese di un’amica. Il post fece uno sfracello di letture, in un blog dove quasi quotidianamente venivano affrontati, con la competenza non solo giornalistica ma anche direttamente personale (due sui tre admin sono persone con disabilità), ogni tematica del genere, il botto si ebbe con un post scritto da una mamma, che parlava di come ci si arrangia e in quali inconvenienti si incorre per soddisfare quella che nei soggetti normodotati è un’esigenza di routine, come può essere il sesso.
Tolto il bello stile e accattivante con cui era scritto il post, rimaneva la sconfortante realtà che l’unico modo di soddisfare le, legittime, pulsioni sessuali di una persona con disabilità è quello di ricorrere ad una prostituta, ma la cosa più sconcertante è che chi ti porta al rendez-vous mercenario è tua mamma e magari nel cuore della notte capita una retata e tu ti trovi a dover pure dare spiegazioni alla polizia. Ecco, tutto il passaggio era reso con una scanzonata comicità, ma in realtà non c’è nulla di comico in tutto questo.
C’è, come ho detto, che nel nostro Paese siamo ancora prima del Big Bang in materia.
Non concepiamo, come in molti altri aspetti connessi alla vita i nostri figli, l’amore – già mio figlio potrà mai innamorarsi? Certo, mica è un geranio! E quell’altra roba, quella che ha a che fare con gli ormoni, con le pulsioni (uh che brutta parola!) etc? Certo succederà anche a lui, il problema casomai starà nel saperglielo spiegare nel modo giusto, lui è disartrico e un mucchio di altre cose, ma è una persona con emozioni, sentimenti e desideri…. Come fanno i genitori in questi casi? E posso io genitore ignorare tutto questo, liquidandolo con l’assunto “ma tanto è disabile?”. Certo che no, sarebbe una grave ingiustizia nei confronti di mio figlio. Combatto tutti i giorni perché la sua vita il più possibile “normale” nel senso che anche lui deve andare a scuola, fare sport, giocare, imparare, avere degli amici e non importa se non può, troviamo delle strategie dei modi per cui anche lui possa ecchediamine! Allora che stiamo a parlare di inclusione????
Mi auguro che la mentalità cambi, che non desti più scalpore o addirittura dibattiti, una coppia dove uno dei partners è disabile e quindi anche questo falso tabù della sessualità delle persone con disabilità scompaia e non si debba più ricorrere alle mercanti della categoria ma a terapiste e terapisti, come si racconta in quello che suppongo sia uno splendido film sull’argomento e cioè the sessions , di cui al link potete vedere il trailer e poi la settimana prossima arriva anche nei nostri cinema.
Vi lascio a pensarci su, augurando a tutti ma proprio tutti quelli che sono innamorati, una bella festa oggi e dò un altro spunto, l’iniziativa di Max Ulivieri, unica e pioniera nel nostro Paese.