di mresciani:
Noi genitori di bambini con bisogni speciali siamo sempre attenti a tutto ciò che può aiutarli nel loro inserimento in questa società.
Come genitore non ho avuto la guida e qualcuno che mi tracciasse una strada da seguire.
Sono andata avanti senza direttive ed ho puntato molto sullo sport e questo è stato molto importante per la crescita di mia figlia.
Avendo una malformazione cerebrale rara, dove si hanno problemi di connessione tra i due emisferi, si è cercato di trovare quanti più stimoli possibili per aiutare il suo cervello a trovare strade alternative per imparare.
A sette anni l'ho iscritta a scuola di karate. Uno dei vari sport che segue mia figlia e di questo sport voglio parlare.
All'inizio in palestra era completamente isolata, non parlava con nessuno, poi frequentando i genitori degli altri bimbi noi grandi abbiamo fatto amicizia e, anche i bimbi si sono frequentati fuori dalla palestra. A distanza di 8 anni devo dire che mia figlia ha fatto passi da gigante nell'integrazione, tanto da dover faticare per portarla fuori dagli spogliatoi, dove ride e scherza con le altre atlete.
Per quanto riguarda lo sport ci ha dato grandissime soddisfazioni perchè ora è una cintura marrone 1° kiù e devo aggiungere che niente le è stato regalato, tutto è stato frutto del suo lavoro, continuo e costante in palestra.
L'anno 2009 ai campionati regionali si è classificata al terzo posto kumite per quanto riguarda la sua categoria. Stiamo parlando di un terzo posto fra normo-dotati, badate bene.
Mia figlia ha acquisito una padronanza ed un coordinamento fra braccia-gambe e cervello non indifferente per chi come lei ha una ipo-agenesia del corpo calloso.
I vari kata sono complessi e sono frutto di un grossissimo lavoro per un normo-dotato figuriamoci per chi ha un problema così importante. Quando ha iniziato a fare kumite (cioè i combattimenti) quasi scappava, ora bisogna cercare di farle dosare le sue troppe audaci energie.
Mi piace che questo lavoro mia figlia l'abbia fatto in una normale palestra: niente corsi speciali, sta insieme a tutti gli altri.
Certo, capisco anche che mia figlia è una disabile con un ritardo cognitivo e che non ha nessun problema motorio, dunque ha potuto frequentare questo tipo di sport.....
E' un grande risultato e ne sono fiera, peccato che quest'anno non si sia potuta cimentare nelle gare regionale a causa del blocco della sua classe a Barcellona per la famosa eruzione del vulcano islandese.
Sarà per la prossima volta: non disperiamo mai!!!!!!!!!!!
Quando aveva iniziato avevo un sogno per lei, crearle una felice posizione nel mondo dello sport e su questo fronte non ci siamo sbagliati!!
Come genitore non ho avuto la guida e qualcuno che mi tracciasse una strada da seguire.
Sono andata avanti senza direttive ed ho puntato molto sullo sport e questo è stato molto importante per la crescita di mia figlia.
Avendo una malformazione cerebrale rara, dove si hanno problemi di connessione tra i due emisferi, si è cercato di trovare quanti più stimoli possibili per aiutare il suo cervello a trovare strade alternative per imparare.
A sette anni l'ho iscritta a scuola di karate. Uno dei vari sport che segue mia figlia e di questo sport voglio parlare.
All'inizio in palestra era completamente isolata, non parlava con nessuno, poi frequentando i genitori degli altri bimbi noi grandi abbiamo fatto amicizia e, anche i bimbi si sono frequentati fuori dalla palestra. A distanza di 8 anni devo dire che mia figlia ha fatto passi da gigante nell'integrazione, tanto da dover faticare per portarla fuori dagli spogliatoi, dove ride e scherza con le altre atlete.
Per quanto riguarda lo sport ci ha dato grandissime soddisfazioni perchè ora è una cintura marrone 1° kiù e devo aggiungere che niente le è stato regalato, tutto è stato frutto del suo lavoro, continuo e costante in palestra.
L'anno 2009 ai campionati regionali si è classificata al terzo posto kumite per quanto riguarda la sua categoria. Stiamo parlando di un terzo posto fra normo-dotati, badate bene.
Mia figlia ha acquisito una padronanza ed un coordinamento fra braccia-gambe e cervello non indifferente per chi come lei ha una ipo-agenesia del corpo calloso.
I vari kata sono complessi e sono frutto di un grossissimo lavoro per un normo-dotato figuriamoci per chi ha un problema così importante. Quando ha iniziato a fare kumite (cioè i combattimenti) quasi scappava, ora bisogna cercare di farle dosare le sue troppe audaci energie.
Mi piace che questo lavoro mia figlia l'abbia fatto in una normale palestra: niente corsi speciali, sta insieme a tutti gli altri.
Certo, capisco anche che mia figlia è una disabile con un ritardo cognitivo e che non ha nessun problema motorio, dunque ha potuto frequentare questo tipo di sport.....
E' un grande risultato e ne sono fiera, peccato che quest'anno non si sia potuta cimentare nelle gare regionale a causa del blocco della sua classe a Barcellona per la famosa eruzione del vulcano islandese.
Sarà per la prossima volta: non disperiamo mai!!!!!!!!!!!
Quando aveva iniziato avevo un sogno per lei, crearle una felice posizione nel mondo dello sport e su questo fronte non ci siamo sbagliati!!
NdOrsa: a proposito di sport segnalo che da qualche giorno è attiva una nuova sezione sul forum dedicata proprio allo sport; siete tutti invitati a postare, perchè lo sport "possibile" è molto diffuso, più di quanto si creda o se ne senta dire; per esempio vorrei iscrivere mio figlio ad un corso di nuoto, ma un corso di nuoto non un ciclo di idroterapia!!!!!!
La prospettiva di una concezione olistica dell’individuo nei confronti dell’apprendimento è spesso citata, ma in realtà ancora poco attuata. Infatti, nella maggior parte dei casi viene trascurato uno degli elementi più importanti per l’apprendimento: il corpo.
RispondiEliminaE’ un canale importante per attivare un miglioramento degli aspetti emotivi e per creare, attraverso movimenti “disciplinati”, nuove sinapsi mentali. Il corpo è il collegamento con la realtà, colui il quale traduce in azione i nostri pensieri.
E’ fondamentale, dunque, lavorare sia con la dimensione corporea che con quella mentale per assicurare una migliore conoscenza di se stessi e degli altri e per aumentare le possibilità di realizzazione.
@timeout: che concetti profondi!
RispondiEliminaribadisco: io m'accontenterei di trovare un corso di nuoto per il mio pesciolino (ex) ciccione :)))
cma la storia della figlia di mresciani dimostra che nulla è impossibile, tranne l'ottusità di quelli che dicono tassativamente "non si può!".
eh!
(sono Orsa, ma per motivi oscuri non riesco a postare con il mio account.....)
Andrea ha fatto corsi di nuoto in prima e seconda elementare con i suoi compagni di classe organizzati dalla scuola (non ha mai imparato a nuotare, ma è stata un'esperienza positiva). In estate lo portavo alle terme di Colà dove seguiva un corso tenuto da due brave psicomotriciste di Verona,
RispondiEliminaQuanto ho riportato sopra è solo quanto proponiamo con la nostra associazione di Trento poichè siamo profondamente convinti della corrrelazione corpo/mente.
HOLA SOY MIGUEL PAPA DE ANITA DEL PERU,QUE PADESE SINDROME DE WEST PRIMERO A HORA PASO AL SINDROME DE LENNOX LOS INVITO A QUE VISITEN EL BLOG DE MI PRINCESA,AMIGOS NESECITO AYUDA DE MEDICAMENTOS COMO LAMICTAL DE 50MG.-VALPAKINE Y URBADAN POR FAVOR SI PUDIERAN AYUDARNOS..MI CORREO ES mcch515@hotmail.com
RispondiEliminamuchas gracia.
@Miguel: hola! bienvenido!
RispondiElimina@ tutti: se non ho capito male questo papà - ho visitato il suo blog - ha bisogno di medicinali antiepilettici che probabilmente nel suo Paese non vengono passati....
@Dani: voglio anch'io un'associazione come la tua nella mia sterile città!!!!!!! :)
Sto seguendo con molto interesse il vostro scambio di opinioni riguardo allo sport per i vostri bambini, scusate la mia è innocua deformazione professionale...
RispondiEliminaProbabilmente tornerò su questo post...
Un bacio ai vostri bimbi!
Ciao bella.......io lo sport lo trovo importantissimo.
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