Come a molti, prima o poi, si presenta il problema delle barriere architettoniche domestiche, sottoforma di gradini che separano il tuo uscio dalla strada.
Se non puoi cambiare casa e trovarne una accessibile, con tanto di ascensore magari, l'altra opzione (sempre che lo spazio a disposizione lo consenta) è installare un servoscala.
Quindi procedi a raccogliere tutte le informazioni del caso e scopri che esistono ben due contributi pubblici, che ti aiutano a sostenere parzialmente la spesa, poi hai l'iva solo al 4% e poi puoi detrarre il resto (della somma non coperta dai contributi) dal 730.
Magnifico, ti dici!
Il passo successivo è contattare l'omino di una ditta specializzata che venga a fare un sopralluogo e ti elargisca un preventivo, che tu allegherai alle scartoffie per richiedere i contributi (oltre al modulo della richiesta c'è il certificato del medico curante che attesta la necessità dell'ausilio, il certificato attestante la non deambulanza... uh si può dire?, varie altre amenità e, ovviamente, una marca da bollo).
Dunque: dal sito del tuo Comune di residenza trovi il testo di legge, il modulo, le istruzioni, i recapiti/orari dell'uffico preposto, ma non trovi scritto da nessuna parte che uno dei due contributi non ha momentaneamente scadenza, perchè il fondo non è stato ancora rifinanziato quindi non c'è bisogno di rispettare nessun 31 marzo, puoi andare con calma; inoltre puoi presentare l'altro contributo comunque, anche se è scaduto il 1° marzo, verrà messo in lista per il 2011.
Intanto che rimugini queste informazioni, avute telefonicamente, ti capita di leggere anche questo articolo.
Che fai?
Miracolosamente ti viene in aiuto un conoscente – mai succede che le informazioni ti vengano dalla fonte giusta, cioè chi di lavoro è tenuto a dare le informazioni!
"Ma lo sai – esclama il conoscente - che esiste una macchinetta così e cosà, che ti passa la asl, e tu puoi andare su e giù per le scale come ti pare? Te la puoi portare anche dietro e se vai a trovare qualcuno che ha scale hai risolto ogni problema!"
Fantastico, esclami a tua volta, perchè, nel frattempo hai anche controllato ogni tua finanza e, neanche recitando a memoria tutta l'Iliade in copto, 6000 e rotti euro (necessari per installare il servoscala) non li hai.
Quindi ti informi sulla procedura:
a) telefoni al fisiatra che (non) segue tuo figlio, il quale, come sempre, è in vena di comicità e invece di semplificarti le cose in pratica ti dice "arrangiati";
b) telefoni all'asl, che ti rimanda alla pediatra per la prescrizione e, con quella, ti devi recare (ma ti prendi le ferie dal lavoro per farlo, le ferie perchè i famosi 3 giorni di permesso attraverso la 104 sono già "prenotati" ) in un distaccamento periferico.
Per arrivare a sapere tutto ciò e a procurarti il necessario, ci hai impiegato 4 giorni 4.
Arriviamo a questa mattina: alle otto circa devi essere all'ospedale, perchè tuo figlio deve fare un'ecografia, quindi, poi, ti rechi a questo distaccamento periferico, dove ti trovi una segretaria che si rigira la prescrizione tra le mani come se fosse un rotolo del Mar Morto e sparisce in un altro ufficio, per poi ritornare, e dirti:
- manca un foglio allegato alla prescrizione, foglio che il pediatra deve assolutamente sapere che esiste e quindi allegare;
- quando abbiamo questo foglio possiamo tornare;
- quando avranno tempo usciranno a fare il sopralluogo.
........ ?
Forse mossa a compassione dall'espressione costernata/esasperata delle nostre facce, questa segretaria, magnanimamente, ci fornisce copia in bianco di questo modulo, evidentemente più prezioso del platino: e che ci sarà scritto mai? Dati anagrafici, CF, indirizzo, invalidità, scopo terapeutico.
Scopo terapeutico? Per il montascale?
Ormai abbiamo rinunciato a ragionare con la logica, quando siamo di fronte alle cartacce della burocrazia.
Fai allora un tentativo in extremis, poiché le ferie scadono a mezzogiorno: sgommi all'ambulatorio della pediatra, intanto che il coniuge compila il modulo con tutti i dati, in modo da velocizzare il tutto e poter consegnare queste stramaledette cartacce in mattinata! Sono le 10.35.
Naturalmente la pediatra non c'è. Poiché l'ufficio postale è attaccato ne approfitti per fare quel versamento che sono settimane che devi fare, fortuna che hai solo due persone davanti...
Nell'ora e 25' che ti rimane, tolti i 20 minuti che ti servono per mangiare, cerchi di concentrare il maggior numero di cose e riesci a:
- disdire una prenotazione per un esame diagnostico
- fare tre telefonate, a vuoto, per riprenotarlo, quindi ciccia!
- fissare la visita pre-operatoria, che sono due anni che, per un motivo o un altro, salta....
Oramai è venerdì e non puoi fare altro, riprenderai lunedì.
Ah no, puoi passare, dopo il lavoro intorno alle 17.30, dalla pediatra a farti timbrare il prezioso modulo.
Chissà, quando avranno tempo poi, di fare il sopralluogo... poi quanto tempo ci vorrà perchè arrivi, concretamente questo magico attrezzo che ti permette di far uscire/entrare di casa tuo figlio.
Nel frattempo possiamo sempre mettere i numeri della giornata al superenalotto, non si sa mai.....
(*)Foto: Asterix e Obelix; nel film "Asterix e le 12 fatiche" c'è un episodio che si intitola "La casa che rende folli – lasciapassare A38", da guardare! In maniera contorta ho inserito, nel titolo del post, anche una citazione dantesca.
Se non puoi cambiare casa e trovarne una accessibile, con tanto di ascensore magari, l'altra opzione (sempre che lo spazio a disposizione lo consenta) è installare un servoscala.
Quindi procedi a raccogliere tutte le informazioni del caso e scopri che esistono ben due contributi pubblici, che ti aiutano a sostenere parzialmente la spesa, poi hai l'iva solo al 4% e poi puoi detrarre il resto (della somma non coperta dai contributi) dal 730.
Magnifico, ti dici!
Il passo successivo è contattare l'omino di una ditta specializzata che venga a fare un sopralluogo e ti elargisca un preventivo, che tu allegherai alle scartoffie per richiedere i contributi (oltre al modulo della richiesta c'è il certificato del medico curante che attesta la necessità dell'ausilio, il certificato attestante la non deambulanza... uh si può dire?, varie altre amenità e, ovviamente, una marca da bollo).
Dunque: dal sito del tuo Comune di residenza trovi il testo di legge, il modulo, le istruzioni, i recapiti/orari dell'uffico preposto, ma non trovi scritto da nessuna parte che uno dei due contributi non ha momentaneamente scadenza, perchè il fondo non è stato ancora rifinanziato quindi non c'è bisogno di rispettare nessun 31 marzo, puoi andare con calma; inoltre puoi presentare l'altro contributo comunque, anche se è scaduto il 1° marzo, verrà messo in lista per il 2011.
Intanto che rimugini queste informazioni, avute telefonicamente, ti capita di leggere anche questo articolo.
Che fai?
Miracolosamente ti viene in aiuto un conoscente – mai succede che le informazioni ti vengano dalla fonte giusta, cioè chi di lavoro è tenuto a dare le informazioni!
"Ma lo sai – esclama il conoscente - che esiste una macchinetta così e cosà, che ti passa la asl, e tu puoi andare su e giù per le scale come ti pare? Te la puoi portare anche dietro e se vai a trovare qualcuno che ha scale hai risolto ogni problema!"
Fantastico, esclami a tua volta, perchè, nel frattempo hai anche controllato ogni tua finanza e, neanche recitando a memoria tutta l'Iliade in copto, 6000 e rotti euro (necessari per installare il servoscala) non li hai.
Quindi ti informi sulla procedura:
a) telefoni al fisiatra che (non) segue tuo figlio, il quale, come sempre, è in vena di comicità e invece di semplificarti le cose in pratica ti dice "arrangiati";
b) telefoni all'asl, che ti rimanda alla pediatra per la prescrizione e, con quella, ti devi recare (ma ti prendi le ferie dal lavoro per farlo, le ferie perchè i famosi 3 giorni di permesso attraverso la 104 sono già "prenotati" ) in un distaccamento periferico.
Per arrivare a sapere tutto ciò e a procurarti il necessario, ci hai impiegato 4 giorni 4.
Arriviamo a questa mattina: alle otto circa devi essere all'ospedale, perchè tuo figlio deve fare un'ecografia, quindi, poi, ti rechi a questo distaccamento periferico, dove ti trovi una segretaria che si rigira la prescrizione tra le mani come se fosse un rotolo del Mar Morto e sparisce in un altro ufficio, per poi ritornare, e dirti:
- manca un foglio allegato alla prescrizione, foglio che il pediatra deve assolutamente sapere che esiste e quindi allegare;
- quando abbiamo questo foglio possiamo tornare;
- quando avranno tempo usciranno a fare il sopralluogo.
........ ?
Forse mossa a compassione dall'espressione costernata/esasperata delle nostre facce, questa segretaria, magnanimamente, ci fornisce copia in bianco di questo modulo, evidentemente più prezioso del platino: e che ci sarà scritto mai? Dati anagrafici, CF, indirizzo, invalidità, scopo terapeutico.
Scopo terapeutico? Per il montascale?
Ormai abbiamo rinunciato a ragionare con la logica, quando siamo di fronte alle cartacce della burocrazia.
Fai allora un tentativo in extremis, poiché le ferie scadono a mezzogiorno: sgommi all'ambulatorio della pediatra, intanto che il coniuge compila il modulo con tutti i dati, in modo da velocizzare il tutto e poter consegnare queste stramaledette cartacce in mattinata! Sono le 10.35.
Naturalmente la pediatra non c'è. Poiché l'ufficio postale è attaccato ne approfitti per fare quel versamento che sono settimane che devi fare, fortuna che hai solo due persone davanti...
Nell'ora e 25' che ti rimane, tolti i 20 minuti che ti servono per mangiare, cerchi di concentrare il maggior numero di cose e riesci a:
- disdire una prenotazione per un esame diagnostico
- fare tre telefonate, a vuoto, per riprenotarlo, quindi ciccia!
- fissare la visita pre-operatoria, che sono due anni che, per un motivo o un altro, salta....
Oramai è venerdì e non puoi fare altro, riprenderai lunedì.
Ah no, puoi passare, dopo il lavoro intorno alle 17.30, dalla pediatra a farti timbrare il prezioso modulo.
Chissà, quando avranno tempo poi, di fare il sopralluogo... poi quanto tempo ci vorrà perchè arrivi, concretamente questo magico attrezzo che ti permette di far uscire/entrare di casa tuo figlio.
Nel frattempo possiamo sempre mettere i numeri della giornata al superenalotto, non si sa mai.....
(*)Foto: Asterix e Obelix; nel film "Asterix e le 12 fatiche" c'è un episodio che si intitola "La casa che rende folli – lasciapassare A38", da guardare! In maniera contorta ho inserito, nel titolo del post, anche una citazione dantesca.
I soliti problemi burocratici che fanno impazzire. Moduli assurdi trattati da gente che non ha voglia di fare niente, ed in questo niente non c'è neanche la volontà di aiutare!!
RispondiEliminaehilà, ben riletta mresciani ;)
RispondiEliminail fatto è che abituarsi a queste cose (la burocrazia killer) è pericoloso.....
hai reso bene l'idea:)...solo a leggerlo, che stresssssss:)), sempre così...quasi ogni giorno una battaglia per superare ogni piccolo ostacolo, per colpa della "burocrazia" e non solo purtroppo....
RispondiEliminaNon ho parole! Anzi le avrei....bip bip bip
RispondiEliminaDani
ma succede solo a me che riporta un commento di meno?
RispondiEliminaOra indica il numero giusto.
RispondiEliminaBuona settimana
Dani