Stasera è una sera un po’ così, vigilia di un epilogo settimanale piuttosto faticoso e alquanto insonne…. Certe volte le nostre giornate sono come star dentro il bicchiere del frullatore, e così, giorno dopo giorno, e anche la notte.
Certi genitori non dormono neanche la notte, oppure si turnano e poi la mattina ti svegli a vai al lavoro, come se avessi dormito.
Certi giorni hai la fisioterapia e poi la visita e poi il colloquio tale o il collaudo dell’ausilio tal altro, impegni che devi incastrare con le incombenze della vita normale.
Altri giorni tuo figlio, all’improvviso, sta male e non può dirti cosa sente e tu, allora, devi correre in ospedale, oppure ha una crisi più violenta del solito e tu non puoi far altro che dargli un sedativo.
Certi giorni tuo figlio è del tutto scollegato e poco reattivo, altri si muove troppo e sbatte la testa ritmicamente su qualsiasi superficie, persino sul tuo petto, perché altro non ti viene in mente che tenerlo tra le tue braccia per cercare di calmarlo.
Non ci sono feste, week end, ferie, pause, sei sempre in allerta. Tu che magari hai fatto sport da una vita e che al massimo hai preso l’influenza anni e anni fa ti ritrovi l’abbonamento alla tachicardia, tutte le sere quando ti corichi e prima di addormentarti passa anche un’ora abbondante che ti giri e ti rigiri sotto le coltri e continui a guardare la sveglia che ti dice che è passato un minuto dall’ultima volta che hai controllato.
Oppure ti addormenti di colpo sul divano, sulla sedia o persino sul pavimento alle ore più insolite o inopportune perché al tuo corpo puoi chiedere fino ad un certo punto.
Il medico, il tuo medico di base, che magari ti visita da anni e conosce tutta la tua famiglia, ti dice che sei depressa e ti allunga un’impegnativa per una visita psichiatrica – se proprio non vuoi prendere le pastigliette antidepressive, almeno vai a farti visitare il cervello! Certo, perché con un figlio “così” è ovvio che stai male. “Hai un problema grosso!”.
Che gli dici al tuo medico che classifica tuo figlio un “problema grosso”? Ma lo mandi a stendere, come direbbe una mia amica – mamma(supermegamaxi)TOSTA .
Non so se l’avete letto ma il romanzo “Gorkij Park” è la quintessenza del genitore tosto, intendo il protagonista. Fatemi sapere.
Il problema grosso è tutto quello che ti circonda, che non capisce o, meglio, non vuol capire.
Certi giorni hai la fisioterapia e poi la visita e poi il colloquio tale o il collaudo dell’ausilio tal altro, impegni che devi incastrare con le incombenze della vita normale.
Altri giorni tuo figlio, all’improvviso, sta male e non può dirti cosa sente e tu, allora, devi correre in ospedale, oppure ha una crisi più violenta del solito e tu non puoi far altro che dargli un sedativo.
Certi giorni tuo figlio è del tutto scollegato e poco reattivo, altri si muove troppo e sbatte la testa ritmicamente su qualsiasi superficie, persino sul tuo petto, perché altro non ti viene in mente che tenerlo tra le tue braccia per cercare di calmarlo.
Non ci sono feste, week end, ferie, pause, sei sempre in allerta. Tu che magari hai fatto sport da una vita e che al massimo hai preso l’influenza anni e anni fa ti ritrovi l’abbonamento alla tachicardia, tutte le sere quando ti corichi e prima di addormentarti passa anche un’ora abbondante che ti giri e ti rigiri sotto le coltri e continui a guardare la sveglia che ti dice che è passato un minuto dall’ultima volta che hai controllato.
Oppure ti addormenti di colpo sul divano, sulla sedia o persino sul pavimento alle ore più insolite o inopportune perché al tuo corpo puoi chiedere fino ad un certo punto.
Il medico, il tuo medico di base, che magari ti visita da anni e conosce tutta la tua famiglia, ti dice che sei depressa e ti allunga un’impegnativa per una visita psichiatrica – se proprio non vuoi prendere le pastigliette antidepressive, almeno vai a farti visitare il cervello! Certo, perché con un figlio “così” è ovvio che stai male. “Hai un problema grosso!”.
Che gli dici al tuo medico che classifica tuo figlio un “problema grosso”? Ma lo mandi a stendere, come direbbe una mia amica – mamma(supermegamaxi)TOSTA .
Non so se l’avete letto ma il romanzo “Gorkij Park” è la quintessenza del genitore tosto, intendo il protagonista. Fatemi sapere.
Il problema grosso è tutto quello che ti circonda, che non capisce o, meglio, non vuol capire.
In mezzo a tutto questo però ti arrivano delle grandi notizie! Esempio questa:
http://www.fondazionepaideia.it/be/main.php?page=fe_std&id_page=det_servizio&sezione_fe=sezione3&id=12
ringrazio Valeria per averlo segnalato.
ringrazio Valeria per averlo segnalato.
Ci sono altre notizie belle e importanti ma ve le dico domani. Intanto grazie a tutti quelli che ci scrivono.
Vi ringrazio per aver lasciato la vostra lettera sul mio blog vivamarcotravaglio. Le visite sono abbastanza numerose e l'argomento affrontato assai delicato.
RispondiEliminaIn genere elimino gli OT oppure lo spam generalizzato, ma questa volta sia per il momento di particolare attenzione e movimento che per il tema trattato, lascio tutto cosi com'è.
Continuate a lottare, in tanti "facinorosi" appoggiano le rivendicazioni antiGelmini e sarebbe irragionevole e miope non accorgersi di ciò che sta acacdendo, nonostante l'ometto P2, tessera n° 1816.
L'anonimo sono io Frank57.
RispondiEliminagrazie anche a voi genitori tosti per quello che state facendo; orsatosta, condivido pienamente con te quando dici che il vero problema è tutto quello che ci circonda, io ho un bimbo disabile di 10 anni e ogni giorno è una lotta per ottenere qualsiasi cosa, l'importante è non abbassare mai la guardia anche se molte volte è dura.
RispondiEliminaciao valeria