Mi sembra utile postare per intero quest'articolo, apparso sul quotidiano Repubblica di oggi; non si tratta di espisodi che hanno una limitazione geografica ma si verificano su tutto il suolo nazionale. Colgo anche l'occasione per ricordare che fino alla fine di questo mese è possibile richiedere le ore di sostegno in deroga in caso di articolo 3 comma 3 e quindi i genitori possono ricordarlo ai dirigenti scolastici con una raccomandata AR. Meglio abbondare piuttosto che "aver paura di disturbare", quest'anno più che mai dobbiamo stare con le antenne ben estese, perchè sarebbe il caso di evitare il disastro dei ricorsi al Tar per ottenere il sostegno, come è successo l'anno scorso..... chi ci rimette, pesantemente, sono i nostri figli, non dimentichiamolo.
NAPOLI. Maria è una bambina di 8 anni affetta da una grave malattia neurologica, la sindrome di Rett. I suoi genitori emigrarono oltre 10 anni fa dalla provincia di Napoli verso la Germania. Qualche giorno fa si sono rivolti alla associazione "tutti a scuola" per segnalare che all'atto della iscrizione, la scuola, dopo avere appreso della patologia della bimba, si è rifiutata di accoglierla. Francesco è un bambino di 10 anni affetto da un medio ritardo mentale con lievi difficoltà motorie che frequenta, nell'hinterland napoletano, una scuola paritaria religiosa con annesso semiconvitto. I suoi genitori, per sopraggiunte difficoltà economiche, avevano deciso di trasferire il loro bambino in una scuola pubblica e di mantenerne la frequenza pomeridiana nel semiconvitto. Anche loro hanno contattato la segreteria di "tutti a scuola" perché le religiose (?) avevano negato la possibilità a Francesco di continuare a frequentare esclusivamente il semiconvitto. Giovanni è lo psicologo che segue un giovane ragazzino di Roma, Alfredo, affetto da disturbi psichici lievi. Con grande stupore dei familiari e del suo terapista Alfredo è stato bocciato al suo primo anno di scuola superiore. Lo stupore era giustificato da una precedente riunione del consiglio di classe specializzato che aveva escluso tale eventualità. Alfredo da quando ha appreso la notizia della sua bocciatura è ripiombato nell'abisso della sua malattia ed è costretto a riassumere farmaci che aveva evitato per lunghi mesi.
Dietro questo tre storie esiste un minimo comune denominatore rappresentato da una miscela di indifferenza, intolleranza e ignoranza che in luoghi e espressioni sociali diverse (la scuola pubblica, quella paritaria, la provincia di Napoli, la città di Roma) trovano una chiara evidenza. Forse la più efficace sintesi di questo pensiero va ricercata nelle parole del ministro della economia Tremonti che nella presentazione della ultima manovra finanziaria ha bollato il nostro paese come un paese senza possibilità di sviluppo perché abitato da oltre due milioni di invalidi. La associazione "tutti a scuola" dal momento dell'insediamento del ministro Gelmini ha chiesto e provato a incontrare la titolare del dicastero della istruzione in un luogo pubblico per ascoltare le ragioni delle sue perduranti omissioni e/o bugie riguardo le condizioni dei bambini disabili nella scuola. Su tutte vale la pena di rammentare la circolare dello scorso anno che, testualmente, sanciva la formazione di classi con al massimo due alunni disabili e comunque formate da non oltre 20 alunni. Quanto e come questa circolare fosse disattesa su tutto il territorio nazionale è nell'esperienza di chiunque conosca il mondo della scuola. Dal neo governatore Caldoro attendiamo atti concreti a fronte delle domande che, pubblicamente, avevamo posto a lui e agli altri candidati alla presidenza della regione Campania (vedi sito www.tuttiascuola.org). Le nostre domande si riferivano alle questioni irrisolte da oltre 15 anni per gli alunni disabili e concernenti la assistenza igienica, la formazione degli insegnanti curricolari e di sostegno, le dotazioni organiche di questi ultimi. Siamo fiduciosi che Caldoro troverà il tempo di occuparsi degli oltre 22.000 alunni disabili della Campania e dei loro genitori e cercherà, come si era impegnato nelle sue risposte pre-elettorali, di trovare soluzioni concrete.
Antonio Nocchetti (Napoli )
raccomandate ar. entro il 31 luglio.
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